Creato da nnsmettodsognare il 19/10/2009
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Raggelo di candide sferzate.

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CONSIDERAZIONI

Post n°72 pubblicato il 08 Aprile 2010 da nnsmettodsognare

considerazioni

 

Commentavamo così ieri il post di Anna.

Mi ha fatto riflettere la sua ultima considerazione.

Rivedere quello che eravamo, le dinamiche familiari, quelle sociali.

Sentirsi ancora piccoli, incapaci, visti attraverso la maschera che ognuno indossa quando è con le persone che conosce da sempre.

Ho sentito dire che il bello di viaggiare è poter reinventarsi di nuovo.
Nessuno ti conosce, si può ricominciare senza pregiudizi.

Forse. O forse si rischia di perdere un po' della propria identità.

O magari è come sempre questione di prospettiva.

Le cose appaiono molto diverse a guardarne i dettagli da distanza ravvicinata o nella loro visione d'insieme. A volte si ha bisogno del dettaglio, altre volte è preferibile un sano distacco.

Sta di fatto che capita ogni tanto che io mi senta un pulcino fuori dal guscio, ovunque vada e con qualunque persona mi trovi.

E che non sappia più definire la parola "casa".

Credo ci potrò riuscire ancora quando avrò definito meglio i contorni della parola "me stessa".

Dovrei pensare a questo con le mani immerse come radici in quella terra rossa, da sola, sotto un albero di ulivo.

 
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Commenti al Post:
bimbayoko
bimbayoko il 08/04/10 alle 07:02 via WEB
Viaggiare dentro noi stessi riserva molte sorprese e consente di incamminarci in territori non sempre esplorati come si dovrebbe:-)
(Rispondi)
 
 
nnsmettodsognare
nnsmettodsognare il 08/04/10 alle 09:02 via WEB
E' una cosa molto vera. Sorprese belle e anche brutte. Il guaio è che non si finisce mai di viaggiare dentro noi stessi e quando pensi di aver capito una cosa di te, ti accorgi di essere cambiata. Un viaggio difficile, ma necessario.
(Rispondi)
 
ilike06
ilike06 il 08/04/10 alle 07:46 via WEB
Anche se non ho mai vissuto lontano da "casa", comprendo perfettamente quello di cui tu e anna parlate... almeno credo...
ho l'impressione che ci si debbe sentire piuttosto "divisi in due".... e che dentro avvenga una lotta continua tra lo star bene in una "casa" e lo star bene nell'altra...credo anche che quello che sei oggi sia il frutto delle due "case", il frutto del tuo vissuto che è fatto delle tue origini baresi e delle tue peregrinazioni in tutta Italia, ma soprattutto, particolare non trascurabile, dell'amore per tuo marito e per i tuoi figli e del vissuto che è derivato da questo.
un bacione da Bari ;-)
(Rispondi)
 
 
nnsmettodsognare
nnsmettodsognare il 08/04/10 alle 09:07 via WEB
Se poi ci aggiungi che già normalmente mi sento divisa in due come persona, vivendo contemporaneamente di nero e di bianco (mai una volta il grigio, accidenti) secondo l'umore, l'occasione, il momento ...
Quando siamo stati da Cate, il suo sposo ha fatto una considerazione molto bella e molto vera. Ha detto che per i miei figli è una bella occasione questo poter cambiare, poter assorbire vari modi di pensiero, di stile di vita. Ed è vero, credo apra la mente. Però temo anche si sentiranno alla fine foglie nel vento, senza radici.
Io sono in continua crescita, come tutti, frutto delle esperienze positive e negative. Per fortuna non mi manca quella molla, dell'amore per la famiglia, altrimenti mi ci perderei in tutti questi pensieri :)) Bacione ricambiato da una barese (ma io mi sento più salentina per via delle origini) a Lodi!
(Rispondi)
 
