Creato da: psicologiaforense il 14/01/2006
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umorismo e satira

 

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Messaggi di Gennaio 2015

 

VITA DI COPPIA, AMORE, NEGAZIONE, SOPPORTAZIONE, ACCETTAZIONE

Post n°8164 pubblicato il 31 Gennaio 2015 da psicologiaforense

Costruire un legame duraturo è, tutt'oggi, uno dei desideri più comuni, ma, alla prova della vita, di difficile realizzazione. Così si pongono in essere “meccanismi di difesa” (negazione, sopportazione, accettazione… ) per sopravvivere nonostante  tutto…

 

ILLUSIONI D'AMORE
MECCANISMI DI DIFESA PER SOPRAVVIVERE NELLA COPPIA PROBLEMATICA
 

NEGAZIONE:

«BASTA VOLERSI BENE», «DOMANI SARÀ DIVERSO», «SE CI AMIAMO SIAMO DISPOSTI A CAMBIARE». L'elemento che DIVIDE  vie­ne banalizzato e interpretato come un dettaglio irrilevante. Ciò vuol dire che la vita di coppia  sopravvive ma uc­cide parte della realtà. Viene alla luce la logica egocentrica di fondo: TI AMO PERCHÉ MI PIA­CI E NON MI INTERESSA ALTRO. Se non si esce da questo egocentrismo con il tempo verrà fuo­ri la fatidica frase «MI HAI DELUSO».

SOPPORTAZIONE:

«BISOGNA SAPERSI ACCONTENTARE», «SI SA CHE NON ESISTE LA PERFEZIONE», «DI NECESSITÀ FACCIAMO VIRTÙ». Le differen­ze si vedono ma si subiscono senza integrarle dentro a un quadro di accettazione globale dove apparirebbero ingredienti utili per un progetto comune e non più fastidiosi inconvenienti. Se non si supera questa accettazione subita, con il tempo la sopporta­zione si trasforma in tentativo di cambiare l'altro con la desolante inevitabile conclusione: «NON COLLABORA, NON VUOL CAMBIARE!».

ACCETTAZIONE:

«L'ALTRO RIMANE COSÌ, SARÀ SEMPRE COSÌ MA DICO DI SÌ A QUESTA DIVERSITÀ PERCHÉ DEVO PUR SPOSARMI ».  Questo “COMPERARE A SCATOLA CHIUSA” richiede la consapevolezza di rinunciare ad una parte di sé  e al proprio progetto esistenziale in favore  di un super-progetto fatto dalle differenze tra i due. Tutto questo comporta una insoddisfazione  e  una relazione abitudinaria, poco passionale ma sempre uguale a se stessa e quindi molto rassicurante perché prevedibile. 

 
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AMORE MATURO, AMORE IMMATURO, AMBIVALENZE, VITA DI COPPIA, TECNICA DEL DISINCANTO

Post n°8163 pubblicato il 30 Gennaio 2015 da psicologiaforense

LA DIVERSITÀ FA INNAMORARE MA NEL TEMPO FA ARRABBIARE. Proprio perchè i partner rimangono due individui separati, fra loro ci sarà sempre una polarità di odio-amore, simpatia-antipatia…


CAPIRE LA COPPIA

Nessun rapporto sfugge all’ambivalenza: siamo stanchi e poi entusiasti, sicuri e poi perplessi, trattabili e irascibili. LE DIFFERENZE, in una relazione d’amore, appaiono in un secondo tempo. LUI che rimaneva  in contemplazione della bellezza di lei, da marito si arrabbia a doverla aspettare mentre si fa bella: la bellezza contemplata una volta diventa oggi stupida vanità. LEI lo adorava per il suo dinamismo  ("un vulcano di vita!") e oggi che vuole stare in pace davanti al computer tutta quella “smania” di lui le fa venire l’esaurimento nervoso...  E così la dolcezza  diventa stupidaggine, la forza violenza, l’espansività chiacchiere insopportabili, la riservatezza musoneria….. Ciò che prima faceva innamorare, ora dà fastidio

