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« Quella volta che non ave...Gli sballati »

Quella volta che non avevate capito il messaggio - 3

Post n°357 pubblicato il 19 Luglio 2014 da meninasallospecchio

Il terzo episodio è ancora, come si suol dire, on the move.

Nel 2009 viene conferito il Premio Nobel per la letteratura a Herta Müller. Come sempre succede in questi casi, le persone che più o meno leggono qualche libro ogni tanto (che già non sono moltissime), cominciano a interrogarsi. Herta Müller, chi era costei? Apprendiamo così che è una scrittrice rumena di lingua tedesca. Veniamo altresì a conoscenza, cosa che sommamente ignoravamo, che in Romania esiste una minoranza linguistica tedesca. Peraltro la nostra autrice vive ora in Germania.

Bene. Urge leggere qualcosa di questo premio Nobel della cui esistenza eravamo totalmente all'oscuro. Che ha scritto? Pare che la sua opera più significativa sia un romanzo intitolato Il paese delle prugne verdi. Ignorando i commentatori che parlano di uno stile estremamente peculiare, ci compriamo il libro e ci accingiamo senz'altro alla lettura.

Avete presente quei libri che dopo due pagine dici: ma è tutto così? Sì, è tutto così. Praticamente illeggibile. Oh, io l'ho letto. Poi c'è anche il gusto personale: io trovo illeggibile, per ragioni diverse, anche Saramago, per dire. Ma in questo caso mi trovo confortata dai recensori:

"Una scrittura arroccata e tagliente, difficile da approcciare tanto che alle prime pagine il lettore potrebbe scoraggiarsi. "

Ecco, appunto. Ora, mi spiace scoraggiarvi, nel caso intendeste leggere Il paese delle prugne verdi. Anzi, vorrei incoraggiarvi, perché tutto sommato mi farebbe pure piacere avere qualcuno con cui parlarne, visto che non l'ha letto nessuno: ma dico proprio nessuno. Vi dico la verità: la sensazione è quella di trovarsi di fronte a un libro importante, che racconta una realtà per noi diversa e sconosciuta. Ma sarò onesta: non si capisce un cazzo.

Questa la trama, come raccontata da Wikipedia:

La storia è narrata in prima persona dalla protagonista una giovane studentessa trasferitasi a Timișoara da un paesino povero del sud della Romania. La sua vita e quella di tre suoi colleghi è sconvolta quando la loro giovane amica Lola si suicida dopo esser stata violentata dal professore di ginnastica. Mentre tutti attorno a loro cercano di dimenticare Lola, e ne dileggiano la memoria, i quattro amici cercano di scoprire i motivi della sua fine e iniziano a fare progetti di fuga dalla Romania e dal regime oppressivo di Ceauşescu. Questo attira su di loro l'attenzione del capitano di Polizia Pjele, che inizia a fare indagini su di loro e a minacciarli.

Diciamo che fino a qui c'ero arrivata anch'io, ma non è così scontato, perché per capire queste grandi linee ho dovuto comunque indire un conciliabolo dei miei neuroni. Cioè, non è che questa storia sia raccontata così: è tutto un affastellarsi di incomprensibili metafore in mezzo alle quali il malcapitato lettore cerca di dipanare un filo di trama.

Sì, alla fine più o meno la vicenda è quella. Ma al contorno restano dozzine di elementi del tutto indecifrabili, alcuni dei quali occupano anche un posto piuttosto rilevante. In rete non si trova nessuna spiegazione, nessuna stele di Rosetta delle prugne verdi. I siti che parlano del romanzo ripetono tutti gli stessi quattro concetti in croce. Probabilmente non ha capito un cazzo nessuno.

Ora, tutto questo succedeva nel 2009. Il prossimo weekend, nel paese di Barolo, c'è un festival di letteratura. Domenica, ore 15.30, conferenza di Herta Müller: previsto temporale, ma, cascasse il mondo, non me la perderò. Immaginate la scena:

Moderatore: Ci sono domande?

Meninas (alzandosi dall'ultima fila): Sa, signora Müller, ho letto il suo romanzo Il paese delle prugne verdi. Sono l'unica, qui, che ha avuto il coraggio; gli altri stanno alla sua conferenza perché fuori dal tendone piove. Indubbiamente ho avuto l'impressione di trovarmi di fronte a un'opera importante, però le devo proprio dire che non si capisce un cazzo (imbarazzo del traduttore...).

