Creato da almenounpaiodore il 16/10/2007

tutto casa e lavoro

salute fisica- psichica del buon lavoratore-consumatore

 

 

Lutti reali e potenziali

Post n°452 pubblicato il 18 Ottobre 2012 da almenounpaiodore
Foto di almenounpaiodore

 

Questa settimana è iniziata malissimo; lunedì, appena arrivato in ufficio, la notizia della scomparsa di un mio collega coetaneo deceduto, alla guida dell’auto venerdì notte appena uscito dal ristorante, per arresto cardiaco.   Martedì mattina il funerale con larghissima e commovente partecipazione.
L’amarezza è tanta per diversi motivi.

Ci ha lasciato un  conoscente che stimavano, senza preavviso e con larghissimo anticipo.  Visto che ho i suoi anni posso dire di ritenere  la cinquantina  una bella età della vita  e si sa che in  generale al giorno d’oggi l’aspettativa di vita è notevolmente aumentata e quindi anche il mio povero collega probabilmente riteneva di poter campare almeno fino agli 80.  Figuriamoci poi la moglie ed il figlio.
Grazie ai progressi medici tanti malacci come tumori ed infarti non sono più mortali se curati tempestivamente.
Ho detto che ci ha lasciato senza preavviso perché era uno uomo sano, senza stravizi, un motociclista ed un vacanziere che con la sua adorata moglie spesso andava a scoprire località vicine e lontane.  Erano tornati da una decina di giorni da Rodi in Grecia. In poche parole non aveva problemi seri di salute.
E qui sta il punto dolente per tutti noialtri.   Solo per fare un paio di esempi  famosi, pochi mesi fa è deceduto in campo un calciatore ed un idolo degli stadi come Cassano ha avuto un malore, in questo caso preso in tempo.  E si parla di atleti seguiti da staff medici competenti e ben retribuiti perchè è uno sport fisicamente stressante e perché le società sportive investono parecchio su questo capitale umano.  In entrambi i casi si è poi saputo che erano malformazioni cardiache congenite che nel susseguirsi degli anni si sono amplificate.  E se qualificati staff medici non sono stati in grado di rilevarle in tanti anni di attività agonistica,  figuriamoci se vengono segnalate a noi poveri mortali.  Probabilmente anche il collega se ne è andato per un difetto congenito del cuore.   E’ pur vero che meglio morire di un colpo che magari dopo anni di immobile sofferenza.
Osservando che ha dovuto lasciarci un tizio relativamente giovane che amava veramente vivere la vita, mi fa ancora più incazzare un aspetto che sto scoprendo relativamente allo screening di massa over 50, riguardante la prevenzione di tumori al seno, all’utero ed al colon retto.
In tempi di crisi con tagli indiscriminati anche sul versante sanitario, ritengo che colui che ha organizzato questa gratuita operazione di prevenzione di massa sia un benefattore, uno che meriterebbe un giorno in suo onore sul calendario.
Grazie allo screening si salvano migliaia di viti perché ormai dovrebbero sapere tutti, ma pare che non sia così, che la stragrande maggioranza dei tumori se rilevati ancora in loco, dove hanno avuto origine e prima che si propagano in metastasi, sono estirpabili definitivamente mediante chirurgia.   Ne ho esperienza diretta riguardo alcuni conoscenti e perché un mio parente stretto è tuttora in ospedale a seguito di una tale operazione, verrà dimesso domani e probabilmente anche lui sarà eternamente riconoscente verso chi ha avuto questa idea semplice ma geniale.
L’incazzatura a cui mi riferivo è perché sto scoprendo diversi cretini/e – scusate il termine -  che mi hanno riferito di cestinare la lettera di invito a presentarsi per la mammografia, visita uterina o l’esame delle feci per riscontrare eventuale sangue occulto.

Alla mia domanda sul perché, rispondono nelle maniere più strambe: 1- bisogna lasciare che la natura faccia il suo corso; 2- non ho tempo da perdere; 3- preferisco non essere al corrente di avere un malaccio, meglio saperlo all’ultimo.

