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Messaggi di Dicembre 2017
Post n°253 pubblicato il 31 Dicembre 2017 da pazza105
Questa mattina pensare a un mobile adatto a una casa che accoglierà una convivenza e una nuova famiglia, Nel pomeriggio una cerimonia di matrimonio. Ogni volta, come sempre, mi commuovo ai matrimoni. L'omelia per un verso o per l'altro mi colpisce e i gesti semplici mi fanno scivolare via le lacrime. Una stretta di mano tra un padre e un figlio stavolta, quel che è servito. La famiglia.
..
Tempi di bilanci e di bilancia. Succede, e succede poi che comprendi che tutto quel che c'è rimane. Succede che vedersi è trovarsi, succede che parlarsi è capirsi, succede che scivolare nel bagno con la luce negli occhi di chi deve dirti qualcosa che non può aspettare è inaspettato, succede che mi abbracci, mi annusi e puzzo, succede che c'è complicità, succede che ogni cosa può succedere, succede che vince la verità del raccontarsi delle anime che tant'è, quello, succede sempre. Succedono infinite cose.... che da dentro è sempre difficile riuscire a vedere e a guardare, ma ogni cosa che succede è giusta e necessaria perchè così si vivono ed è così che accade la vita.
Il 2018, cavalcare il suo fluire e fluire, prendere contatto con questa essenza del se più profondo, e gioire.
E poi Grazie, ogni giorno Grazie.
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Post n°252 pubblicato il 22 Dicembre 2017 da pazza105
Tuffi nell'infanzia.. ci sono cose, profumi, sapori, gesti che mi catapultano altrove. Ho desiderio di scriverli, per non dimenticarmeli. Lavoro in casa, freneticamente, tra scatoloni pacchi, pluriball, scotch, pesi, prezzi, fatture... un gran casino insomma. Appena lo scarto, a parte la pubblicità di Ambrogio, la musica e il vassoio di Cioccolatini a piramide conica che esce dal sedile... Vedo quella bimba che mordicchia tutto il cioccolato esterno senza rovinare il biscotto interno, senza neanche scalfirlo possibilmente, con una precisione svizzera, gustandosi ogni granella di nocciola per poi con estrema soddisfazione dividere in due la sfera e raccogliere con la lingua tutto il cioccolato interno. Ci perdevo un'eternità dietro quel Ferrero Rocher.. e quanto mi piaceva gustarmelo così.. che una volta finito avevo ancora tutte le dite da pulire e la nocciola da morsicare! Quanto mi piaceva rubare i ferrero rocher! Per un attimo sono tornata bambina e mi ha commossa.
... i gesti invece... sono sempre i suoi, ripete quel gesto quotidianamente. Mi stupisce come ogni giorno ripeta quel gesto ormai automatizzato, io osservo le sue mani, belle, curate, morbide, grandi, mi sono sempre piaciute. |
Post n°251 pubblicato il 18 Dicembre 2017 da pazza105
.. ed è sempre lui che mi spiazza ogni volta. Fisicamente parlando è un lento declino, un po' si fa influenzare da quel che gli dicono, un po' l'età avanza, un po' continua a voler godersi la buona cucina senza limitarsi mai, con ovvie conseguenze per quella malattia che lo sta inesorabilmente logorando.
Ogni volta che mi vede rinvigorisce, in queste ultime settimane aveva abbandonato gli spostamenti con le stampelle per una più comoda e sicura carrozzina (alla quale ho aggiustato i freni come nessuno era riuscito a fare), con problematiche ulteriori aggiunte legate al suo accudimento. Questo weekend ha ripreso a muoversi con le stampelle. Ogni volta è una rottura di schemi. Ogni volta mi accorgo che sente sempre meno, che vede sempre meno, che ha bisogno di guardarti bene prima di metterti a fuoco, e che nonostante tutto, tutto gli gira intorno. Ieri ha rivisto e riconosciuto dopo 15 anni sua nipote, che non è più andata a trovarli da quando è morta mia nonna. Un po' per timore, un po' per soggezione, un po' per paura di quell'uomo che chissà come reagisce, chissà cosa può dire, chissà come mi accoglie ("perché se poi mi accoglie male non ci rimane granchè bene" ). E tant'è..
...
