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« Interviste a Jim Morriso...Una vita non sottoposta ... »

Interviste a Jim Morrison, a cura di Lizze James, 1968 II Parte

Post n°2 pubblicato il 20 Novembre 2009 da universopensiero

jim morrison

SALVARE SE STESSI

Lizze James: "Nel tuo materiale dei primi tempi, per il primo album, c'è la sensazione di una visione apocalittica - "aprirsi un varco" - una trascendenza. La vedi ancora come una reale possibilità?"
Jim Morrison: "Ora è diverso... Si era soliti credere che fosse possibile generare un movimento, la gente che si solleva e si unisce in una protesta di massa, rifiutando di essere ancora repressa - vedi, avrebbero dovuto unire tutte le loro forze per rompere ciò che Blake definisce "le manette forgiate dalla mente"... I tempi della strada dell'amore sono finiti. Certo, è possibile andare oltre, ma non a livello di massa, non una ribellione universale. Ora ha preso posto a un livello individuale - ogni uomo per se stesso, come si dice. Salva te stesso. La violenza non sempre è malvagia. Quello che è malvagio è l'infatuazione per la violenza".
Lizze: "Che cosa la provoca?"
Jim: "Se energie e impulsi naturali vengono severamente repressi per troppo tempo, essi divengono violenza. E naturale per qualcosa che è stato a lungo compresso diventare violenza quando viene rilasciato... una persona che è stata troppo severamente repressa prova grande piacere in quei violenti rilasci... che probabilmente sono rari e brevi. Così si diviene infatuati della violenza".

Lizze: "Ma allora, la vera fonte del male non è la violenza, o l'infatuazione per essa, ma sono le forze repressiye..."
Jim: "E vero. Ma in qualche caso l'infatuazione di un individuo per la violenza implica una segreta complicità con i suoi oppressori. La gente cerca i tiranni. Li adora e li sostiene. Collabora con le limitazioni e le regole, e risulta incantata dalla violenza implicita nelle loro brevi ribellioni".

Lizze:
"Ma perché è così?"
Jim: "Per tradizione, forse - per le colpe dei padri. L'America è stata concepita con la violenza. Gli americani sono attratti dalla violenza. Sono attratti oltre il lecito dalla tanto avversata violenza. Sono ipnotizzati dalla televisione - la televisione è un invisibile velo che protegge dalla mera realtà. Il male della cultura del Ventesimo Secolo è l'incapacità di sentire la propria realtà. La gente si riunisce a grappoli davanti alla televisione, a vedere telenovela, film, commedie, idoli pop, e sperimenta selvagge emozioni attraverso dei simboli. Ma nella realtà della loro vita, essi sono emozionalmente morti".

Lizze: "Ma perché? Che cosa ci fa rifuggire dalle nostre sensazioni?"
Jim: "Abbiamo meno paura della violenza che delle nostre sensazioni. Il dolore personale, privato, solitario, è più terrificante di quello che chiunque altro può infliggere".

Lizze: "Non capisco..."
Jim: "La gente tenta di nascondere i propri dolori, ma sbaglia. Il dolore è qualcosa da trasportare, come una radio. Sperimentando il dolore puoi sentire la tua forza. Sta tutto in come lo porti. E questo che conta. Il dolore è una sensazione, le tue sensazioni fanno parte di te, sono la tua realtà. Se ne provi vergogna, e se le nascondi, lasci che la società distrugga la tua realtà. Dovresti ribellarti per il tuo diritto di sentire il tuo dolore".

Lizze: "Ti vedi ancora come lo sciamano? Parecchi dei fan dei Doors ti vedono come colui che li condurrà alla salvezza. Accetti questo ruolo?"
Jim: "Non sono sicuro che sia la salvezza quello che la gente vuole, e neppure che io ve la conduca. Lo sciamano è un guaritore, come lo stregone. Non credo che la gente si rivolga a me per questo, non mi vedo come il Salvatore".

