Stultifera Navis

Non sono ubriaco, ma diversamente sobrio

 


Vado alla ricerca della felicità naturale e possibile
sapendo che la felicità non è una meta,
ma un modo di viaggiare

 

AREA PERSONALE

 

ULTIMI COMMENTI

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Settembre 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
            1
2 3 4 5 6 7 8
9 10 11 12 13 14 15
16 17 18 19 20 21 22
23 24 25 26 27 28 29
30            
 
 
Citazioni nei Blog Amici: 13
 

TAG

 

CHI PUÒ SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

AVVERTENZA

I testi contenuti in questo blog, salvo dove specificatamente indicato, appartengono al sottoscritto.
Non valgono una sega, ma se qualcuno volesse copiarli da un'altra parte mi farebbe piacere saperlo.

Grazie

 

Messaggi del 08/09/2016

Post serale

Post n°433 pubblicato il 08 Settembre 2016 da hieronimusb

Premessa :
1) Ho problemi sul lavoro (vedi post precedente)

2) A causa del punto 1) Ho effettuato una pratica di ricerca programmata dell'oblio consistente in
2a) Cena con prosecchino e mezzo litro di bianco
2b) Dopocena con sigarino e Grappino
2c) Niente donna, altrimenti col fischio che scrivevo questo post

Insomma sono in quel particolare stato mentale che, per ribadire l'incipit di questo blog, non sono ubriaco, ma diversamente sobrio

Ed allora ispirato ad uno degli ultimi post a cui ho risposto sul blog di un'amica vorrei fare un appendice al manuale del seduttore.

Il tema è : Le , di lei, mutandine

Il post raccontava il primo incontro tra due conoscenti-amici-amanti di web, dove il masculo di turno, si beava del fatto che la lei in questione, fedele ai patti, arrivasse senza mutandine.
No, non sono d'accordo il piacere di levarle le mutandine è qualcosa di irrinunciabile.

Oddio, ci sono mutandine e mutandine, le Cotonella ad esempio vanno strappate via con orrore, ma qui vorrei fare riferimento alla donna che sa il fatto suo e dunque si prepara.
(se non aveva in programma di finire così, ti chiede scusa, va un attimo in bagno e le cambia con quelle contenute nella borsetta alla voce "varie ed eventuali", io adoro questo tipo di donne)

Dunque, toglierle le mutandine è il massimo del piacere in quell'incontro che può essere il primo il terzo, il decimillesimo, dipende dalla pazienza.

E' il raggiungimento del massimo, varcare la soglia del tempio da troppo proibito, oltrepassare quel labile confine tra il vorrei, ma non oso ed il "osa osa".

Ormai avete completato quel passaggio attraverso magliette, reggiseni, gonne più o meno corte, (i pantaloni richiedono un extra , ma nessuna donna di classe si presenta ad un appuntamento potenzialmente intrigante con i pantaloni, ecchecavolo, la classe è classe)

Lei è i davanti a te, con quell'ultimo velo, quell'ultima fragile barriera tra voi e l'intimità.

Hai percorso il suo corpo con le labbra, hai indugiato sui suoi seni, sei scivolato piano sul suo ventre ed ora tra te e lei c'è solo quel minuscolo triangolo di stoffa...
Se è raso o seta che ricalca le sue forme inchinati davanti alla dea, falle provare il piacere attraverso il tessuto, con le dita, con la bocca per farle assaporare il piacere che verrà.

Ricorda, lei è la tua dea, a cui devi la necessaria devozione.

Prendila delicatamente ai fianchi, forza leggermente verso il basso i bordi e scopri il suo pube, mentre la pelle si scopra accompagnala con baci di passione, ogni centimetro un fugar di labbra, un accenno di bacio, leggero, mai volgare.
Quando la stoffa si abbassa e non appare alcuna peluiria sentirai il tuo cuore accelerare, battere a mille, a centomila.

Poi finalmente il ventre, piatto fino a quel punto, si tenderà in una dolce collina ed allora ancora più debotamente la cercherai con la bocca , con la lingua...

La sentirai inarcarsi di scatto sotto l'onda del desiderio che anche lei condivide,

Inarcherà i suoi fianchi per permetterti di sfilarla da sotto, ma al tempo stesso raccoglierà e chiuderà le ginocchia vietando alla tua vista il suo segreto.

Guardala negli occhi mentre fai scorrere il tessuto oltre le ginocchia, fino a sfilarlo completamente dai piedi.
Sarà il vostro sguardo d'intesa mentre piano, allargherà le gambe per offrire alla tua vista, oltre la morbida valle delle sue cosce, la sua intimità ...

ed allora inchinati, grato e reverente, affonda nella valle, accogli tra le labbra quella magica sorgente e la sentirai vibrare come vela che si tende al vento, come onda improvvisa sul mare

Loro sono le nostre compagne di viaggio in questa vita, senza di loro non ci sarebbe senso al nostro andare, amala, anche se solo per una notte, vivila, prendila, e' questa unione di bocche, di pelle, di carne che da sollievo ai nostri giorni

 

 

 
 
 

Mannaggia!