Tempo di saluti, lei mi guarda e mi dice "Dai accompagnami dallo zio, così ho il supporto". Andiamo, scambiano 4 chiacchiere, del più e del meno, degli acquisti fatti, dalla capacità o meno di fare i cappelletti, e si accenna alla mia nonna e alla mia bisnonna e si capisce tra le righe che a lui quest'ultima non stava un granchè simpatica. Poi, lei lo guarda e gli dice, riferendosi a me: "E' diventata una gran bella ragazza vero?!" ... Lui prende la parola: Parla e si esprime con la commozione negli occhi, come se io non fossi presente in quella stanza, come se stesse elogiando una divinità. Mi sento importante in quel momento, lo so che cosa lui pensa di me e lo so tutto quello che ci sta dietro quelle parole. So ancor di più cosa vorrebbe lui e percepisco la sua preoccupazione.
to be continued
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Post n°250 pubblicato il 11 Dicembre 2017 da pazza105
E' davvero incredibile cosa riesca a fare la nostra mente. Ci penso e ci ripenso, perché può diventare un'arma, la mente, che dobbiamo giocare a nostro favore. Un po' come chi guarisce, un po' come chi realizza. Insomma nessuna grande scoperta neppure oggi. Però, però... e forse nella nostra mente dobbiamo mettercelo noi un leitmotiv, ma che sia "semplice", chiaro e che ci guidi a star bene per più tempo possibile. "Stai bene" "Provo a regalarmelo per Natale."
(gli auguri, i pareri, i pensieri fatti, detti, voluti per gli altri, spesso e talvolta sempre, sono quelli che desideriamo per noi stessi) Ecco, sarebbe un regalo splendido!
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Post n°249 pubblicato il 06 Dicembre 2017 da pazza105
"Quante corse nelle nostre giornate. Si comincia già alla mattina, appena aperti gli occhi. La sveglia suona e sappiamo che non possiamo indugiare.
Pensando al dopo, ci sfugge l'adesso.
Però noi siamo fortunati. C'è un bambino nella nostra vita che può insegnarci a rallentare.
http://www.bambinonaturale.it/2017/12/rallenta-mamma-abbracciami-respirami
Ho letto questo articolo in ufficio, Tempi diversi per noi e per i bimbi, quanto ti sei lamentata per la pulcina, nel suo mondo, nella sua lentezza, nel suo fare a modo suo ogni cosa dall'alba al tramonto. Che io non ho mai percepito le cose di corsa, forse solo la preparazione per la scuola la mattina, questa si, ma poi, poi hai sempre saputo guidarli da lontano, lasciarli cadere e abbracciarli nelle lacrime, guardarli imparare camminare e poi correre lontani da te; mi son sempre chiesta come potessi riuscire a farlo, come potessi riuscire a stare in disparte, come potessi riuscire semplicemente a guardarli crescere restando seduta su quel muretto; in fondo loro sapevano dove avrebbero potuto trovarti. Tu eri tranquilla, li guardavi arrampicarsi, forse consapevole che il rischio che stavano correndo era più alto delle possibilità che avevano di superarlo, eppure, stavi lì e li osservavi, così uguali e così diversi, ti sei data la possibilità di conoscerli e gli hai permesso di conoscersi un po' di più, nei loro limiti e nelle loro possibilità perché potessero trovare strategie e strade tutte loro di sopravvivenza.
A modo tuo sei riuscita a farli rallentare, che lo srotolare della sera qualcosa di bello che fosse successo durante la giornata gli permetteva di mettere in fila tutti gli avvenimenti e di gioirne ancora un po' prima di lasciarli andare. Lento o veloce, il tempo è relativo. Non ti sei mai vergognata per la scuola, consapevole di sapere quanto L. fosse intelligente e oltre, comprendendo e osservando razionalmente quel che succedeva e riuscendo a far capire a lei e con lei quali fossero le scelte. Ci sei sempre stata per calmarli, coccolarli e rassicurarli in quei tuoi abbracci avvolgenti, morbidi, rilassanti, capaci di portare pace e tranquillità. Non è fermarsi la soluzione o rallentare, ma vivere consapevolmente.
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Inviato da: mariano6
il 22/10/2020 alle 14:14
Inviato da: cassetta2
il 31/05/2020 alle 19:37
Inviato da: prefazione09
il 03/11/2019 alle 12:26
Inviato da: Coulomb2003
il 04/07/2019 alle 23:27
Inviato da: Alice0506
il 03/01/2019 alle 12:44