Che dite? No, eh.

Herta Müller

 
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Commenti al Post:
TheWhiteHeat
TheWhiteHeat il 19/07/14 alle 14:29 via WEB
Se te la senti dovresti proprio farlo. Mi verrebbe voglia di venire lì per godermi la scena ;-))
(Rispondi)
 
 
meninasallospecchio
meninasallospecchio il 19/07/14 alle 23:04 via WEB
No che non me la sento di fare scena fantozziana al festival di letteratura. Comunque domani vado e poi vi racconto. Per intanto oggi, fra i vari eventi in programma, ho scelto la degustazione di vini friulani. Spettacolo!
(Rispondi)
 
killtherich
killtherich il 19/07/14 alle 17:59 via WEB
Ma almeno le prugne hanno avuto il loro effett lassativo?? altrimenti sembra proprio un libro inutile !!
(Rispondi)
 
 
meninasallospecchio
meninasallospecchio il 19/07/14 alle 23:07 via WEB
Guarda, conosco libri per combattere l'insonnia (compresi alcuni buoni autori), ma ad effetto lassativo garantito nessuno. Se ne trovassi qualcuno, me lo terrei certamente in casa per la bisogna.
(Rispondi)
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
rossalita merengue il 19/07/14 alle 18:21 via WEB
mi sono rimessa in pari :) io il messaggio non l'ho capito un sacco di volte. ma anche nella vita reale, mica solo che film e canzoni e libri. comunque se ti alzi e dici a berta che il suo libro è una stracciata di maroni diventi il mio nuovo idolo personale.
(Rispondi)
 
 
meninasallospecchio
meninasallospecchio il 19/07/14 alle 23:08 via WEB
Si chiama Herta, non Berta :-) Berta era quella che filava.
(Rispondi)
 
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
rossalita merengue il 21/07/14 alle 16:31 via WEB
era una licenza poetica di perculamento suvvia!
(Rispondi)
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Hürta Meller il 20/07/14 alle 10:24 via WEB
Lei è una screanzata, lo sa?
(Rispondi)
 
 
meninasallospecchio
meninasallospecchio il 20/07/14 alle 21:27 via WEB
Sì, Frau Meller, lo so.
(Rispondi)
 
sciarconazzi
sciarconazzi il 20/07/14 alle 19:46 via WEB
E' compito di chi racconta, di chi ha velleità di narratore, di "farsi carico" della comprensibilità del proprio lavoro.
Questo commento fa riferimento anche ai post precedenti che vertono sullo stesso tema.
(Rispondi)
 
 
meninasallospecchio
meninasallospecchio il 20/07/14 alle 21:15 via WEB
Tu dici? Ma tanto il Nobel gliel'hanno dato lo stesso. Comunque ti ringrazio per la precisazione, che contribuisce alla comprensibilità del tuo commento :-)
(Rispondi)
 
 
 
sciarconazzi
sciarconazzi il 21/07/14 alle 00:21 via WEB
Comprensibilità innanzitutto!
Ti ringrazio per la comprensione :-)
(Rispondi)
 
meninasallospecchio
meninasallospecchio il 20/07/14 alle 22:01 via WEB
Allora, vi racconto della conferenza, anche se me la sono dormicchiata per metà. Un po' perché era oggettivamente pallosa e un po' perché lei parlava per un quarto d'ora, prima di lasciare spazio all'interprete per la traduzione, quindi in quel quarto d'ora l'abbiocco aveva il sopravvento.
L'intervistatore le ha fatto praticamente solo domande politiche, sui profughi, sull'integrazione, sull'Ucraina: dei romanzi non s'è quasi parlato. In realtà lei ha una storia piuttosto interessante. I servizi segreti della Romania le avevano chiesto di collaborare. Al suo rifiuto l'hanno minacciata: "Andare in bicicletta può essere pericoloso". E infatti di lì a poco è stata investita mentre andava in bici. In seguito, per 10 anni, è stata perseguitata dai servizi, che le entravano in casa quando non c'era, lasciando piccoli segni del loro passaggio: oggetti spostati o roba del genere. Per cui lei è quasi uscita pazza, finché nell'87 si è rifugiata in Germania, ricevendo peraltro un'accoglienza freddina e sospettosa.
Insomma, pare che di quel periodo le siano rimaste un po' di fobìe. L'intervistatore ha detto che si potevano fare foto solo nei primi 3 minuti, perché le foto la turbano e per la stessa ragione ha pregato tutti di stare molto in silenzio. Domande dal pubblico neanche parlarne, quindi anche avessi voluto... :-)
(Rispondi)
 
 
sciarconazzi
sciarconazzi il 21/07/14 alle 00:20 via WEB
Ma che bella conferenza!
A naso direi tanto inutile quanto la lettura del suo libro incomprensibile.
Chissà se coi soldi del Nobel si è presa poi una cyclette. Potrebbe essere meno pericolosa.
(Rispondi)
 
