il mondo majokko: una nuova realtà
In un periodo in cui l’unica forma di animazione giapponese era quella robotica, la reazione italiana fu assolutamente sconcertante: i bambini impersonificavano nei loro giochi Actarus e company. Eclatante è stato il caso di un bambino che si buttò dal balcone, fortunatamente stava al pian terreno, urlando a piena voce:<“miwa lanciami i componenti”. La sua immedesimazione in Jeeg robot d’acciaio era tale da impedirgli di riconoscere la differenza fra fantasia e realtà e per tale motivo e per tanti episodi di questo tipo i genitori avevano iniziato a demonizzare gli anime robotici, rei secondo loro di affrontare temi troppo maturi, come ad esempio l’abbandono, la morte ma soprattutto la guerra. Vedevano quindi solo il lato negativo degli anime robotici senza considerare gli insegnamenti e i valori morali che essi trasmettevano. Tutti questi fattori avevano portato ad un audience sempre minore per la fascia dell’animazione robotica.
Così per ovviare a questa situazione le televisioni italiane hanno radicalmente cambiato strada presentando un genere innovativo che subito ebbe uno straordinario successo: il genere majokko. Stiamo parlando di un genere d’animazione più spensierato che riprendeva il filone della commedia sentimentale, vera e propria regina dei generi di quegli anni sia in campo letterario che cinematografico.Proprio l’ elemento
magico permise di decretare un così grande successo che, da allora fino ai giorni d’oggi, ha colpito il cuore di intere generazioni di ragazzi e ragazze di tutte le età. Infatti proprio tutti siamo stati stregati da questo nuovo genere. Chi infatti durante la ricreazione, non ha gridato”pampulum pimpulum parim pampum @ pimpulum pampulum parimpam pum”saltando dalla sedia e facendo una piroetta in aria per poi prendere la lattina per interpretare un mini concerto sulle note di “Rossetto delicato”? proprio così stiamo ovviamente parlando della magia dell’incantevole Creamy, la più amata e conosciuta fra le eroine del genere majokko.
Sicuramente il maggior motivo che affascinava ragazzi e ragazze nella visione di questo genere rivoluzionario era l’imprevedibilità della trama unita alla particolarità dei temi trattati a quel tocco di femminilità capace di attrarre gli spettatori di ogni età unita alla bellezza e alla morbidezza dei disegni.
Majokko, letteralmente “streghetta”, è la fusione delle 2 parole giapponesi Maho e Shojo ovvero “ragazza magica”. Con questo termine si intende la fusione tra commedia e fantasy e si uniscono i temi classici e sentimentali degli shojo con elementi innovativi di tipo magico e fantastico. Sicuramente la più grande casa produttrice di majokko ha un unico e solo nome:” lo studio Pierrot.