Prima di passare al sodo, due appunti.
1) Ieri mattina campestre di 6 km (25') al parco urbano con Mouths, Endrigo, Skywalker e DoBlò. Bella giornata, un sacco di gente, molta fatica (a giudicare dai rutti, mi sa che avevo mangiato troppo a colazione);
2) Ieri sera ho visto nascere una stella della NFL.
Si chiama Adrian Peterson, è il RB numero 28 dei Minnesota Vikings, ed è un rookie.
Non ho mai, mai visto giocare un mediano di questo talento.
Ieri ha macinato da solo 296 (DUECENTONOVANTASEI) yds, per inciso record all-time NFL, contro una difesa che contro le corse era una delle più forti della lega - fino a ieri aveva concesso in media solo 88 yds a partita.
La settimana precedente, contro la difesa dei Bears di Urlacher, aveva corso per 224 yds.
Uno spettacolo della natura: ogni volta che aveva la palla in mano dava la sensazione di poter arrivare fino in fondo (e ci è riuscito tre volte...).
Se non si perde per strada potrebbe diventare il più forte RB di tutti i tempi. Anzi, al momento, per me, lo è già.
Ma vorrei raccontare che oggi, complice il fatto che per vari motivi non ho potuto cacare che una sola volta, ho passato l'intero pomeriggio a scorreggiare aria mefitica.
Un fenomeno naturale terrificante e ignobile, capace di impressionare anche me.
Pazienza in cantiere, dove trovandomi all'aria aperta, in compagnia di glaciali muratori esteuropei, ho potuto scaricare ripetutamente e con tutt'agio gli intestini, a pochi cm dai volti inespressivi dei suddetti, chinati a rifinire un intonaco.
Pazienza anche in auto: ho dovuto ricorrere al vecchio trucco di respirare attraverso il maglione, ma l'unico vero rischio è stato quello di soffocare per le risate canine.
Ma poi avevo un appuntamento presso un ufficio, con due dolci donzelle ed un idiota con la cravatta più schifosa che io abbia mai visto (e di schifose ne ho viste molte).
Prima di entrare ho fatto un ampio giro dell'isolato, a scopo precauzionale, durante il quale ho scorreggiato in modo pressochè continuo per 10 minuti buoni. Per fortuna la strada era semideserta, e mi sono limitato a tossire rumorosamente in occasione degli acuti sfintèrici più violenti.
Ma poi ho dovuto entrare in ufficio, sedermi su una poltroncina, e ascoltare una mezz'ora buona di stronzate.
E' stato un esercizio di altissima scuola, un capolavoro di tecnica, esperienza e creatività.
Conversando amabilmente, senza nemmeno sudare, ho dissimulato alla perfezione - un sincero applauso a me stesso - una pressione viscerale di almeno 15 atmosfere.
Si badi bene: non era aria compressa ma innocua, bensì un micidiale gas nervino, capace di uccidere - in pochi ma orribili secondi - un bufalo cafro adulto.
Questo è stato il vero capolavoro.
Il saper dosare con talento sopraffino delle infinitesimali ma continue esalazioni, capaci di mantenere i manometri interni ad un livello di pressione appena inferiore a quello critico di esplosione, ma opportunamente dosate per diluirsi nell'aria in modo quasi innocuo.
Al massimo i miei interlocutori avranno potuto pensare ad una fogna un pò intasata nel condominio, o tuttalpiù a del vago odore di letame proveniente dalle vicine campagne, il che è assolutamente normale in questa stagione, ma non certo a della merda vaporizzata.
Certo, una volta uscito sono stato costretto a - e ben lieto di - mollare un tris di tuoni liberatori, risonanti come le trombe del giorno del Giudizio nell'androne del palazzo.
Ma, mi si creda, quel che ho confezionato in quell'ufficio è stato un vero masterpiece di arte bronzatoria.
E adesso che sono qui, nell'intimità del mio studiolo, quale gaudio!
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