 
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NUDE YOGA, LIBERA DAI TABÙ, MODIFICA IL CERVELLO, FOTO

Post n°8161 pubblicato il 25 Gennaio 2015 da psicologiaforense

Meditare migliora la memoria e l’apprendimento. E mantiene giovani. Il Nude Yoga è anche un modo per liberarsi da blocchi e tabù, per ritrovare la dimensione pura dell’essere: “spogliarsi” non solo metaforicamente di tensioni e stress, al fine di recuperare equilibrio e serenità…



Lo yoga "modifica" il cervello

Il  meditare, tramite lo yoga,  modifica il cervello in due mesi. Una ulteriore  conferma scientifica  a questo dato di realtà ci viene dal Massachusetts General Hospital (Usa)  che ha esaminato un gruppo di  persone dopo circa due mesi  di yoga e meditazione . I partecipanti sono stati sottoposti a scansione cerebrale due settimane prima dell’inizio della full immersion di meditazione, alla quale è stata affiancata una meditazione individuale guidata da una voce registrata per 27 minuti quotidiani. Al termine del training, nella scansione è stato osservato un aumento della materia grigia nell’ippocampo, importante per l’apprendimento e la memoria, e in aree cerebrali collegate alla coscienza di sé, la compassione e l’introspezione. È stata inoltre evidenziata una diminuzione di materia grigia nell’amigdala, collegata a una riduzione di ansia e stress. E se questo non bastasse un’altra ricerca dell’Università di San Francisco (Usa) ha dimostrato che la meditazione agisce sull’invecchiamento, rallentandolo.

 
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LA VIGNETTA DELLA DOMENICA

Post n°8160 pubblicato il 25 Gennaio 2015 da psicologiaforense

 
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IL SECOLO DEL MAL DI TESTA, CEFALEA, EMICRANIA, CONOSCERE IL NEMICO E AFFRONTARLO,DOMINARE IL MAL DI TESTA,

Post n°8159 pubblicato il 24 Gennaio 2015 da psicologiaforense

La cefalea cronica affligge il 10% degli italiani che, a causa del dolore, sono costretti a rinunciare a piccoli e grandi piaceri quotidiani. Perciò è importante correre ai ripari, senza farsi tentare dall’automedicazione. Si contano oltre 150 tipi diversi di disturbo ognuno dei quali con caratteristiche specifiche e quindi da trattare con terapie differenti. Capita spesso che l’uso eccessivo d farmaci porti alla dipendenza ed all’inefficacia terapeutica.

 

UN MAL DI TESTA CHE NON PASSA MAI

 

 Una gita fuori porta, una serata con gli amici, una cena con il partner sono solo alcuni dei piccoli piaceri della vita a cui spesso sono costrette a rinunciare le perso­ne che soffrono di mal di testa cronico. Per le vittime del mal di testa, infatti,  la vita sociale è un disastro: si è talmente ir­ritabili, stanchi e di umore instabile che spesso vi si ri­nuncia. Non va meglio sul fronte lavorativo: con un mal di testa continuo è quasi impossibile riuscire a dare il meglio di sé. Non a caso la cefa­lea cronica è stata inserita al settimo posto nella lista delle cause di disabilità su scala globale. A conviverci, solo in Italia, è circa il 10 per cento della po­polazione, un esercito di af­flitti che, nonostante si di­chiari "disposto a fare qual­siasi cosa affinché la fre­quenza e l'intensità degli at­tacchi diminuiscano", in realtà è spesso preso da un forte scoraggiamento, tanto da non seguire le terapie. Ma si tratta di un atteg­giamento sbagliato: oggi, in­fatti, il corredo delle soluzio­ni terapeutiche per liberarsi dello sgradito compagno di vita ha aumentato le sue ri­sorse e le cure sono sempre più personalizzate e ancora più efficaci. Indispensabile, però, è che non si banalizzino i sintomi e non ci si lasci tentare dall'automedicazione: affidarsi agli spe­cialisti è l'unica via per tro­vare l'approccio terapeutico più adatto al tipo di mal di testa che si ha. Le forme più frequenti che insorgono tra i 25 e i 55 anni sono le cosiddette cefalee pri­marie: ovvero la cefalea tensiva, l'emicrania e la cefalea a grappolo. La prima è la forma più diffusa, generalmente è causata da un disadattamento ambientale come una situa­zione di stress al lavoro o in famiglia e può essere peggiorata da posture scorrette. Il segnale tipico è un dolore gravativo diffuso su tutto il cranio, come se ci fosse un peso sopra la testa o una mor­sa, ma senza sintomi associa­ti L'emicrania è la forma più comune di cefalea, caratterizzata da un dolore pulsante e intermittente. Di solito inizia da un solo lato della testa ma poi può coinvol­gere qualsiasi area del capo: la zona intorno all'occhio, la fronte, le tempie, fino al collo. Gli attacchi possono du­rare da 4 ore fino a 3 giorni ed essere accompagnati da nau­sea e vomito. Se il dolore è preceduto da sintomi come la visione di lampi, macchie luminose o la sensazione di formicolio su una mano o al volto, si tratta della forma di emicrania con aura, più rara rispetto a quella senza aura, cioè non preceduta da questi sintomi. La tipologia più invalidante di cefalea pri­maria, infine, è la cefalea a grappolo, che generalmente colpisce un solo lato della testa, intorno all'occhio o alla mandibola in modo così violento da essere tristemente nota come "cefalea da suici­dio". 

