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Messaggi del 14/07/2015

Sfida le leggi del tempo e della natura: PATTY PRAVO-TOPLESS A 67 ANNI

Post n°6966 pubblicato il 14 Luglio 2015 da romolor
 
Foto di romolor

Negli anni Settanta il topless di Patty Pravo era una costante trasgressione.
La popolare cantante incideva 45 giri come Autostop ma era sempre e comunque un'eroina della liberazione di costumi.
Anni Ottanta: attesa e celebrata come un'Araba Fenice, ricompariva a sorpresa ogni quattro anni di oblio , mentre il suo seno nudo risplendeva sulle spiagge italiane . Questo anche negli anni 90 e 2000.
Trattasi di completamenti d'immagine, che nulla aggiungono all'essere artista, ma che includono la tintarella semi-integrale come libertà di essere, apparire, apparire diva e antidiva. Estate 2015: con stupore, il topless della cantante di "La Bambola" è autopubblicato sul profilo Facebook dalla stessa artista.
Stupore perché la Pravo ha 67 anni, splendidamente portati .
1.900 sonoi "mi piace" in poche ore, mentre si accende il dibattito: Nicoletta Strambelli, alias Patty, è troppo bella per essere vera. Sfida le leggi del tempo, come una sfinge inalterata dal passare degli anni.
Agli "increduli", Patty risponde di mettere gli occhiali.
E a chi le fa i complimenti per essere una strepitosa settantenne, Pravo ribatte: 67, non 70.
A una vera diva, non si chiede l'età, ma nemmeno la si aumenta.
E così il tempo per la ragazza del Piper si è fermato: è ormai l'eterna ragazza del Piper e della canzone.
ROMOLO RICAPITO

 
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ANDREA SCANZI AL FESTIVAL DEL LIBRO POSSIBILE

Post n°6965 pubblicato il 14 Luglio 2015 da romolor
 
Foto di romolor

"LA VITA E' UN BALLO FUORI TEMPO" DI ANDREA SCANZI: IL FALLIMENTO DEI QUARANTENNI
di Romolo Ricapito

Al Festival del Libro Possibile di Polignano a Mare anche Andrea Scanzi, col romanzo pubblicato per Rizzoli La Vita è un ballo fuori tempo.
Il popolare giornalista del Fatto Quotidiano ha definito la sua opera "un piccolo romanzo".
Il suo approccio a questo genere letterario è stato avvertito da lui come rischioso, essendo egli meglio noto come volto tv, o per la sua attività sui social network, oltre che come nota firma del quotidiano diretto da Marco Travaglio.
"Col mio esordio nella narrativa voglio provocare nei lettori una leggerezza piacevole, io che sono cresciuto leggendo nomi come Kurt Vonnegut, Daniel Pennac, Stefano Benni,"
"Trattasi di ispirazioni che si fondano sul caricaturale e il grottesco e che usano la satira anche per far ridere e sorridere.
Il secondo piano di lettura è quello associabile a Il Barone Rampante di Italo Calvino : utilizzare la leggerezza per descrivere le storture, spesso brutali, della contemporaneità."
Epperciò Scanzi scrive di Lupinia, provincia immaginata e immaginaria all'interno della cui metafora si riflette sul destino di una generazione. Ma quale ?" "La mia generazione, quella dei nati negli anni Settanta".
Ma in questo libro esiste anche la descrizione di ottantenni, "più dinamici e vitali dei quarantenni" .
Anche un 25enne, tra i protagonisti del romanzo (che è corale) è molto più vitale dei quarantenni, i quali si arenano spesso in fissità e sopravvivono invece di vivere pienamente gli anni della pre-maturità.
Come icone o tipologie di quarantenni, Scanzi ha citato il regista Premio Oscar Paolo Sorrentino, ma anche Angelino Alfano, dissociandosi però da quest'ultimo: "Se lo applaudite ne ne vado".
Tra le altre considerazioni del neo-romanziere, quella che segue: noi quarantenni potevamo cambiare il mondo dopo Tangentopoli, ma nel '94 si è votato per Berlusconi, anomalia della democrazia.
Ancora: no alla semplificazione sulla cosiddetta "rottamazione": i quarantenni al potere si "rottamano" già da soli, reiterando il passato.
I romanzi però permettono l'esasperazione dei ruoli, dunque il giornalista che diventa romanziere è più libero.
I vecchi della storia sono ispirati ai "grandi vecchi" del passato come Sandro Pertini, ma pure Mario Monicelli, che "a 95 anni aveva più vitalità della maggior parte delle persone".
Nel libro il premier si chiama Bacarozzi, in una rivisitazione icastica della realtà attraverso la sgradevolezza dei nomi,
"perché il mio obiettivo è suscitare una reazione".
Sul giornalismo: "nomi come Mario Monti, Elsa Fornero , adesso sono odiatissimi ma sino a poco tempo fa, quand'erano ancora in auge erano guai per chi li volesse criticare".
"Con Matteo Renzi ho avvertito nei primi mesi del suo premierato un'apoteosi della celebrazione del potere- ha continuato Scanzi".
Concludendo: "la mia paura è che il giornalismo, tifando per il potere, cerchi una ricollocazione dei ruoli, quello che sta accadendo anche con l'affermazione di Matteo Salvini e dei 5 Stelle. Ma il giornalismo deve essere utilizzato per salvaguardare la democrazia e la Costituzione",
Nel romanzo, i cattivi "stanno simpatici", mentre la figura più bella è quella di un nonno fragile, ma ancora marziale, godereccio.
ROMOLO RICAPITO