Al che io rispondo: ma questo è un potenziale suicidio a lunga scadenza!  Se proprio ritieni di essere stanco di vivere devi  essere più coerente e spararti un colpo di pistola.
In definitiva, spero che nessuno dei pochi che capiteranno da queste parti sia così cretino/a  da cestinare la suddetta lettera.

 
 
 

il terrazzo d'autunno

Post n°451 pubblicato il 10 Ottobre 2012 da almenounpaiodore
Foto di almenounpaiodore

Oggi voglio dedicare il primo post esclusivamente ad uno dei  miei passatempi preferiti: il giardinaggio da terrazzo.

Lo ritengo  un modo fantastico per rilassarsi a cui dedico immancabilmente qualche minuto al giorno; anche qualche ora nella giornata delle grandi pulizie a cui mi dedico con cadenza mensile.
Il corrente mese di ottobre mi ci dedico maggiormente in quanto è l’ultimo mese buono prima dell’arrivo delle gelate novembrine e del termine della stagionale fase vegetativa. Fra l'altro sono reduce da varie letture sull'argomento che mi hanno portato a nuove conoscenze e conseguenti sperimentazioni sul campo.

Fra le piacevoli sorprese di questi giorni annoto il tardivo, inatteso e meraviglioso fiore della gerbera e lo sviluppo vertiginoso delle propaggini del gelsomino che si sono spontaneamente arrampicate lungo il reticolato abbracciandolo strette come amanti focose.

 

Ecco un elenco delle tante operazioni fatte fra settembre ed i primi di settembre.
1-divisione dei bulbilli dai bulbi della pianta del narciso presa in primavera all’ikea con un misero euro; messa a dimora in più vasi per la precoce fioritura di marzo con cui annunciano la fine dell’inverno.

2-eliminazione dei fiori da menta e basilico per rallentare l’inevitabile caduta delle foglie in quanto a breve voglio divertirmi a farci dei liquori casalinghi.

3-seminato passiflora e sono già nate diverse sane pianticelle pronte a superare i rigori invernali.

4-finalmente dopo anni sono riuscito a far attaccare o prendere  (come si dice in gergo) getti di garofano.

5- hanno già preso talee da salvia, rosmarino, menta, edera, gerani, cactus e mille piante grasse- le mie preferite perché sono originali , di solito non hanno paura di niente e meno le guardi e più sono contente!

6- ho messo a radicare in acqua talee legnose più difficili  di rose, ficus e gelsomini sperando che entro fine mese abbiano preso e possa invasarle.

7- ho potato e cimato dappertutto con cura particolare al maestoso ficus beniamino che è l’unica pianta che riparo all’interno fino alla primavera.

A fine mese mi rimane da montare ed installare sul terrazzo le due serre per ricoverare le piante più delicate tenendole completamente chiuse solo nei giorni e nelle ore che si va sottozero. 
A breve fioriranno pure i ciclamini dell’anno scorso e acquisterò i bellissimi crisantemi, tristemente chiamati fiori dei morti.

E finalmente fra poche settimane  il giardiniere segue l’esempio delle sue adorate piante: si gode il meritato riposo!

 

 

 

 

 

 
 
 

Il concerto di Venditti

Post n°450 pubblicato il 08 Ottobre 2012 da almenounpaiodore
Foto di almenounpaiodore

Sabato sera finalmente alle 21 e 30 abbiamo assistito al tanto atteso e già rimandato  concerto di Venditti.

 

Le aspettative erano alte visto  che avevo ancora negli occhi e nelle orecchie le immagini e i suoni  del concerto di due anni or sono di quel magnifico animale da palcoscenico che è Jovanotti.  Fra l’altro si è esibito proprio in questo w.e. al porto di New York scatenando la folla.

Mi era già capitato di sentire cantare Venditti una trentina d’anni fa quando alla fine di una festa dell’unità tenuta al vecchio palazzo della fiera riminese si era intrattenuto, in modo del tutto spontaneo e gratuito,  per un’oretta in una saletta  accompagnandosi con il solo pianoforte.