 
 
meninasallospecchio
meninasallospecchio il 21/07/14 alle 14:17 via WEB
O magari s'è pagata l'analista. Perché io capisco tutto, ma dall'87 a oggi ne è passato di tempo, non è che si può stare a menarsela tutta la vita. Conferenza senza domande del pubblico mi pare davvero brutto.
(Rispondi)
 
lab79
lab79 il 21/07/14 alle 04:34 via WEB
Non tutti i libri difficili sono inutili. Mi è capitato in più di un'occasione di faticare da matti a leggere un libro, finirlo e ammettere di aver avuto per un istante la sensazione di aver afferrato qualcosa, ma di non sapere che cosa. Primo su tutti: "Il processo" di Kafka. Libro che mi ha mandato ai matti (colpa mia che mi vado a prendere la versione con tutte le bozze, dal momento che è un romanzo incompiuto), ma che mi ha lasciato un senso di orrore indecifrabile. Ed era forse quello il significato del libro? Mi piace pensare di si, e di averlo afferrato almeno per un istante.
(Rispondi)
 
 
meninasallospecchio
meninasallospecchio il 21/07/14 alle 14:21 via WEB
Sono perfettamente d'accordo con te, anche a me piacciono i libri impegnativi, difficili, quelli che richiedono una grande partecipazione da parte del lettore. Se devo citarne uno su tutti (ma ce ne sono tanti) è L'urlo e il furore di William Faulkner. Ho cominciato a capirci qualcosa soltanto quando sono arrivata alla fine. E allora ho fatto una cosa che non avevo mai fatto in vita mia: ho ricominciato a leggerlo da capo. Un libro straordinario.
(Rispondi)
 
PRONTALFREDO
PRONTALFREDO il 21/07/14 alle 10:55 via WEB
A me piacciono i libri che si capiscono al volo.
"Il libro degli errori" e "filastrocche in cielo e in terra", per esempio.
Libri per adulti chiarissimi, che per sbaglio sono finiti negli scaffali della camera dei bambini...
(Rispondi)
 
 
meninasallospecchio
meninasallospecchio il 21/07/14 alle 14:27 via WEB
Non sono un'appassionata di Rodari. Nel mio dedicarmi alla letteratura per l'infanzia sono più monellaccia: sono una grande fan di Geronimo Stilton, ma devo dire che anche Harry Potter lo trovo delizioso. Ma la mia vera passione è il piccolo Nicolas, opera di quel Goscinny che già produsse il capolavoro del '900, Asterix.
(Rispondi)
 
arw3n63
arw3n63 il 21/07/14 alle 18:33 via WEB
Allora se non l'ha capito nessuno non credo che se mi metterò a leggerlo io avrò una folgorazione da sintonia con l'autrice tale da arrivare a comprenderlo proprio io, magari mi dedico a letture più lette e comprensibili anche ai meno portati. Però mi sarebbe piaciuto vedere o meglio sentirti raccontare che cosa avrebbe risposto al tuo intervento che non c'è stato.:-)
(Rispondi)
 
 
meninasallospecchio
meninasallospecchio il 21/07/14 alle 23:10 via WEB
A proposito di Nobel, consiglio caldamente la lettura di Vargas Llosa, uno dei miei scrittori contemporanei preferiti. Non saprei se definirlo difficile, sicuramente una lettura impegnativa per la durezza e per un certo gusto concettuale a richiedere una presenza mentale costante da parte del lettore. Però anche uno scrittore di grandissime storie, appassionanti, intense, coinvolgenti.
(Rispondi)
 
 
 
arw3n63
arw3n63 il 22/07/14 alle 11:30 via WEB
Non lo conosco, cercherò informazioni. Comunque impegnativo, vedrò se m'ispira a leggerlo.
(Rispondi)
 
