Creato da tagliatrentotto il 24/01/2012

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Il mio primo acido libro. Questo blog ne è la continuazione

 

 

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Pensieri del mattino a pancia vuota (terribilmente vuota)

Sono senza cibo dal 1993. Ho paura che la dieta mi abbia fatto un pò male.
 
Il mattino non ha l'oro in bocca. Non un chicco di grano, né un fiocco di cereale o un angolino di pane che mi accompagnino fino al Mezzogiorno. Sono così vuota, e qualcuno oserebbe dire anche superficiale, da far schifo. Sono una di quelle ragazze spericolate e confuse che sfidano la fortuna e passano la loro esistenza a saltare colazioni e rompere le convenzioni. Non corro mai su binari già tracciati. Una che tira il collo al galletto della Kellog's e rade al suolo il Mulino Bianco. Credo di assomigliare a Kate Moss, vecchia junkie ma fotomodella. Non parto mai col piede giusto dei cinque cereali, e sarei molto soddisfatta della mia posizione se tutti i guru della sana alimentazione, da mia madre a Nigella Lawson, non ci insegnassero che il mattino è il momento in cui puoi -anzi devi- riempirti la pancia, senza porti troppe domande. Dove mi conduce un disco dei Napalm Death? Forse di nuovo alla pazzia?
A quanto pare, desinare come un camionista può dare un calcio deciso al tuo metabolismo e farti fare cose grandiose che non ti sogneresti nemmeno. Non ho mai mangiato un Fruttolo, è per questo che sono una perdente. Roma si può costruire in un giorno, oppure, tra le 9 e le 13, si può scalare l'Everest. Tutti abbiamo imparato a vivere la maggior parte della nostra vita pratica al mattino, quando possiamo bruciare centinaia di calorie nel brainstorming d'ufficio o scorrazzando per le corsie del supermarket. Qualcuno incontra un'insalata russa, se la porta a casa e se la sposa.  La gente conosce bene gli effetti catastrofici del vivere la vita alla rovescia e si attiene a poche buone regole alimentari. Solo io ormai vado al contrario e può succedere che metta del sale nel caffé o che Brad Pitt mi chieda un autografo. Lo dicono dappertutto che senza Orzoro in tavola si cresce come potenziali serial killer con un bagaglio di prostitute uccise. Se ti viene negato il caffelatte coi biscotti finirai a qualche angolo di strada a chiedere la questua o comincerai a votare a sinistra. Cazzo no, piuttosto annego nel Bunga Bunga. Eppure quel Nesquik tanto odiato è il cacao che ci fa stringere amicizie ed alleanze. Non ti illudere è solo polvere di Facebook. Quei fiocchi di muesli che non a caso compongono sempre un Grancereale sono le mattonelle del nostro sistema nervoso, ci facciamo le equazioni, e qualche volta stendiamo delle poesie maledette. Sono le otto di sera. Scende la fame nera. Guardo le mie cosce infette e più su fino alle tette. Con un coltellaccio affilato mi farei volentieri a fette. Senza la salvezza di un muesli arriverai presto a farti tatuare Loser sopra al taglio del culo.
Prendo la mia auto blu e metto in moto. Se nessun vicino guarda, aggiusto le mutande affinché se ne stiano tranquille tra le chiappe. Accendo radio infantili. Le canzoni di Cristina D'Avena hanno fatto di me un disadattato cartoon con mustacchi da sfoltire. O forse sono stati quei games di pistole e bazooka somministrati ad una bambina. Una volta sulla statale mi aggiungo agli automobilisti costretti tutti i giorni in una latta di utilitaria per raggiungere la fabbrica, ma non sono per niente solidale. Infatti non sorrido mai prima delle dodici. Rutto e basta. Foto di classe e per il passaporto le ho sempre fatte all'ora di vespro quando sono un vero animale sociale. Cancellate il sociale. Alle otto del mattino, a digiuno, sono quasi tutti vaffanculo. La fame può alimentare l'odio da strada. Se è estate, mentre guido mi piazzo una bottiglietta di Pepsi in mezzo alle gambe e forse arriva qualcosa di buono. Un orgasmo sarebbe la mia prima scelta. Ci sono tanti modi per compensare un buco nello stomaco. No, non mi ha sparato nessuno, il buco è parte di me e della mia storia. 
