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Messaggi del 26/03/2015

L'antiquaire . ANTEPRIMA AL BIFEST di Bari

Post n°6862 pubblicato il 26 Marzo 2015 da romolor
 
Foto di romolor

L'ANTIQUAIRE DI MARGOLIN: ANTEPRIMA AL BIFEST 2015.
di ROMOLO RICAPITO

Pienone anche nei palchi (e non soltanto in platea) del Teatro Petruzzelli di Bari in occasione della "prima" del film "L 'Antiquaire" (Francia, 2015), presente in sala il regista Francois Margolin.
A tal proposito, è stato sottolineato come Margolin sia un personaggio eclettico (regista, montatore, sceneggiatore, produttore e direttore della fotografia) che ha dato luogo con questa sua "studiata" opera a un'unione tra "cinema familiare" e storia dell'Europa.
L'intera vicenda di Esther Stegmann , la protagonista, si basa su fatti realmente accaduti.
Essi attengono, più in generale, alle relazioni tra ebrei e Stato Francese, argomento sempre di grande attualità.
Ancora, questo "The Art Dealer" (titolo inglese) richiama la questione del collaborazionismo e di come questo tema venga negato ancora adesso dalla cultura ufficiale e dalle istituzioni in Francia.
E' stato sottolineato che il regista Margolin ha utilizzato per questa sua pellicola volti storici del cinema francese, affiancati ad attori giovani anch'essi molto bravi.
Il cast annovera infatti il quasi novantenne Michel Bouquet (La Sposa in Nero e La Mia Droga si chiama Julie entrambi diretti da Francois Truffaut tra i suoi film più noti) e Robert Hirsh (novant'anni il prossimo giugno), molto attivo anche a teatro con la Comédie Francaise.
Mentre la protagonista, Anna Sigalevitch è nota per il film di Haneke "La Pianista", al fianco di Isabelle Huppert.
Tale "mescolanza" di personalità offre una possibilità d'identificazione per tutte le generazioni.
Al centro dell'intreccio, dei filmati ritrovati dalla protagonista (perché ereditati) appartenenti al nonno ebreo, ucciso nel 1941 in circostanze mai chiarite.
In tali filmati, che sono una sorta di testamento, viene raccontata una storia parallela che assume i contorni di un vero e proprio "giallo".
Tale giallo è legato a un dipinto raffigurante due leopardi, ad opera del pittore svizzero Jacques- Laurent Agasse (1767-1849).
Il quadro, , sparì perché trafugato dai nazisti durante la guerra, assieme a molti altri appartenenti alla famiglia Stegmann.
Le rimembranze si alternano a un presente ricco di riferimenti al vintage:Infatti tutti i protagonisti durante una festa abbastanzakitsch ballano la vecchia canzone di Francoise Hardy Tout les garcons et les filles, mentre nonno Jean Stegmann in uno dei filmati ritrovati suona al piano e canta in italiano l'aria del Don Giovanni di Mozart " Là ci darem la mano".
Nei filmati risalenti ai primi anni Quaranta (quelli a colori) i parenti prossimi di Esther parlano di portare in salvo le opere d'arte da sottrarre ai nazisti attraversando la Svizzera. Il dipinto dei"leopardi"al centro dell'intreccio appartenne inizialmente all'Imperatrice d'Austria.
Nelle indagini della giovane Esther, emerge un'evidente responsabilità dello Stato nella restituzione agli eredi legittimi delle opere d'arte ritrovate , che viene ritardata o impedita.
Nelle varie scene l'attrice principale gira vestita come Maria Schneider in Ultimo Tango a Parigi, alle prese con vecchi e polverosi documenti d'archivio che compaiono e poi spariscono.
Il responsabile ed esecutore testamentario della nonna Jeanne , scomparsa nel 2002 e sopravvissuta quindi alla Shoah, è l'ambiguo prozio Raoul, che compare anche nei filmati di settant'anni prima.
Nonostante l'impegno, la trama risulta un po' farraginosa.
Lo scopo didattico è evidente , ma anche se è molto utile al fine di rendere nota una realtà importante, si scade nel manierismo. La sceneggiatura vuole a forza "insegnare", mischiando cose e contenuti.
Ad aggiungere sale sulle ferite, la protagonista, nei panni di Esther, recita in modo troppo nervoso, risultando antipatica e finanche insopportabile.
Infine i vecchi filmati vengono proposti e riproposti anche nel finale: sempre gli stessi, in una ripetizione che, anziché aggiungere, sottrae bellezza al film.
Per fortuna la scena madre tra i due novantenni veterani del cast, che si scontrano su una scalinata di un' antica residenza, è da manuale e a prova di coronarie: i mattatori si rimproverano reciprocamente, urlando a perdifiato, rancori mai sopiti.....
ROMOLO RICAPITO

 

 
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