Stultifera Navis

Non sono ubriaco, ma diversamente sobrio

 


Vado alla ricerca della felicità naturale e possibile
sapendo che la felicità non è una meta,
ma un modo di viaggiare

 

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« Port BruilleèNon tutte le donne sono ... »

Esercizi di stile

Post n°449 pubblicato il 27 Settembre 2016 da hieronimusb

Di mestiere faccio il tecnico, il mio compito è analizzare le situazioni legate ad alcune macchine per trovare il guasto o il malfunzionamento, perchè solamente in pochi casi si ha la fortuna di un errore fisso, ripetibile, riproducibile, più spesso la macchina non funziona come dovrebbe e non si capisce perchè, ma c'entra in qualche modo la teoria del caos e la farfalla che batte le ali a Pechino.

E' un mestiere che allena a guardare sempre le cose nel loro insieme, mentre mi accorgo che la caratteristica più comune dei miei interlocutori è quella di soffermarsi al particolare, di insistere a guardare solo un pezzetto, perdendo così di vista quello che sarebbe l'obiettivo della discussione.

Dopodichè vengo accusato di avere sempre ragione o di rigirare le frittate e questa è la mia maledizione.

Approcciandomi  alla vita con gli stessi strumenti che uso per il lavoro però mi accorgo che le situazioni che questa presenta sono sempre in numero finito, varie scenette con lo stesso canovaccio, ma interpreti differenti.

Soprattutto mi sembra di capire che l'Esistenza nella sua magnanimità vuole darmi modo di apprezzare le varie sfumature di questi mascheroni che mi costringe a recitare e così ho provato il ruolo del traditore e del tradito, di chi non ama più e di chi non è più riamato, fino alle specializzazioni più ardite.
Da uomo sposato con amante che deve , (e vuole), uscire di casa, all'amante della donna sposata che deve, (e vuole), uscire di casa.

Ho quindi modo di recitare la stessa scenetta da angolazioni diverse, come un esercizio di stile o un gioco di ruolo, riesco a vedere, a capire , a conoscere i pensieri che stanno nell'altra testa perchè vi trovo gli stessi pensieri che avevo io.

Nella fattispecie si scontrano due fattori importanti, il sogno e la realtà che si elidono a vicenda e se non c'è forza abbastanza nel sogno, la realtà prende il sopravvento semplicemente perchè agire è sempre più difficile che mantenere lo status quo.


E non è vero che ogni storia è differente, la trama è sempre pressochè identica e neppure forzandola si riesce a cambiarne il senso o lo svolgimento al massimo si anticipa la fine.

C'è un che di ineluttabile in tutto questo , ma la domanda che mi pongo a questo punto è se sono io che mi cerco situazioni da studiare o è proprio l'Esistenza o chi per essa che ha deciso che mi devo fare una particolare esperienza?

E perchè poi?

Cercasi urgentemente storia normale , (che poi darò il mio contributo a non farla diventare banale).




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Commenti al Post:
Stolen_words
Stolen_words il 28/09/16 alle 19:55 via WEB
E ti metti in piazza cosi? Su Libero! Dai, per favore ritorna in te !!!
 
Stolen_words
Stolen_words il 28/09/16 alle 19:56 via WEB
Una storia normale la trovi alla posta al ristorante al supermercato ...devo direlè io ste cose? ??
 
Stolen_words
Stolen_words il 28/09/16 alle 19:56 via WEB
....scherzo eh!!
 
 
hieronimusb
hieronimusb il 28/09/16 alle 21:25 via WEB
Dunque: alle poste sono tutte inc..te perchè c'è la coda e hanno fretta, al ristorante trovi in massima parte uomini soli o donne in comitiva, è vero che apprezzo l'harem, ma di solito si dice che un cavaliere tra due dame fa la figura del salame...
Qui tutto sommato c'è un'umanità varia, a volte anche avariata.. però adesso che ci penso ci sarebbe una mia collega che ha la mia età ed è single... è anche ben carrozzata, aspetta mo' che forse hai ragione! ;o)
 
Gli Ospiti sono gli utenti non iscritti alla Community di Libero.
 
 
 

INFO


Un blog di: hieronimusb
Data di creazione: 10/12/2008
 

UANDEO (E SE) MORIRò

Quando , (e se), un giorno morirò
non voglio un prete che mi parli di un dio in cui non credo
o di paradisi che non mi interessano,
di inferni che non ho meritato
e se un purgatoriò ci deve essere
non sarà diverso dal mondo in cui ho vissuto

quando , (e se), un giorno morirò,
non voglio tombe costruite come casa
nè che si estirpino  fiori
se il senso della vita deve essere
nel tornare da dove son venuto
sarà l'utero della terra la mia ultima casa

Quando, (e se) morirò
sarà perchè ho vissuto
in un lungo istante senza tempo
raccolto come seme che diventa albero e poi frutto
come il fiume che corre e corre per tornare al mare
senza pensare neppure un momento
che questa vita possa finire

Se e quando morirò,
sarà perchè ho cercato nell'ultimo viaggio
la chiave segreta del tutto

 Alex

 
 

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