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LA FICTION CON SOPHIA LOREN SECONDA PARTE: MARGARETH MADE' E' SCOMPARSA

Post n°2986 pubblicato il 16 Marzo 2010 da romolor
 
Foto di romolor

Si è conclusa su Raiuno la miniserie sulla vita di Sophia Loren, di sua sorella Maria e della loro madre, Romilda Villani , dal titolo  LA MIA CASA E' PIENA DI SPECCHI  e diretta da  Vittorio Sindoni . La seconda parte si differenzia notevolmente dalla prima perchè, oltre al personaggio di Romilda Villani (interpretato da SOPHIA LOREN) si dà ampio spazio a quello di MARIA SCICOLONE, interpretata da XHILDA LAPARDAJA. Sophia Loren-personaggio (ruolo sostenuto da  da MARGARETH MADE') ha una presenza ridotta al lumicino. Appare sostanzialmente infatti soltanto in due scene. Una molto breve e senza pronunciare una battuta , l'altra durante la notte allorquando a Hollywood  le venne assegnato l'Oscar per "La Ciociara" , che ella visse non presenziando alla cerimonia di premiazione negli Stati Uniti,  ma nell' intimità  della sua casa romana, in compagnia del marito CARLO PONTI. Eppure tutta la pubblicità prima della messa in onda verteva nella presenza della Madè al fianco della grande Loren, mentre si è taciuto sulla Lapardaja, peraltro brava . Alla Sophia nazionale un compito difficilissimo: interpretare sua madre anche negli angoli più spigolosi  e bui della personalità. E, dato che Maria Scicolone si ritiene una "vittima" della genitrice  (nelle interviste e nel libro da cui è tratta la serie)  assistiamo alla lenta demolizione del personaggio di Romilda. Vista  a tratti come una megera che, pur di non rimanere sola, vieta alla secondogenita una carriera di cantante in America; che si umilia a vita con un gaglioffo, Riccardo Scicolone, padre delle sue figlie e puttaniere. Che copre infine i tradimenti del genero Romano Mussolini pur di trarne un personale vantaggio. Insomma, a tratti una autentica vipera, egoista  e dispotica . Stupisce dunque come la brava Sophia, che in ogni intervista, da sempre, non fa che magnificare la straordinaria carica umana della madre, si sia prestata a un'operazione così schizofrenica. Ossia, dare vita a una  Romilda vista  e ripensata da Maria.  Amata ma soprattutto odiata , dunque.  E' chiaro che la Villani si rivedeva come in un alter ego in Sophia e che la preferisse a Maria . La secondogenita viene trattata nel film a pesci in faccia: Romilda sopporta a fatica che si faccia un'istruzione, timorosa delle reazioni dell'hollywoodiana Sophia e della stampa nazionale , alla sola idea che una sorella si presenti ventenne al diploma di terza media. La schizofrenia dell'operazione è ancora più chiara nell'annullamento del ruolo della giovane Sophia Loren, rappresentata come una fredda mannequin, interessata solo al successo. Ottima comunque la prova di Enzo De Caro, che tiene testa alla Loren in maniera mirabile. Per il resto un ritratto d'epoca tra il documentaristico (le canzoni di Umberto Bindi, i cinegiornali con la vera Loren ) e pennellate sociologiche (Romilda che accetta i gay). Alla fine la Villani è ritratta come una sconfitta, abbandonata da tutti, costretta a tornare al suo paese (Pozzuoli) alla ricerca delle radici e di calore umano. Operazione artistica dunque riuscita a metà, perchè i contenuti sono un po' sfuggiti di mano in una ricostruzione un po' artificiosa e ambigua. Però il film è fatto bene e la recitazione delle Loren è vivida e spontanea. Dunque, promossi tutti quanti.
ROMOLO RICAPITO

 
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