Anna ragazzina di 6 anni perde i suoi genitori e, fin da tenera età viene a conoscenza di un mondo che per un bambino di quell’età sarebbe dovuto rimanere un vero e proprio mistero. Anna deve badare a 5 bambini ancor pi piccoli di lei da una signora che poi morì anche lei e , la povera bambina viene adottata dalla famiglia calbert due persone non molto giovani ormai.
Anna è una bambina molto allegra e vivace che riesce a farsi amiche persino le piante gli alberi gli abeti dandogli persino dei nomi.
Marilla, donna buona ma austera all’inizio non la voleva poichè loro per continuare il loro lavoro agricolo avevano chiesto un maschietto invece arrivò questa fanciulla tutte lentiggini rossa di capelli esile che non sapeva mai stare in silenzio. Tuttavia Marilla si affezionò ben presto alla bambina che a suo dire aveva una fantasia molto vasta e sempre secondo la donna doveva cercare di tenere a freno, ma lei stessa notava in Anna delle grandissime doti e per tale motivo le diede un istruzione e le cuciva periodicamente degli abiti fatti a mano per renderla sempre presentabile agli occhi di tutti coloro che abitavano nelle vicinanze.
Metiuw al contrario della signora calbert apprezzava molto la fantasia e l’allegria della piccola Anna tanto che, ci parlava molto iniziando a volte discorsi con argomentazioni molto forti e notava come, pur essendo solo una bambina gli riuscisse a tenere testa dando a volte delle risposte che uno in realtà si aspetterebbe da un adulto.
Intanto gli anni trascorsero velocemente e quella bambina diventò una ragazza che non ostante tutto non perse mai quelle doti che era sempre state parte integrante si lei. Ma la vita si sà non è tutta rose e fiori infatti. sulla casa Calbert era appena avvenuta una disgrazia Matiws era morto a causa di un infarto tornando dai campi dopo una giornata massacrante di lavoro, tutti escluso nessuno si unirono al cordoglio per la prematra scomparsa del signor Calbert e Anna ancor di pi stette vicino a Maarilla proprio come un figlio fa con la propria madre dandole tutto il sostegno di cui necessitava e questo Narilla lo apprezzò tantissimo.
Anna gra<ie alla sua dedizione negli studi vinse una borsa di studio rinomata si sposò ma non dimenticò ma il suo passato e la casa dal tetto verde che l’aveva vista protagonista di mille avventure
nizia così l’avventura del principe Paolo. C’era una volta nel regno di Storybrook un re famoso, per la sua crudeltà, e perchè voleva espandere il suo regno sempre di più nel tentativo disperato di soffocare il dolore che lo attanagliaava: infatti molti anni addietro, sua figlia, la principessa Angel, era stata rapita dalla demonessa Lilith, gelosa della sua leggendaria bellezza e portata nel suo inespugnabile castello. Subito il re aveva mandato spedizioni di soldati ad affrontare Lilith, ma tutti tornavano inesorabilmente sconfitti. In preda alla disperazione, il re aveva chiesto aiuto ai regni vicini ed aveva proclamato un editto, per cui, chiunque gli avesse riportato la figlia, l’avrebbe ricevuta in sposa insieme a metà delregno. Ma anche questo tentativo era fallito e nessuno dei valorosi principi che ci avevano provato, era mai tornato indietro. Ed il re, ormai impazzito di rabbia, aveva cominciato a scatenare la sua collera sui paesi vicini, colpevoli a suo avviso di non averlo saputo aiutare. Ora in uno di questi regni confinanti e precisamente nel regno di Fantasia, vivevano un giovane e bel contadino Paolo insieme al suo amico falegname Adrian, ed in poco tempo era diventati così abili da essere ritenuti nel loro campo i migliori del regno.
Una sera buia e tempestosa, fra lampi fulmini e saette, udì bussare alla porta e quando aprì si trovò davanti una vecchia mendicante vestita di abiti pulciosi che così gli parlò: ” Mio bel giovane abbiate pietà di una povera vecchia che si è persa e che sta morendo di fame e freddo”.