 

 

 
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Terapia di coppia, psicologia, psichiatria, scienza della vita, cultura, essere insieme,

Post n°8158 pubblicato il 21 Gennaio 2015 da psicologiaforense

Pur essendo ormai oltre mezzo secolo che si parla di terapia della coppia e della famiglia le esperienze cliniche, maturate in tutto il mondo, stentano ad essere pienamente riconosciute da chi ne avrebbe bisogno  ed anche  dall'establishment medico e psichiatrico e  dal mondo accademico, dove ci si ostina ad insegnare prevalentemente psicologia e psicopatologia incentrata sull'individuo come entità staccata dalle sue relazioni…


 

... E VISSERO QUASI SEMPRE FELICI E CONTENTI

 

 

La terapia di coppia si basa sul presupposto che qualsiasi disturbo all'interno della coppia dipenda non dall'uno o dall'altro coniuge, bensì dalla natura della loro relazione. Non esiste un colpevole e un innocente: entrambi i membri della coppia sono in parte responsabili di un disagio che può presentarsi in un solo partner ma che coinvolge sempre entrambi i coniugi. Il terapeuta cerca di individuare ed evidenziare ad entrambi i membri della coppia le regole implicite ed esplicite del loro rapporto. Infatti essi non sempre si rendono conto dei com­portamenti che pongono in essere.  Quando un partner dirige l'altro, la relazione si dice comple­mentare; quando entrambi i partner godono di uguali diritti e doveri, la loro relazione è simmetrica.  A seconda delle diverse attività della coppia, si potranno avere sia relazioni simmetriche sia complementari.  Il conflitto nasce dalla incompatibilità fra le regole di un coniuge e quelle stabilite dall'altro. Quasi sempre il conflitto esplode nell'area sessuale. Anche in questo caso tutte le aree di attività della coppia vanno ugual­mente esplorate, perché i conflitti spesso sono più evidenti in quell'area in cui le manovre di un partner sono più sco­perte, ma possono essere presenti anche in altre aree.

 

 
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SUN, stop alle donne "oggetti sessuali", "Donnine" addio, dopo 44 anni elimina la pagina dedicata alle miss senza veli

Post n°8157 pubblicato il 20 Gennaio 2015 da psicologiaforense

"Le donnine seminude e dallo sguardo ammiccante a Pagina tre vanno ancora di moda, o hanno fatto il loro tempo?" Se lo chiedeva qualche tempo fa il magnate dell'editoria Rupert Murdoch, padre del giornale The Sun dal 1969.  E la risposta è finalmente arrivata: dopo 44 anni, Pagina 3 va in pensione. Le foto dei modelli a petto nudo e delle ragazze in topless sono state bollate come sessiste, offensive e anacronistiche...

