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"In un mondo senza malinconia gli usignoli si metterebbero a ruttare"
(E. Cioran) 

 

Non so se quello che faccio possa chiamarsi "scrivere". Piu che altro confeziono dei brani che possano servirmi a riempire dei buchi (H. Murakami)

 

 

« L'incazzatoIl nuotatore »

The Reflecting Pool - Bill Viola

Post n°453 pubblicato il 22 Maggio 2012 da simurgh2
 

In realtà volevo dire de "Il nuotatore" di John Cheever.
Per analogia con l'acqua e la piscina mi si impone un saggino straordinario di Antonella Anedda, avuto in regalo tempo fà: "La vita dei dettagli".
C'è un modo del guardare che si rivolge al "sentire", nel mio caso funziona per fulminazioni, invoca il dettaglio e lo sperdimento e finisce per essere arbitrario ma, con questo, spalancare infinite porte; almeno pare a me.

"Lo sguardo non riunisce ma scompone. Libera dettagli.. e lascia che questi diventino altro. La storia non viene raccontata, ma solo resa possibile. L'enigma del riconoscimento in fondo è quello di una realtà della quale dubitiamo, per questo può ferire, per questo può consolare. Spesso, come tutte le cose del mondo, dipende dalla luce". Scrive nell'introduzione la Deledda.

 

"Questo è il dettaglio di un video che potrebbe essere raccontato nuotando. Amo nuotare lentamente con qualcuno e parlare lentamente immergendo alternativamente la guancia a sinistra e a destra. Trattengo l'aria, l'acqua e le parole. Tra le mie frasi e gli abissi c'è lo stesso dialogo dei vivi con i morti. Nulla di cio che vive sotto l'acqua respira a lungo sulla terra, nulla di umano vive a lungo sott'acqua. 
    Se mi distraggo e tu ti allontani, il mare mi riempie le orecchie, le labbra, il naso. Gli occhi si accecano, il sale si fissa in gola come calce accesa.
    Immagina i morti come creature ormai marine che cerchino di oltrepassare la parete dell'acqua e poi ritornino di nuovo dalla vita delusa come risacca.

(Antonella Anedda - La vita dei dettagli)

Bill Viola - The reflecting Pool 

  

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Commenti al Post:
labirintidelcuore
labirintidelcuore il 22/05/12 alle 18:22 via WEB
Mi avevi già incuriosito, tempo fa, con questo libro "La vita dei dettagli" (perfetto per te che osservi e ti prendi cura di gesti)...del resto sono i dettagli che rendono cose e persone, particolari ed uniche! Ciao Terri
 
 
simurgh2
simurgh2 il 23/05/12 alle 11:13 via WEB
Ne avevo gia detto si? Dovrebbe piacerti, secondo me. "Il corpo è davanti ad un quadro. Ad un tratto un dettaglio ti attira e tu ti avvicini". Ecco, quell'avvicinarsi. Non è piu quello che vedono tutti. E' gia qualcosa di tuo, di singolare e privato. Quell'avvicinarsi cosi simile a quanto succede al genere umano. "L'intero quadro diventa il resto. Il dettaglio è l'isola del quadro. Per vedere meglio dobbiamo trasgredire lo spazio, abolire ogni distanza ragionevole. Il desiderio disubbidisce, porta al delirio.."
Il mio interesse, più del come si guarda un quadro, un dettaglio, un'immagine è per la metafora del "sentire" lo sguardo.
Dettagli
 
   
simurgh2
simurgh2 il 23/05/12 alle 11:14 via WEB
Uff, ho sbagliato.
Quello evidenziato volevo metterlo in corsivo. E invece...
Beh, dettagli
 
lightdew
lightdew il 22/05/12 alle 19:00 via WEB
splendido. davvero splendido. per chi come me ama leggere fotografia, questo video è l'esempio concreto di quello che ci sfugge e di come siano illusori gli specchi.
 
 
simurgh2
simurgh2 il 23/05/12 alle 11:26 via WEB
Grazie lightdew
Il video mi pare abbastanza esplicito, colmo di allusioni, e di privati richiami. Leggere un'immagine mi pare un'applicazione creativa, che ti chiede la dedizione del tempo, che ti intrattenga con lei. In genere non ti risponde subito. Per sua indole ritrosa a svelarti i misteri, e piu ancora le connessioni alla gamma dei tuoi sentimenti, alla tua storia, singola iconologia. La forza immutata nelle ere del simbolico, insomma. Non è che sia possibile usare sempre lo sguardo nostro sulle cose come fosse un coltello, sviscerando gli innumerevoli indizi che, la vita normalmente dissemina,, ma mi pare un buon addestrarsi. Un piacere, per me, anche una cura. Mi piace inventare storie attraverso le immagini. Piu che cercarne significati reconditi. Accedere all'impensato.
 
   
lightdew
lightdew il 23/05/12 alle 12:19 via WEB
io invece cerco i significati, a volte leggo gli altri, o almeno tento di farlo, ma spesso, lo faccio solo ed esclusivamente per me.
 
