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Sirene

Post n°501 pubblicato il 18 Febbraio 2013 da simurgh2
 
Tag: sirene

 

l’elettricità improvvisa del pensiero
deflagra nell’impatto di meteora
come sinuoso tuffo di sirena
la donna branzino conduce al naufragio
quasi fosse figllia di Rimbaud, Rilke o P K Dick
ti guarda e pare dire spogliati
getta i tuoi gins sulla sabbia
Il desiderio cerca sempre una forma in cui incarnarsi
Se non gli riesce digrigna rabbia
Non lo sapevi? Ah, le tue squame
macchia pure di sangue la mia infanzia
come chicchi di sangue nello spasmo
deflagrazioni nel contatto di sinapsi
“Non chiedetevi se queste cose son vere.
Chiedetevi cosa vi voglion dire” (Sant’Agostino)
Disponi allora in ordine le tue squame
levati la collanina e strisciami sulla pelle
levantina bianca immensa balena vola
fino a raggelare o rinsavire vaticina
profetica ed ilare come l’acqua il buio consolare
madre che allatti come in una miniatura fiamminga
colma di nidi di capezzoli mi allatti
Ti ho vista annidata sopra dei portoni
effige, che ai monaci creava turbamento
scolpita nei salmi e nei pontificali del medioevo
per infragliare i pensieri a te rivolti
Ermetica sensibilità di un sillabario
che coniuga l’abisso come un haiku
di bellezza essenziale, aura arcana ed eterna
della mia cosmogonia, sirena branzino
del mio bestiario di cerva, uccello, balena
anguana che in ogni acqua flessuosa
mi derimi al tuffo e al desiderio
come le cose che verso l’alto sfuggono
generando canto all’incontrario che incanta
nelle mie parole per te la perdizione

 

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Commenti al Post:
Utente non iscritto alla Community di Libero
l'll il 18/02/13 alle 17:50 via WEB
bestiario.Metafora estrema
mangio cabala e violini
dalla tue macchie.bevo aquiloni
sulle tue ginocchia
schiarisco come un'indiana
tra i tonni rossi e gli ex voto
dei pescaatori giù in barena
come una trina ti pianto nel petto
un rosario a far crescere un pino
su cui nevicare.nelle anse scavo
la carne della terra curvando
dove le tue mani carezzano e
colmano dei passi miei l'arcano
come anelli abbandonati come
fosse la prima volta.per sempre
saliva ai miei occhi il colore
che ancora oggi salta dai branzini
mi immergo in quelle gocce senza chiedermi
se sono vere.se il sillabario
dell'haiku è acquario solo o fiume
dal nome immaginario.cade il bagliore
all'incontrario balena l'aura
che ci lega.eterna e un fuoco
azzurro sfugge generando il canto
liscio come un amuleto dentro un cuore
sussurra in_verso come un tronco
sott'acqua trabocca a vibrare
le radici al cielo salendo mentre felice cade
 
 
simurgh2
simurgh2 il 19/02/13 alle 17:17 via WEB

Felice cado
dentro questa spiraglia di suoni bestiali
Invocazioni d'assedio all'avamposto dei sogni
schegge di fulmini e sillabe piantati nel petto
Tra le tende accampate
i fuochi accesi nel bui
o i canti del manipolo d'uomini votati all'assalto
Ebbri nel vascello volante
trascinato dagli elefanti bianch
i astronomi baltici e medio orientali tracciano mappe
di un cabala astrale che porta I'll lo sciame
di stelle che posa il fuoco sentendone I'll nome
le parole fanno festa
e che importa se sia chimica o alchimia
Tu sei tutto eppure stai dentro un ideogramma.
Un’otto di Moebius
nell’eterna ghirlanda brillante
l’emblema per cui mi batto riunendo
archetipi dentro un bestiario
Così pare tutto così grande
eppure allo stesso tempo così elementare
Arcano elemento che dissetando
fai restare la sete intatta d'attesa
Nella radura la cerva si piega
come l’otto si sdraia offrendo
dal fianco infiniti fili di perle
dal bagliore all’incontrario
trabocca infine il bambino
come ogni cosa che nasce
da una ferita, diventarne custodi

Please, please, please, let me get what I want

 
emma01
emma01 il 19/02/13 alle 14:27 via WEB
sim, questo è
uno dei pezzi più densi
che abbia letto qui.
complimenti.
ma cosa respiri?
cura, emm
 
 
simurgh2
simurgh2 il 19/02/13 alle 17:30 via WEB
Grazie emma
Poesie scritte in fretta, e quasi mai che mi vengano bene. Dev'essere quella parola iniziale: elettrica. Quando le cominci non sai mai dove vadano a parare. Dipende da cosa trovano per strada, dagli incontri che fanno, dagli amori che danno.
mi curo, mi curo
 
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