 

 "THE SUN", DOPO 44 ANNI MANDA IN PENSIONE LE MODELLE IN TOPLESS DELLA CELEBRE PAGINA 3

"QUESTA POTREBBE ESSERE UNA NOTIZIA STORICA E UN GRANDE GIORNO PER LE PERSONE. POTREBBE ESSERE UN ENORME PASSO IN AVANTI NELLA SFIDA CONTRO LA VISIONE SESSISTA DEI MEDIA"



Il quotidiano più letto della Gran Bretagna anche grazie alla celebre "Page 3" è stato la vetrina di tutte le bellezze (in topless) d'oltremanica e proprio in quella particolare pagina dedicata alle modelle inglesi più carine del Paese trova il suo marchio di fabbrica. In Inghilterra sono due milioni i sudditi di Sua Maestà che ogni mattina comprano The Sun, uno dei tabloid più celebri al mondo grazie al suo mix di cronaca, attualità, gossip e "scandali". Già lo scorso anno, sempre via Twitter, Murdoch sembrava pronto a cantare il "requiem" per le ragazze in topless di Pagina 3. Ma ci è voluto un po’ per arrivare ad una decisione definitiva. Influenzata, sicuramente, dalla campagna di 28 mesi, lanciata nel settembre 2012, da una donna che ha chiesto al direttore del tabloid di "SMETTERE DI CONDIZIONARE I LETTORI A VEDERE LE DONNE COME OGGETTI SESSUALI". La campagna di Lucy Holmes, "NO MORE PAGE 3", ha catturato l'attenzione delle donne (e uomini) in tutta la Gran Bretagna, attirando più di 215.000 firmatari di una petizione online. Più di trenta università hanno votato affinchè si smettesse di vendere il tabloid fino a quando non si fosse fermata la pubblicazione di immagini di donne in topless. Ed oggi, un portavoce del  "No More Page 3" canta vittoria: "QUESTA POTREBBE ESSERE UNA NOTIZIA STORICA E UN GRANDE GIORNO PER LE PERSONE. POTREBBE ESSERE UN ENORME PASSO IN AVANTI NELLA SFIDA CONTRO LA VISIONE SESSISTA DEI MEDIA".
Il Sun, giornale molto popolare e spesso giudicato di cattiva qualità, è in realtà un campione di successi giornalistici. Al di là dei tanti scoop e rivelazioni che comunque negli anni è riuscito a fare, è appunto un maestro nelle vendite. Ai tempi d’oro venivano stampate anche tre milioni di copie al giorno e pochissime di queste rimanevano nelle edicole. Oggi il numero di copie si è praticamente dimezzato, ma comunque nei giorni di grandi notizie e soprattutto di grandi fatti di cronaca – il pianeta dei tabloid adora soprattutto lo splatter e gli intrighi a sfondo sessuale – si arriva facilmente ai due milioni di copie al giorno.

 
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RIMEDI PER IL MAL D'AMORE, PSICOLOGIA DELLA COPPIA,

Post n°8156 pubblicato il 20 Gennaio 2015 da psicologiaforense

STAR BENE ASSIEME, COME GESTIRE LE DINAMICHE DI COPPIA


Senza avere la pretesa di fornire delle regole vincenti che assicurino il buon funzionamento di un rapporto, riporto qui di seguito dei "suggerimenti" che possono favorire una mag­giore complicità e comunicazione all'interno della coppia:

-SAPER ASCOLTARE E CAPIRE CIÒ CHE L'ALTRO VUOL COMUNICARE, CON LE PAROLE MA ANCHE OLTRE LE PAROLE STESSE;
-ESPRIMERE SEMPRE I PROPRI SENTIMENTI, POSITIVI O NEGATIVI;
-RISPETTARSI A VICENDA E NON PRETENDERE CHE L'ALTRO/A DIVEN­TI UGUALE A NOI NÉ ANNULLARE LA NOSTRA PERSONALITÀ PER ADE­GUARCI A LUI/LEI;
-RIUSCIRE A CONSERVARE, ALL'INTERNO DEL RAPPORTO, SPAZI DI LIBERTÀ CHE CONSENTANO AD OGNUNO DI COMPIERE ESPERIEN­ZE INDIVIDUALI;
-ESSERE SEMPRE ALLEATI E COMPLICI;
-ESSERE ATTENTI AI CAMBIAMENTI DELL'ALTRO;
-MANTENERE VIVO L'INTERESSE RECIPROCO;
-NON CHIUDERSI MAI ALL'INTERNO DELLA COPPIA.