E mi era rimasta viva la memoria di quella sua voce bellissima mentre cantava  canzoni come Lilly o Compagno di scuola che avevano accompagnato i miei primi lenti da discoteca ed i primi approcci con l'altro sesso al Samanta o alla Quinta Dimensione.
La prima volta che mi ero imbattuto in Venditti era stato nella lontana estate del 73 quando  fra un Minuetto della Mia o Io vagabondo dei Nomadi.

Io quindicenne nelle mie vesti di mosconaio davo una mano a partire per una escursione in pedalò al giovane cantautore alle prime armi insieme alla futura moglie Simona Izzo  e ricordo ancora volentieri che indossava un costume alquanto succinto, che era raro a quei tempi!

Lo aspettavo con trepidazione anche perché molti momenti della mia vita hanno avuto come colonna sonora le sue bellissime canzoni d’amore e non solo.
Fra l’altro abbiamo chiamato nostra figlia Sara, anche ricordando la sua bellissima canzone.
Mentre con  jovanotti noi vecchietti cinquantenni eravamo una sparuta minoranza e mi sentivo un po’ fuori posto, questa volta eravamo forse in maggioranza.

 

Come fanno un po’ tutti i concertisti, anche Venditti ha cantato quasi tutte le canzoni  dell’ultimo album,  per promuovere le vendite di Unica.

E come sempre essendo le ore di musica 2,30 – 3 al massimo ed essendo innumerevoli i suoi successi in una carriera ultra quarantennale purtroppo non ho potuto ascoltare dal vivo alcuni dei più vecchi brani.
Sono sincero.  E' piaciuto molto al sottoscritto come alla  signora, a Sara ed al suo moroso.  Ho apprezzato molto gli assolo di sassofono, di chitarra e batteria, le coriste e l’impianto delle luci.  Ha cantato pezzi indimenticabili che inevitabilmente accendono tanti ricordi e fanno viaggiare nel tempo. Il clou, almeno per noi, è stato a metà serata quando ha detto: questo concerto lo dedico alle donne che, crisi o non crisi ,si fanno sempre un mazzo così ed  è per loro la prossima canzone che è un inno alle donne: Sara.     E lì un po’ tutti si sono scatenati dimenandosi e scandendo il tempo con le mani, mia moglie in primis.
Ripeto, è stato bello e ci siamo ripromessi di andare più spesso ai concerti visto che ne fanno tanti ed il 105 stadium non è neanche lontano da casa nostra.  
 
In ogni caso mi permetto anche qualche critica.

Innanzitutto non è un animale da palcoscenico come Lorenzo, per l’età, l’entusiasmo, l’indole e la musica decisamente meno scatenata.

Quello che non ho gradito particolarmente è stato l’impianto audio ed il mixer  non ben regolato in quanto  a volte era fatica riuscire a capire le parole che erano schiacciate dagli strumenti musicali;  infatti ho apprezzato molto 3-4 pezzi che ha cantato accompagnandosi  con il solo pianoforte.

Ritengo pure  che abbia esagerato a parlare di politica, di società, rubando troppo tempo alla musica.

In ogni caso grazie Antonello, romano de Roma,  per le tantissime canzoni che ci hai regalato e che hanno contribuito a rendere  meno dura la nostra esistenza.

 
 
 

Ritornare bambini.

Post n°449 pubblicato il 25 Settembre 2012 da almenounpaiodore
Foto di almenounpaiodore

In questi giorni settembrini di inizio autunno stare all’aria aperta è meraviglioso.
Le mezze stagioni senza l’afa estiva ed il gelo invernale sono ideali per piacevoli pomeriggi in campagna.  Almeno fino a fine ottobre, che poi cambia l’ora legale ed inesorabilmente la giornata si accorcia fino ad arrivare a metà dicembre all’oscurità già alle 16,30.

Anche ieri mi sono divertito seppure con fatica a vangare ed a riscoprire  dopo decenni alcuni miei conoscenti dell’infanzia.