 
 
 
meninasallospecchio
meninasallospecchio il 22/07/14 alle 23:20 via WEB
A dire il vero è un altro scrittore rispetto al quale non ho trovato molta gente con cui confrontarmi, sembra non essere popolarissimo, anche se il suo libro più famoso, La zia Julia e lo scribacchino, qualcuno l'ha letto. Diciamo che non è fra quelli che vanno per la maggiore, ma a me piace moltissimo. Be', per lo meno a me e a quelli del Nobel :-) Non è pesante, eh, assolutamente, è soltanto duro nei contenuti e un po' concettuale nello stile, però scrive storie molto avvincenti.
(Rispondi) (Vedi gli altri 3 commenti )
 
 
 
 
arw3n63
arw3n63 il 24/07/14 alle 17:27 via WEB
Mi segno il titolo e se lo trovo in biblioteca lo prendo da leggere. Poi magari se mi colpisce, mi piace, scriverò qualcosa a proposito nel blog.
(Rispondi)
 
 
 
 
meninasallospecchio
meninasallospecchio il 24/07/14 alle 20:34 via WEB
Sì, quello è parzialmente autobiografico e non è duro come altri suoi romanzi. Io ne ero stata entusiasta per via dei "giochi" letterari che contiene :-) Credo che ti piacerà.
(Rispondi)
 
 
 
 
arw3n63
arw3n63 il 25/07/14 alle 21:35 via WEB
L'ho prenotato oggi. Spero che entro settimana prossima mi arrivi, altrimenti lo riprenoterò dopo le vacanze. Ti saprò dire:-)
(Rispondi)
 
blumannaro
blumannaro il 21/07/14 alle 21:50 via WEB
Paolo Villaggio sarebbe fiero di te. Praticamente riproporresti il suo Fantozzi con la celebre « Per me... La corazzata Kotiomkin... è una cagata pazzesca! » :D
(Rispondi)
 
 
meninasallospecchio
meninasallospecchio il 21/07/14 alle 23:11 via WEB
Comunque se avessi conosciuto lei prima del libro mi sarebbe davvero passata la voglia di leggerla.
(Rispondi)
 
 
 
blumannaro
blumannaro il 22/07/14 alle 22:03 via WEB
Questa si traduce come "bocciatura!" :-)
(Rispondi)
 
 
 
 
meninasallospecchio
meninasallospecchio il 22/07/14 alle 23:15 via WEB
Sì, be', io capisco che lei abbia molto sofferto, però sembra davvero antipatica.
(Rispondi)
 
Led_61
Led_61 il 24/07/14 alle 00:21 via WEB
Lo scrittore ha generalmente difficoltà a comunicare le proprie impressioni attraverso la parola e quindi nella trama dei suoi libri riversa le proprie ansie e angosce. Noi lettori ci creiamo aspettative riguardo all'autore che spesso danno luogo a delusioni e cadute dall'altare in cui lo avevamo posto. Nel tuo caso si trattava di un libro che non hai capito e che hai letto in quanto la critica lo aveva premiato, a me sembra naturale la tua sensazione di non trovarti in sintonia con l'autrice. William Faulkner che tu hai citato nei commenti e che è uno dei miei preferiti, era una persona molto timida e che aveva molta difficoltà a confrontarsi col pubblico e nonostante questo ha scritto dei libri che ti prendono in ogni senso e che sono delle pietre miliari della letteratura americana. Degusta un buon bicchiere di Merlot o di Tocai ( a seconda ti piaccia il bianco o il nero) e avrai più soddisfazione delle conferenze della Herta.
(Rispondi)
 
 
meninasallospecchio
meninasallospecchio il 24/07/14 alle 15:51 via WEB
Sono anch'io convinta che gli artisti si esprimano con la loro arte e non con altri mezzi. Per questa ragione, allo stesso festival, ho disertato l'affollatissima conferenza di De Gregori. Benché lui mi piaccia molto come artista, so che è una persona schiva e quindi non mi aspetto granché da una sua conferenza. Non è sempre così: l'incontro con Milo Manara, ad esempio, è stato gradevolissimo, ma in generale sono meglio i conferenzieri professionisti, lo scorso anno Daverio e Odifreddi, quest'anno Rampini.
(Rispondi)
 
sergioemmeuno
sergioemmeuno il 24/07/14 alle 16:42 via WEB
Mi hai incuriosito e devo assolutamente leggere questo romanzo. Poi ti dirò cosa ne penso. Forse, eh eh, ho anch'io la coscienza un po' sporchetta. Sì, penso che dovrai essere sincera, col modo "giusto". :))
(Rispondi)
 
 
meninasallospecchio
meninasallospecchio il 24/07/14 alle 20:35 via WEB
Con Herta dici? Ormai è andata.
(Rispondi)
 
