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Un blog creato da simurgh2 il 29/04/2010

Invidio il vento

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"In un mondo senza malinconia gli usignoli si metterebbero a ruttare"
(E. Cioran) 

 

Non so se quello che faccio possa chiamarsi "scrivere". Piu che altro confeziono dei brani che possano servirmi a riempire dei buchi (H. Murakami)

 

 

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Dulce Pontes - Gaivota

Post n°403 pubblicato il 20 Febbraio 2012 da simurgh2
 

Gaivota vuol dire gabbiano. Cercavo una foto nel web. In quella foto c'era la canzone "Gaivota". Sicchè è un incastrarsi di casualità, di sucessive aderenze, i sei gradi di separazione. Accade quello che Handke chiama, "la poesia della durata"

 

 

Traduzione donata dal fiume,mentre il gabbiano stringeva nelle sue ali la sete di quelle mani...

..Che perfetto cuore
Batterebbe nel mio petto,
Amor mio, nella tua mano,
In quella mano dove entrava
Perfetto il mio cuore.
Se al dire addio alla vita
Tutti gli uccelli del cielo
Mi dessero alla partenza
Il tuo ultimo sguardo,
Quello sguardo che era solo tuo,
Amore che fosti il primo...
...Che cuore perfetto Morirebbe nel mio petto,
Amor mio,nella tua mano,
In quella mano dove perfetto Batté il mio cuore

........Se un gabbiano venisse
A portarmi il cielo di Lisbona
In un disegno che facesse,
Quel cielo dove lo sguardo
E' un'ala che non vola,
Viene meno e cade in mare
Che perfetto cuore
Batterebbe nel mio petto,
Amor mio, nella tua mano,
In quella mano dove entrava
Perfetto il mio cuore.
Se un portoghese marinaio,
Scorridore dei sette mari ,
Fosse ,chissà ,il primo
A raccontarmi le sue scoperte,
Se uno sguardo di nuovo brillare
Ai miei occhi si allacciasse...

Le lettere d'amore devono essere ridicole, scrive Pessoa, non sarebbero d'amore se non fossero ridicole. Ma anche chi non ha mai scritto lettere d'amore è ridicolo. Era come fossi a Lisbona, in un giorno di pioggia, quel giorno tenevo una mano, e i gabbiani guardavano, facevano il palo, se ne contendevano la cima, regali, stridevano, forse ci deridevano, dovevamo sembrare ridicoli li, sotto la pioggia, stringerci, a tenergli la mano. Se un gabbiano venisse a portarmi il cielo di Lisbona 

 
(Questa foto l'ho fatta lungo il fiume, dove abito io.)

In un racconto, Tabucchi

"...qualcuno lo chiamava Migalha, che vuol dire Briciola....Avrà avuto quattro cinque anni...La ragazza posò la cesta per terra e gridò Samuele, e spalancò le braccia, e il bambino vi si tuffò dentro, la ragazza lo prese e cominciò a girare su se stessa abbracciata al bambino, giravano entrambi come una giostra, le gambe del bambino erano tese in orizzontale, e lei cantava Yo me enamorè del aire, del aire de una mujer, como la mujer era aire, con el aire me quedè.
Lui si lasciò scivolare a terra con la testa appoggiata al muro e guardò in alto. L'azzurro del cielo era un colore che dipingeva uno spazio spalancato. Apri la bocca per rispirare quell'azzurro, per inghiottirlo, e poi lo abbracciò stringendolo al petto. Diceva: Aire que lleva el aire la leva, como tiene tanto rumbo no he podido hablar con ella, como lleva polison el aire la bambolea"

 

Io mi innamorai dell'aria
dell'aria di una donna
poichè la donna era aria
rimasi con un pugno d'aria
aria che porta via aria
aria che l'aria se la porta via
perchè andava cosi veloce
non ho potuto parlar con lei
come se sollevasse una gonna
l'aria se la culla

Sono cosi le canzoni. Loro non lo sanno ma, ognuna, una per una, si lega a qualcuno, ad un sospiro, un istante, e c'è sempre dell'aria, il vento che invidio, e non importa se quella canzone che ti giunge per caso o per determinazione, non importa, lei ti lascia qualcosa e a te si lega, esii lega a quell'istante, un fado, un momento che balli.
Sostiene Pereira che delle poesie si puo far quel che si vuole

Gli angeli vennero a cercarla
La trovarono al mio fianco,

lì dove le sue ali l'avevano guidata.

Mi amava perché l'amore
ama solo le cose imperfette.

Il poeta è un fingitore
Finge cosi completamente
che arriva a fingere che è dolore
Il dolore che davvero sente 

Non sono niente.
Non sarò mai niente.
Non posso voler essere niente.
A parte questo, ho dentro me tutti i sogni del mondo.

http://www.scribd.com/AGO2001/d/36450134-La-Lingua-Degli-Uccelli

allora ti porterei a bere una meia de leite , o um galão escuro o claro(un bicchiere di latte macchiato, più o meno forte)con delle pastèis de nata, che sono paste alla crema.
Questo seduto, in bronzo, è Pessoa meditabondo nella sua inquietudine, fuori del Caffè A Brasileira, nel cuore del Chiado.

 

 

 

 

Handke, istanti del genere li chiama "La poesia della durata" e, sono quelli in cui l'istante della durata si compie.
“E io,
affinchè da me nascano i momenti della durata
e diano espressione al mio volto rigido
e mettano nel mio petto vuoto un cuore
devo assolutamente esercitare
un anno dopo l'altro
il mio amore.

......sentirò poi forse
del tutto inatteso
il brivido della durata
e ogni volta per gesti di poco conto
nel chiudere con cautela la porta,
nello sbucciare con cura una mela,
nel varcare con attenzione la soglia,
nel chinarmi a raccogliere un filo.

 
 
 
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-Rilke - Tutte le poesie - Einaudi
-J. Franzen- Zona disagio-
-Jennifer Egan- Il tempo è un bastardo
-Tabucchi- Racconti con figure
-David F. Wallace- Tutto e di piu
-Ingo Shulze-Zeus e altre storie semplici 

 

Chi viaggia odia l'estate. L'estate appartiene al turista. Il viaggiatore viaggia da solo e non lo fa per tornare contento. Lui viaggia perchè è di mestiere. Ha scelto il mestiere di vento. (Mercanti di Liquore)

 
 
 
 

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