Creato da: paperino61to il 15/11/2008
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Messaggi di Settembre 2014

 

Sparale Grosse

Post n°1774 pubblicato il 22 Settembre 2014 da paperino61to

“ Entro il 21/09/2014 ( mettiamoci anche l’anno per essere più corretti ) rimborseremo i nostri creditori , non ci sono problemi , i SOLDI ci sono ! “.

Testo e musica di quel gran Pinocchio toscano meglio conosciuto come Matteo Renzi.

Peccato che  l’ennesima  BALLA , venga sconfessato direttamente dai diretti interessati : Artigiani e aziende , in sintesi mancano rimborsi per oltre 20 miliardi !

 

Altra fantastica e sublime perla del nostro amico e sostenitore del Pregiudicato :

“ Un Assegno che arriva fino a mille euro per precari e disoccupati “.

Vorrei tanto che gli italiani beoti che lo sostengono a spada tratta, questa possibilità l’aveva indicata il M5S, che caso strano per quella proposta si era beccato gli scherni e gli insulti del PD.

A parte questo sorge sempre spontanea la domanda : “ Se mancano i soldi per rimborsare i creditori dell’Ente Pubblico , qualcuno mi sa spiegare dove vanno a prendere i soldi per dare un sussidio  di disoccupazione mensile come fanno all’Estero ? “.

Per la serie le Balle o le spari grosse o non sei credibile.

 
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Quante analogie ( la prima strage di Stato )

Post n°1773 pubblicato il 21 Settembre 2014 da paperino61to

 

Alla folla si erano mescolati molti agenti in borghese, che incitavano alla violenza.  Davanti al ministero dell’interno  si schierarono due squadroni di allievi carabinieri, tutti venuti da fuori , giovanissimi e inesperti.

Molti cittadini presenti testimoniano che i suddetti carabinieri avevano un contegno molto provocante . Quando la folla sboccò in piazza gli allievi aprirono il fuoco senza Preavviso continuando a sparare sulla gente che scappava.

Testimonianza di Mattia Montecchi : Attratti da grida ci siamo tutti affacciati alla finestra e abbiamo visto un centinaio di persone sparpagliate , unite intorno a un uomo  che portava una bandiera. Dalla Questura uscirono una colonna di guardie di pubblica sicurezza e senza che ve ne fosse motivo , un ufficiale tentò di strappare la bandiera dalla mani dell’uomo. Non riuscendovi tirò fuori la sciabola ed iniziò farla roteare a destra e sinistra, i suoi uomini lo seguirono.

Testimonianza del signor Mazzano : Cercando di rientrare dopo una commissione per il mio datore di lavoro ,dovetti in fretta e furia nascondermi dietro un monumento perché partirono delle micidiali scariche di pallettoni senza che nessuno ne desse preavviso. Molte persone furono colpite alla schiena.

Non è il resoconto dei fatti di Genova al G8 ( che come sappiamo benissimo numerosi agenti erano infiltrati per creare appositi incidenti ) , ma bensì alla  Prima Strage di Stato perpetrata a Torino tra il 21 e 22 settembre 1864.

La folla era scesa in piazza per protestare contro lo spostamento della Capitale a Firenze, non a Roma come si è sempre fatto credere. Da tempo la cittadinanza sapeva che per motivi politici la capitale doveva essere Roma, e su questo pur mugugnando non si andò mai a una vera protesta.

Il fatto di sangue innocente è avvenuto perché quello che avrebbe dovuto rimanere segreto ( spostamento a Firenze ) fu divulgato con conseguenza di proteste della gente, in sintesi si sentiva presa per il sedere , perché doveva andare a Firenze ? Ricordiamo anche che nelle guerre risorgimentali, il Piemonte ( quindi Torino con casa Savoia ) ebbe migliaia di soldati uccisi, e che in qualche modo si sentivano legittimati a essere capitale d’Italia.