Infatti dopo aver rivisto con piacere sotto il sole cocente di luglio ed agosto le lucertole, che pensavo ormai estinte, in questi giorni di umidità sto riscoprendo altri abitanti della campagna e cioè ad esempio lombrichi, rospi, vespe .  Tutti che si allontanano precipitosamente, - si fa per dire - provando a mettersi in salvo quando vedono l’uomo nero vangare dove hanno messo dimora.
 Ed ieri il mio socio ortolano mi ha fatto notare un lungo e profondo tunnel creato da una talpa. Mi ha spiegato che è pure un bell’animaletto che ricorda vagamente un maialino e che purtroppo tocca eliminare perché se prolunga il suo tunnel fino all’orto creare dei danni irreparabili.   Purtroppo è l’eterna teoria di Darwin della selezione naturale delle specie dove sopravvive il più forte; mors tua vita mia.

E la mente ritorna quando ero bambino in collegio ed assieme ai miei coetanei scoprivamo con stupore nel campo lucertole e ramarri, girini, rane e rospi, lombrichi, millepiedi, ecc.  E ricordo che, come adesso non sono capace di dare qualche badilata per distruggere un nido di vespe, anche allora ero dispiaciuto quando qualche bimbo sezionava qualche povero animaletto. Chissà, poi magari è diventato un valido chirurgo!

 

Dopo aver vangato e zappato eliminando fra l’altro le solite erbacce infestanti, la giornata è continuata a curare e prelevare ortaggi di stagione.
Interessante vedere crescere settimana dopo settimana carciofi, insalate varie, cavoli, spinaci, finocchi senza dimenticare le fragole che bisogna curare fino alla prossima estate prima di poter raccogliere e gustare i suoi frutti.
Ormai è pure ora di piantare qualche alberello di ciliegio, caro, pesco, albicocco, susino e melo, sempre che il mio socio nonché proprietario del campo non cambi idea come a volte accade e si rimandi il frutteto  al prossimo anno.
A breve è ora della potatura delle varie piante dagli aceri agli olmi e compagnia bella, dopo il termine della fase vegetativa e prima che arrivino le gelate e magari pure la neve che negli ultime due stagioni è arrivata abbondante pure in Romagna. 

 
 
 

A volte si chiude una porta ma si apre un portone!

Post n°448 pubblicato il 17 Settembre 2012 da almenounpaiodore

Caro bloghettino mio, scusa la lunga assenza ma avevo problemi seri e sai cosa ne penso: aver voglia di scrivere due patacate è come per il sesso; non ci devono essere pensieri negativi.  E purtroppo la settimana scorsa è iniziata malissimo per vari motivi. Ad esempio ho rotto un’amicizia a cui tenevo,  mio fratello sembrava avere seri problemi di salute e come se non bastasse ho dovuto cambiare all’auto una batteria difettosa installata solo un mese e mezzo fa.  E come se non bastasse Silvio, ovvero mister B. ha fatto capire che purtroppo torna e come al solito per rimediare i voti gioca sporco riproclamando come fece anni fa: Tolgo IMU e tasse varie!!   Così il debito pubblico ritorna alle stelle e poi ci penseranno figli e nipoti a portarselo sulle spalle

Ma voglio invece soffermarmi sulle novità positive degli ultimi giorni della  settimana.  Ho conosciuto nuovi amici con cui sono subito entrato in sintonia, mio fratello dovrebbe essere ok, sul lavoro risolte le beghe relative al nuovo contratto della mobilità e per finire in bellezza ieri sera bella mangiata collettiva di parenti per festeggiare tanti compleanni compiuti in questi giorni e nel pomeriggio mi  sono pure goduto la moto gp al Simoncelli di Misano.   
Il mitico Valentino è arrivato secondo e per la prima volta sul podio con l’asciutto proprio nell’autodromo di casa dedicato al suo grande amico Sic.  Bisogna poi ricordare che dalle immagini dell’incidente mortale pare che sia stato proprio Rossi a decretare la sua morte, nella bagarre in pista con Bautista.  Infatti il Vale era contentissimo, peggio che se avesse vinto.
Primo è arrdopo Lorenzo che sarà l’anno prossimo suo partner di scuderia ma sicuramente anche il suo più agguerrito rivale visto che Stoner lascia.
Purtroppo a noi poveretti saranno vietate tante gare di motogp che saranno visibili solo in pay per view.
Fra un po’ toccherà pagare pure per respirare!