 

NOTA INTEGRATIVA

Detto tutto questo va ribadito  che l’elemento di maggior importanza nel rapporto di coppia,  è e rimane sempre la CAPACITÀ DI COMUNICARE. Occorre ricordare che la comunicazione avviene non solo con le parole, ma anche con i gesti, l'espressione degli occhi e del viso, con i movimenti e persino con i silenzi. Quando si vive una situazione di coppia occorre essere capaci di leggere tutti i segnali che ci pervengono dall'altro e ricordare che anche noi ne inviamo, determinando rea­zioni conseguenti. È importante riuscire ad affermare il proprio punto di vista, esprimere i desideri, soddisfare i propri gusti senza, però, prevaricare il partner. Riuscire a stabilire una comuni­cazione sincera e diretta aiuta a consolidare il rapporto. La comunicazione deve anche essere immediata: non bisogna rimandare di chiarire una situazione o di esprimere un pare­re scomodo; ciò consente di evitare fraintendimenti e irrita­zioni latenti ed aumenta, invece, il clima di intimità e chia­rezza che deve caratterizzare la vita di coppia. I contrasti e le divergenze permettono di liberare le emozioni eventual­mente accumulate e di mantenere in equilibrio i propri sen­timenti con quelli dell'altro. Certo la colpevolizzazione e l'aggressività sono dannosi e innescano spirali distruttive che rovinano irrimediabilmente l'armonia. Contrariamente a quanto può sembrare, la realizzazione di un livello di comunicazione soddisfacente all'interno della coppia non è affatto facile, perché spesso si tace proprio per amore, nel timore di offendere o irritare l'altro. La strada del dialogo deve essere invece sempre percorsa, anche impa­randola nel tempo, un po' per volta; non bisogna poi dimen­ticare che potrà avere successo solo se percorsa in due: la volontà, l'impegno e lo sforzo di uno solo non bastano e sono sicuramente fallimentari.

 
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L'AMORE, LA SFIDA, IL DESTINO, COLPO DI FULMINE, MECCANISMI DI INNAMORAMENTO,UN AMORE DELL'ALTRO MONDO

Post n°8155 pubblicato il 19 Gennaio 2015 da psicologiaforense

Le sensazioni che accompagnano l'innamoramento sono ben riconoscibili, ma non sempre all'innamoramento, che è una fase di sensazioni ed emozioni intense corrisponde la nascita di quel sentimento invece profondo e duraturo che è l'amore. Nel linguaggio parlato accade che i due ter­mini vengano utilizzati come sinonimi, ma, in realtà, quello che viene definito "il primo amore" di solito è il primo inna­moramento...


VERTIGINI D'AMORE

Le emozioni che il primo innamoramento genera sono esaltanti: si pensa sempre alla persona amata, si vorrebbe starle sempre accanto e, se l'amore è corrisposto, ci si sente belli e desiderabili. La persona amata diventa il centro del nostro mondo e tutti gli altri perdono all'improvviso di interesse. Si ha mag­giore fiducia in sé stessi, ci si sente capaci di grandi cose, si colgono gli aspetti più delicati e poetici della vita, quelli che prima erano sempre sfuggiti o che passavano inosser­vati, scompaiono le paure e la tristezza e si sente crescere la forza interiore. Si scopre di avere una grande fantasia e un grande coraggio, con i quali si affronta qualunque osta­colo per stare con la persona amata. È a questo punto che la sessualità incomincia a farsi molto viva e sensibile. La vicinanza di chi si ama fa provare piacere e desiderio di avere contatti fisici, che trasmettono brividi gradevoli... una sensazio­ne che accompagna il primo contatto fisico e che continua in seguito ogni volta in cui ci si concentra sul pensiero della persona amata. Su di lei si  investono molte aspettative e capita di frequente che essa venga rappresentata nella mente come la si percepisce per­sonalmente e non come essa veramente è: si tende, insom­ma, ad idealizzarla. L'innamoramento può terminare in modi diversi, così come era iniziato, oppure può trasformarsi in amore vero e proprio.