Paolo, che era un ragazzone dal cuore d’oro, così gli rispose: ” mia buona nonnina io l’accolgo volentieri, ma purtoppo sono molto povero e posso offrirle solo ciò di cui io vivo, un bel minestrone con le verdure che io stesso coltivo ed un confortevole giaciglio”. Ma la vecchia rispose che così andava benissimo e così si fermò la notte dai due giovani. La mattina, prima di andare via, la vecchina lo ringraziò e si rivelò per quello che era: “giovane Paolo io ti ringrazio per il tuo buon cuore, e per questo ti voglio ricompensare, in realtà io sono Ferny la fata e ti dono questa bacchetta magica che ti aiuterà moltissimo nel tuo lavoro nei campi; ti basterà dire il nome del vegetale da te scelto ed aggiungere bacchetta bacchetta crescete in fretta, e quando sarai a posto dirai bacchetta bacchetta fermati in fretta”.
Inoltre lo informò delle vicende del regno di Storybrook e dell’editto proclamato dal re: detto questo scomparve in una nuvola di fumo.
Il giovane contadino che aveva solo sentito parlare della leggendaria bellezza della principessa Angel, decise di incaimminarsi senza perdere tempo, preparate le provviste e sellato il cavallo partì assieme al fedele Adrian alla volta del castello di Lilith. Cavalco per tre giorni e tre notti e la quarta sera mentre si stava per accampare sentì un latrato disperato. Subito accorso vide un povero cagnolino circondato da feroci lupi, prese un legno e lo incendiò lanciandolo contro le bestie affamate mettendole in fuga. Con suo grande stupore il cagnolino così gli parlò” grazie per avermi salvato la vita,io grazioso barboncino di nome Jen, ti sono debitore e da questo momento ti seguirò nel tuo cammino, vedrai che i miei consigli e il mio aiuto ti saranno preziosi ed indispensabili”. La mattina dopo i tre compagni giunsero al castello di Lilith e subito portati al suo cospetto, si trovarono dinnanzi un imponente demone rosso sangue dotata di maestose ali e con una strana cintura formata da tre placche d’oro. Subito le dissero che avevano saputo dell’editto del re di Storybrook e che erano li per riuscire nell’impresa, la dove tutti avevano fallito. A queste parole il demone fece una sonora risata e disse :” stà bene dovrai superare le tre prove che ti chiederò; se vi riuscirai la principessa Angel verrà via con te, ma se come tutti fallirai essa rimarrà mia prigioniera e tu subirai la sorte di chi ti ha preceduto facendo compagnia alle statue che vedi qui fuori. Dunque, per prima cosa: vedi il campo arido e incolto là fuori? ora io esco ma al mio ritorno voglio che sia diviso per coltivazioni, patate,carote,zucchine,fagioli,piselli,stasera voglio prepararmi un bel minestrone”.
Detto ciò dispiegò le ali e scomparve. Il giovane contadino cadde in preda alla disperazione ma subito Jen gli ricordò che era il momento di ricorrere alla bacchetta datagli in dono dalla fata Ferny. Il giovane così fece, e di fronte al campo incolto, disse: ” patate, bacchetta bacchetta, crescete in fretta” e quando la prima fila fu colma, disse ” bacchetta bacchetta, fermati in fretta.” Così ripetè la formula per tutte le colture, ed aveva appena finito quando un poderoso battito d’ali, annunciò il ritorno di Lilith. La demonessa, che già pregustava una nuova statua per la sua collezione, rimase esterrefatta, e non disse niente, ma una placca della sua cintura d’oro, cadde a terra e si dissolse, così Paolo ed Adrian andarono a coricarsi. La mattina seguente la nuova prova proposta da Lilith, fu ” Voglio che mi portiate la pietra Arcobaleno, che si trova in fondo al lago di Rocca Luce” e di nuovo volò via. Arrivato sulle sponde del lago il giovane si disperò perchè non sapeva come raggiungere le profondità del minaccioso specchio d’acqua e le insidie che vi avrebbe trovato. Lo distolse dalle lacrime il fedele barboncino, che disse: ” non disperare padroncino, è giunto il momento di ripagarti per avermi salvato la vita, e senza aggiungere altro si tuffò fra le onde e scomparve. Passato un tempo che al giovane sembrò interminabile, quando ormai disperava che avrebbe più rivisto il fedele compagno, il simpatico barboncino riapparve in superficie e fra i denti teneva proprio lei: la preziosa Pietra Arcobaleno. Così tornarono al castello di Lilith ed erano appena arrivati che ancora una volta comparve la demonessa. Stavolta diventò viola di rabbia, ma facendo uno sforzo sovrumano, prese la pietra senza dire niente. Ed ancora una volta una placca d’oro cadde e si dissolse.
