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In questo blog troverete recensioni a romanzi, riflessioni, considerazioni varie, appunti, idee. Può succedere che il blog rimanga fermo per un pò, poi riprende. Come scrittrice (o meglio, come persona che scrive) utilizzo anche lo pseudonimo di "Annie Chammas". Da qualche anno sono "seguace" e "paladina" della Scrittura Zen, condividendo in pieno gli insegnamenti della carissima Natalie Goldberg (Scrivere Zen, Ubaldini Editore). Mi ha salvato la "penna" e la creatività. Grazie Natalie!
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Oltre ogni apparenza, romanzo di Giuseppe Pellegrino. Recensione di Paola Farah Giorgi
Post n°60 pubblicato il 04 Dicembre 2016 da paolafarah
La vita di alcune persone può interrompersi e frantumarsi da un momento all’altro, di solito per un evento traumatico, e spostarsi su un altro piano dove, in modo altrettanto inaspettato, riesce a riprendere forma. È una forma diversa, una nuova vita: si riparte da zero come alternativa alla morte, a quel “morire dentro” forse più penoso e faticoso di una morte fisica.
Emilio, il protagonista di “Oltre ogni apparenza” ritorna così a vivere, creandosi una nuova forma e una nuova libertà: quella di uomo di strada, in “moto perpetuo” (di tanto in tanto si fermava a sgranocchiare qualcosa o a sorseggiare un po’ di grappa, riscaldando lo stomaco, freddo e contratto come tutto il resto del corpo). Unici punti fissi: la mensa e il dormitorio. Unici amici: quattro barboni come lui.
Questo può accadere a tutti, anche a un impiegato di banca di livello medio-alto, come è stato Emilio, perché il sentirsi rinnegato, per i propri principi morali, anche dalla moglie, gli crea nell’anima un danno irreparabile. Leggendo il libro di Giuseppe Pellegrino, forse, si è portati a pensare che quest’uomo abbia fatto una scelta stupida (perché non lasciare semplicemente la banca, con i suoi sporchi affari, e mettersi in proprio come onesto consulente finanziario? Confesso che, leggendo il libro, l’ho pensato) ma non tutto, nella vita delle persone, resta sempre “sotto controllo”, ed è questo il messaggio forte che l’autore nasconde fra le pagine. Emilio, per sopravvivere al dolore, non può fare diversamente. È così. Così e basta. Accade. Non possiamo e non dobbiamo esprimere alcun giudizio.
Insieme al suo personaggio, a questo punto Giuseppe Pellegrino si addentra e ci accompagna, con uno stile impeccabile, nel mondo di strada, dove esiste anche amicizia autentica e qualche risata, dove si è in competizione per l’elemosina e, soprattutto, dove si incontra la gente comune (noi), quella che considera in automatico un barbone anche un “fuori di testa” ed evita di scambiare con lui anche due semplici parole. Ogni dialogo è precluso. Un freno ci immobilizza la voce. Ancora una volta mi sento di dire: è così. Innegabile.
È questo uno dei passaggi che inducono con più forza alla riflessione: era stanco dell’indifferenza generale, sia in chi dava qualcosa, mosso da carità, sia in chi non dava nulla. Era stanco di quell’assoluta mancanza del benché minimo dialogo, della benché minima parola di conforto, che riduceva il suo elemosinare a puri gesti meccanici: aprire la mano e richiuderla, solo per riporre in tasca qualche moneta.
Ma non diventiamo tristi per Emilio, in fondo ha soltanto 53 anni.
Un sapiente colpo di scena, lascia al romanzo un finale aperto. Emilio è in stazione e sta per iniziare una “terza” vita dopo essersi ripulito almeno un poco e cambiato gli abiti. Non voglio aggiungere altro. Spero che il nostro autore voglia cimentarsi in questa grande sfida: la narrazione della “terza” vita di Emilio, non di certo facile, ma concreta. Concreta come “quelle” che ha vissuto sino ad ora.
OLTRE OGNI APPARENZA di Giuseppe Pellegrino Silene Edizioni ISBN 978-88-99220-04-4
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