Tesi89
Tesi89 il 08/04/10 alle 09:48 via WEB
Io sono nata e sempre vissuta vissuta qui,però appena sposata andai a vivere dall'altra parte della città...può sembrare ridicolo paragonato a km e km di distanza,ma mi sentivo sempre metà in una casa e metà in un'altra...non riuscivo a vincere la sensazione di essere sempre fuori posto!poi ho scoperto con la maturità che quella sensazione di incompletezza era dentro di me...ora da qualche anno mi sento più sicura,per fortuna,e davvero a casa mia.Dico sempre che mi piacerebbe andare a vivere all'estero...Parigi,Londra,New York...un vecchio sogno!..ma poi so bene che ormai,alla mia età, non riuscirei a vivere altro che qui...!:)))Un bacione e un abbraccio!
(Rispondi)
 
 
sottoilsette
sottoilsette il 08/04/10 alle 14:50 via WEB
La penso allo stesso modo... ho cambiato casa spesso, pur vivendo sempre a Roma. Eppure mi sembra sempre di non essere mai appartenuto a un "posto"... sarà che ogni quartiere, qui, sembra un pianeta diverso, o semplicemente che il cambio di prospettiva forse non ha bisogno di grandi distanze per estraniarti... Chissà.
(Rispondi)
 
 
 
nnsmettodsognare
nnsmettodsognare il 08/04/10 alle 18:35 via WEB
Roma è una gran bella città. Ci abitava mia sorella quando era viva e ci venivo spesso. Però è anche una metropoli, caotica, dispersiva, rumorosa. Neanche vitale come Milano...oddio Milano più che vitale è eccessivamente dinamica. In ogni caso, quello che voglio dire è che per quel pochissimo che ti conosco, non mi pare proprio la città più adatta a te.
(Rispondi)
 
 
nnsmettodsognare
nnsmettodsognare il 08/04/10 alle 18:33 via WEB
Ecco vedi, hai detto la frase chiave "quella sensazione di incompletezza era dentro di me"
E' un bel po' che mi cerco e non mi trovo :) nel senso cerco di seguire le mie vere aspirazioni. Sono convinta che continuando a cercare di capirmi e a fare ciò che mi dà soddisfazione, sarò a casa. Già ora l'idea che mio marito venga trasferito all'estero, non mi spaventa più come una volta :) Baci!!
(Rispondi)
 
anna0772
anna0772 il 08/04/10 alle 10:04 via WEB
Trovo interessante la sensazione di "pulcino fuori dal guscio" anche ora... come se mancasse qualcosa, un senso di sicurezza e di protezione che pero` viene dall` esterno e che e` rimasto li, nel guscio, a Bari ( o Lodi ). Io quando invece mi guardo in Italia mi vedo un po` un aquilotto con le ali tarpate, un po` soffocata... qui invece mi sento di poter volare :-)))
(Rispondi)
 
 
MARIONeDAMIEL
MARIONeDAMIEL il 08/04/10 alle 15:52 via WEB
Anna allora significherà che ti sei realizzata :)
Anna scrive spesso cose interessanti e profonde.
(Rispondi)
 
 
nnsmettodsognare
nnsmettodsognare il 08/04/10 alle 18:38 via WEB
E invece il senso di sicurezza e di protezione non deve provenire dall'esterno ma dall'interno di sè. Sto lavorando per questo :) Come dice Marion qui sotto, evidentemente in Polonia hai trovato una migliore realizzazione di te. Quindi vola in alto, che te lo meriti :)
(Rispondi)
 
diaspro69
diaspro69 il 08/04/10 alle 10:26 via WEB
Se aveva ragione il grande Marcel Proust nel definire il viaggio di scoperta con la frase che introduce nel tuo blog, e secondo me aveva ragione, si potrebbe dire che "Il vero ritorno a casa non consiste tanto nel salto spazio-temporale che tutti, chi più chi meno, facciamo ogni tanto all'indietro quanto piuttosto nell'utilizzo, spontaneo in certi luoghi, di tutti quei sensi che ci fanno riassaporare in un attimo lo spazio-tempo da cui proveniamo". Per i tuoi figli, non temere, ci saranno di certo quei luoghi e quei sapori. Anzi, forse saranno addirittura molto più frequenti. Ciao!
(Rispondi)
 