Post n°432 pubblicato il 08 Settembre 2016 da hieronimusb

Amo il mio lavoro, mi permette di viaggiare in Italia, in Europa e nel mondo , di non avere orari (e non sempre è un bene), di conoscere persone, di essere autonomo e spesso solo con i miei pensieri.

Lascio casa il lunedì e difficilmente torno prima del venerdì, poi lavatrici, stendino, stiro e sono pronto a ripartire, non faccio il camionista, ma ogni anno chiudo con circa 100.00 Km all'attivo.

Da qualche anno però sentivo la necessità di avere un aiuto, non riuscivo più a fare i lavori bene come avrei voluto, ma soprattutto ero stressato, la pressione era andata alle stelle .

Finalmente a Luglio di quest'anno l'azienda ha assunto un collega che è apparso subito entusiasta di questo lavoro. "Voglio andare, voglio fare", mi diceva ed io gli ho promesso che avrebbe potuto andare e fare finchè avrebbe voluto, ma prima un po' di affiancamento.

Abbiamo lavorato un po' insieme, l'ho portato con me a conoscere i clienti, ma soprattutto a vedere il mio metodo di lavoro che, da buon capricorno, richiede precisione ed affidabilità.

Paladino del concetto per cui l'esempio vale più della grammatica, gli ho mostrato che è importante tenere pulito ed ordinato il sito in cui si lavora, ma soprattutto che ogni cosa deve essere fatta con metodo.

"Si, certamente, è anche il mio modo"

Bene!

Questa settimana era previsto un lavoro di quasi routine da un cliente, uno di quelli molto esigenti.
Ci troviamo insieme il lunedì mattina a Modena ed iniziamo a lavorare, quando mi arriva una chiamata dalla Fiat di Torino. Il giorno dopo devo essere là.

"Guarda", gli dico, "Finiamo di smontare e facciamo la manutenzione, poi si tratterà solo di rimontare i pezzi nell'ordine segnato"

"Si si, va bene, stai tranquillo"

"Devi anche cambiare la valvola di destra a quella macchina e le sei valvoline sotto"

"Si, si va bene, stai tranquillo"

Era un lavoro che richiedeva non più di quattro-cinque ore.

Me ne vado a Torino, faccio i miei lavori, mi arriva la prima telefonata.
"Sai qeul raccordo bianco che c'è sulla valvola..."
"Si",

"Si è rotto"

Rotto? Come si è rotto? Va bene. gli dico di prenderne uno da una valvola che non lavora...

Da quel momento è iniziato il mio calvario decine di telefonate, centinaia di WhatsApp, alla fine sono le 9 di martedì sera, ed io sono già a Verona per tenere un corso di tre giorni ad un cliente e stremato gli dico che la mattina dopo sarò li.

Mercoledì mattina faccio Verona Modena ad ore antelucane e scopro che
a) Ha fatto scoppiare l'alimentatore di un PC
b) Ha scollegato dei cavi, ma non li ha segnati ed ora non sa dove e come collegarli
c) Per sostituire le valvoline di cui sopra ha scollegato i tubi e poi li ha ricollegati come gli pareva

Ci metto la mattina , sistemiamo tutto, avviso il cliente che finalmente potrà ripartire con solo mezza giornata di ritardo, e torno a Verona 

Inizio a fare il corso squilla il telefono, arrivano whtasapps e via dicendo. Finisco il corso e fino alle 19.30 sto al telefono finchè gli dico che il giorno dopo alle otto sarò di nuovo li

Stamattina, di nuovo Verona Modena, di nuovo trovo che non ha avvitato un paio di viti che sono finite in un ingranaggio e basta così...
La macchina sta funzionando ma lui inavvertitamente preme il pulsante di emergenza, tutto bloccato, ripartiamo da zero
A Mezzogiorno di nuovo torno a Verona, faccio il corso, di nuovo telefonate, adesso sono le otto di sera del quarto giorno, il cliente è incavolato come una biscia e mi ha detto che
1) Il mio collega se ne deve tornare a casa
2) domani mi vuole li e se la macchina non funziona ci passiamo li insieme il weekend

No, un aiuto così proprio non mi serviva

 

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: hieronimusb
Data di creazione: 10/12/2008
 

UANDEO (E SE) MORIRÒ

Quando , (e se), un giorno morirò
non voglio un prete che mi parli di un dio in cui non credo
o di paradisi che non mi interessano,
di inferni che non ho meritato
e se un purgatoriò ci deve essere
non sarà diverso dal mondo in cui ho vissuto

quando , (e se), un giorno morirò,
non voglio tombe costruite come casa
nè che si estirpino  fiori
se il senso della vita deve essere
nel tornare da dove son venuto
sarà l'utero della terra la mia ultima casa

Quando, (e se) morirò
sarà perchè ho vissuto
in un lungo istante senza tempo
raccolto come seme che diventa albero e poi frutto
come il fiume che corre e corre per tornare al mare
senza pensare neppure un momento
che questa vita possa finire

Se e quando morirò,
sarà perchè ho cercato nell'ultimo viaggio
la chiave segreta del tutto

 Alex

 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963