In quei giorni persero la vita 55 persone e 133 feriti gravi , la vittima più giovane aveva 15 anni. L’indomani del 22 settembre , Torino fu posta in stato d’assedio, 20 mila soldati furono mandati in città . La stampa nazionale e non dava risalto al fatto che centinaia  di cittadini scendessero in strada a perpetrare violenze. Cosa assolutamente Falsa, visto che solo alla sera la gente scendeva per protestare dopo che le botteghe, uffici e officine erano chiuse ,  di giorno questi facinorosi erano tutte al lavoro.

Questo mio post  cosa  vuole dimostrare ? Che già nel 1864 gli EROI DI STATO si trinceravano dietro la loro divisa compiendo azioni indegne e scellerate con l’avallo del Ministero degli Interni .

Che la Stampa è da sempre al Servizio dello Stato e dei potenti ( falsa informazione ).

Lo Stato quando vuole imporre una cosa poco importa come raggiunge il mezzo, importante è arrivarci anche se bisogna camminare sui morti.

Questa Strage di Stato se ne parla poco per tanti motivi , ma in fondo nel paese dove viviamo si può dire che è la norma .

Per chi fosse interessato ad approfondirne di più digiti : www.Torino1864.it

 

 
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Note di samba

Post n°1772 pubblicato il 20 Settembre 2014 da paperino61to

I mondiali di calcio sono finiti da un paio di mesi , ma che dite se al rockcafè continuiamo a rimanere nella terra del samba  ?

 

                   

 

 

Dai forza tutti a ballare con il grande Joao Gilberto.

L'ultimo brano è dedicato all'amico piumato di Palermo e al sottoscritto...il perchè ? Semplice sta nella traduzione del titolo

 

  

 

              

 

 

 

                

 

 

 

 

                 

 

 

 

 

 

             

 

 

 

 

 

          

 

 

 

   

 
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La Piola ( capitolo quinto )

Post n°1771 pubblicato il 19 Settembre 2014 da paperino61to

 

Arrivammo in Piazza Sabotino e saltai fuori dall’auto in corsa , in un attimo ero nell’alloggio,  vidi un’agente e  domandai con un filo di voce se la donna era morta  .

“ No , commissario è viva, piuttosto scossa ma viva . E’ di là con Orlandi e  indicò la stanza da letto “.

“ Grazie a Dio “ esclamai. Entrai nella camera da letto, la donna era sdraiata sul letto, il viso pallido  aprì gli occhi e in un attimo mi abbracciò piangendo.

La strinsi a me sussurrandole  di non aver paura , c’ero io a difenderla d’ora in avanti.

“ Te..se la sente di dirmi cosa è accaduto ? “ domandai alla donna.

Notai che aveva un foulard intorno al collo ,  mi disse che serviva  per coprire i segni dell’aggressione.

Rispose che stava per uscire e andare all’appuntamento con Tirdi in via Balme. Sul pianerottolo  si accorse che aveva dimenticato le chiavi in casa , lasciò la porta aperta e tornò  per  prenderle , in quel momento sentì due mani stringerle  la gola.

“ Mi son divincolata come potevo, quelle mani stringevo..stringevano ..” le lacrime stavano ritornando.

“ Sstt…calma ora Rosanna, mettiti a letto e riposa. Il medico è venuto a visitarti ? “ .

“ Si.. si è venuto , è stato gentile. Se non fosse stato per Tirdi …” e lasciò la frase in sospeso.

Andai in cucina e trovai Tirdi. Le chiesi di ripetermi cosa fosse successo , scusandomi con lui per non averlo ascoltato più di tanto ,ma sapere  che poteva esser accaduto qualcosa alla donna mi faceva perdere il lume della ragione .

“ Non si scusi commissario, la capisco bene “ rispose lui accompagnando la risposta con un sorriso.

“ Piuttosto  guardi , sul tavolo ci sono un paio di tazzine di caffè, due bicchieri e una bottiglia di grappa. Non trova strano che l’unica cosa che sia caduta nella lotta per difendersi sia un vaso di fiori ? “ .

Guardai i cocci per terra e poi il tavolo e concordai con lui, era molto strano.

( Continua )

Il dottore che visitò la signorina disse che a parte lo spavento non aveva nulla di grave, aveva bisogno unicamente di un calmante .