 

 
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SPAGHETTI ALL' ASSASSINA DI GABRIELLA GENISI

Post n°6964 pubblicato il 14 Luglio 2015 da romolor
 
Foto di romolor

LIBRO POSSIBILE.
GABRIELLA GENISI HA "CUCINATO" IL GIALLO SPAGHETTI ALL'ASSASSINA RISCUOTENDO UN SUCCESSO IMMEDIATO
di ROMOLO RICAPITO

Presentato al Festival del Libro Possibile di Polignano a Mare il nuovo romanzo di Gabriella Genisi "Spaghetti all'assassina" (edito da Sonzogno) che è già un grande successo a pochi giorni dall'uscita nelle librerie.
La presentatrice dell'evento, Grazia Rongo di Telenorba, ha definito il testo "un delitto in cucina nella Bari noir".
Gabriella Genisi ha parlato del titolo - suggeritole dall'amica giornalista Chicca Maralfa, che ha salutato dal palco- come ispirato da un piatto tipico barese, caduto un po' nel dimenticatoio e la cui ricetta è contenuta nel volume.
La popolare scrittrice ha tenuto a precisare però che i suoi libri più che dei gialli sono degli spaccati di costume , nella fattispecie inerenti la città di Bari , oppure essi esplorano paesaggi e province dei dintorni del capoluogo pugliese.
All'incontro ha partecipato l'avvocato penalista Nino Ghiro, presenza gradita sul palco dalle spettatrici, in quanto la troppa bellezza delle astanti (Genisi, Rongo e per giunta Daniela Mazzacane, che fungeva da coordinatrice ) risultava un po' imbarazzante per le spettatrici medie.
L'avvocato ha definito l'ultima fatica della Genisi piena di argomenti e sfaccettature che esplorano i tratti della femminilità più vera.
"Ma la donna nel libro risulta vittima anche di vendette e soprusi".
Definire giallo questo libro, o più in generale la narrativa della Genisi ( quella ,con protagonista la commissaria Lolita Lobosco ) è riduttivo essendo anche il suo più recente prodotto editoriale uno spaccato del sud.  Ad essere sotto esame non  è soltanto   il Meridione d'Italia , ma anche altre città del Mediterraneo,  magari  estere (Spagna) come spunti e suggestioni.
Grazia Rongo ha rilevato che i personaggi femminili sono "contraddittori come solo noi donne sappiamo esserlo" identificandosi appieno nei ruoli .
Ma Genisi ha detto qualcosa in più riguardo il sociale, in generale: "noi donne stiamo diventando più forti, facendo rete tra noi. Prima ci si confrontava soprattutto con le rivalità".
Nello specifico, ha commentato Gabriella Genisi, la "sua" Lolita Lobosco è forte nel lavoro, come deve necessariamente esserlo, essendo una tutrice dell'ordine e della legalità, ma risulta però debole nel privato, in particolare nei sentimenti, ovviamente quelli amorosi.
Il tacco 12 è da sempre una caratteristica che contraddistingue Lolita, "un talismano per la risoluzione dei casi".
La trama di questo Spaghetti all'assassina verte sull'omicidio di un ristoratore, tale Stramaglia, che finisce "incaprettato" nel ristorante che gestisce.
A tale proposito, l'avvocato Ghiro si è detto colpito dalla realtà processuale che il romanzo di Gabriella Genisi ricostruisce, molto attinente alla realtà, con colpi di scena inattesi come spesso avviene nei tribunali, soprattutto riguardo recenti e molto pubblicizzati casi di cronaca nera.
I piani del racconto sono così davvero poliedrici come i personaggi, quelli femminili soprattutto, mentre i caratteri maschili risultano più defilati.
Gabriella Genisi ha realizzato come le donne nell'ultimo secolo si siano riappropriate della scrittura, restituendo giustizia e verità al mondo femminile, che ricostruiscono direttamente, senza l'ingerenza maschile.
"Non uso le tecniche narrative classiche del giallo-ha chiarito la Genisi- ma mi baso su una semplice suggestione che, sviluppata con la mia fantasia, spesso sorprende anche me".
Gabriella ha concluso : "noi scrittori non esistiamo senza i nostri lettori", ringraziando il pubblico che la segue sempre più numeroso, anche negli incontri "possibili" di Polignano a Mare.
ROMOLO RICAPITO

 

 
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