Sto lavorando a Modena presso un cliente dove la maggior parte degli operai sono senegalesi.
Ragazzi tra i venti ed i 30 anni, uno sposato con una ragazza italiani, gli altri scapoli, ma a parte essere bravi e coscienziosi nel loro lavoro sono tutti bellissimi, alti slanciati, con grandi occhi e bocche perfettamente disegnate, tanto che scherzando dico loro spesso "Ma se secondo molti voi appartenete ad una razza inferiore e dunque noi siamo già un evoluzione, quale sarà il prossimo passo? In cosa ci trasformeremo? In un comodino o una botticella?"
Lavorando a stretto contatto con loro si parla spesso e soprattutto Salvatore, uno degli italiani più vecchi li dentro, ci discute. Alcune volte come oggi le discussioni assumono tono accesi tanto che mi sono sentito in dovere di intervenire per abbassare i toni e le voci, (godo di una certa quale autorevolezza che mi permette di fare queste cose).
Il tema della discussione erano i soldi o , più propriamente , l'amore per i soldi.
Uno dei ragazzi nuovi diceva "Io amo i soldi" e Salvatore replicava "No i soldi servono per vivere, ma tu devi amare tua moglie, tua madre, tuo figlio, non i soldi".
La sostanza dei fatti era che il ragazzo senegalese, pur parlando un ottimo italiano non aveva altri vocaboli per definire una cosa importante e vitale come il denaro.
"Posso dire che amo i soldi, si usa".
Già si usa, anche se forse sarebbe meglio dire "il denaro mi piace", che spesso traduce il "I love money" .
Comunque il problema non è il vocabolo in se, ma l'impoverimento della nostra lingua che pure è variegata, ricca di sfumature e che permetterebbe di distinguere tra le varie sfumature assegnando ad ogni cosa il suo giusto sentimento.
C'è differenza tra conoscenza, amicizia, amore.
Non tutti quelli che conosco sono amici, molti sono conoscenti, colleghi, clienti, fornitori, anche se ci diamo del "tu", non sono amici.
Di amici ne ho pochi e di amori ancora meno.
Sono tifoso della juventus, ma questa è una passione che a sua volta ha numerose sfumature adal tiepido come sono io all'ultrà .
Il denaro può essere importante, in questa società è purtroppo essenziale, ma dire "amo il denaro" fa pensare soprattutto a Zio Paperone per cui è un fine mentre per Paperino è un mezzo che gli permette di realizzare i suoi sogni.
L'impoverimento della lingua lo si percepisce dai giornali, lo si ascolta in televisione con programmi sempre più stupidi, ci travolge dai telefonini con messaggi pieni di "k" e di improbabili abbreviazioni al limite del rebus.
Vorrei dirlo una volta per tutte, chi continua ad usare le "K" nella lingua italiana, non è più moderno, ma solamente è già massificato ed omologato, perchè in fondo è a questo che si tende.
L'impoverimento della nostra lingua non dipende dagli stranieri ma dalla pigrizia e dall'ottusità degli italiani che si fanno prendere per il sedere da chi vorrebeb omologare e massificare tutto in nome del mercato, delle esigenze di produzione e distribuzione.
Un mondo in cui si consumano le stesse cose dagli USA alla Cina, (o dalla Cina agli USA perchè ancora non ho capito chi spinge di più), sarà sicuramente un mondo comodo per l emultinazionali che possono permettersi di ottimizzare le produzioni, ma ssarebbe indiscutibilmente più povero per chi ci vive.
Per questo io, che sono stato da sempre rivoluzionario e pecora nera continuerò la mia personale battaglia cercando sempre di parlare un ottimo italiano, preferendo le cose di nicchia alle strmbazzanti pubblicità, cercando le piccole trattorie a fronte delle catene .
Alex
Inviato da: cassetta2
il 08/11/2023 alle 12:53
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il 11/05/2022 alle 08:44
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Inviato da: surfinia60
il 17/02/2022 alle 06:48
Inviato da: surfinia60
il 04/01/2022 alle 12:21