ALCUNI DEI MIEI POST
LA SIGNORA IN VERDE, UN ROMANZO DI ARNALDUR INDRIDASON
P. G. WODEHOUSE - QUANDO LA VOGLIA DI RIDERE INCONTRA IL GIUSTO AUTORE
LA SOVRANA LETTRICE - GENIALE INNO ALLA LETTURA DEL "BRITISH" ALAN BENNETT
IL VIOLINO DI ROTSCHILD di Anton Cechov
LA RAGAZZA DI TRIESTE - romanzo di Pasquale Festa Campanile
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CHI SONO
In questo blog troverete recensioni a romanzi, riflessioni, considerazioni varie, appunti, idee. Può succedere che il blog rimanga fermo per un pò, poi riprende. Come scrittrice (o meglio, come persona che scrive) utilizzo anche lo pseudonimo di "Annie Chammas". Da qualche anno sono "seguace" e "paladina" della Scrittura Zen, condividendo in pieno gli insegnamenti della carissima Natalie Goldberg (Scrivere Zen, Ubaldini Editore). Mi ha salvato la "penna" e la creatività. Grazie Natalie!
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I FANTASMI DEL CAPPELLAIO
Post n°30 pubblicato il 30 Maggio 2013 da paolafarah
Uno strano romanzo I FANTASMI DEL CAPPELLAIO di Georges Simenon, un romanzo diviso in due blocchi distinti forse a causa di una riscrittura effettuata su un precedente racconto. Il primo blocco è “giallo”, il secondo blocco è “psicologico”. La trama è semplice: una serie di omicidi di donne anziane, coetanee, nella tranquilla cittadina di La Rochelle. L’assassino si svela nelle prime cinquanta pagine ed il “perché” degli omicidi nelle cinquanta successive, svincolando la regola che vuole la risoluzione di un caso solo nel finale. Non c’è indagine in questo romanzo. Simenon ti presenta tutto sul classico vassoio d’argento come solo un grande scrittore può permettersi di fare, poche portate. Comunque, a prescindere dall’analisi della struttura di questo romanzo, credo che i primi capitoli siano un concentrato di bellezza narrativa, condotta nel dettaglio su silenzi, passi, sguardi, giochi di prospettiva, entrate in scena al rallentatore, zoom e grandangolo, tutto totalmente visivo, perfetto nei particolari senza necessità di dialogo. Il lettore riesce a percepire sulla pelle l’aria densa e gelata, l’umidità, i respiri trattenuti o concitati, le abitudini, gli scricchiolii, i movimenti minimi, le distanze, i gesti ripetuti e metodici: una situazione esplosiva in altre parole, che esploderà in silenzio al Cafè des Colonnes durante una partita a bridge, quando il piccolo sarto armeno, Kachoudas, si piegherà a terra a raccogliere un pezzetto apparentemente innocuo di carta in un risvolto di pantaloni …. |