Il terzo giorno, la prova proposta apparve fin da subito impossibile, veniva richiesto ai 3 compagni di portarle polvere di stelle. E dopo un’agghiacciante risata, scomparve nuovamente.
Stavolta Adrian e Paolo non sapevano cosa fare, l’impresa appariva disperata. Fu ancora una volta il barboncino Jen a proporre la soluzione e disse: ” Non disperarti padroncino, mentre cercavo la Pietra Arcobaleno, ho visto nel centro del lago un piccolo isolotto, e su esso, bloccato in briglie d’oro, incastonate nella pietra ho visto Pegaso, il cavallo alato, e secondo la leggenda solo una persona dal cuore puro potrà liberarlo e cavalcarlo. Così il problema sembrava risolto, ma arrivati sulle rive del lago, la disperazione nuovamente li colse, il lago era sconquassato da fulmnini che rendevano l’acqua insidiosa e terribile a vedersi. Perciò non sapevano come giungere sul magico isolotto ma a quel punto Adrian, il fedele compagno parlò così: ” Scusate, ma io che ci sto a fare? avete notato i boschi qui intorno? sono pieni di otttimo legname, ed io in questo campo sono il migliore, è giunto il mio momento di rendermi utile, costruirò una barca in grado di affrontare qualunque tempesta ed insidia”. Così il talentuoso Adrian costruì una splendida nave, che pareva invincibile ed inaffondabile, e a bordo di essa, i tre amici giunsero sull’isolotto. Quì si trovarono davanti Pegaso, esattamente come gli aveva raccontato il fedele barboncino. Il giovane contadino non ebbe difficoltà a liberarlo poichè in tutto il regno non esisteva persona dal cuore più puro di lui. A bordo del leggendario destriero i tre si diressero verso il cielo stellato per raccogliere della polvere di stelle. Stavolta appena la demonessa li vide con la polvere richiesta, cacciò un urlo agghiacciante, cadde l’ultima placca d’oro, ed ella scomparve in una nuvola di zolfo. Morta la demone, i tre liberarono la principessa, ma ella non voleva tornare senza i valorosi principi che erano stati pietrificati nel tentativo di salvarla. Ancora una volta fu il fedele Jen a suggerire di soffiare sulle statue la polvere di stella raccolta, e fatto questo esse si dissolsero lasciando al loro posto tanti bei giovani felici e sorridenti. Tornati tutti insieme al regno di Storybrook riportarono la principessa Angel edi principi liberati ed il re, al settimo cielo per aver ritrovato la figlia, depose l’ascia di guerra, e celebrò le nozze più belle che qualunque regno avesse mai conosciuto, e vissero per sempre felici e contenti.
