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No circolo vizioso

Post n°115 pubblicato il 26 Settembre 2011 da Sibillias

Chi soffre del proprio essere al mondo è nella trappola che egli stesso si crea: il suo problema consiste nella continua ricerca di una soluzione e solo rompendo il circolo vizioso di problema-soluzione e soluzione-nuovo problema egli scoprirà che un'alternativa è possibile.

Naturalmente, quest'alternativa sarà una nuova verità, una nuova costruzione; ma se si rivelerà più adeguata, non solo sarà fonte di minore angoscia, ma trasmetterà quella confortante sensazione di armonia senza la quale l'uomo non può vivere.

(tratto dalla Realtà Inventa - Contributi al Costruttivismo di Watzlawick)

 
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Commenti al Post:
johnnyblues1
johnnyblues1 il 26/09/11 alle 22:59 via WEB
Belle parole, ma come si fa a rompere quel circolo vizioso di problema/ soluzione e nuovo problema dopo la soluzione del precedente? Ogni giorno ci si presenta qualcosa da affrontare, mica è sempre una cosa grave, magari solamente come fare ad arrivare al lavoro quando c'è lo sciopero dei mezzi pubblici: voglio dire, il problema può essere grave in relazione al disagio che ci causa in quel momento. Non riesco a immaginare quale possa essere la nuova Verità di cui parla tale Watzlawick. Forse evitare i problemi non affrontandoli? Potrebbe essere, se li ignori è come se non ci fossero. JB
(Rispondi)
 
 
Sibillias
Sibillias il 27/09/11 alle 18:05 via WEB
Penso la soluzione sia nell'osservare con distacco, cambiare il punto di osservazione da interno ad esterno. Un sistema dall'esterno può risultare inesatto o meglio comprensibile. In effetti è una disagio lo sciopero dei mezzi pubblici :-)
(Rispondi)
 
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