Stultifera Navis

Non sono ubriaco, ma diversamente sobrio

 


Vado alla ricerca della felicità naturale e possibile
sapendo che la felicità non è una meta,
ma un modo di viaggiare

 

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Si chiude

Post n°279 pubblicato il 17 Giugno 2009 da hieronimusb

I heard an old man tell his tales....

Si chiude! Devo partire per stare via un po' di giorni, ed ho deciso di approfiittarne anche per chiudere questo spazio che ormai sento non mi rappresenta più.

Forse dovrei scrivere "chiuso per sopravvenuto inaridimento interiore", perchè in fondo è questo quello che succede, non ho stimoli, nè voglia, nè possibilità di parlare di me, di quello che mi si agita dentro, perchè troppe persone che mi conoscono lo leggono.

Davvero non ho nulla da nascondere e non parlerei assolutamente di cose proibite, anche perchè le cose proibite nella mia vita non ci sono, ma sono cose intime, che uno può permettersi di raccontare ad una platea anonima come uno sfogo personale, come si può parlare con uno sconosciuto al bar, ma non lo può fare con chi ti conosce e magari ne soffre .

E' da tempo che sto male, sia fisicamente che interiormente, il primo è derivato dal secondo ed il secondo si trascina da troppo tempo.

Riflettendo sul significato della vita, sulla coincidenza, (o forse no) che mi è accaduta lunedì è stato inevitabile porsi alcune domande, la prima e principale delle quali è stato "Eri pronto a morire?"
La risposta è stata "si", tanto è vero che non ho avuto paura, non sono rimasto terrorizzato, ma la prima reazione è stata di rabbia per ciò che vivevo come un contrattempo.

Ma non è normale essere pronti a morire a 50 anni, certo può accadere, certo mi ci sono preparato mentalmente, ma non è sano essere pronti a morire perchè tanto non ci sono più progetti se non il proseguire lungo la corrente senza una meta.

Ciò che mi ha colpito maggiormente è che sentivo di non aver più nulla da fare, nessun messaggio da lasciare, quasi che ogni cosa fosse al suo posto e quelle che non sono a posto non avessero importanza.

Non devo spiegare alle persone che mi sono intorno che le amo a modo mio, se non lo capiscono da sole è inutile che scriva l'ultimo messaggio, le parole non possono mai essere più incisive della vita.
Io ho amato profondamente , mi sono sempre dato agli altri, sovente ho accettato di farmi umiliare in nome di qualcosa di più grande, poi un giorno ho deciso di amare anche me stesso e da li sono nati tutti problemi, la mia coscienza non è fatta per amarsi, è fatta solo di dovere e di onore.

In un riquadro di questo blog ho scritto che cerco la felicità. E' vero, ma anche se la ricerca della felicità è un cammino , sento che non sto viaggiando in alcun modo.

Mi capita di arrabbiarmi senza guardare chi ho di fronte, ho dentro di me una rabbia sorda e cieca. Anche se a volte ho l'impressione di esagerare non riesco a smettere, e quel che è peggio è che dopo non ho neppure i sensi di colpa. L'altro giorno ho litigato con mio padre, l'ho aggredito a parole, so di averlo ferito e non gli ho neppure chiesto scusa. Non va!
Così non va!

La vita è bella? D'istinto risponderei di si, ma poi mi chiedo che cosa vorrei per essere felice, che cosa dovrebbe accadere per regalarmi di nuovo il sorriso?

E mi accorgo che non lo so.

Un tempo amavo capire le cose, conoscerle, metterle in fila, giocare con la mente ed i pensieri. Un tempo mi piaceva quella che si chiama "cultura", ma poi ho scoperto che è inutile, nella vita non serve, più scavi per far entrare dentro di te le cose e più scopri di avere solo un buco che non sai riempire, perchè sapere le cose ti porta a farti sempre altre domande e le risposte a volte non sono soddisfacenti.

Mi piaceva il bello, l'arte, la poesia. Oggi non scrivo più poesie,  oggi il matto è silenzioso e dunque significa che dentro di me c'è solo un deserto di emozioni, sensazioni, sensibilità e questo non va bene.
Non ho più nulla da dare!

Non posso tenere questo spazio solo per parlare di politica, non mi interessa, soprattutto adesso in cui le cose vanno sempre peggio mi manca la leggerezza di un tempo con cui riuscivo a fare ironia, oggi ho solo più una grande rabbia dentro ed un desiderio di fuggire, ma non so dove.

Per questo prendo un periodo di riposo approfittando del viaggio, la zattera si era sfasciata sugli scogli, questa nave resterà qui, nel porto, ma senza il suo occupante.

Mi perdonerete se disabilito i commenti, lo faccio per me, perchè così non sono obbligato a rispondere, ma lo faccio anche per voi risparmiandovi il fatto di dover pensare a parole di circostanza che non siano banali .

Buon cammino a tutti voi.

...And the changes of no consequence will pick up the reins from nowhere. ...

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Un blog di: hieronimusb
Data di creazione: 10/12/2008
 

UANDEO (E SE) MORIRÒ

Quando , (e se), un giorno morirò
non voglio un prete che mi parli di un dio in cui non credo
o di paradisi che non mi interessano,
di inferni che non ho meritato
e se un purgatoriò ci deve essere
non sarà diverso dal mondo in cui ho vissuto

quando , (e se), un giorno morirò,
non voglio tombe costruite come casa
nè che si estirpino  fiori
se il senso della vita deve essere
nel tornare da dove son venuto
sarà l'utero della terra la mia ultima casa

Quando, (e se) morirò
sarà perchè ho vissuto
in un lungo istante senza tempo
raccolto come seme che diventa albero e poi frutto
come il fiume che corre e corre per tornare al mare
senza pensare neppure un momento
che questa vita possa finire

Se e quando morirò,
sarà perchè ho cercato nell'ultimo viaggio
la chiave segreta del tutto

 Alex

 
 

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