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Premio MICHELE CAMPIONE 2015: "giornalisti pagati meno dei raccoglitori di pomodori".

Post n°6819 pubblicato il 22 Febbraio 2015 da romolor
Foto di romolor

Si è tenuta nella sala Murat a Bari la dodicesima edizione del premio "Giornalista di Puglia" intitolata a Michele Campione.
Valentino Losito, presidente dell'Ordine dei Giornalisti pugliese, ha ringraziato i presenti e introdotto le varie istituzioni, nelle persone del prefetto Nunziante, del Presidente del Consiglio Regionale Introna, del sindaco Decaro, del Presidente Nazionale dell'Odg Iacopino , del magnifico Rettore dell'Università di Bari Uricchio e via discorrendo.
Una citazione anche al pittore Michele Damiani, autore del logo della manifestazione, il quale ha sostituito l'attore Vito Signorile (assente) nella recitazione di alcuni versi di poesie scritte da Michele Campione.
Rossella Grandolfo, consigliere dell'Ordine e segretaria, ha parlato di "appuntamento di rilievo" nella vita dell'informazione pugliese e più diffusamente, anche per quanto riguarda la vita culturale della Regione.
"Gioia autentica" il sentimento di chi, affacciatosi al mondo del giornalismo,    raccoglie i primi "frutti" da quest'attività, sicuramente poco remunerativa rispetto a un tempo, ma ancora di prestigio.
Valentino Losito ha parlato nella fattispecie della commozione di una giovane cronista la quale, avvertita telefonicamente del prestigioso conferimento, ha pianto di commozione.
Sempre Losito, con varie citazioni, ha accennato al giornalismo come "volto dell'uomo", citando il poeta Mauro Luzi .
Ma ha anche ricordato le parole espresse recentemente da Andrew Sullivan, uno dei "progenitori" dei blog e della comunicazione via web, il quale ha scritto di essere saturo dell'informazione su internet, esprimendo il desiderio di isolarsi per leggere libri colti e difficili su carta.
Ricordando poi Michele Campione, si è accennato alla straordinaria modernità del giornalismo da lui proposto e reso fruibile alle vecchie generazioni. E ancora: l'odore del gregge," ispirato da Papa Francesco che deve trasformarsi nell "odore dei lettori". Tutto ciò nel tentativo di "battere le strade e i marciapiedi" al posto del "profumo dei salotti", che ristagna solenne, ma piuttosto sterile.
Dopo questi discorsi assai retorici, a dire il vero, si è auspicato per il futuro un giornalismo di qualità che debba prescindere dagli editori : ognuno si assuma le sue responsabilità.
Enzo Iacopino ha accennato agli scarsi guadagni dei giovani giornalisti, che egli ( e l'Ordine da lui presenziato) stanno tentando di incrementare tramite l'applicazione di apposite leggi sugli "equi compensi".
"I raccoglitori di pomodori guadagnano più dei giovani giornalisti-"la lamentela di parte .
"Censurato" il giornalismo a base di gossip e quello di certe trasmissioni pomeridiane, che mancherebbe di rispetto alle vittime di criminalità e delitti.
Dopo altre considerazioni troppo tecniche e quindi scarsamente comprensibili alla totalità del pubblico (fatto che si riscontrerà più avanti, dopo le parole di altri autorevoli esperti) si è concluso il tutto sostenendo che l'informazione di qualità ha i suoi costi e che richiede perciò appositi investimenti anche nel digitale.
Premiato "alla Carriera" il giornalista Rai Duilio Giammaria del quale si è ricordata l'attività al tg1 come corrispondente estero nella guerra in Iraq e Afghanistan.
Ha condotto di recente il programma d'inchiesta "Petrolio".
Quindi un ex aequo per la Cronaca. Silvia Rizzello della Gazzetta del Mezzogiorno vince con un articolo sul razzismo verso gli extracomunitari, perpetrato sugli autobus.
La giovane cronista si è detta contenta di entrare in contatto col collega Giammaria, da lei vissuto come figura di riferimento.
Formatasi a Roma, ha scelto per la premiazione un abito nero su corpetto ancora nero, con decorazioni floreali, il tutto vivacizzato da una giacca portata aperta di colore