E sono fortunata ad avere una vettura blu neanche tanto elettrico. Ho cercato più volte di dimenticarla al bar e di rifarmi una vita con un mezzo più umano, che ne so una Chrysler, ma non è mai successo. In ogni caso, non importa di che auto si tratti, alla guida ogni figa è bella, e le occhiate dei maschi si sprecano. Anche il mio fidanzato, come ogni uomo italiano, possiede un wandering eye, un occhio vagabondo, e glielo faccio spesso notare. Lui sostiene che poiché è miope, guarda le ragazze solo per metterle a fuoco, ed è veramente un caso che si tratti sempre di biondazze con la quarta. Non vedo l'ora di sposarti e sfondare la tua VISA. In tempi precari viaggiavo su frattaglie della Fiat e roiti di automobili che cavalcavano due intere corsie. La più famosa Evil Tempra verde marcio avrebbe potuto farmi fare almeno una rapina prima di andarsene. I soldi mi piacciono tanto. E invece imbocco una vita ordinaria e zone industriali messe a tacere dalla crisi. Qui da noi però i reparti di montaggio dell'Electrolux sono scesi in strada facendo un chiasso del demonio per reclamare i loro diritti. Sindacati e tv incorniciano la furia popolare. Spero non venga mai il mio turno di urlare a squarciagola per ottenere la busta paga. Non avere paura, questo è solo un reality show. La fame poi diventa fame totale che investe tutta la tua vita. Per ora è solo un calo degli zuccheri che interrompe la mia tranquillità. Non che io sia una persona pacata. Anzi. Ho un pazzo bisogno di eventi che mi squarcino in due ancor prima che venga mattina. E non intendo le corna di stronze telenovelas argentine, ma corna selvagge e reali. Cornuti William e Kate. Parcheggio la macchina bluette. Mi specchio. Il caldo non scioglie gli egocentrici. Non mi ero mai accorta di avere una faccia per nulla mediatica. Faccio bene a starmene dietro agli occhiali scuri, la dieta rende tutte le persone brutte, percorse da smorfie da sciacallo. E' forse la voglia di wurstel o di un'intera friggitoria. Non avere paura, anche questo è solo un reality show.
Entro in azienda. Prima delle 8.30 mastico sempre cinque minuti di economia nazionale dentro al Sole24ore. In questi anni di certo non mi ha fatto ingrassare. Non sarei calma come un Tamagotchi. Il mio oroscopo però dice che, visti i tempi, dovrei abbandonare ogni interesse per l'economia e assecondare la mia vena artistica che si sta ingrossando a dismisura. E' ora di dipingere quadri, anche neri, anche con un urlo in mezzo, chissà che la vena torni ad essere flat. Urla pure tanto nessuno ti può sentire.
La nostra fabbrica vive ancora, mentre l'Electrolux sta morendo. Osservo l'officina dalle vetrate degli uffici. Fighe nude appese dappertutto. Il tuo wandering eye è sensibile ai capezzoli. Sono più padrona di questa azienda che non mi appartiene che della mia vita. Ne conosco bene il metabolismo feroce, frese e torni sono al lavoro giorno e notte, e bisogna alimentarli con uomini e materiali perché conservino il loro ritmo perfetto e il nostro tenore piccolo-borghese. Evil Tempra partorirà presto un SUV. Con tutto questo lavorìo di macchinari non si capisce perchè mai degli operai si mettano a scioperare. All'ombra di un tornio non dovrebbe esserci disoccupazione, non dovrebbe esserci povertà. Evil Tempra partorirà presto una rivolta popolare.
La fame nel mondo non è nulla se paragonata alla mia fame interiore che mi riduce ad un avido mostro. Si, ho tre borse di Hermès e quindi sono immortale. Ad un certo punto della mia esistenza avevo smesso di chiedere alla mamma di spedire bistecche in una busta con destinazione Etiopia poiché la mia fame individuale diventava molto più sconvolgente e profonda e non riuscivo a placarla con un' umile costata o un'azione benefica. In questa fase forse ti sarebbe convenuto abbracciare la fede o almeno ascoltare Personal Jesus dei Depeche Mode. O chiamare Scientology se avesse promesso di farti come Tom Cruise. La ricchezza prodotta da efficienti meccanismi industriali è in grado di alleviare la fame di alcuni individui, ma di crearne una ancora più grande in certi altri. Sono un verme da centro commerciale Emisfero. Nei figli dell'opulento Occidente, il capitalismo produce sogni materialistici e ansie consumistiche difficilmente colmabili. E così abbiamo fame.
Fame non solo di cibo, ma di sesso, soldi, potere e viaggi ad Arcore, per i quali proviamo persistenti gorgoglii allo stomaco e scosse elettriche ai nostri residui borderline. Di solito mi pagano in gioielli. Questa pancia vuota mi mette in crisi. Ma forse è giusto, per come si stratificano i disagi nella società, che una creatura rifiutata e anarco-sindacalista senza neanche saperlo, ogni tanto registri dei grossi dubbi rispetto all'establishment. Corruzione, mazzette, Sex Crime e perfino il Vaticano. Questo establishment che non arriva mai a comprenderci tutti, noi pauperizzati dal benessere.

Una cosa che posso raccontarvi di me è che alla soglia dei quarant'anni sono terribilmente insaziabile ma sottopeso. Posso avere tutto il cibo che voglio e permettermi di fare la denutrita. Ma come ci sono arrivata? 

 

Sono le tredici. Finalmente posso mangiare. E iniziare una nuova vita.

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