 

 

 

 
 
 

Beatrice e Poppea, siete arrivate tardi!!

Post n°446 pubblicato il 31 Agosto 2012 da almenounpaiodore

Stamattina qui a Rimini, come da previsione, è arrivata Poppea con il suo carico di acqua e calo delle temperature.  È arrivata dopo Beatrice che aveva posto fine al caldo infinito ed asfissiante dovuto ai vari anticicloni africani fino ad arrivare all’ultimo e peggiore: Lucifero.

Bisogna aspettare almeno fino a metà settembre per tirare le somme ma in ogni caso questa estate gareggia con quella pur tremenda del 2003 per vincere la palma di estate più calda degli ultimi decenni.

Quest’anno ho iniziato per hobby a fare l’ortolano e ho potuto toccare con mano i disastri che le temperature costantemente sopra i 30-32 gradi hanno fatto alle coltivazioni.
Era per me ed il mio socio una grande soddisfazione raccogliere la gran massa di pomodori, cetrioli, melanzane, zucchine, ecc.   Annaffiavamo regolarmente, estirpavamo le erbacce, potavamo le foglie e rami secchi, ma contro il potere di Lucifero e compagnia bella il nostro darci da fare non è bastato.  Ieri, a malincuore, abbiamo seguito l’esempio di tanti altri e con un anticipo di settimane abbiamo estirpato tutto ciò che era stato piantato a partire dalla primavera.  Purtroppo il gran caldo ha provocato l’aborto dei fiori ed anche quando arrivano fino alla maturazione completa dell’ortaggio e legume, ultimamente si trattava spesso di raccolto di scarsa qualità. La calura così forte ha addirittura ingiallito le foglie sugli alberi secolari esposte direttamente al sole.
Ieri pomeriggio con il mio socio con tristezza ho iniziato appunto estirpando quasi tutto per poi vangare la terra e fare spazio agli ortaggi invernali come finocchi, insalate e cavoli ed ho finito con il solito taglio e raccolta delle erbacce.  Purtroppo come ciliegina sulla torta sono incappato in un nido di api.

Non l’avessi mai fatto; mamma ape aiutata magari dalle sorelle ha cominciato a ronzarmi intorno e nel giro di pochi secondi mi hanno punto 2 volte, al collo ed alla spalla.  Per fortuna non sono allergico e del resto non posso incazzarmi: la mamma ha difeso la sua prole come tutte le mamme del mondo.

 

 
 
 

CHIUSO PER FERIE

Post n°445 pubblicato il 10 Agosto 2012 da almenounpaiodore
Foto di almenounpaiodore

Fra 20 minuti lascio la scrivania e spengo il pc fino al 20.
Anche quest’anno siamo arrivati al capodanno d’estate.

In realtà ormai il vero ferragosto è la notte rosa di luglio;
con concerti, feste ovunque ed il tutto esaurito.

L’ufficio chiude, ma aspetto settembre per cambiare aria.

Adesso troppo caldo e troppo traffico, rimango nella mia Rimini.

Bagni in mare, orto e mountain bike; vacanze all’aria aperta.

Come sempre mi disintossico pure dal pc;
per 10 giorni no email, libero, fb e la sfilza di miei siti preferiti.

Buon ferragosto a tutti coloro che capitano da queste parti.

 
 
 

La fine di un sogno: Rossi sulla rossa

Post n°444 pubblicato il 08 Agosto 2012 da almenounpaiodore
Foto di almenounpaiodore

Mentre si boccheggia con Nerone ed in attesa del ferragostano Caligola  dedico due righe a quel monumento vivente dello sport nazionale che è Valentino Rossi.
A ferragosto l’annuncio ufficiale.   Dopo due stagioni di delusioni in Ducati Valentino  torna per due stagioni alla yamaha e ritrova un altro fuoriclasse: Lorenzo.