Lizze: "E allora per cosa si rivolgono a te?"
Jim: "Vedo il ruolo dell'artista come sciamano e capro espiatorio. La gente proietta le proprie fantasie su di lui e le loro fantasie prendono vita. La gente può distruggere le proprie fantasie distruggendo lui. Io obbedisco agli stessi impulsi di ciascuno, ma non lo ammetterò mai. Attaccando me, punendomi, loro possono sentirsi sollevati da questi impulsi".

Lizze: "Era questo che intendevi prima, riguardo al fatto che la gente prova emozioni selvagge attraverso i simboli - gli idoli pop, ad esempio?"
Jim: "Certo. La gente ha paura di se stessa - della propria realtà, e soprattutto delle proprie sensazioni. La gente parla di quanto sia grande l'amore, ma questa è una stronzata. L'amore ferisce. Le sensazioni sono fastidiose... Alla gente è stato insegnato che il dolore è maligno, è pericoloso. Come possono avere a che fare con l'amore se hanno paura di sentire?"

Lizze: "E per questo che hai detto: "Mia sola amica, la Fine"?"
Jim: "Talvolta il dolore è troppo grande perché lo si esamini, o anche solo perché sia tollerabile... E comunque questo non lo rende maligno, o necessariamente pericoloso. Ma la gente ha paura della morte, e più ancora del dolore. E strano che abbia paura della morte. La vita ferisce molto di più della morte. Al momento della morte, il dolore è finito. Sì, credo che sia un'amica..."

Lizze: "La gente vede il sesso come il grande liberatore... Parecchie tue canzoni non sono una strada che conduce alla libertà attraverso il sesso?"
Jim: "Il sesso può essere liberatorio... Ma può anche essere una trappola".

Lizze: "Che cosa fa la differenza?"
Jim: "Dipende da quanto una persona ascolta il proprio corpo, le proprie sensazioni. La maggior parte delle persone sono troppo occupate a coprire le proprie sensazioni per poterle ascoltare".

Lizze: "Il sesso non è un modo di amplificare le sensazioni?"
Jim: "La sessualità è zeppa di menzogne. Il corpo tenta di dire la verità. Ma solitamente è troppo colpito dalle regole per essere ascoltato, e legato con finzioni così che difficilmente può muoversi. Noi ci rendiamo zoppi con le menzogne".

Lizze: "Come possiamo aprirci un varco tra regole e menzogne?"
Jim: "Ascoltando il nostro corpo, aprendo i nostri sensi. Blake ha detto che il corpo è la prigione dell'anima fino a che i cinque sensi non sono pienamente sviluppati e aperti. Lui considerava i sensi le "finestre dell'anima". Quando il sesso coinvolge tutti i sensi, può essere una sorta di esperienza mistica".

Lizze: "In diversi dei tuoi brani, come Crystal Ship, Soft Parade, Soul Kitchen, presenti il sesso come una fuga - un rifugio o un santuario. Io sono sempre stato affascinato dal modo in cui i tuoi testi propongono paralleli tra sesso e morte: Moonlight Drive ne è uno splendido esempio. Ma questo non è il definitivo rifiuto del corpo?"
Jim: "Niente affatto - è l'opposto. Se si rifiuta il proprio corpo, esso diventa la propria cella di prigionia. E un paradosso: bisogna andare oltre i limiti del corpo, ci si deve immergere in esso, si devono spalancare i propri sensi... Non è così facile accettare il proprio corpo - ci hanno insegnato che il corpo è qualcosa da controllare, da dominare, processi naturali come pisciare e cagare sono considerati sporchi... Le tendenze puritane muoiono lentamente. Come può essere liberatorio il sesso se in realtà non si vuole toccare il proprio corpo, se si tenta di eluderlo?"

(http://www.thedoors.altervista.org/int.htm)

 
 
 
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