 
nnsmettodsognare
nnsmettodsognare il 08/04/10 alle 18:44 via WEB
Quella frase ovviamente la condivido. C'è sempre da scoprire se si riesce a togliersi la maschera (quella del ruolo che dobbiamo interpretare verso il mondo) e i paraocchi (quelli dei pregiudizi che inevitabilmente ci creiamo sulle persone). Ed è una gran bella scoperta. Che poi vale per tutto, non solo per le persone.
Il legame alla mia storia, che fa di me quella che sono, lo ritrovo facilmente usando i sensi. Ecco perchè ancora mi fa piacere tornare a casa. Quello che non mi riesce più, è di sentirmi completamente a mio agio. Ma credo che molto dipenda anche dal fatto di non avere una casa fisica lì, un posto costruito ogni giorno da me, per me e per gli altri. In sostanza la casa del cuore è lì, ma la vita è altrove.
Mio figlio ha una spiccata cadenza lombarda con la quale tenta di dire parole in un dialetto barese inventato :) fai tu! Fin quando ci saranno i nonni, faremo di tutto per non far dimenticare loro da dove provengono. E' importante. Ciao :)
(Rispondi)
 
Ed.Felson
Ed.Felson il 08/04/10 alle 21:30 via WEB
Una cosa è viaggiare per propria scelta e altro è essere costretti ad abbandonare le proprie radici..Io non ho mai avuto problemi ad allontanarmi ma quando tornavo sentivo che ero a casa mia..Scusa il commento ripetitivo..
(Rispondi)
 
 
nnsmettodsognare
nnsmettodsognare il 09/04/10 alle 06:36 via WEB
Benvenuto :)
Io ho avuto una marea di problemi ad allontanarmi la prima volta e quando tornavo, avrei voluto non andare più. Ma non potevo. Ora che ho cambiato di nuovo città e certe dinamiche anche sono diverse, sto meglio. E questo meglio significa alla fine non stare al massimo in nessuno dei due posti. E' questione di equilibrio credo.
(Rispondi)
 
carpediem56maestral0
carpediem56maestral0 il 09/04/10 alle 08:20 via WEB
Odio essere catalogata e poi fissata, con uno spillo nella schiena, su di un foglio con su scritto "come" sono.Per questo non posso vivere in un paese ma solo in una grande città. Tuttavia avendo esperienza provata che non posso essere diversa da ciò che sono, dubito che il "reinventarmi" in una altra città mi darebbe tante soddisfazioni (anche perchè non è che faccia così schifo nel mio luogo attuale da necessitare di nuove "impronte digitali"). Condivido infine l'ultima tua riflessione "casa" è la nostra interiorità...Bacio!;)
(Rispondi)
 
 
nnsmettodsognare
nnsmettodsognare il 09/04/10 alle 11:55 via WEB
E questo succede tanto più facilmente quanto più piccolo è il posto dove abiti. Non c'è dubbio. Però si parlava di come ti vedono le persone più intime. Ci hai fatto pure un post mi pare :) Io mi vedo così e gli altri invece mi pensano in quest'altro modo. Ovvio che non cambia cambiando città :)
Carpe, mi sa che te l'ho detto una volta: io ho due soli miti blog, Carpe ed Eric! Decisamente non fai schifo :)) nè lì dove abiti, nè qui nella tua casa virtuale. Baci, baci!
(Rispondi)
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Bob\'s il 09/04/10 alle 16:56 via WEB (Rispondi)
 
 
nnsmettodsognare
nnsmettodsognare il 12/04/10 alle 14:33 via WEB
Grazie Bob :)
(Rispondi)
 
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