Non amo parlare di politica perchè non ne sono all'altezza e perchè è un mondo torbido, dove i pochi "puliti" sopravvivono annaspando.
Un mondo che che non capisco e non mi piace, seppur necessario.
Ma quando ascolto l'ennesimo attacco contro chi cerca soltanto di applicare un articolo della Costituzione e per far questo si espone a ogni sorta di critica, al rischio di tradimento da parte di colleghi più conformisti, a quello concreto, com'è stato per i vari Falcone, Borsellino, Galli, Alessandrini, di perdere la propria vita e/o quella dei propri cari, non posso fare a meno di dissentire.
Art. 3 della Costituzione Italiana
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
"Che i magistrati non debbano inseguire il consenso, meno che mai gli applausi, è sacrosanto. Ma se fanno il loro dovere, magari in condizioni di estrema difficoltà e richio, il consenso è meglio delle palate di fango.
Intendiamoci, le critiche sono benvenute, aiutano a sbagliare di meno; le aggressioni, invece, tutt'altro.
Dire che i magistrati sono una metastasi, un cancro da estirpare, sostenere che sono pazzi, antropologicamente diversi dal resto della razza umana e via offendendo, non è certo criticare.
In attacchi di questo genere si sono spesso esibiti il presidente Silvio Berlusconi e i suoi epigoni, con strategie, per così dire, a geometria variabile, nel senso che l'attacco può subirlo qualunque magistrato, pubblico ministero o giudice, quale che sia la città o l'ufficio in cui opera, ogni volta che abbia la "sfortuna" (è la parola giusta) di imbattersi in vicende delicate.
Nel mirino sono spesso finito anch'io, solo o in compagnia di altri colleghi del mio ufficio, e ciò mi ha indotto a rivolgere al presidente Berlusconi (con una lettera pubblicata nel settembre 2003 da vari quotidiani) alcuni interrogativi ineludibili:
"E' giusto gettare pregiudizialmente fango su un magistrato solo perchè indaga o eventualmente condanna, per fatti specifici, un personaggio pubblico? E, viceversa, è giusto applaudire, sempre a priori, il magistrato che assolve l'imputato? Quando si tratta di personaggi di peso (imputati, ripeto, per fatti specifici e non certo per il loro status) giustizia giusta è, per definizione, solo quella che assolve? Ragionando in questo modo, non si sovvertono le regole fondamentali della giustizia? Non si incide sulla serenità di giudizio? Dove sta la linea di confine fra attacco e intimidazione?"
Ho concluso la lettera osservando che "entrare in simili ragionamenti (anche solo per difendesi da vuote accuse) costa molta fatica, ma tacere sarebbe profondamente ingiusto: per me personalmente e per qualunque altro magistrato, posto che l'investitura popolare non dà a nessuno, neppure a Lei, il diritto di offendere"
Non c'è stata nessuna risposta alla lettera. D'altronde non me ne aspettavo affatto.
Gian Carlo Caselli - LE DUE GUERRE - Perchè l'Italia ha sconfitto il terrorismo e non la mafia
Sono passati sette anni da quella lettera: nessuna risposta che, quanto meno buona educazione se non coerenza con le accuse rivolte alla magistratura avrebbe richiesto, è mai arrivata.
Tutt'altro. Le offese a chi fa il suo dovere continuano e immagino generino anche una facile propensione al "Ma si che mi frega? Purchè riesca a guadagnare ..." in chi si accinge a cominciare una professione o degli studi che ritengo di fondamentale importanza per il vivere civile in un paese democratico.
Detto ciò, sarà meglio passare ai fagiolini, di cui sicuramente sono più pratica.
La stagione estiva che si avvicina invoglia.
CASERECCE CON I FAGIOLINI
Ingredienti per 4 persone
350 g di caserecce
400 g di fagiolini
200 g di pomodori pachino
1 spicchio di aglio
olio
sale
basilico e origano a piacere
cacioricotta a scaglie
Preparazione
Mettere a bollire l'acqua per la cottura della pasta.
Al bollore, versarvi i fagiolini a tocchetti.
Dopo circa dieci - quindici minuti unire la pasta.
In una padella a parte far scaldare l'olio.
Aggiungere lo spicchio d'aglio e farlo dorare.
Eliminare l'aglio e unire i pomodori a pezzetti.
Cuocere per cinque minuti.
Unire ai pomodori la pasta con i fagiolini e far saltare in padella per un altro minuto, aggiungendo il basilico spezzato con le mani e l'origano.
Spolverizzare di scaglie di cacioricotta.
Fondamentale l'aiuto di due piccoli aspiranti cuochi
Inviato da: Valerie Lancaster
il 05/11/2020 alle 11:47
Inviato da: divinacreatura59
il 14/10/2019 alle 18:37
Inviato da: Aisha Sadat
il 14/10/2019 alle 16:33
Inviato da: en güzel oyunlar
il 27/11/2016 alle 12:27
Inviato da: çok güzel oyunlar
il 27/11/2016 alle 12:26