     
Utente non iscritto alla Community di Libero
simurgh2 il 23/05/12 alle 14:22 via WEB
Credo ognuno cerchi significati, non si fa altro. Nel tentare di narrare un'immagine si comnpie questo atto. Si compie, io credo, un tentativo di traduzione. Non cerco tanto cosa volesse dire l'autore, almeno nell'arte, ma quanto a me fà percepire. Poi, credo, che linguaggi secondo me intraducibili, anche per l'autore stesso molte volte, che procede per intuizioni e rivelazioni che accedono all'inconscio. Io lo sento come un "fluttuare d'esitazione intorno alle parole, un margine d'indeterminatezza e di provvisorietà" in cui puoi dire tutto e il contrario di tutto. Il significato è precisione che, penso nessuno può dire. Il mezzo è diverso: la frasetta da sottolineare o l'accesso alla moltitudine dei sensi. Senso e significato, apparentemente cosi simili.Anche linguaggi diversi però, immagine e parola, codici diversi. Significa trovare significati per sè, interpretare. Ed è cosi che funziona: solo ed esclusivamente per sè.
 
OmbreDiParole
OmbreDiParole il 22/05/12 alle 19:40 via WEB
Accidenti.. (se si può definire commento. Spero solo che possa "liberare dettagli"..)
 
 
simurgh2
simurgh2 il 23/05/12 alle 11:37 via WEB
OmbreDiParole
Nel dettaglio, credo si celi il sapore, il soffermarsi, quel contemplare da flaneur, che ha un pò del perditempo. Averne da perdere. Che poi è un pò un paradosso e spesso il tempo da perdere e quello che cura. Tempo perso, per qualcosa in cui perdersi, seguirne il flusso, abbandonarsi a dove ti porta. E' come trangugiare un boccone per fame, oppure concedersi il tempo di riconoscere, "liberare dettagli", assaporare quel tempo comunque perso affinare i desideri.
Non so quanto c'entri quello che ho scritto con quello che tu intendevi, ma vabbbè. Dettagli.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Claudia Sogno il 22/05/12 alle 19:59 via WEB

mette in fila i ricordi ogni bracciata
l'acqua mette in fila i nomi
non confonde le unghie con i suoni
l'aria con il passato
nelle orecchie fa lo scatto,quell'ondata
battono insieme
coincidono,si rannicchiano,combaciano
ritmo-intenzione-estensione
a volte pare che nuotare sia alternare sonno e veglia,
inganni e sogni trasmutarsi
nell'assenza di coscienza il varco è già ricordo
c'è dissolvenza negli anelli,c'è ritorno
è impossibile seguire le tartarughe in acqua
solo il cuore ode,dieci centomille volte
il suono che non esaurisce il tema
nasce il 4'33'<273 secondi>
la temperatura dello zero assoluto....
dipende dalla luce
 
 
simurgh2
simurgh2 il 23/05/12 alle 11:01 via WEB

Le cose, hanno nomi invisibili
Come nuotassimo in un liquido all'oscuro di tutto
con soli segnali magnetici a bassa frequenza
riconosce la pelle con cui è stata in contatto
Ognuno il suo mare, lo stesso mare riconosce
l'acqua che siamo, il fiume nel mare, correnti
di oceani diversi s'incontrano e producono gorghi
Alifib
La superficie dell'acqua incontra i suoi abissi
in una distanza che disabita le mani. Uno spazio chiuso.
Un vuoto senza pareti, eco di eco che torna.
"Se mi distacco e tu ti allontani" l'acqua mi avverte
Segnali magnetici a bassa frequenza
conduce il suono delle balene
Liquida è la forma di ogni linguaggio in cui puoi annegare
Almost blue
Amniotico senso, ovattato silenzio, placenta di cerva
che il cuore ode, ritrova un battesimo nel battito che esplode
L'acqua cosi, è un linguaggio plurale, plastica bracciata
come l'onda che sulla roccia sbatte ed abbraccia
poi refluisce, si accumula nel basso, riprende, ritorna.
Avverti la forza priva di peso, dentro un suono che assorbe le ossa
come se, nella durata potessero scorrere le cose
ti affanni per tornare al punto di prima
"L'acqua non è cosa che puoi trattenere. E' viaggio iniziatico"
Luggage
Lo spazio che separa ogni suono, li, il silenzio

 
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