 

 
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OGGI È IL GIORNO PIÙ TRISTE DELL'ANNO, FESTA DELLA DEPRESSSIONE, IL TERRIBILE «BLUE MONDAY»

Post n°8154 pubblicato il 19 Gennaio 2015 da psicologiaforense

«Odio i lunedì», cantava Vasco Rossi. E mai canzone potrebbe essere più azzeccata per spiegare la giornata di oggi, considerata il «Blue Monday» per eccellenza, ovvero il giorno più infelice e triste dell’anno. Infatti, secondo un’equazione matematica,  il terzo lunedì di gennaio porta depressione e desideri suicidi. Per il giorno più felice bisognerà aspettare il solstizio d’estate...

 

OGGI LA VITA STANCA
S.O.S. DEPRESSIONE: IL GIORNO PIU' TRISTE DELL'ANNO

 

Oggi, 19 gennaio, è il giorno più triste dell’anno. Ovviamente... lunedì. Cade il 19 quest’anno ma si tratta di ogni terzo lunedì del mese di gennaio, il terribile “blue monday”: ci sarebbe addirittura un’equazione matematica - messa a punto una decina d’anni fa da uno psicologo inglese, Cliff Arnall - che spiegherebbe il perché di questa deprimente giornata mettendo insieme condizioni metereologiche sfavorevoli, le giornate corte, i festeggiamenti natalizi ormai alle spalle, i sensi di colpa per aver speso troppi soldi durante le vacanze o mangiato troppo e infine, il lavoro, che è ricominciato freneticamente. Musi lunghi quindi per tutto il giorno o addirittura tutta la settimana, ma per molti un’occasione per dispensare consigli su come tirarsi su di morale: dalle agenzie viaggi, alle offerte commerciali imperdibili, ai vari cibi da consumare. Scatenati soprattutto i britannici, dove si dice sia nata la “tradizione” del “blue monday”  che voleva incentivare le partenze di fine gennaio, decisamente scarse dopo le vacanze di Natale. Così molti enti no profit, prima fra tutti Mental Health Uk, che si occupa della salute mentale, si prodigano con  i suggerimenti più bizzarri. Per il giorno più felice dell’anno, invece, bisogna aspettare giugno. Gli stessi analisti hanno calcolato che l’ “Happiest Day” cade intorno al solstizio d’estate, fra il 21 e il 24 di giugno. 

 
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ULTIMA ORA, L'ex di Britney Spears ucciso dai talebani

Post n°8153 pubblicato il 18 Gennaio 2015 da psicologiaforense

John Sundahl era un pilota di elicotteri ed è stato abbattuto in Afghanistan...

Lutto per Britney Spears

L'ex compagno di Britney Spears, John Sundahl, è stato ucciso dai talebani mentre si trovava in Afghanistan. L'uomo e la popstar si erano conosciuti nel 2007 a una riunione degli Alcolisti Anonimi. In quel momento la cantante stava vivendo il punto più basso della sua carriera, e l'unione con Sundahl - durata qualche mese - sembrava averle dato un certo conforto. Il 44enne, pilota di elicotteri per professione, si era recato dallo scorso anno in Afghanistan. Il suo mezzo è stato abbattuto dai talebani. Le spoglie dell'uomo sono tornate negli Stati Uniti la scorsa settimana. Sundahl e Spears erano rimasti buoni amici anche dopo la fine della relazione sentimentale: una fonte vicina alla cantante, interpellata dal Mirror, dichiara che Britney è "devastata" e che trovava che John fosse  l'uomo  che le "aveva salvato la vita".

 
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LE DONNE FANNO PAURA, DALLA CINTURA DI CASTITÀ, AL TANGA

Post n°8152 pubblicato il 18 Gennaio 2015 da psicologiaforense

Abbiamo ottenuto molto. Ma il risentimento degli uomini non è svanito. Poco a poco è cresciuto e con l'andare del tempo si è fatto più aspro.... Eppure,  c'è un nuovo luogo comune che circola con sempre maggior insistenza nei media: sono le donne le vere protagoniste di questa società in crisi, sono loro le vere vincenti. Basta con i piagnistei. Ormai i vecchi ostacoli sono caduti...



