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Egli ha fatto il miracolo

Post n°2827 pubblicato il 12 Settembre 2011 da lidermax.mv
 

Un commerciante acquista materia prima per un valore di 1000 euro, per cui pagherà una somma di 1200 euro (1000 + 200 di IVA). Supponiamo che il valore finale del prodotto lavorato sia di 1200 euro.

Al momento dell'acquisto, l'utente finale verserà al commerciante una somma di 1440 euro (1200 + 240 di IVA). La somma che il commerciante è tenuto a versare allo stato non è 240 euro, ma 240 – 200 = 40 euro (IVA che il commerciante ha ricevuto dall'utente finale a netto di quella versata per acquistare la materia prima).

In questo senso il commerciante è soggetto passivo d'imposta e può detrarre l'imposta pagata sugli acquisti (i 200 euro di IVA pagati all'acquisto della materia prima) dall'imposta addebitata sulle vendite (i 240 euro di IVA versate dall'utente finale al commerciate).

Inoltre il commerciante è anche neutrale rispetto all'IVA: ha ricevuto dall'utente finale 240 euro di IVA, ne ha versato 200 al momento dell'acquisto della materia prima ed altre 40 allo stato (in totale non ha ricavato né perso nulla in termini di IVA, salvo il 20% sul proprio lavoro).

L'utente finale invece (che non rivende la merce né ne aumenta il valore ma semplicemente la utilizza per i suoi scopi), paga interamente l'IVA allo stato, senza poter detrarre nulla.

Ora qualcuno mi spiega il miracolo per cui leggo la seguente dichiarazione:

Il Cavaliere:
"Il punto di Iva non colpisce i consumatori"

Esistono tre aliquote IVA in vigore in Italia:

  • 4%, aliquota minima, applicata ad esempio alle vendite di generi di prima necessità (alimentari, stampa quotidiana o periodica, ecc.);
  • 10%, aliquota ridotta, applicata ai servizi turistici in Italia per incentivare il turismo (alberghi, bar, ristoranti e altri prodotti turistici), a determinati prodotti alimentari e particolari operazioni di recupero edilizio;
  • 20%, aliquota ordinaria, vale a dire che se la normativa tributaria non prevede specificamente una delle due aliquote precedenti, questa ultima è l'aliquota da applicare.

Che per noi utenti finali diventeranno 5%, 11% e 21%,

Per Lui, noto utente finale di mignotte, non cambierà nulla perchè le zoccole operano (da quando non ci sono più le case chiuse) in regime fiscale di esenzione.

 
 
 
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