“ Tirdi, fai piantonare la Lenzi  ma con discrezione , d’accordo ? “.

“ Va bene commissario sarà fatto “.

Perfetto , mi dicevo , mancava ancora un tentato omicidio . Chi poteva essere interessato a far fuori la donna ? Soprattutto perché ? Due domande non facili da rispondere. Sicuramente un filo legava l’omicidio di De Nardi con  il furto all’ufficio postale .

Ero troppo nervoso per ritornare in ufficio, chiamai Perino e dissi se aveva notizie di Giovanni Fassio. Rispose di si, lavorava a Mirafiori , reparto verniciatura , non aveva mai dato problemi , faceva il suo lavoro. Negli ultimi mesi si era assentato un paio di giorni  ( sempre gli stessi ) per assistere la vecchia madre ad Asti .

Qualcosa mi passò per il cervello e domandai a Perino di farsi dare i giorni in cui era stato assente e  compararli con quelli della rapina all’ufficio postale , non so perché ma ero convinto che potessimo trovare una sorpresa.

Andai al locale da Mamma Gina, era un po’ che non  andavo . Capii che era preoccupata dal modo in cui  mi salutò, di solito mi abbracciava  ma stavolta vedevo la tristezza sul suo volto.

“ Buongiorno commissario, come sta ? “ mi disse con voce sussurrata.

“ Bene e te ? Cosa succede Mamma Gina ? Ti vedo pensierosa “ domandai alla donna che nel frattempo mi stava preparando il tavolo per il pranzo.

Si sedette e incominciò a piangere. Quando ebbe finito mi domandò scusa e disse : “ E’ per Angelo , mio figlio. Sembra che stiamo per entrare in guerra. Lui è negli alpini..” non finì la frase che ricominciò a piangere.

Preso dall’indagine non avevo più letto o sentito i giornali radio. Venti di guerra si stavano addensando sull’Europa e non solo sul nostro paese.

“Su  su, vedrai che saranno solo chiacchere di caserma. Non credo che il Duce mandi i suoi ragazzi a morire lontano dal suolo italico “ risposi.

“ Lei  crede commissario  a quel che dice ? “ mi domandò allontanandosi in cucina.

Non risposi , non ne ebbi il coraggio .

 

La serata su Torino era fresca , i lampioni delle vie illuminavano le piazze e le poche strade intorno al centro. In lontananza la Basilica di Superga sembrava pregare per un futuro non certo roseo.

Presi il telefono e chiamai Tirdi.

“ Ciao sono Berardi, scusa la chiamata , volevo sapere se eri a conoscenza sul  nome del medico che ha prestato le cure alla Lenzi , non mi sembra che si sia presentato ,  o sbaglio ? “ .

Tirdi  rifletté  un attimo e poi rispose che manco a lui aveva detto come si chiamava, ma  era rimasto stupito nel  trovarlo  già nell’appartamento .

“ Quindi non è stato chiamato da  te ? “. Rispose di no .

 

 Riattaccai il telefono e mentre sorseggiavo il mio caffè incominciai a riflettere su questo fatto.  Qualcuno può aver visto uscire Tirdi di corsa dal palazzo ed averlo riconosciuto come agente di polizia ed esser salito all’appartamento della donna e dopo aver chiamato il medico. Può anche essere che il medico abiti nel condominio, questo sarebbe plausibile ,  vede qualcuno  che esce di corsa da un appartamento, capisce che è successo qualcosa o che  Tirdi gli  dice cosa è capitato (  magari non si ricorda di quel frangente )   e il medico entra dalla Lenzi.

“ Ora andiamo a nanna, domani vedremo il da farsi “ dicendo così spensi la luce e andai a letto, anche se il sonno tardò ad arrivare , e non solo per quello che era successo a Rosanna ma anche per le parole di Mamma Gina .

L’indomani mattina Tirdi entrò in ufficio dicendo che era ritornato nel   palazzo dove abita la signorina  :   “ Commissario nessun medico abita in quel palazzo , la portinaia me lo ha confermato “.

Rimasi di stucco, il buon caro Tirdi mi aveva preceduto .