IL MONDO DELLE DONNE
QUESTIONI DI GENERE...



L'ossessione delle apparenti "PARI OPPORTUNITÀ" sta giocando un brutto scher­zo alle donne italiane. Quelle ragazze piene di speranza e di ribellione, che negli anni settanta avevano sfidato le regole date, sono spes­so diventate  mogli e mamme affannate che si forzano di credere e di far credere alle loro figlie che tutto sia andato per il meglio. Con l'a­bilità dei giocolieri tengono assieme il carico sproporzionato del lavoro e della famiglia, reggono il peso della propria efficienza e della propria femminilità fino all'esaurimento delle forze. Si con­solano ripetendo che se le donne possono dirigere la RAI e i tele­giornali, i tribunali e le aziende vuol dire che ormai ce l'hanno fatta, che fra uomini e donne non esistano più differenze.   Invece non è così. Troppe "situazioni" mettono in forse la piacevole certezza di essere partecipanti di diritto e non sem­plici invitate alla vita sociale. Perché, se in Europa lavora una donna su due, nel nostro paese solo una donna su tre ha un'occupazione? Perché le italiane hanno il più alto carico di lavoro domestico dell'Occidente? E perché sono quelle che fanno meno figli al mondo, anche se le ricerche più recenti dimostrano che il loro desiderio di maternità è forte quanto quello di lavorare?

 
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OGNI MESE SON DOLORI

Post n°8151 pubblicato il 18 Gennaio 2015 da psicologiaforense

La maggior parte delle donne fa i conti con i crampi mestruali. Per tenerli a bada in genere bastano gli analgesici o la pillola  ma se sono molto intensi è meglio sottoporsi a una visita per escludere che alla base ci sia una malattia ginecologica...

AIUTO HO LE MIE COSE

Ne soffrono in modo più o meno intenso 8 donne su 10 ed è di gran lunga il sintomo più frequente in ambito ginecologico, responsabile della maggior parte dei consulti medici: si tratta della DISMENORREA, ovvero quei dolori che compaiono a ridosso o durante le mestruazioni. Questo problema è piuttosto diffuso tra le giovani e in genere tende a regredire con l'età, ma in alcuni casi può essere associata a malattie dell'apparato genitale, come l'endometriosi o i fibromi dell'utero. 

 
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L’ULTIMA MANIA, SINDROME DI FOLO, PAURA DI VIVERE SCONNESSI, VITE ON LINE, SELFIE SEXY E NON

Post n°8150 pubblicato il 17 Gennaio 2015 da psicologiaforense

L'ultima manìa:  provarsi un abito e fingersi modelle su Facebook  Le nostre vite sono sempre più on line e viviamo nella paura di vivere sconnessi. Così moltiplichiamo la presenza in Rete con scatti e autoscatti....

 

 IL TERRORE DI VIVERE SCONNESSI

 

 

