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Messaggi del 14/08/2014

BACALL: PERCHE' LA SUA MORTE E' UN'IDEALE "RISPOSTA" A QUELLA DI ROBIN WILLIAMS

Post n°6606 pubblicato il 14 Agosto 2014 da romolor
 
Foto di romolor

La morte di Lauren Bacall avvenuta a 89 anni per infarto a New York il 12 agosto , sembra fatalmente la risposta a quella di Robin Williams, deceduto a Tiburon, California,un giorno prima ,per suicidio.
La Bacall ha insegnato che Hollywood può essere impietosa, ma che al proprio mito si può comunque sopravvivere.
Diverse le epoche in cui si affermarono i due divi; la Bacall ai giovani poi non dice proprio nulla.
Però il nome di questa attrice è legato a un mito, Humphrey Bogart, sposato nel 1945 e deceduto nel '57, per un cancro alla gola.
La Bacall fu nota per la voce roca e così lo stesso Bogart: diedero vita alla "sindrome Bogart-Bacall", ossia quell'affaticamento delle corde vocali che richiamava la voce roca dei due divi, che ne furono afflitti.
Pochi sapevano poi che Shimon Peres, cugino di Laurel, fu Primo Ministro israeliano negli anni Ottanta.
La Bacall non ha avuto paura della sua famosa bellezza ormai decaduta, recitando in film come Dogville di Von Trier e, più recentemente (nel 2012) in The Forger, inedito da noi.
In lei il fascino non ha influito ( nel temere di perderlo ) nel subire gli eventuali drammi delle varie Marilyn Monroe, vittime di se stesse e dello star system.
Pochi certamente i tratti in comune con Robin Williams.
Ma, in ogni caso Lauren Bacall , a differenza del collega, ha deciso di proseguire la sua vita a testa alta, tentando di non soccombere a depressioni e debolezze, quelle proprie di ogni attore di grande successo in America.
ROMOLO RICAPITO

 
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COPPIE DI FATTO IN VACANZA

Post n°6605 pubblicato il 14 Agosto 2014 da romolor
 
Foto di romolor

Le coppie di fatto: non quelle gay, come si è soliti intendere.
In vacanza, nei luoghi di ritrovo, coppie invece di persone legate da vari tipi di rapporti.
Me ne sono accorto stasera, assistendo a un concerto all'aperto, in vacanza.
Ecco un giovane in compagnia di un altro giovane, quest'ultimo un disabile mentale.
Alla fine dell'evento, si allontanano insieme, quello più forte sorregge il debole
Poi mamma e figlia: la ragazza, sotto i trent'anni (diciamo sui venticinque-ventisette) in compagnia di una madre che ha conosciuto giorni migliori.
Ormai anziana, anche se splendente di una bellezza passata, un po' sorda, ma elegante,
La giovane non sembra annoiata, in difficoltà per il fatto sull' accompagnarsi alla genitrice: molte coetanee preferirebbero, al suo posto, amici o un fidanzato.
Anzi, ne è lieta,
Quindi: una coppia di anziani coniugi. Mentre lui dà un'occhiata al tablet, lei batte le mani segnando il ritmo, mentre nel locale non lo fa nessuno.
In modo compulsivo, personale, anche al di fuori del contesto della musica.
Un espediente come un altro per ricondurre a sé il distratto marito?
Infine due ultrasessantenni, le uniche che ballano in piedi per dimostrare il loro gradimento della musica jazz-swing, con pose un po' affettate, ma comprensive di una voglia di uscire, per dieci minuti soltanto , dall'anonimato, "dandosi agli altri".
Coppie eterogenee dunque, sintomatiche di un fatto: gli individui si mischiano a prescindere dal sesso , ma costituendo legami che li sostengano anche durante le ferie.
ROMOLO RICAPITO

 
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TRISTE DESTINO DEI FIGLI UNICI

Post n°6604 pubblicato il 14 Agosto 2014 da romolor
 
Foto di romolor

Andiamo verso una società di figli unici?
Molte coppie, per scelta consapevole, scelgono di fermarsi a un solo figlio, complice la crisi economica e la necessità di dedicare a se stessi più tempo libero.
Della decisione, vengono messi al corrente i primogeniti, destinati a rimanere tali.
Ciò produce atteggiamenti come quello da me notato poco fa in spiaggia: una bambina di circa 8 anni, si avvicinava allarmata alla madre, dicendole che doveva mostrarle qualcosa di "strano".
Tra gli ammonimenti del giovane padre, abituato forse a simili sortite della figlioletta ("lascia in pace, la mamma, ecco una delle solite trovate"!) la ragazzina, impaziente. si avvicinava a una carrozzina gridando: un neonato! un neonato!
La mamma del piccolo, allarmata, si approcciava alla carrozzina per difendere istintivamente il suo bebè dall'estranea urlante: pur sapendo che si trattava di qualcosa di innocuo, stava comunque all'erta.
La madre della ragazzina "curiosa", la rimproverava platealmente, dicendole che non occorre gridare e avvicinarsi a persone sconosciute , violando la privacy altrui.
La madre del neonato si mostrava alla fine comprensiva.
Ovvio che la ragazzina ha poca pratica di neonati: ne vede pochi in giro e ad ogni modo il suo atteggiamento era dimostrativo di un'assenza per lei importante , quella di un fratellino o di una sorellina.
Romolo Ricapito

 
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