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SANREMO PRIMA SERATA: KATY PERRY SCALDA IL FESTIVAL DEL RITORNO ALLA GARA CLASSICA E DEI "GAY"

Post n°1759 pubblicato il 18 Febbraio 2009 da romolor
 
Foto di romolor

La serata inaugurale del 59simo Festival di Sanremo inizia in maniera classicheggiante: un Bonolis didattico che si rivolge a una bambina (Beatrice) illustrandole la magia della musica e della storica kermesse. Sigla con Mina in "Nessun Dorma" di Puccini: inizio splendido, anche se Mina appare comunque in un filmato registrato, come si era detto e stradetto.
Bonolis cita Cesare Pavese "a che serve passare dei giorni se poi non si ricordano?" e si inizia velocemente con una Dolcenera in viola.
Ritmato il pezzo, anche se sembra un incrocio tra vecchie musiche di Alexia, Spagna e Patty Pravo.
Fausto Leali: troppo classico e antidiluviano il brano sulla differenza padri e figli. Ed ecco Luca Laurenti in velluto amaranto: ma perchè ogni presentatore deve portarsi dietro i suoi trolley umani?? Tricarico: un po' troppo stralunato e ripetitivo. Una delle peggiori interpretazioni in gara.
Alessia Piovan, attrice, è la rappresentante della bellezza. Una fugace apparizione da bella di turno. A cui ne seguiranno altre di breve durata . Ben altro spazio ebbero anni addietro la Koll e la Ferilli (tanto per citare due esempi).
Riprende il canto con Marco Carta, il "pulcino" del Festival. Ma si tratta più di tradizione che d'innovazione. Patty Pravo, il mito: un brano classico. Ma emoziona più la sua canzone o la trasparenza della camicia bianca?
Collegamento col presidente dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite all'Onu. La polemica entra di striscio, col riferimento agli Usa che hanno fatto in passato una politica individualistica, "ma con Obama tutto dovrebbe cambiare".
Ecco Marco Masini con "L'Italia", un brano che inizia con la voce di un tg (si accenna al sequestro Moro). La canzone non ha niente di politico . C'è invece il sapore amaro e insostenibile di una predica. Viene servito come un dessert il modello Paul Sculfor. Bell'abito bianco, ma le pagliacciate di Luca Laurenti rovinano tutto. Francesco Renga con "Uomo senza età": il marito di Ambra è elegantissimo, ma colpisce di più la canzone , dalla vocalità davvero interessante. Sensazione forte: potrebbe vincere. Roberto Benigni: attesissimo. Ma non si smentisce. Si sapeva che doveva nominare subito Berlusconi. Berlusconi, Sanremoni, Sanremo. Poi passa a Veltroni e alla sua ultima sconfitta in Sardegna ; "avremo la maggioranza nelle Eolie". Il vincitore delle elezioni in Sardegna non è Ugo Cappellacci, ma "Berlusconacci". Ad Ajaccio il Berlusca ha i suoi parenti: è come Napoleone, anche per la bassezza fisica. Mina è diventata un mito e manda video come Bin Laden? Berlusconi scompaia come lei, vada in Svizzera, anzi, più lontano e scompaia del tutto. Domanda. Paghiamo il canone per pagare a nostra volta questi comici comunisti? Benigni si riscatta con il recitare dei versi di Oscar Wilde dal "De Profundis":una lettera dalla prigione all'amante del grande scrittore. Risarciti gli omosessuali traditi da Povia? Viene inquadrato l'on. Grillini. Il commiato del comico toscano è sobrio.
Pupo- Paolo Belli e Youssou N'd'Dour con "L'opportunità": il trio non delude, vuoi per l'interpretazione di Belli, sobria ed elegante, vuoi per N'Dour che ricorda le partecipazioni anni '60 di Armstrong e Stevie Wonder. Gemelli Dversi: un brano fresco e vivace che risveglia dal torpore. A seguire Al Bano. L'amore è sempre amore , ovvero una romanza in musica scritta da Morra e Fabrizio che il cantante pugliese interpreta benissimo.
Gli Afterhours con "Il paese è reale": una ballata rock dalla scrittura originale. A seguire Iva Zanicchi. Interpretazione modernissima, misurata e di ottima efficacia. Forse la migliore, assieme a Renga.
Nicky Nicolai e Stefano Di Battista: pezzo swing scritto da Jovanotti. Fra le cose più leggere del festival. Carino, anche se un po' ibrido. Povia, il re delle polemiche: eccolo in nero. Un'interpretazione davvero interessante, curiosa e originale. Ma il pezzo è davvero troppo carico e complicato.
Grillini, inquadrato, protesta.
Tutto quanto fa spettacolo: la parola proprio a Grillini, asso nella manica di Bonolis. "Povia, impara cos'è la felicità" urla il deputato omosessuale dopo aver letto l'sms di un uomo che ha perso il suo compagno dopo trentadue anni. Ma Bonolis adesso difende il "suo"Povia. Fischi ai gay dal pubblico dell'Ariston. Paolino Guastafeste fa marcia indietro; no, non fate così, sconfessate il gay-monologo di Benigni.....................
Sal da Vinci: dopo le polemiche, la stanchezza. Troppa napoletanità scontata alla Gigi D'Alessio. Infine Alexia con Mario Lavezzi: la loro "Biancaneve" rock non stona ma non giova alla gara.
Attesa ospite Katy Perry e davvero non delude. Abito bianco, calze a rete, sandali verdi con unghie laccate di nero, applique di gigantesche rose rosse e verdi, guanti rossi tagliati a scoprire le dita, capelli neri a caschetto con brillantini, è uno spasso con "Hot'N Cold". Bello lo scambio di battute con Bonolis e l'accenno a un classico dei Queen. La Perry è come un gustoso cioccolatino con ripieno alla ciliegia che sveglia un po' tutti. Bonolis introduce la prima delle nuove proposte. Ma sono ormai le 12.40. Sarebbe stato meglio far cantare i giovani in una serata completamente a parte. La prima serata ha comunque superato la sufficienza; c'è stata una certa velocità unita a un ritorno al classico, che ha giovato alla gara e allo spettacolo. Attesa per le "eliminazioni". Esclusa purtroppo Iva Zanicchi (nelle previsioni data per ultima) gli Afterhours e Tricarico .

ROMOLO RICAPITO

 

 
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