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Io sostengo che il senso dell'essere (e quindi della nostra vita) è la relazione, la relazione armoniosa, concetto per esprimere il quale il pensiero greco ha coniato la categoria di logos. Quando il quarto vangelo afferma nel suo incipit: "In principio era il Logos" fa un'affermazione decisiva: fisica, prima che metafisica. Sostiene che il senso dell'essere è la relazione. Per questo, tutto nella nostra vita dipende dalla qualità delle nostre relazioni; per questo il senso della vita è amare, essendo l'amore il vertice della relazionalità.
V. Mancuso
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LA LIBRERIA DI CASA SOGNO
IN RICORDO DI SARAMAGO
"Scrivere un diario è come guardarsi in uno specchio di fiducia, addestrato a trasformare in bellezza il semplice bell'aspetto o, nel peggiore dei casi, a rendere sopportabile la bruttezza massima. Nessuno scrive un diario per dire chi è. In altre parole, un diario è un romanzo con un personaggio solo."
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IO SONO CON SAVIANO CONTRO TUTTE LE MAFIE
Una cosa è certa: io, come molti altri, continueremo a raccontare. Userò la parola come un modo per condividere, per aggiustare il mondo, per capire. Sono nato, caro Presidente, in una terra meravigliosa e purtroppo devastata, la cui bellezza però continua a darmi forza per sognare la possibilità di una Italia diversa. Una Italia che può cambiare solo se il sud può cambiare. Lo giuro Presidente, anche a nome degli italiani che considerano i propri morti tutti coloro che sono caduti combattendo le organizzazioni criminali, che non ci sarà giorno in cui taceremo. Questo lo prometto. A voce alta.
INTER POST
HANNO SCRITTO DI NOI ...
Post N° 628 di Marion Sogno a Firenze di Cate
Sogno di Marion
Non ho resistito . . . di Mati
Filastrocca di cartapesta di Marematta
Parma! di Tesi
Futulismo contempolaneo di Gold
dedica di Ilike
post post - mare di Ilike
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Sono vento.
Sussurro primavere tra le ciocche.
Raggelo di candide sferzate.
Sono vento.
E tu albero forte.
Cadano le foglie, come muoiono le certezze.
Sono vento d'estate,
solletico al sale sulla pelle,
sollievo alla calura.
Sono vento
e il vento non mi piace.
Mi ci abituo, inseguendo una rondine.
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Tutto è cominciato quando la fata Margherita con la giacca verde petrolio e la fata Fiorilla con i capelli di fata, incontrate a Gavardo, hanno invitato i mostri a trasformarsi in gnomi per apprendere la difficile arte di guardiani del bosco.
I due piccoletti, dotati di cappellino rosso e casacchina blu con chiave d'oro, si sono così impegnati a ricordare le regole scritte sul grande albero:
- la regola del serpente: nel bosco non si getta a terra niente
- la regola dell'ape: se fiori e foglie strapperete, senza cibo e casa ci lascerete
- la regola dell'uccellino: sono piccolo e mi spavento, per favore un po' di silenzio!
- la regola importante: il fuoco nel bosco è un guaio grande
Poi hanno dovuto superare prove difficilissime, come quella di indovinare il tipo di pianta, odorandola ad occhi chiusi.
F. ci ha quasi preso quando ha urlato, da bravo pugliese: "E' origano! E' origano!".
In realtà si trattava di timo, ma insomma, il timo che pianta è?
Troppo difficile!
Dopo il pranzo, un po' di gioco libero, un piccolo riposino in un luogo segreto ...
... hanno provato l'emozione di salire su un pony vero.
F., contentissimo, ha confermato che vorrebbe fare equitazione.
Me lo chiede già dall'anno scorso ma penso che sia uno sport troppo costoso e cambio sempre argomento.
Dopo il giro a cavallo, hanno colorato uno gnomo disegnato su un cartoncino azzurro e ci hanno costruito attorno il bosco, incollando ciò che trovavano a terra e rispettando rigorosamente la regola dell'ape.
A fine giornata le fate hanno pensato bene di truccare i bambini come preferivano.
Indovinate in cosa ha chiesto di essere trasformato F.?
In un pony, ovviamente!
Cosa decisamente impegnativa, anche per una fata.
Il risultato non è stato gradito, la faccia subito risciacquata, la mamma disposta a comprare i colori adatti per riprovare a casa.
A. voleva invece diventare un delfino.
La fata, dopo aver chiesto a noi genitori se anche lei fosse nostra figlia e perchè i nostri figli hanno desideri così complicati, visto che gli altri bambini al più chiedevano di essere Hello Kitty, ha risposto che il delfino non è un animale del bosco e proprio le fate non lo sanno disegnare.
Così A., che è una bambina rassegnata ai no, ha accettato di diventare fatina dei fiori.
Da domenica non faccio altro che dipingerli 
La magia del pony non è riuscita neanche alla fata mamma.
... però attenti che, se passate di qui, dipingo anche voi!
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Inviato da: Valerie Lancaster
il 05/11/2020 alle 11:47
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il 14/10/2019 alle 18:37
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