“ Tirdi , tu farai strada in polizia credimi , hai anticipato ciò che volevo fare , controllare se qualcuno nella palazzina era medico . Bravo , ti devo un altro pranzo “ risposi.

“ Quindi qualcosa non quadra vero ? Questo tizio chi è e da dove arrivava ? “ mi domandò l’agente mentre apriva dei fascicoli che erano sulla sua scrivania.

“ Infatti non quadra per nulla “ risposi mentre sapevo già la mia prossima mossa .

 

Lasciai passare la mattina e nel pomeriggio decisi di recarmi all’ufficio postale dove lavorava la vittima e la Lenzi. Trovai il direttore che stava chiudendo .

“ Buongiorno direttore si ricorda di me ? “ .

“ Oh..certamente ,  lei è il commissario venuto per scoprire l’assassino del povero De Nardi “ rispose mentre dava l’ultimo giro di chiave alla porta dell’ufficio.

“ Dica , posso esserle utile ? Ci sono novità ? “ mi domandò.

“ Posso accompagnarla alla macchina direttore, devo rivolgerle  qualche domanda. “.

“ Certamente mi accompagni pure ma alla fermata del tram. Sa , non è che un direttore di posta prenda uno stipendio favoloso e con due figli da mantenere non posso  permettermi un’auto , è roba da ricchi “ .

 Sorrisi e domandai se la Lenzi era da molto che lavorava in quell’ufficio.

“ Mi faccia pensare un attimo..saranno , anzi sono esattamente otto mesi ad oggi. Tanto vero che la signorina stamattina  ha festeggiato portando dei pasticcini “ .

Rimasi di stucco a questa sua risposta .

“ Non ha fatto cenno all’aggressione subita  ieri ? “ domandai.

“ No affatto , nessun cenno, era allegra , gioviale..se mi permette pensavo c’entrasse lei..sa in ufficio si mormora che ci sia del tenero tra voi “ .

Non risposi in merito a questa affermazione e replicai con un'altra domanda : “ Quindi non era affatto spaventata ? “.

“ Commissario la prego non faccia il misterioso, cosa le è successo alla ragazza ? “.

“ E’ stata aggredita in casa , hanno tentato di strangolarla “.

“ Madonna santa..” la voce era tremante di paura.

“ Quindi lei conferma che oggi era scherzosa e gioviale come sempre ? Senta , al collo aveva un foulard  per caso ? “ buttai lì per caso quest’ultima domanda.

“ Si come le ho detto era la solita signorina, nessuna paura o timore di qualcuno. Foulard ? …Non mi sembra di averlo visto , ma posso anche sbagliarmi sa, se vuole domani chiedo agli altri impiegati “.

( Continua )

 

 

 
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La Piola ( capitolo quarto )

Post n°1770 pubblicato il 17 Settembre 2014 da paperino61to

 

“ Perino , voglio che tu mi porti tutta la documentazione su Giovanni Fassio , dove lavora di preciso ( alla Fiat non mi basta è  piuttosto generico ) che mansioni ha, il tenore di vita, precedenti penali ammesso  ne abbia “ .

“ Va bene commissario “ dicendo così l’agente si stava avviando verso l’uscita dell’ufficio.

“ Aspetta un attimo , inoltre portami il fascicolo riguardante Calori, l’usuraio di Porta Palazzo. Credo che per  quest’ultimo sia facile trovare qualcosa  visto l’infame mestiere che fa “.

Uscito Perino  presi il telefono e chiamai la signorina Lenzi. Il telefono squillò a vuoto, non era in casa. Un gesto di disapprovazione comparve in me.

Che diavolo mi stava succedendo ?

La donna era diventata una presunta “ sospetta “ del delitto avvenuto e chissà , forse anche del furto commesso ai danni dell’ufficio postale.

Qualcuno disse che quando Cupido scaglia la sua freccia non guarda in faccia nessuno. Volevo scacciare questo pensiero dalla mia testa ma era difficile.  La verità pura e semplice è che mi ero innamorato di lei.

“ Commissario buongiorno , volevo avvisarle che il questore la desidera immediatamente “ .

