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Messaggi di Dicembre 2015
Leggo un articolo in francese, che ha stupito un mio amico di Lione, il quale me lo ha inviato : "Rocco Siffredi lancia una petizione su internet per fare diventare obbligatorio l'insegnamento dell'educazione sessuale nella scuola italiana".
La pornografia dovrebbe essere un intrattenimento ma, per mancanza di alternative, diventa una maniera di apprendimento, soprattutto per mancanza di alternative" scrive Siffredi al ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini.
La proposta di Siffredi mi piace, tranne per la parte dove suggerirebbe la disponibilità della sua figura per potere condividere la sua esperienza nelle scuole.
Non si esageri, per carità.
Le buone proposte devono essere disinteressate.
Altrimenti,esse diventano soltanto pubblicità gratuita per divi in disarmo.
Romolo Ricapito
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La mostra delle "cianfrusaglie" di Renzo Arbore, mille oggetti stravaganti, specialmente in plastica, accumulati durante tanti viaggi alla scoperta di cose insolite, kitsch o semplicemente burlesche. E poi cravatte, video dei programmi celebri e chi più ne ha ne metta.
Il tutto a Roma.
Una parte di questi oggetti sarà messa all'asta per beneficenza (bene) ma la maggior parte di essi rientreranno nell'appartamento di Arbore, che è un collezionista sfegatato.
La mostra di Arbore fa il paio con i 50 anni di carriera artistica dello showman foggiano, fondatore di un nuovo modo di fare radio, ma anche tv.
Con tutto il rispetto, però, vorrei porre l'accento sull'esagerazione del tanto parlare di un'esposizione che in realtà ha poco di artistico, ma che in realtà desta soltanto un po' di curiosità.
Se ne parla ovunque, anche in televisione.
Marisa Laurito in tv ha detto che nella mostra figura anche un vaso in silicone da lei regalato al suo mentore: la Laurito è un'artista dilettante.
Mi chiedo in pratica quanta vanità si nasconda in queste iniziative e quanta poca sostanza.
La narrazione delle imprese di Arbore in giro nei mercatini del pianeta finisce per essere considerata una forma d'arte e non una innocua forma di svago, che poi sfocia nel narcisismo.
ROMOLO RICAPITO
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Fiorella Mannoia con un messaggio su un social ha manifestato la sua delusione per essere stata esclusa dal concerto di Capodanno a Roma.
Le ipotesi dei fan della Mannoia, o di quei politici che avversano il premier Matteo Renzi, indicato dal web come "nemico" della rossa cantante perché da essa in precedenza criticato e dunque col potere di "emarginarla", si scatenano.
Fiorella Mannoia con un semplice dubbio ha provocato le interpretazioni più varie, tutte riguardanti la politica, la sua passione politica e le sue tendenze politiche che, se espresse chiaramente, adesso le provocherebbero la rescissione di contratti.
Creato l'hashtag io sto con Fiorella, attraverso il quale si sfrutta la "diffidenza" della cantante per opporsi alla compagine governativa e chi la cavalca.
Personalmente non sto dalla parte di Renzi ma ancora meno della Mannoia.
E mi spiego.
Fiorella Mannoia è, tra le cantanti, la più politicizzata.
Spesso enfatizza il suo impegno con frasi, motti, esposizione mediatica e quant'altro.
E' ovvio che poi, ponendosi come paladina di una parte politica possa scatenare contro antipatie, di quelli cioè che non la pensano come lei.
Ma questo accadrebbe a qualunque altra artista.
Nonostante ciò tante sue colleghe, anche quelle con il cuore a sinistra, come la Bertè, che ne ha parlato in un recente libro, non cercano di mettersi in mostra identificandosi e identificando la propria immagine con un partito.
Di conseguenza trovo le lamentele di Fiorella Mannoia completamente inutili.
Incassi l'esclusione, vera o presunta, se ne faccia una ragione.
Per il futuro mi piacerebbe che parlasse più di musica e meno di politica, o di quella politica che piace a lei.
Ma forse fare la militante paga, alla lunga, o meglio: sinora ha pagato.
E se comunque al momento qualcosa scricchiola, Fiorella Mannoia se ne faccia una ragione.
Cavalcando l'onda ha ottenuto più visibilità di cantanti magari più talentuose ma, soprattutto, più riservate.
ROMOLO RICAPITO
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Alessio Bernabei, giovane cantante che parteciperà al festival di Sanremo, ha dichiarato a un settimanale femminile: "sono un feticista dei piedi femminili".
L'artista ha aggiunto di amare estremità estremamente curate, con smalti colorati e vivaci, sostenendo di non vergognarsi di questa sua predisposizione "erotica".
Anche Giorgio Panariello ha scherzato durante il suo show televisivo di Rai Uno su temi erotici alternativi come il feticismo e la sottomissione, messa in luce dal personaggio di Christian Gray, quello delle 50 sfumature.
Alessio Bernabei infine ha detto alla sua dichiarazione : "noi feticisti siamo in tanti, non vergogniamoci".
Dopo il coming out sull'essere gay o bisessuale, adesso è di moda l'autocertificazione su quelli che nei romanzi ottocenteschi, o novecenteschi, si ritenevano vizi innominabili, mentre adesso gli stessi sono valorizzati da una certa cultura (dello spettacolo) come "valori aggiunti" che donano all'erotismo una marcia in più.
Le nonne, le vecchie zie, leggendo le dichiarazioni di Bernabei, alzeranno le spalle e commenteranno : "noi lo facevamo a luci spente, nascevano i figli senza vedere neppure il corpo del marito".
Adesso invece dopo lo sdoganamento dei corpi è di moda lo strip tease dei piedi.
E' certo che sul palco di Sanremo ne vedremo delle belle, con buona pace del tradizionalista Carlo Conti.
Romolo Ricapito
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Uscire dalla messa di mezzanotte, dopo l'una del 25 dicembre con la letizia nei cuori.
Fuori dalla Chiesa di San Ferdinando, in via Sparano, nella vicina Via Principe Amedeo, brutta sorpresa per i proprietari di un'auto che assistevano alla messa: hanno trovato i vigili del fuoco che spegnevano l'incendio della loro vettura, incendiata per un petardo, lanciato da un palazzo.
Lo choc della coppia proprietaria della macchina, in particolare della signora, che non sa farsene giustamente una ragione: un giorno di festa trasformato in una nottata da incubo, con polizia e un capannello di gente ad assistere all'increscioso episodio.
Una macchina comunque distrutta, la vettura adiacente invece danneggiata.
Ma il sindaco non aveva vietato i botti?
La mia auto parcheggiata poco distante era salva, così quella di un signore, parcheggiata accanto alle due rovinate dai vandali.
Tutto questo è accaduto non in una periferia degradata, ma nel cuore della civilissima Bari, pieno centro.
Parafrasando un detto, è certo che la mamma degli imbecilli è sempre incinta.
Ma almeno a Natale si sperava in una pausa.
Invece no.
Incivili che rovinano le feste (e i beni) del prossimo, lanciando nella notte fuochi pericolosi.
Tradizioni spregevoli che continuano, nonostante divieti e ordinanze.
ROMOLO RICAPITO
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Inviato da: martellodgl13
il 13/05/2022 alle 14:32
Inviato da: martellodgl13
il 12/05/2022 alle 19:42
Inviato da: spalmieros
il 20/09/2021 alle 09:33
Inviato da: Coulomb2003
il 10/11/2020 alle 12:33
Inviato da: cassetta2
il 20/04/2020 alle 16:11