rosa pallidissimo. Premiato con lei Francesco Petruzzelli di Repubblica Bari con un articolo-denuncia: "Notti d'inferno al Policlinico".
Clochard di nuova generazione, tra cui giovani laureati, trasformati nel nuovo popolo della notte, dolente e immiserito.
Petruzzelli ha invocato l'aiuto di sindaco e istituzioni per i reietti da lui descritti.
Pur apprezzando le tematiche e l'impegno dei due cronisti, non si capisce il perché ancora un ex aequo (come lo scorso anno) con l'insistere poi su delle tematiche che, seppure pregevoli e preziose, insistono sul disagio, sul degrado sociale, povertà ed extracomunitari.
Spazio anche ad altro, come cultura in senso lato, intesa come arte, musica, teatro, cronaca di costume e non solo miseria tout court!
L'intento "buonista" del premio è stato confermato, ancora una volta, nell'accezione scarica-coscienza del  sentirsi "uniti" agli umili.
Non è sufficiente, ma complimenti comunque ai meritevoli e bravissimi giornalisti : non alla completezza del giudizio.
Anche Onofrio Introna ha fatto un suo riferimento ai diseredati.
Per la Cultura e il Costume vince Silvia Dipinto di Repubblica per l'articolo Noi, Emigranti Pugliesi in cerca di fortuna nel Paese delle Aquile.
La giovane cronista, anche televisiva, ha "azzeccato" un argomento di attualità sbaragliando i concorrenti e commuovendosi alla telefonata di congratulazioni del presidente Losito.
La Dipinto, in corpetto nero e giacca altrettanto nera, portata aperta, con un collier d'oro al collo, propedeutico alla sua missione (d'ora in poi godrà di ponti...d'oro, grazie al suo talento) ha dichiarato che spenderà i soldi del premio in corsi di dizione, inglese e per integrare la sua telecamerina con più moderne tecnologie.
Per lo sport vince Lorenzo Falangone con un articolo sul calcio di provincia, "Quando Fanuli non c'era".
Il giovane, laureato in Comunicazione, ha scelto una giacca gialla con al collo una sciarpa blu.
Per la radio Tv-web, Antonio Loconte, "veterano" del premio (lo vinse nel 2006; una citazione nel 2011) per un servizio sul sociale:" Solitudine e abbandono nella città vecchia" realizzato per Il Quotidiano Italiano. Parte dei soldi del premio saranno devoluti da Loconte a Giuseppe, il protagonista della sua cronaca filmata e al suo operatore.
Antonio Loconte collabora anche con la popolare anchor woman Barbara D'Urso, come inviato di Domenica Live a Canale 5. Ma pure  in questo caso c'è stato un ex aequo: ha vinto anche il pubblicista Giovanni De Vecchis che con Giacinto Pinto ha realizzato un servizio andato in onda a Porta a Porta di Bruno Vespa, su Rai Uno, realizzato a Lazarat in Albania , comune dove si coltiva illegalmente la marijuana  in zone "inaccessibili" a curiosi e cronisti .
Sempre per la tv, ma per la sezione Cultura, premiato Giovanni Giampietro per il Villaggio del Poeta, servizio ispirato al dramma del genocidio degli armeni. Sofferenza ma anche accoglienza, da parte di una minoranza degli "scampati", grazie alla popolazione barese e alla poetica di Hranz Natariantz,intellettuale armeno naturalizzato che approdò a Bari nel 1913, collaborando in seguito con gli editori Laterza. Per la fotografia, vince Marcello Carrozzo . Sezione cultura: Rocco De Benedictis, "Schiavi Italiani", il suo reportage pubblicato su Panorama.
Raffaele Lorusso, segretario della Federazione della Stampa, ha parlato-tra l'altro- dei giornalisti sotto scorta perché minacciati e delle criticità derivanti da conflitti d'interessi . Infine delle querele "temerarie" (infondate) contro i cronisti, che fanno perdere tempo e soldi alle aule di giustizia.
Per il futuro, si auspica una manifestazione più veloce,anche riguardo ai premiati (sono troppi) e meno eccessive "segnalazioni" all'insegna del "volemose bene", che causano lungaggini, dando luogo a troppe autorità politiche e giornalistiche di evidenziarsi.
Spazio solo ai giornalisti, "please"!
ROMOLO RICAPITO

 
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