Lo studio Pierrot viene fondato nel 1979 dall’unione di un gruppo di ex professionisti appartenenti sia alla Tatsunoko production sia della Mushi production. La prima opera con cui comincia a prendere una notevole importanza avviene nel 1981 grazie alla collaborazione alla realizzazione delle animazioni della famosissima e storica serie televisiva ” URUSEI YATSURA letteralmente gente della stella uru da noi conosciuta comeLamù la ragazza dello spazio
.Ma è nel 1983 che lo studio pierrot realizza probabilmente l’anime più importante della sua carriera, non che marchio di fabbrica ovvero MAHO NO TENSHI CREAMY MAMY letteralmente ( l’angelo della magia creamy maamy ) trasmesso in giappone dal 1983 \84 conosciuto in Italia come L’Incantevole Creamy. Con quest’opera abbiamo non solo una nuova esplosione nel campo delmerciamdising. ma soprattutto portano alla ribalta una nuova tipologia di anime :
” IL MAHOU SHOUJO non è un caso che la mascotte dello studio sua un clown: infatti compare sia nel logo che nel nome. Pierrot in francese significa appunto clown. Innumerevoli sono stati le opere arrivate in Italia: vediamo ora quelle più famose e conosciute
NILS HOLGERSSON ( anime fiabesco)
LAMU’ ( anime commedia fantastica)
LO STRANO MONDO DI MINU’
SCERIFFI DELLE STELLE (anime robotico)
E’ QUASI MAGIA JONNY
PALLA AL CENTRO PER RUDY (anime calcistico)
DUE COME NOI ( anime di lotta tra bande rivali)
YU YU HAKUSHO (anime shonen lotta fantastica)
HUNTER X HUNTER
GTO
POWER STONE (anime lotta fantastico)
SAYUKI LA LEGENDA DEL DEMONE DELL’ILLUSIONE (8 anime lotta fantasy)
SUPER GALS TRE RAGAZZE ALLA MODA
MWE MEW ANICHE VINCENTI
NARUTO
BLUE DRAGON
ma noi in questo articolo esamineremo solo le opere majokko ovvero dopo
l’incantevole Creamy
sull’onda del successo vennero create
Magica Emy
,Evelin la magia di un sogno d’amore,
Sandy daimille colori,
FANCY LALA
e ultimo in ordine di tempo
Per urlteriori approfondimenti vi rimandiamo alle singole schede dove potrete trovare le recensioni. Vi lasciamo con una curiosità: escluso Fancy Lala (1998) le altro 4 maghette, uscite tra gli anni (1983 \1986) sono state curiosamente riunite in un simpatico, quanto improbabile lungometraggio dal titolo” Alien x – terrore dalla dimensione A( recensione nell’apposita sezione)
Come al solito, noi di Animation Empire, spriamo per alcuni di avervi fatto fare un bel salto indietro nel tempo e nei ricordi per altri di avervi incuriosito riguardo un genere non più in auge e di avervi fatto venir voglia di approfondirlo e scoprirlo.
ora vi vi racconteremo l’inizio dell’animazione giapponese
Anime:Nell’aprile del 1978 all’interno della trasmissione “Buonasera con… ” in onda su rai2, curata da Nicoletta Arton, e condotta dal quartetto Cetra, fa la sua prima apparizione in italia “Ufo robot Grendizer, ovvero Atlas Ufo Robot Goldrake. Per molti è un fulmine a ciel sereno, l’accendersi di una passione inaspettata: il prodotto è infatti decisamente nuovo ed accattivante, destinato a fare furore, a cambiare l’animazione vista fino a quel momento, ovvero la disney, a creare una folla di seguaci, ma anche a rispolverare la questione della miglior fascia oraria di trasmissione e dell’utenza migliore che ne avrebbe potuto usufruire, proprio perchè inizialmente veniva visto solo il lato violento ed immorale del fenomeno. Inizialmente, confrontandoli appunto con i prodotti disney e della warner bros, non era possibile ignorare la scarsa qualità dell’animazione, ma non era sicuramente questo il lato migliore dell’animazione giapponese, in quanto ciò che affascinava erano senz’altro lo stile e la trama innovativa, ma soprattutto colpiva il fascino dei personaggi, sia dal punto di vista psicologico che grafico, in quanto venivano presentate nuove tecniche, capaci di far superare i propri limiti. Utilizzando come base di partenza le tecniche tradizionali dell’animazione, cosa usata soprattutto da Hanna & Barbera e il linguaggio dei manga il quale era una fonte inesauribile di soggetti e stili di ogni genere, le case produttrici giapponesi applicano agli anime elementi importanti del mondo cinematografico: ad esempio alternando il campo lungo ad un primo piano , crea
ndo così un piacevolissimo effetto dinamico oppure utilizzano la visione quadrangolare che fornisce allo spettatore una riproduzione distorta dell’immagine, cosa che si rivela al quanto funzionale agli scopi narrativi, vengono in fine ripresi molti movimenti di macchina quali zoomate, panoramiche, dissolvenze , cambi di intensità di luce , tutte tecniche che non richiedono un supplemento di manodopera e un conseguente aumento dei costi di produzione. E tutto questo veniva eseguito senza l’ausilio dio un computer che fino agli anni 80 aveva solo la minima funzione di archivio per le bozze.
Goldrake si presenta soprattutto come pietra miliare di un mondo fino a quel momento sconosciuto ossia quello degli anime giapponesi riferiti a i robot .
