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Un blog creato da simurgh2 il 29/04/2010

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(E. Cioran) 

 

Non so se quello che faccio possa chiamarsi "scrivere". Piu che altro confeziono dei brani che possano servirmi a riempire dei buchi (H. Murakami)

 

 

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Mail-art (mario Luzi)

Post n°431 pubblicato il 06 Aprile 2012 da simurgh2
 

Mario Luzi
Chiudi un'occhio
ma non ci vedi meno. 

da "Nel corpo oscuro della metamorfosi"

"- Ma che piccola cosa il tuo lamento -
rimprovera dal fondo pullulante degli occhi
uno sguardo un pò bambino [..]
che ti buca la retina con il suo battito e ride
cacciandoti dal chiuso
dell'infermità dell'anima, chiamandoti al futuro
[..] E non ammette risposta"



Disegnato da me, per farne una cartolina. Mario Luzi

Chiudo un'occhio talvolta..
ripara la vita.
Fingi di vedere a metà.
In quell'occhio chiuso
ci stà ogni verità.
(simurgh)

 

da Aprile-amore

[..]

E’ incredibile ch’io ti cerchi in questo
o in altro luogo della terra dove
è molto se possiamo riconoscerci.
Ma è ancora un’età, la mia,
che s’aspetta dagli altri
quello che è in noi oppure non esiste.
L’amore aiuta a vivere, a durare
l’amore annulla e dà principio. E quando
chi soffre o langue spera, se anche spera,
che un soccorso s’annunci di lontano,
è in lui, un soffio basta a suscitarlo.
Questo ho imparato e dimenticato mille volte,
ora da te mi torna fatto chiaro,
ora prende vivezza e verità.

La mia pena è durare oltre quest’attimo.

 

La notte viene col canto

La notte viene col canto
prolungato dell’assiuolo,
semina le sue luci nella conca,
sale per le pendici umide, trema
un poco. La forza in lunghi anni
acquistata a soffrire viene meno
e la piccola scienza si disarma,
il sorriso virile
non ha più la sua calma.

Tu chi sei
che aspettavi invisibile, appostata
a una svolta dell’età
finché fosse la tua ora? Ti devo
questo tempo di gratitudine
e d’altrettanto dolore.

Ed ora inquietudine s’insinua,
penetra queste prime notti estive,
invade il muro ancora caldo, segue
il volo delle lucciole sulle aie,
s’inselva nelle viottole ove a un tratto
nell’abbaglio dei fari la lepre saetta.

Cara, come ho potuto non intendere?
[..]

"Mondo in ansia di nascere"
Volume di poesie di Mario Luzi.
Uscito con il Corriere della Sera.
Collana "Un secolo di poesia".
L'ho copiato da là

 

La lepre

Sai tu della lepre
dei monti le primavere 
che scarta piu' delle piane? 
Negli occhi grandi 
di xeno le scorre a morte 
la vita quando d'un tratto 
si volge e rovescia  il destino 
come fuggiasca ubriaca zigzaga 
in apparente suicidio

Lei coglie della curva 
lo strappo dei fari I'll binario  
seguendo dello scambio I'll contrario, 
alla luce come del vento 
dell'aria le dice lo scambio all'amore 
cosi' nel cono di buio la curva le dona la vita

 

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Commenti al Post:
Utente non iscritto alla Community di Libero
Rêve eveillé il 06/04/12 alle 15:12 via WEB
Respirare è quello che si può fare,stando lì e basta
in quella luce,in quella leggerezza d'attimo
il più tempo possibile
finchè quell'occhio di fieno
profumi ancora di neve
attardati ancora a giocare
salva la modestia delle nostre giornate
lo sguardo impunito beve parole,tutte in sè scrive,seduce
porta con sè meraviglie,illustrazioni
come soffiassero aria a respirare
ti stendi,come dipingere a terra,versando colore,
segnato prima da un tratto soltanto a matita
occhio bianco,del tutto mancante,pur
campo visivo d'anguilla,del piccione l'orientamento
al sole la loro attenzione,alle stelle,alle linee costiere
zampilla e rimane,s'intende
rêve eveillé
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
simurg il 06/04/12 alle 17:18 via WEB
Quando stai li, respiri e basta si
può bastare
finchè in quella leggerezza, ecco
"come portati via si rimane"
e il colore dell'occhio si fa del fieno
e allora li si, cominci a giocare
"Qualche volta ritorno per capire"
se continuare a giocare mi fa bene
come se segnassi un gol in Champion
chiudendo il manuale del poeta del male
disegnando cartoline per natale
allora chiudo un occhio al mio trastullo
che cosi pare salvi la modestia delle mie giornate
Non sò per quanto resterò impunito
a tirar su le viole per i fossi in Aprile
per creare una vaga intesa con ciò che mi stà attorno
Son fortunato ad aver un reve evallè personale
e trasferir il soggetto durante il sogno
finchè zampilla e rimane, s'intende
 
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Chi viaggia odia l'estate. L'estate appartiene al turista. Il viaggiatore viaggia da solo e non lo fa per tornare contento. Lui viaggia perchè è di mestiere. Ha scelto il mestiere di vento. (Mercanti di Liquore)

 
 
 
 

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