PRONTALFREDO
PRONTALFREDO il 26/07/14 alle 09:47 via WEB
Ancora Meller Hürta?
Ma allora t'è piaciürta.
(Rispondi)
 
 
meninasallospecchio
meninasallospecchio il 26/07/14 alle 14:51 via WEB
Non è che non abbia tempo in assoluto, ma sono troppo stanca e stressata in questo periodo, non ce la faccio a scrivere.
(Rispondi)
 
PA1965PA
PA1965PA il 27/07/14 alle 11:46 via WEB
Ce l'ho. Non capisco i messaggi. Capisco significati del tutto inventati da me. Invento delle micro realtà parallele, consapevole che siano micro realtà solo mie. E inoltre confondo le date.. :-)
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meninasallospecchio
meninasallospecchio il 27/07/14 alle 12:58 via WEB
Ah sì, anch'io costruisco teorie del tutto personali sul "messaggio", come ho fatto con Habemus papam di Moretti, che secondo me è un film su Veltroni.
Le date... sì, come tutti i maschi oltre i 45 mostri vistosi segni di decadenza. Finché è solo la memoria...
(Rispondi)
 
vesirene
vesirene il 09/08/14 alle 10:24 via WEB
Mi è capitato ultimamente di leggere "il piccolo principe" tutti me lo consigliavano e mi son decisa l'ho letto e l'ho trovato noioso non mi è piaciuto. Mi son domandata allora: son io ignorante da non capir significato o son quelli che me l'hanno consigliato che per conformarsi alla massa alle recensioni positive dicono che è bello. Anche mio figlio di 12 anni mi ha confermato che l'ha trovato noioso, lui ha anche aggiunto che era inverosimile (animali che parlano)premetto, mio figlio è molto realista (peggio di me)Per concludere penso che ognuno apprenda dal libro quel che vuole apprendere, e molto dipende dall'età del lettore e dallo stato in cui siamo, dal momento in cui lo leggiamo.
(Rispondi)
 
 
meninasallospecchio
meninasallospecchio il 09/08/14 alle 14:11 via WEB
Mah... Il piccolo principe è un libro molto poetico e sicuramente ricco di contenuti. Poi il fatto di piacere o meno dipende dal gusto personale, dall'assonanza con le nostre corde interiori. Per questo, volendo parlare di letteratura in modo serio, come si fa quando la si studia, il "mi piace" è un metro del tutto inutile e dalla scuola deve essere bandito. Quando si legge per hobby distinguerei fra la curiosità intellettuale che può indurmi anche a leggere qualcosa che "non mi piace" e il puro diletto che mi porta magari a leggere più opere dello stesso autore che invece mi piace.
(Rispondi)
 
 
 
vesirene
vesirene il 10/08/14 alle 11:39 via WEB
Appunto si parla di hobby e non di scuola dove si studia anche ciò che può non piacere al momento ma che forse un giorno apprezzi. Ed è la curiosità che mi ha spinto a leggerlo. Si, vero è poetico è questo è uno dei motivi per cui non mi è piaciuto. Contenuti? e qui scatta la mia ignoranza (come dicevo nell'altro commento)e quindi forse mi porta a non veder contenuti. Resta il fatto che non lo consiglierei.
(Rispondi)
 
 
 
 
meninasallospecchio
meninasallospecchio il 10/08/14 alle 14:35 via WEB
Be', ma è un libro talmente noto che non si consiglia. E' un classico, uno di quei libri che "bisogna leggere". Poi molti non sono d'accordo sulla "obbligatorietà" dei classici, ma io sono abbastanza dell'idea che un certo bagaglio culturale dovrebbe essere condiviso.
(Rispondi) (Vedi gli altri 2 commenti )
 
 
 
 
sagredo58
sagredo58 il 11/08/14 alle 18:53 via WEB
Io non l'ho letto come la maggioranza dei classici
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meninasallospecchio
meninasallospecchio il 11/08/14 alle 23:48 via WEB
Leggere i classici fa bene allo spirito. E oltretutto la vita è breve, non c'è tempo per leggere troppe puttanate, meglio andare sul sicuro.
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