Dovete sapere però che Goldrake non è il primo anime giunti in Italia : infatti questo primato spetta a Heidi opera che la stessa Rai aveva presentato e mandato nell’estate del 1976, anime che aveva portato diverse innovazioni, fra cui profonde modifiche all’industria del giocattolo, la produzione di un libro per bambini, ed altri arricchimenti dell’immaginario dei più piccoli, non a caso da allora, Hedi è stato replicato numerose volte, ottenendo sempre uno strepitoso successo di pubblico.
Esiste però una sostanziale differenza tra i due anime infatti Goldrake nasce per il mercato interno giapponese al contrario Heidi che nasce da un celebre romanzo del 1880 viene creato con lo scopo di farne un prodotto prevalentemente per un pubblico straniero.
Dobbiamo riconoscere che i cinematografisti giapponesi hanno perfettamente centrato il loro obbiettivo, infatti, Goldrake e Heidi sono divenuti parte integrante dei nostri discorsi, delle nostre fantasie, di discussioni e di polemiche, infatti ancora oggi non possiamo far altro che ammettere che quelle scene conivolgenti e mozzafiato, quel turbinio di immagini e suoni appartenenti alle sigle per metà giapponesi e per metà italiane hanno sfidato il tempo diventando un ricordo nostalgico della generazione ed emittenti tv locali, quella che qualcuno ha successivamente chiamato generazione Goldrake.
Quindi tale approfondimento nasce dal desiderio di conoscere più approfonditamente un mondo che quasi senza farsene accorgere si è infiltrato nella nostra cultura influendo sulle nostre scelte di vita e modo di essere cambiando radicalmente i nostri gusti e la nostra immaginazione.
Hayao Miyazaki nasce a Tokyo il 5 Gennaio 1941 è un fumettista, un animatore, uno sceneggiatore, regista e un produttore giapponese di anime riconosciuto in tutto il mondo tant’è vero che ricevette l’oscar per “la città incantata” , nel 2003 ed il leone d’oro alla carrira ( massima onorificenza per un artista), alla mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia nel 2005 , fondò lo studio gibli assieme al suo collega e mentore Isao Takahata . Ora che ha appeso il pennello al chiodo la sua eredità è stata raccolta con ottimo successo dal figlio Goro Miyazaki già capace di fare capolavori come ” i racconti di terra mare delò 2006 e la collina dei pavari del 2011″.
ma torniamo al nostro Hayao il quale visse un infanzia molto tranquilla , suo padre possedeva una fabbrica di componenti di aerei tra cui i i famosissimi caccia 0.Questo tipo di attività può probabilmente spiegare la sua grande passuione per il volo e per le macchine volante come si può vedere molto chiatramente attraverso opere come conan ragazzo del futuro , Laputa e Nausica della vlle del vento e tante altre .
Un dranna che sicuranebte lo afflisse e che possiamo notare in chiave autobiografica sia in totoro che nel recentissimo ” Si alsa il vento”è una tubercolosi spinale che colpì la madre facendola ricoverare nel 1947 per 9 anni.
grande appassionato di manga e anime dopo essesi laureato in scenze politiche ed economia nel 1963 entrò a far parte dello staf di disegnatori deylla toei, come inizzi nel 1971 assieme a takahata diresse alcuni episodi della primissima serie di lupen 3 . NEL 1973 mIYAZAKI E TAKAHATA collaborano con la nippon animation al famoso progettoworld masterpiece theatre progetto che consisteva nel fare sei anuime traendo ispirazione da romanzi europei del calibro di “haidy ,Marco dagli appennini alle ande che si ispira al famoso libro cuore e Anna dai capelli rossi.la svolta avviene nel 1978 con conan il ragazzo del futuro opera molto famosa in italia ispirata al romanzo per ragazzi the incredible tide di Alexander Key di cui Miyazaki furegista, character designer, curatore delle scenografie e degli storibard .