Inconsuete più che misteriose le relazioni off line-on line, cioè tra realtà dal vivo e presenza sul web, che quotidianamente entra­no nelle nostre vite. E che stravolgono vecchi comportamenti o ne creano di nuovi. Anche inconsapevoli e non solo di consumo, ma sempre sorprendenti. Come nel caso che ha per protagoni­sti principali gli adolescenti, soprattut­to femmine (non necessariamente fa­shion victims, cioè vittime della moda), e come oggetto il selfie applicato all'ac­quisto di capi di abbigliamento, com­presa la biancheria intima.  Mi riferisco al diffondersi della ten­denza a fotografarsi davanti a uno specchio o nel camerino di uno store alla moda  e postare immediatamen­te la foto su Instagram piuttosto che Facebook. E così facendo continua­no a provarsi altri capi di abbigliamento non  per comprarli, ma giusto per farsi altri selfie, postarli sui social network e attendere i primi commen­ti. Prove d'abito, come se si fosse su un set o in passerella: esibizionismo da vip a poco prezzo. Ma molto gratifi­cante e in linea con la convinzione che un abito, così come un piatto ordinato al ristorante o cucinato a casa, o una visita al museo, non sono "consumati" sino a quando non vengono condivisi in rete.  Le nostre vite sono sempre più on li­ne, pervase dalla sindrome emergente di FOLO (Fear of life off line cioè “pau­ra di vivere sconnessi”). che consiste nel bisogno ossessivodi condividere on line l'esistenza quoti­diana con scatti e autoscatti. L'anno scorso in Italia ci sono state 3,3 miliardi di condivisioni, ovvero cinque milioni al giorno, 3.572 al minuto. Tornando ai selfìe nei camerini, dif­fusi soprattutto tra le ragazzine, prefe­ribilmente in coppia con un'amica, si fa strada un'altra  “usanza”. Quella di lavare sempre gli indumenti nuovi, appena comperati, prima di indossar­li. Una pratica resa  obbligatoria dalla diffusione di mercatini, di negozi dei cinesi e super store di moda economi­ci (come i sopracitati brand). Due le ra­gioni principali: igienici e di pregiu­dizio razziale. Non si contano, infatti, le leggende metropolitane sugli indu­menti cinesi o pakistani avvelenati o ustionanti. Ma questa specie di fobia del nuovo di nome ma (stra)usato di fatto, perché passato per decine di ma­ni, dalla fabbrica al magazzino, per poi arrivare in negozio ed essere indossa­to e provato da chiunque, ha subito col web una potente accelerazione. “NUOVO? NO: LAVATO CON PERLANA”. Era un famoso claim pubblicitario che ritorna di grande attualità. Sia pu­re completamente stravolto. Un capo d'abbigliamento ora è nuovo, infatti, solo se lavato. E naturalmente solo do­po essere stato postato.

 
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CRIPTOCRAZIA, INFORMAZIONE, COMUNICAZIONE,VERITÀ NEGATE,JE SUIS CHARLIE,GRETA E VANESSA

Post n°8149 pubblicato il 16 Gennaio 2015 da psicologiaforense

In passato le notizie erano poche e riservate alla cosiddetta «gen­te istruita»; oggi sono tante, forse troppe, ma difficilmente sono messe a servizio dei cittadini più deboli. L'informazione è un pote­re, e questo potere quasi sempre distorce, falsifica, modifica la noti­zia per usarla in funzione dei suoi interessi....


INFORMAZIONE
Le verità nascoste

 

 

 

Fra  le persone, anche in community,  c'è spesso gente colta e preparata, quelli che scher­zosamente chiamiamo «pozzi di scienza», che - nonostante ogni buona volontà - non riescono a farsi capire quando parlano. Sono loro i primi a soffrire per la mancanza di quel dono natu­rale che consiste nell'avere facilità di parola, di esporre agli altri i problemi con chiarezza e semplicità.  Specialmente oggi l’ opinione pubblica  ha  bisogno di  chiarezza. Ha necessità di informazione ed è spesso in difficoltà nel comprendere quanto avviene attorno. In forma del tutto particolare, la gente sente di aver bisogno di tre informazioni essenziali: cosa accade intorno a lei, perché accade, chi lo fa accadere. Senza questi tre punti di riferimento si sente perdu­ta, avverte che potrebbe essere strumentalizzata, diffida delle fonti di notizie, ma nello stesso tempo non riesce ad orientarsi e a capire. Secondo me ci troviamo sotto un diluvio di informazioni, ma è un  diluvio  vo­luto appositamente  per stordire. L'opinione pubblica ha sete di verità, o almeno di una informazione che si sforzi di essere la più completa e oggettiva possibile. I «signori dell'informazione»: grandi giornali, reti televisive, web, compagnie di pubblicità, case cinematografiche, impresari di­scografici, ecc., spesso hanno invece obiettivi ben diversi, La cronaca di questi giorni da "JE SUIS CHARLIE" alle due volontarie italiane GRETA RAMELLI E VANESSA MARZULLO, la dice lunga in proposito...

 
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