 

Mi permetto qualche considerazione:

1-    complimenti a Lorenzo, un vero signore capace di spendere parole positive al ritorno di Rossi nonostante egli avesse a suo tempo dividere i box per gelosia nei confronti del giovane leone rampante.

2-    Complimenti a Stoner che è stato praticamente l’unico in grado  di domare regolarmente l’imbizzarrita Desmosedici e subito dopo bissare il successo mondiale con la Honda.

3-    Complimenti al vecchio Rossi che, a differenza del giovane australiano che va in pensione anticipata per troppo stress, continua imperterrito nella Motogp prima di passare alla Superbike

4-    Sono fiducioso in un futuro di successi per il nostro campione perché anche quest’anno sul bagnato su cui la Ducati era competitiva ha dimostrato di essere certamente da podio. Del resto la classe non è acqua.

 

Forza Vale!!!

 
 
 

Miti da sfatare

Post n°443 pubblicato il 31 Luglio 2012 da almenounpaiodore

 

Laltro giorno con alcuni colleghi di tutte le età abbiamo organizzato una mangiata di pesce azzurro, non  eccessiva ma soddisfacente  per la qualità, quantità a  prezzo contenuto.
Nei giorni precedenti uno dei più giovani ha proposto l’abbinata pranzo-bagno in mare visto che il ristorante è proprio a ridosso della spiaggia di Miramare.
Ero contento della prospettiva del pranzo per i motivi suddetti ma anche perché il grande ristorante di pesce ha aperto i battenti appena il mese scorso dove fino a pochi anni fa si ballava.
E personalmente  fa un certo effetto ritrovarsi a mangiare in un ambiente luminoso e tranquillo dove più di 30 anni fa si andava a rimorchiare nel buio pesto e con la musica assordante.

Quale 50enne in vacanza a Rimini  in gioventù non conosceva la mitica Locanda del Lupo, dove hanno  mosso i primi passi artisti come Renato Zero e la Bertè?
Quello che invece mi metteva ansia era il bagno in mare in piena digestione!
Noi 50enni a protestare che è pericoloso mentre i più giovani, meno imbranati e più svegli ci incitavano a vedere su google che si tratta di un falso pericolo, o per dirla alla moda di un fake.
Vado subito a leggere e con mia somma sorpresa scopro che per più di mezzo secolo ho dato retta a delle cazzate.  I vari links  erano concordi a dire che non è vero che bisogna aspettare almeno 3 ore, che il pericolo del blocco della digestione, ovvero la congestione avviene solo in casi specifici:

1-     se si hanno già problemi di salute  e per di più ad una età avanzata;

2-      se si è fatto abuso di alcool durante il pasto;

3-     se si esagera con nuotate faticose.

Pare che comunque il rischio maggiore derivi da un’eventuale grande differenza fra temperatura esterna e quella dell’acqua marina.

Fiducioso più di internet che delle decennali raccomandazioni materne come di quelle attuali di moglie e figlia, prendo il coraggio a 4 mani e seguo i colleghi giovani in due successivi bagni marini con relativa nuotata, di cui il primo ad una ventina di minuti dal pasto.

Chiaramente dedico qualche minuto per acclimatarmi bagnandomi con calma ed  evitando di tuffarmi repentinamente.
Eppure sono ancora a questo mondo a raccontarlo!!
E mi vengono in mente tanti falsi miti, tanti luoghi comuni che nel corso di mezzo secolo ho analizzato e mi hanno portato a cambiare idea. 
Del resto qualcuno giustamente asserisce che solo i cretini non cambiano mai idea.
Ad esempio se avessi seguito in gioventù un inconfessato  luogo comune sarei cieco da un bel po’!!
Per fare una sintesi, nonostante sono al corrente di deludere tanti che si imbatteranno in questo mio scritto, voglio ricordare quello che ritengo di gran lunga il più datato ed universale falso mito che attraversa la nostra quotidianità: la religione.
Quanti decenni o secoli passeranno prima che siano in netta minoranza coloro che giustificano  i miracoli, la resurrezione,  il Paradiso  con la sola fede?
Scienza e tecnologia a che punto devono progredire  per farci capire che non esiste l’immortalità dell’anima, che non c’è vita alcuna dopo la morte?
Quando ci renderemo conto che Gesù era un bravissimo e buonissimo uomo,
un predicatore dall’intelligenza superlativa, ma non certamente Dio in terra?  