Dell’anno successivo è il suo primo lungometraggio lupen III il castello di caglioostro. nel 1982 la rivista animage produsse il manga nausica della valle del vento e chiese a Miyazaki di realizarci sopra un’opera cosa che puntualmente avvenne nel 1984. Il successo riscosso da questo film permise a Miyazaki di fare il grande salto, addirittura riuscì a fondare un proprio studio di produzione e nel 1985 proprio con l’amico Takahata fondò il famosissimo studio gibli , un luogo in cui i due registi si sarebbero potuti esprimere dando libero sfogo alla loro fantasia e alla creatività protetti da necessarie coperture finanziarie.
Elsa è una bambina che fin da piccola capisce di essere speciale, non solo perchè è una principessa, ma soprattutto per i suoi straordinari poteri che fin dalla tenera età le causeranno non pochi problemi.
Elsa però non era sola, aveva una sorella di nome Anna a cui era molto legata e con cui giocava sempre assieme. Fino a che , un brutto giorno la ragazzina inavvertitamente le lanciò un cubetto di giaccio colpendola in un occhio e a quel punto la piccola si sentì in colpa per aver colpito la sorellina minore che in quel preciso momento rischiava la vita.
Anna tuttavia si salvò grazie a dei troll che la curarono guarendola definitivamente, ma a causa di quel maledetto incidente, le due sorelle vissero in casa separate; l’una non doveva avvicinarsi all’altra.
Passarono anni e anni e Anna era sempre più convinta che Elsa la odiasse e non le volesse più bene, quando, un giorno, le due si rincontrarono per l’incoronazione della sorella maggiore, che doveva tener celato il suo potere al mondo intero.
Anche se Elsa era spinta dalle migliori intenzioni non riuscì a controllare i suoi poteri e, improvvisamente eccola provocare una tempesta di neve e lasciare dietro di se un manto di ghiaccio; sconvolta per aver causato tale disastro ed essere stata vista da tutti come un mostro, proprio a causa di quel dono che la rendeva unica, scappò via lasciando dietro di se desolazione e paura negli animi dei suoi sudditi di cui lei era diventata la regina.
ma si sa come è la storia: si ha sempre paura di ciò che è diverso, anche se è semplicemente un dono datoci nostro malgrado.
La regina Elsa pertanto si trovò a vagare da sola in cerca di solitudine, consolata solo dalla sua straordinaria passione per il canto. Andò così fino a quando inavvertitamente da vita a Olaf, un pupazzo di neve, interpretato magistralmente dal brande Enrico Brignano “attore teatrale e comico”.
L’ unica cosa che voleva la ragazza era essere guidata dal suo cuore, essere se stessa senza dover mentire tenendo una maschera che la proteggesse dalla cattiveria ingiustificata del mondo nei suoi confronti. La cosa che voleva di più al mondo era trovare la sua identità, dimenticando il suo passato per poter rinascere a nuova luce, comprendendo pertanto che era inutile fuggire ed era meglio affrontare il problema. Nella rabbia di quel momento eresse un palazzo di cristallo dove rintanarsi dal mondo , ma si sa, il sangue è sangue e Anna era decisa a trovare la sua amata sorella non capendo, ne da dove provenisse il suo potere, né perché glielo aveva tenuto nascosto e tanto meno il motivo della sua fuga da lei e dal suo regno. Ponendosi questi interrogativi che le attanagliavano la mente, si incamminò fino a trovare il suo palazzo di cristallo e lei, Elsa, più radiosa che mai, bellissima la quale risplendeva di una vera luce che emanava al contempo felicità ma anche tristezza. Anna che era un peperino che non sapeva proprio tenere la bocca chiusa le fece talmente tante domande, che la regina dei ghiacci si infuriò di nuovo mettendola nuovamente in pericolo nel medesimo modo di anni addietro mentre le intimava di andarsene. Anna,prima di perdere i sensi, le disse che a lei non importava del suo potere perché lei le voleva bene per com’era e che non la spaventava il suo potere. Per Anna, Elsa era e rimaneva la sua amata sorella.
Anche questa volta Anna venne salvata dai troll di cui lei aveva un vago ricordo legato alla sua infanzia. Passò da li qualche tempo ed Elsa tornò a casa togliendo il regno di mano a degli invasori che in sua assenza e quella di Anna si erano impadroniti del castello.
Elsa ed Anna ritornarono sorelle. Elsa si riprese il suo regno e la sua vita, questa volta con la consapevolezza di saper controllare il suo potere e l’aver compreso l’importanza di avere qualcuno vicino come appunto la sua amata sorella. Finito il primo tempo, se vi piace vi racconto anche la seconda parte.
