Stultifera Navis

Non sono ubriaco, ma diversamente sobrio

 


Vado alla ricerca della felicità naturale e possibile
sapendo che la felicità non è una meta,
ma un modo di viaggiare

 

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Messaggi del 07/10/2016

Fatti di vita

Post n°457 pubblicato il 07 Ottobre 2016 da hieronimusb

Sto lavorando a Modena presso un cliente dove la maggior parte degli operai sono senegalesi.
Ragazzi tra i venti ed i 30 anni, uno sposato con una ragazza italiani, gli altri scapoli, ma a parte essere bravi e coscienziosi nel loro lavoro sono tutti bellissimi, alti slanciati, con grandi occhi e bocche perfettamente disegnate, tanto che scherzando dico loro spesso "Ma se secondo molti voi appartenete ad una razza inferiore e dunque noi siamo già un evoluzione, quale sarà il prossimo passo? In cosa ci trasformeremo? In un comodino o una botticella?"

Lavorando a stretto contatto con loro si parla spesso e soprattutto Salvatore, uno degli italiani più vecchi li dentro, ci discute. Alcune volte come oggi le discussioni assumono tono accesi tanto che mi sono sentito in dovere di intervenire per abbassare i toni e le voci, (godo di una certa quale autorevolezza che mi permette di fare queste cose).

Il tema della discussione erano i soldi o , più propriamente , l'amore per i soldi.
Uno dei ragazzi nuovi diceva "Io amo i soldi" e Salvatore replicava "No i soldi servono per vivere, ma tu devi amare tua moglie, tua madre, tuo figlio, non i soldi".

La sostanza dei fatti era che il ragazzo senegalese, pur parlando un ottimo italiano non aveva altri vocaboli per definire una cosa importante e vitale come il denaro.
"Posso dire che amo i soldi, si usa".

Già si usa, anche se forse sarebbe meglio dire "il denaro mi piace", che spesso traduce il "I love money" .
Comunque il problema non è il vocabolo in se, ma l'impoverimento della nostra lingua che pure è variegata, ricca di sfumature e che permetterebbe di distinguere tra le varie sfumature assegnando ad ogni cosa il suo giusto sentimento.

C'è differenza tra conoscenza, amicizia, amore.
Non tutti quelli che conosco sono amici, molti sono conoscenti, colleghi, clienti, fornitori, anche se ci diamo del "tu", non sono amici.

Di amici ne ho pochi e di amori ancora meno.

Sono tifoso della juventus, ma questa è una passione che a sua volta ha numerose sfumature adal tiepido come sono io all'ultrà .

Il denaro può essere importante, in questa società è purtroppo essenziale, ma dire "amo il denaro" fa pensare soprattutto a Zio Paperone per cui è un fine mentre per Paperino è un mezzo che gli permette di realizzare i suoi sogni.

L'impoverimento della lingua lo si percepisce dai giornali, lo si ascolta in televisione con programmi sempre più stupidi, ci travolge dai telefonini con messaggi pieni di "k" e di improbabili abbreviazioni al limite del rebus.

Vorrei dirlo una volta per tutte, chi continua ad usare le "K" nella lingua italiana, non è più moderno, ma solamente è già massificato ed omologato, perchè in fondo è a questo che si tende.

L'impoverimento della nostra lingua non dipende dagli stranieri ma dalla pigrizia e dall'ottusità degli italiani che si fanno prendere per il sedere da chi vorrebeb omologare e massificare tutto in nome del mercato, delle esigenze di produzione e distribuzione.

Un mondo in cui si consumano le stesse cose dagli USA alla Cina, (o dalla Cina agli USA perchè ancora non ho capito chi spinge di più), sarà sicuramente un mondo comodo per l emultinazionali che possono permettersi di ottimizzare le produzioni, ma ssarebbe indiscutibilmente più povero per chi ci vive.

Per questo io, che sono stato da sempre rivoluzionario e pecora nera continuerò la mia personale battaglia cercando sempre di parlare un ottimo italiano, preferendo le cose di nicchia alle strmbazzanti pubblicità, cercando le piccole trattorie a fronte delle catene .

Alex

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: hieronimusb
Data di creazione: 10/12/2008
 

UANDEO (E SE) MORIRÒ

Quando , (e se), un giorno morirò
non voglio un prete che mi parli di un dio in cui non credo
o di paradisi che non mi interessano,
di inferni che non ho meritato
e se un purgatoriò ci deve essere
non sarà diverso dal mondo in cui ho vissuto

quando , (e se), un giorno morirò,
non voglio tombe costruite come casa
nè che si estirpino  fiori
se il senso della vita deve essere
nel tornare da dove son venuto
sarà l'utero della terra la mia ultima casa

Quando, (e se) morirò
sarà perchè ho vissuto
in un lungo istante senza tempo
raccolto come seme che diventa albero e poi frutto
come il fiume che corre e corre per tornare al mare
senza pensare neppure un momento
che questa vita possa finire

Se e quando morirò,
sarà perchè ho cercato nell'ultimo viaggio
la chiave segreta del tutto

 Alex

 
 

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