 
 
 

Storie di ordinaria campagna: la vendetta del fico

Post n°442 pubblicato il 17 Luglio 2012 da almenounpaiodore
Foto di almenounpaiodore

Mercoledì mattina scorsa levataccia alle 5,30 per arrivare al campo prima che esploda il caldo assolato ed umido di Minosse.
Priorità assoluta all’irrigazione abbondante ed ovunque.
Poi procediamo con la raccolta di pomodori, cetrioli e zucchine in un mare di fango.
Insalate, bietole e radicchi sono alla fine,
al loro posto a breve a dimora tante piantine di fragole da raccogliere l’anno prossimo.
Il mio parente e socio mi fa: “ sono più coperto di te, ti raccolgo io le zucchine.
Devi sapere che la parte inferiore delle gigantesche foglie è alquanto irritante per la pelle.”
Quindi la solita estirpazione di erbacce e lavoretti vari.
E per finire in bellezza prima che il caldo di mezzogiorni ci costringa alla resa mi dice:
“ se non sei stanco è un po’ che rimando la pulizia dei due fichi vicino al pozzo”
E certamente non sono il tipo che si tira indietro anche perché poco prima gli avevo riferito che dalle mie letture avevo appreso come fosse importante estirpare i polloni dalle piante in quanto sottraggono linfa alla pianta madre che fruttifica quindi molto meno. Pensavo anche che avevo letto che è sbagliato potare in piena vegetazione perchè è un trauma maggiore e sarebbe consigliabile ottobre.
Ma essendo un principiante rispetto a lui che in campagna ci è nato e vissuto, taccio ed obbedisco.
Di pratica contadina sul posto di battaglia so ancora ben poco, ma in compenso mi sto facendo una vasta cultura grazie a guide e manuali specifici su potature, innesti, semine, irrigazioni, sullo sterminato mondo dell'ortofrutta e giardinaggio.
Cominciamo ad estirpare a mano o con le cesoie infiniti rami e polloni alla base dei fichi; noto che, essendo in piena fase vegetativa, dalle ferite esce tanto latte.
Mi auguro che si riprendano bene e che i tanti fichi che si notano maturino bene.Alla fine a terra rimane molta ramaglia e fogliame che prendiamo con le nude braccia,
protetti solo dai guanti, e  depositiamo su un carretto per poi successivamente accatastare e bruciare.
Stanchi, sudati  ma soddisfatti per la pulizia ci cambiamo d’abito, dandoci appuntamento a breve.
Due giorni dopo comincio ad avere un fastidioso prurito alla pelle ed istintivamente comincio a grattarmi.  Dopo poche ore mi ritrovo le braccia colme di antiestetiche escoriazioni.
E subito a pensare: “ma cosa ho mangiato di avariato? Oppure cosa ho toccato di tossico?”
Qualcuno mi fa capire che posso essere allergico a qualcosa che centri con la mia nuova avventura contadina e in breve risalgo alla potatura dei fichi; che internet mi conferma essere una possibile causa di dermatite.
Il lunedì successivo mi catapulto dal dottore che mi fa: “è una brutta infezione che può diventare
cronica. Devi assolutamente evitare il sole finchè non guarisce e prendere farmaci antistaminici ed a base di cortisone”.
Insomma per almeno una settimana mi vieta esposizione al sole ed al sudore della campagna.
Ed io apprendo la lezione e mi rendo conto che la natura ha le sue regole che vanno rispettate.
Il fico era contento se gli si faceva una bella pulizia con l’arrivo della brutta stagione, prima di mettersi in letargo invernale.
Viceversa in pieno solleone ha avuto un trauma notevole, si è difeso
contro la nostra brutalità e si è vendicato sul mio organismo cittadino, senza anticorpi.

 

 

 

 

 

 
 
 
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