La prima serie, , ruota intorno a Usagi Tsukino, simpatica ragazzina delle medie, un pò goffa e pasticciona , il cui destino viene segnato dall’incontro con una strana gatta parlante di nome Luna. Quest’ultima dona alla fanciulla una spilla dai poteri misteriosi, permettendogli così di diventare una guerriera sailor.
Luna quindi spiega a Usagi che il suo compito sarà quello di riunire tutte e 5 le guerriere sailor e con il loro aiuto rintracciare la principessa del regno della luna e proteggere la Terra. Usagi così assume le sembianze di Sailor Moon, la guerriera dell’amore e della giustizia, suo malgrado, si troverà faccia a faccia con gli emissari del della luna nera, il cui scopo è quello di trovare il cosiddetto Cristallo d’Argento, misteriosa pietra dalgli immensi poteri, capace persino di risvegliare la regina Metalia.
Ad aiutare Sailor Moon si uniranno quindi altre guerriere: Ami (Sailor Mercury), Rea (Sailor Mars),Morea (Sailor Jupiter) e Marta (Sailor Venus). Quest’ultima in un primo momento scambiata per la famigerata Principessa della Luna.
Durante le loro battaglie in oltre le cinque ragazze verranno spesso aiutate a dalla presenza di milord ,in realtàMarzio (universitario nell’anime e liceale nel manga).
In seguito si scoprirà la vera identità di Sailor Moon e chi lei in realtà rappresenta, ma ovviamente non dico nulla, lascio a voi otaku il piacere di scoprirlo. E la stessa identica cosa vale per la misteriosa figura che ha il nome di Milord: perchè appare sempre per salvare le nostre eroine nei momenti più critici? chi si cela dietro la sua maschera?
La prima stagione si concluderà con lo scontro finale tra le Guerriere Sailor e Metalia divenuta potentissima, ma nonostante questo le paladine della giustizia vincono lo scontro finale salvando la terra e felici di aver portato a compimento la loro missione primaria ossia quella di ritrovare la principesa del regno lunare.
la rana d’oro C’era una volta in un paesino sperduto nei pressi della regione di Carirnevile una rana dal guscio dorato la cui particolarità è che era l’unica al mondo con un manto tanto luccicante, che la faceva sembrare d’oro. A causa di questa sua rarità veniva ricercata da tutti, soprattutto perché il suo valore era inestimabile. Questa rana d’oro di nome Fairy aveva capito di essere braccata da tutti coloro che sarebbero stati felici di fare una fortuna e si nascose in uno stagno pieno di insidie per l’uomo. Un giorno un ragazzo di nome Stefano, esile e affamato capitò da quelle parti attraversando la fitta foresta piena di insidie e si ritrovò in quel laghetto sperduto e disse: ” Oh, ecco qua il laghetto che tanto ho agognato, finalmente posso dissetarmi, non ce la faccio più, ho camminato per giorni e giorni e sono sfinito. La rana, all’udir di quelle parole dal fondo del lago disse:
Fairy: Ciao
Stefano: chi è che parla?
Fairy :abbassa lo sguardo e guarda nel lago
Stefano: o mio Dio, una rana dal manto dorato… che addirittura parla.
Così la rana cominciò a dialogare con lui dicendogli che aveva udito le sue parole e che le dispiaceva per la sua situazione ed a un certo punto esclamò:
E’ un pò che parliamo e vista la tua bontà d’animo voglio farti dono di un regalo: prendi questa conchiglia e ogni volta che esprimerai un desiderio quello si avvererà, però fa molta attenzione, non dovrai parlarne con nessuno altrimenti ti trasformerai in un riccio di mare e non tornerai più un uomo. Inoltre, se io vedrò che farai le cose per invidia la conchiglia perderà il suo potere e tornerà ad essere un semplice mollusco come tanti altri. Ora va; recati verso est, troverai un terreno con una casa che ho provveduto a realizzare per te, la riconoscerai perché ha il tetto a forma cilindrica di colore blu e rammenta, @nessuno dovrà venire a conoscenza del mio nascondiglio e di me@.