“ Va bene arrivo subito , grazie Evani “ .

Andai nell’ufficio del questore, era parecchio tempo che non ci vedevamo . Non si era ripreso del tutto dalla morte della sua amata Titti per mano di quel maledetto Bergamini.

“ Buongiorno signor questore , mi desiderava ? “ domandai sapendo benissimo la risposta.

“ Buongiorno Berardi, si segga per favore. L’ho chiamata in merito all’indagine della morte avvenuta alla piola, ci sono novità ? “  .

“ Diciamo che l’unica novità vera è che la vittima non è mai stata sposata. Il perché andasse in giro a dire che lo era e soprattutto che si era separato rimane,  un mistero “ risposi.

“  Un bel mistero davvero allora,  invece per l’assassinio avvenuto ha qualche sospetto ? “.

“ Una cosa che mi frulla in testa da giorni è che il furto avvenuto un po’ di tempo prima in quell’ufficio  , c’entri con la morte di De Nardi “ .

 

 

Il questore mi guardò stupito e disse : “ Lei pensa a un basista , un complice  , vero ? Magari era il De Nardi ? “ .

“ Esatto signor questore, secondo me c’entrava la vittima e non poco. Secondo me era complice ma non solo lui, anche  un’altra persona….che forse sapeva o sa le cose ma è reticente a parlarne “ risposi con il cuore spezzato , sperando che non mi domandasse chi era l’altra persona.

“ Bene Berardi, ho fiducia in lei , non gli chiedo chi è l’altra persona ho notato l’incrinatura della sua voce su questa frase e i suoi occhi si sono abbassati mentre la diceva. Ricordi solo che la giustizia deve fare il suo corso . Ora vada pure e mi tenga aggiornato “.

“ Grazie signor questore, grazie molte . Senz’altro la terrò informato su eventuali risvolti“ . Dicendo così mi avviai alla porta ed uscii . Nel corridoio vidi Perino che usciva dal mio ufficio, aveva portato il fascicolo riguardante l’usuraio.

Passai un paio di ore a leggere le imprese di questo malfattore. Nato a Borgo San Dalmazzo nel 1884 , all’età di  dieci anni ha la sua prima denuncia per furto . A quindici anni finisce in riformatorio per avere aggredito due agenti di polizia, che l’avevano sorpreso a rubare in una villa. Si trasferisce a Torino nel 1924 , entra nella banda di Rotina ( banda di delinquenti della zona Parella ) , viene nuovamente arrestato ma il Podestà di allora intervenne e lo fece scarcerare. Si iscrive al partito fascista nel 1927. Da allora diventa “ intoccabile “. Gestisce un negozio di roba usata ( rubata ) e presta soldi a tassi altissimi. Di prove certe non ve ne sono , solo molti indizi che portano in queste direzioni.

“ Direi che è un curriculum di tutto rispetto “ dissi ad alta voce.

Tirdi che entrava in quel momento mi chiese di chi stessi parlando .

“ Del nostro benefattore Calori “ risposi.

“ L’usuraio ? “.

“ Esatto, sai che è iscritto al partito fascista dal 1927 ? “ .

“ Immagino che da allora le indagini su di lui si fermino davanti all’uscio del suo negozio vero ? “.

“ Già caro Tirdi, chissà perché la maggior parte della feccia finisce per iscriversi in quel partito o addirittura va nelle loro milizie ! “ ovviamente la risposta la conoscevamo entrambi .

 

“ Buongiorno dottor Stresi , che novità ci sono in merito all’avvelenamento di De Nardi ? “ domandai appena rientrato in ufficio.

“ Oh commissario buongiorno a lei. Per l’avvelenamento di De Nardi è stata usata la stricnina, su questo non vi è nessun dubbio ,  ma nelle due bottiglie requisite  che si trovavano sul tavolo in quel momento, nessuna delle due contiene il veleno “ rispose il medico.

“ Com’è possibile ? “ ero veramente stupito da questa cosa.

“ Questo non lo so Berardi, è lei il commissario ;  posso azzardare un’ipotesi , che la bottiglia contenente il veleno sia stata sostituita “ .

