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Un blog creato da simurgh2 il 29/04/2010

Invidio il vento

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"In un mondo senza malinconia gli usignoli si metterebbero a ruttare"
(E. Cioran) 

 

Non so se quello che faccio possa chiamarsi "scrivere". Piu che altro confeziono dei brani che possano servirmi a riempire dei buchi (H. Murakami)

 

 

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Cose di cui mi accorgo

Post n°311 pubblicato il 30 Settembre 2011 da simurgh2

Ore 6 e 32

Saranno state le 6 e 11 minuti che ero la steso sopra il letto con un libro in mano, la matita tra il libro e le dita, la luce della lampada alogena sul comodino piantata sul viso, gli occhiali su che ormai andavo via ancora con il sonno, lo sentivo che mi tirava, anzi mi spingeva, che non è proprio che occorre che spinga, fai conto di aver uno dietro che ha la mani appoggiate alla tua schiena, non è che spinga se non appena ma tu segui quel sospingere, si puo dire? che ti dice che devi andare in quell'angolo buio, non è che ti dice, ti sospinge e tu ci vai, chiudi gli occhi e ti lasci andare a quella specie di sonno delle 6 e 9 minuti e sai che hai la sveglia sul cellulare messa alle 6 e 48, e uno pensa perchè alle 6 e 48? perche non alle sei e 45 o le sei e 50? Fosse stato per me, quando ho scelto quell'ora avrei messo le sei e 45, che è un po prestino in effetti perchè vado al lavoro alle otto, poi avevo messo le 6 e 50 e ho pensato che dovevo fare le cose piu in fretta e non mi va proprio di avere fretta a quell'ora che devo aspettare che il mondo dentro di me si svegli e allora con le 6 e 48 mi sembrava di mediare tra le due esigenze. Poi ti sorprendi anche che uno fa dei pensieri cosi nella sua vita. Pensieri che gli vengono in mente e si mette qua alle 6 e 42 a scriverci su per dirlo in giro e far la sua bella figura da rintronato o parafrenico, come che mi diceva sempre una. Il caffè è venuto su intanto, dentro una moka da tre, lo bevo con un po di latte e fumo una cicca mentre scrivo e sento che non faccio in tempo a dire quel che volevo dire perchè tra poco saranno le sei e 48 e il cellulare sul comodino si metterà a suonare e io sono in cucina e devo andar su in camera a prenderlo. Quel che devo dire e lo dico subito è che ho assistito al fenomeno di come mi si scaricano i pensieri. Son giorni che non mi vengono parole,niente e, se non mi vengono non sto bene, mi avvilisco, mi deprimo, mi ingrugno (1).
Che avrà da star qua ad ascoltarmi interessata questa qua sotto non so! 


Ero la dicevo, disteso sopra il letto con le braghe del pigiama e la maglietta, la finestra aperta e la persiana tirata un po su che ci passi dell'aria e sento dei suoni a quell'ora che di solito sono quelli del camion della spazzatura che non è proprio li fuori ma su delle vie piu in la e sento un rumore lontano, come quello delle macchine sulla strada ancora piu in la perchè a quell'ora si sentono un sacco di cose che via per il giorno non senti e mi piace il frusciare delle gomme sull'asfalto. E' quello il rumore, un frusciare (2). Poi senti i merli, qualcuno che mette in moto la macchina, delle persiane che si tirano su, anche uno scroscio d'acqua da qualche parte in un bagno, la gente comincia a muoversi. 
Intanto vado su in camera a prendere il cellulare sennò sta la a suonare per niente.
Difatti suonava. Sono le 6 e 52. Ecco.
Poi arrivano le sette e dieci che son pronto e mi viene in mente che devo andare a lavorare piu tardi oggi. Andrò a mezzogiorno, l'una. Vediamo. 

(1) Ingrugno. Bella parola. Dovrò spiegarmela del come mi suona, dell'effetto che mi fà
(2) Frusciare. Altra bella parola che mi suona come da mettere in qualche poesia. Come il fiato di una voce che ti parrla dolcemente vicino all'orecchio di cose che non serve che ascolti ma ti piace il tepore di quel fiato, anche il suo alito ti piace. Una voce che fruscia.

Ore 7 e 25

Che mi sarebbe passata anche la voglia di scrivere di quei pensieri che si scaricano ma ormai.
Allora son la che mi perdo via con il sonno ed è per me uno di quei momenti in cui faccio dei brevi sogni. Uno stato d'insoporosa coscienza o soporosa incoscienza che è uguale no? In quello stato con gli occhiali su, il libro che continuo a tenere in mano compresa la matita e l'alogena sul viso ecco, mi vedo come fanno a scaricarmi i pensieri. Come sul display del cellulare, almeno il mio, che quando vai sui messaggi per liberartene e cancelli tutta una serie di quelli scambiati con un'altra persona e ti chiedono vuoi cancellare l'intera conversazione e se tu clicchi sul si vedi proprio che una banda blu attraversa piu o meno lentamente (dipende da quanti sono) il display con le percentuali fino al 100% e stunf cancellati. Ecco io avevo questa visione nel soporoso stato d'incoscienza e vedevo i miei pensieri, piu o meno lunghi cancellarsi, uno alla volta, velocemente e devo essermi detto nooo che resto poi senza. Pazzesco!
E' per questo che poi sparisco dei giorni.

Rompia altares
La madre en el cuelo
Histerica,
ordenando piezas de vingenes
arrastrada, addolorita. A la calle vasos aguas
flores marchitas decapitada
con certo placer:
tablas
velas
fondo
(Luis Carlos Suarez)

 Di Luis Carlos Suarez neanche sò quel che dice ma neanche di te che come lui sei un suono potente, frattali di luce che stanno a ponente e mi si conficcano nelle vertebre come stiletto di sillabe a fiato che diventa rovente
come la rosa
direzione dei venti
gonfi la vela
regina diventi

 

 

 
 
 
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-Rilke - Tutte le poesie - Einaudi
-J. Franzen- Zona disagio-
-Jennifer Egan- Il tempo è un bastardo
-Tabucchi- Racconti con figure
-David F. Wallace- Tutto e di piu
-Ingo Shulze-Zeus e altre storie semplici 

 

Chi viaggia odia l'estate. L'estate appartiene al turista. Il viaggiatore viaggia da solo e non lo fa per tornare contento. Lui viaggia perchè è di mestiere. Ha scelto il mestiere di vento. (Mercanti di Liquore)

 
 
 
 

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