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Messaggi del 05/12/2014

 

Dialogo tra due Mattei

Post n°1832 pubblicato il 05 Dicembre 2014 da paperino61to

 “ Ciao bambino come ti chiami “ ?

“ Matteo e tu “ ?

“ Pure io, che bello siamo due Mattei “.

“ Io sono nato a Firenze e tu “ ?

“ A Milano, la conosci “ ?

“ Si, cantate sempre la Bela Madunina quando siete a tavola “.

“ Esatto, ma come  facevi a saperlo “ ?

“ Sai ho partecipato come concorrente alla Ruota della Fortuna, ho pure vinto “.

“ Ciumbia, pure io ho partecipato ai quiz . Ero al Pranzo è servito e a Doppio Slaom “.

“ Hai vinto “ ?

“ Purtroppo no, colpa dei troppo room e negri che partecipavano “.

“ Cosa fai Matteo di bello nella vita “ ?

“ Io prendo per il culo gli italiani, sapessi come mi riesce bene. So tanti bischeri che credono a tutto quello che le dico “.

“ Ti credo , i miei padani credono che lavori al parlamento europeo, pensa manco so come sia fatto “.

“ Poi oltre che prenderli in giro ho fatto anche il sindaco nella mia città “.

“ Io non ancora ma un giorno ci riuscirò. Senti ti va di comprarmi un tombino di ghisa “ ?

“ Che fò con un tombino “ ?

“ Puoi sempre darlo in testa a chi ti contesta  o chi ti fa arrabbiare. Avrai qualcuno no “?

“ Si come no, sono tanti che l’hanno con me. Mi lanciano anche le uova, ma io ci faccio le crepes “ ( risata )

“ Pure io le ho lanciate “.

“ Su di me “ ?

“ No no, contro un certo Massimo D’Alema . I cattivi mi hanno dato 30 giorni di condanna per oltraggio alle forze pubbliche. Ma scusa chi sono sti tizi ? Io conoscono solo le ronde padane “-

“ Matteo, maremma  maiale , sono i poliziotti. Io invece sono stato condannato per danno erariale nella mia regione, ma il giudice era Landini travestito “.

“ Noi a Milano abbiamo i trans, chi è questo Landini “ ?

“ Se lo conosci lo eviti, io faccio il jooooobsssss acttttt e lui mi fa sciopero : Comunista “ !

“ Ci credo Matteo, non potevi dirlo in italiano o in padano che era meglio ancora “ ?

“ Bravo te, poi gli italiani capivano meglio e me prendevano a calci in culo . Cos’è  il padano “ ?

“ Non conosci la Padania ? Il popolo padano erede di Giussano…”.

“ Non  la conosco , so chi è Giussani, Giusy la panettiera con due bei bocconcini, ma sto grullo qui non lo mai sentito nominare “.

“ Matteo, la Padania è la regione della terra di mezzo, mai visto lo sniur degli anelli “ ?

“ Gli unici anelli che ho visto sono quelli dei bunga bunga che vendevano in piazza da noi. Gli ho fatti cacciare via tutti “ !

“ Ah…allora è colpa tua se questi son venuti su a Milano ! Secessione, Matteo di Firenze..faremo la Secessione “.

“ Perché ? Ti è morto forse qualcuno che fai la successione “ ?

“ Ho detto S..U..C..C..E..S..S..I..O..N..E , hai capito ora “ ?

“ Ma va là, bischero , sono vent’anni che sento questa parola è siete ancora attaccati all’Italia “.

“ Sai ogni tanto la devo anche dire , altrimenti i miei elettori pensano che mi sia romanizzato troppo “.

“ Buona questa, sa vieni amico mio che andiamo a fare merenda , andiamo in quel posto chiamato in un modo strano : bouvette, bovette..insomma dove paghiamo poco e mangiamo bene “.

“ Andiamo , Matteo ..bello Matteo e Matteo..la ditta che ti prende per il culo..suona bene  “.

 

 
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Visitare Torino : Il Museo Ferroviario piemontese

Post n°1831 pubblicato il 05 Dicembre 2014 da paperino61to

     

 

Il Museo ferroviario piemontese è gestito dall'Associazione museo ferroviario piemontese nata con la legge regionale n. 45 del 26 luglio 1978, su iniziativa e proposta del GATT (Gruppo amici del treno Torino).

Il museo ha lo scopo di reperire, conservare e, quando possibile, restaurare funzionalmente il materiale ferroviario di interesse per la cultura locale, con particolare riferimento ai rotabili ed ai sistemi di trazione che hanno caratterizzato la storia dei mezzi di comunicazione del Piemonte, con particolare riguardo per le linee ferroviarie in concessione e per la trazione trifase.

         

 

Nei primo anni di funzionamento cioè dal 1980 al 1985, venne concesso dalla SATTI (Società per Azioni Torinese Trasporti Intercomunali) il piazzale della stazione di Rivarolo Canavese per iniziare a ricoverare i mezzi che nel frattempo venivano preservati dalla demolizione.

Solo dal 1985 al 2000 venne stipulata una convenzione tra il Museo e la SATTI che stabilì l'utilizzo di una parte delle Officine e del piazzale della stazione di Torino Porta Milano, per ripristinare e restaurare le locomotive.

 

        

 

 

In questi anni vengono acquisite locomotive, di cui alcune attive e funzionanti, delle Ferrovie dello Stato, appartenenti ai gruppi:

Alla fine degli anni novanta venne offerto, dal Comune di Savigliano, il terreno per poter ospitare l'area espositiva del Museo Ferroviario, in quanto negli anni il numero di locomotive, di carrozze passeggeri e di vagoni merci si era ampliato notevolmente rendendo insufficiente l'area torinese.

Quindi con legge regionale n. 56, votata all'unanimità, nel 1996 venne approvato lo stanziamento di fondi per costruire il fabbricato che avrebbe ospitato i cimeli, la biblioteca e tutto il materiale nel frattempo ottenuto con donazioni ed acquisti.

In più venne realizzata una prima parte delle tettoie che avrebbero ospitato i mezzi ed installata la piattaforma girevole del 1910, funzionante ad aria compressa, per la giratura e smistamento dei rotabili sui binari afferenti la stessa.

La sede di Savigliano venne inaugurata l'8 dicembre 2001 e dedicata a tre grandi ingegneri ferroviari dello Stato Piemontese: Germain Sommeiller, Sebastiano Grandis e Severino Grattoni, attivi nell’Ottocento.

Il logo scelto rappresenta la locomotiva dell'ing. Filiberto Frescot, capo dell’ufficio progetti della SFAI Società per le Ferrovie dell'Alta Italia che nel 1884 fece costruire nelle officine di Torino una locomotiva innovativa, la prima con rodiggio 2.3.0, potenza di 650 cavalli e velocità massima di 80 km/h. Numerata 1181 fu dedicata a Vittorio Emanuele II e costruita poi in 54 esemplari; immatricolazione nelle Ferrovie dello Stato gr. 650.

 

 
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