Rimasi in silenzio per un paio di secondi  poi ammisi che non era affatto azzardata come ipotesi. Chiesi a Stresi di mandarmi la relazione in merito all’autopsia e le analisi fatte alle bottiglie.

Tirdi era uscito , chiamai Perino e le dissi che dovevamo andare alla piola di via Frejus 12 . In meno di mezz’ora eravamo nel locale , era semi vuoto , solo un paio di clienti e nulla di più.

Il proprietario , tale Enrico Desio ci venne incontro.

“ Buongiorno , desiderate ? “.

“ Buongiorno , signor Desio , siamo della polizia. Si ricorda di me ? Sono il commissario Berardi “ .

“ Ah si, ora ricordo. Quel poveretto ammazzato vero ? Ma prego sedetevi , posso offrirvi qualcosa ? “.

“ No grazie , siamo in servizio. Siamo qui perché la vittima è stata avvelenata , hanno usato della stricnina, ma nelle bottiglie da noi sequestrate e fatte analizzare non c’era residuo di veleno “.

L’oste mi disse di non capire e dovetti ripetergli la frase aggiungendo che la bottiglia nel quale bevve De Nardi è stata sicuramente sostituita.

“ Ora vorremmo sapere da chi è stata sostituita, capisce caro Desio ? “.

L’uomo fece un assenso con il capo. Stette zitto un paio di minuti e poi disse : “ In quel momento la confusione è stata parecchia, non saprei dirle chi possa aver fatto quello che lei dice “.

“ Sicuramente la confusione e  lo spavento non ha aiutato , ma lei è sicuro che non ha notato nulla di strano ? Che so , un cliente andare  via con una bottiglia nascosta ? “.

 

L’oste si alzò un attimo per servire un cliente , poi ritornò seduto al tavolo .

“ Ci sto pensando , ma onestamente   non ricordo nessuno che se la svignò con una bottiglia  . Poi può essere, ripeto la confusione era tanta “.

Lo guardai in faccia mentre parlava, denotava sicurezza eppure qualcosa mi sfuggiva nelle sue parole. Le chiesi se eventualmente era stato lui o il suo dipendente a togliere le bottiglie da quel tavolo.

La risposta fu negativa, lui era andato al telefono per chiamare la polizia e il dipendente dal medico della farmacia.

Uscimmo dalla piola sapendo di aver fatto un buco nell’acqua.

“ Perino, qualcosa mi sfugge per quanto riguarda l’oste, non so perché ma ho come l’impressione che sia reticente , tu che dici ? “ domandai all’agente che era con me.

“ Posso provare ad indagare su di lui se vuole, a prima vista anche a me sembra una persona sfuggente, poco incline a dire la verità se devo essere sincero “ rispose mentre con la macchina stava svoltando in Piazza Statuto .

“ D’accordo  , vedi se riesci a trovare qualcosa su di lui, soprattutto chi frequenta  “.

In ufficio trovai la relazione fatta dal dottor Stresi, non aggiungeva nulla a quanto mi aveva detto al telefono.

Non era passato neanche un’ora da quando ero rientrato che Tirdi entrò trafelato urlando : “ Commissario , presto venga, hanno cercato di fare fuori la Lenzi “.

Scattai come una molla dalla sedia.

“ Tirdi , spiegati meglio , che è successo a Rosanna ? “ domandai mentre la macchina correva verso il luogo dell’incidente.

“ La Lenzi ha chiamato mentre lei era con Perino alla piola. Mi disse che era urgente, che voleva parlargli , si sentiva in pericolo e così andai io “.

“ Poi ? Vai avanti Tirdi non ti fare pregare e schiaccia sull’acceleratore per Dio ! “.

“ Andai all’appuntamento in via Balme, aspettai un bel po’ ma la signorina non arrivò. Decisi di andare al suo appartamento , bussai alla sua porta ma nessuno venne ad aprire così chiamai la portinaia per farmi aprire  . Quando entrammo vedemmo la Lenzi distesa sul pavimento …”

( Continua )

 

 

 
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