Histoire d'A

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..la precipitosa corsa nel buio della notte ad A sembra un eterno, abbagliante giorno.. e caldo.. d'un caldo d'estate rovente, quel freddo invernale che invece attraversa.. dopo trentasei ore di travaglio, la piccola H vede la luce.. e forse non dovrebbe nemmeno stupire più di tanto il fatto indiscutibile che il suo primo vagito somigliasse (almeno a detta degli astanti) in maniera quantomai preoccupante a un ‘ditemichesonostataadottataaaaaa’.. spossata dalla fatica e disorientata da quella che le è sembrata un'interminabile sospensione del tempo mentre il mondo si metteva sottosopra, ad A appare tutto ristabilirsi, il nord e il sud del cosmo, il giorno, la notte e le stagioni della vita, quando le portano la piccola, adagiandogliela accanto.. e capisce, nel poggiarle le labbra sudate sulla testina calda, che quel tumultuoso rivolgimento era solo il fiorir d'una primavera.. e anche a lei par d'essere un giglio.. ok, facciamo una rosa.. con le sue belle spine.. A riesce anche a sorridere quando B le si para davanti con una faccia tanto stravolta che, in confronto a lei, sembra aver partorito un'intera squadra di hockey.. sorride, ma le sue belle spine le affonda.. ‘durante il parto ho avuto un flashback illuminante.. te ieri sera mi hai chiamato G!.. lasciami sola col mio dolore.. ti prego.. sono molto confusa.. non so se potrò mai perdonarti.. ti chiamo io, eh?’.. B, preda di un'insostenibile sensazione di dejà-vu, sfiora lo svenimento ma, anche questa volta, abbocca, vacilla.. e si ritira..
A, finalmente libera e madre, decide di averne avuto abbastanza degli uomini (anche se quel dottor J.. mmm..) e di dedicarsi anima e corpo alla cura della sua piccola H..

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