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Messaggi del 12/04/2015

PAURA A BARI: SEMINATI SACCHI APERTI CON AMIANTO NEI PRESSI DI SCUOLE E CASSONETTI

Post n°6885 pubblicato il 12 Aprile 2015 da romolor
 
Foto di romolor

Criminalità e terrorismo, non solo proveniente dall'estero, ma anche dall'interno delle nostre città.
Come documentato anche dal sito Il Quotidiano Italiano, a Bari qualche malintenzionato ( che però andrebbe definito meglio col termine di criminale, o vero e proprio terrorista ecologico) ha sistemato vicino ad alcuni cassonetti sacchi di amianto sgretolato, alcuni addirittura aperti; uno dei pericolosissimi sacchi (le fibre di amianto, se respirate, portano a gravi conseguenze) è stato depositato nelle vicinanze di una scuola. Altri, in zone trafficate.
Non è soltanto l'Isis a fare paura: a terrorizzare maggiormente è qualche incosciente di casa nostra.
Un po' dell'amianto "fatale" è stato infine depositato nei pressi della fabbrica ormai smantellata Fibronit, accusata da sempre di avere seminato il pericoloso minerale nell'aria per decenni, provocando la morte di decine di baresi e vari processi penali.
Per smaltire il pericoloso amianto sgretolato, è stata varata una procedura d'urgenza da parte dell'amministrazione. Intanto i sacchi sono stati coperti da cellophane e un telo.
I vigili che hanno approntato le prime operazioni hanno agito a mani nude e probabilmente senza mascherine.
Chi può avere avuto interesse a seminare il terribile amianto sbriciolato nel quartiere periferico Iapigia, a Bari?
ROMOLO RICAPITO

 
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L'Amore non perdona l'amore tra una donna di 60 e un marocchino di trenta, a Bari. AL CINEMA

Post n°6884 pubblicato il 12 Aprile 2015 da romolor
 
Foto di romolor

Bellissimo il film di Stefano Consiglio, da poco uscito, L'Amore non perdona, ambientato quasi interamente a Bari con un'appendice a Tangeri.
La storia ripropone la "classica" storia della donna matura, alle prese con una relazione con un uomo molto più giovane. Fu così nello splendido Foglie d'Autunno, interpretato dall'indimenticabile Joan Crawford.
Qui una variante, attualizzata: la signora della vicenda è una donna francese, infermiera, naturalizzata italiana perché vedova di un barese.
Costei incontra sul lavoro un paziente di cui si innamora: un immigrato marocchino virile ma dai lineamenti delicati, di soli trent'anni.
Adriana, interpretata dalla bravissima Adriana Ascaride, si butta con naturalezza in una storia sentimentale con Mohammed (Helmi Dridi).
La variante del film, molto riuscita, è che nelle scene tra loro, i due attori si esprimono nella loro lingua madre: il francese, che viene sottotitolato in italiano.
La conoscenza di un "linguaggio" comune, che trascende la nazionalità, implica un'unione che collega due spiritualità simili.
Ma le "attenzioni" sgradite del "popolo circostante" si rivelano peggiori del previsto: Adriana, nonostante regolarizzi con un matrimonio la sua stria , è tacciata di essere una "prostituta" sul luogo di lavoro, mentre la figlia, interpretata da Francesca Inaudi, definisce il rapporto tra i due "uno schifo".
Ad Adriana viene impedito, persino ( presso una scuola pubblica) di soccorrere il nipote, che cede a un improvviso malore.
Ho trovato l'opera attuale, anche perché dietro la "paura" dell'estraneo, dell'extracomunitario e nonostante egli sia civilissimo e rispettoso delle leggi, si nasconde il timore del terrorismo, legato magari all'Isis o a organizzazioni simili, che legano nell'immaginario i migranti a queste frange pericolose.
ROMOLO RICAPITO

 
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