Il ragazzo ringraziò la rana d’oro che era stata tanto gentile con lui e le disse che il suo segreto sarebbe rimasto tale per sempre. Poi fece come gli aveva detto la rana. Stefano, salutata la rana, si incamminò e ad un certo punto , come aveva detto la sua simpatica amica, trovo la casetta dal tetto a forma di cilindro. Apri la porta e vi entrò trovando una tavola imbandita di cose prelibate, un letto comodo dove riposare, e un confortevole salotto con all’interno un bellissimo camino grazie al quale poteva scaldarsi quando avesse cominciato a fare freddo. Il ragazzo cominciò a lavorare duramente e sfruttò il terreno che aveva dietro la sua casetta piantando alberi e piante di ogni genere. Furono talmente tante e gli produssero così tanti prodotti, che in breve tempo diventò il più importante fornitore dei paesini limitrofi. Il ragazzo si dimenticò della conchiglia fino a che un giorno una bufera di vento spazzò via tutto quello che aveva realizzato con tanta fatica e lui ormai anziano non riusciva più a fare tutto da solo. Per fortuna si ricordò del prezioso regalo e pensò fosse giunto il momento di vedere le sue potenzialità. Allora disse :
“conchiglia vorrei la mia casa uguale a prima ma leggermente più grande, con una stanza in più per coltivare i miei ortaggi e una persona che mi stia accanto e che si possa occupare del raccolto al mio posto. La conchiglia a quel punto, in men che non si dica, realizzò il desiderio del vecchietto che fino a quel momento, buono e disponibile con tutti, in tutta la sua vita non ne aveva mai avuto bisogno. Ottenuto ciò Stefano di nuovo esclamò :
“conchiglia conchiglia vorrei che in paese, nella città di Carirnevile ci fosse una casa grande grande con tante stanze in modo da poter dare una casa a tutti i bambini e alle persone bisognose e vorrei che non gli mancasse mai nulla.
La conchiglia, visto il suo altruismo, esaudì all’istante il suo desiderio. Infine Stefano disse:
“conchiglia mi piacerebbe che quando io morirò tutto rimanesse al ragazzo che fino ad oggi mi ha aiutato e che tu torni dalla rana d’oro”.
Stefano dopo qualche tempo scomparve e il ragazzo, che fino a quel tempo lo aveva aiutato, continuò a portare avanti il suo lavoro passandolo alle generazioni future mentre Stefano, non morì, come voi lettori potete immaginare, ma tanta era stata la su generosità e disponibilità in tutta la sua vita, che ottenne la più bella delle ricompense: infatti andò a far compagnia alla rana in quel bel laghetto diventando un bellissimo delfino per il desiderio della rana d’oro che aveva avuto ragione a fidarsi di quel ragazzo, dall’aspetto povero, ma tanto ricco di cuore. Stefano rimase nei cuori di tutti coloro che lo avevano conosciuto e amato e è per questo che vi ho narrato la sua storia.
C’era una volta, Once upon a time serie formata da 4 stagioni di circa 33 episodi ciascuno.
Serie che riscosse un successo inaspettato poichè pone gli spettatori dinanzi ad una visione del tema fiabesco completamente differente da quella che tutti abbiamo conosciuto, in quanto in questa saga, nulla è quello che sembra. La storia si dipana da un sortilegio scagliato dalla sovrana cattiva, Grimilde di Biancaneve, ribattezzata nella serie Regina, la quale decide apparentemente di lanciare questo maleficio a causa di un torto subito da Biancaneve, quando quest’ultima era solo una bambina: scopriremo solo col prosieguo della saga che questo è solo un pretesto e la punta dell’iceberg. Il sortilegio scagliato da Regina trasferisce tutti gli abitanti del mondo delle fiabe nel mondo reale, e più precisamente in una cittadina chiamata nella serie Storybrook, ma in realtà essa è il paese di Steveston a pochi km da Vancouver. La grande particolarità di questa città è che non esiste sull’atlante, non si può trovare se non se ne conosce l’ubicazione e tutti gli abitanti hanno perso a causa del maleficio tutti i loro ricordi della loro precedente esistenza e vivono come se nulla fosse mai stato. La protagonista della saga è la Salvatrice, una donna di 28 anni di nome Emma, che ignara di tutto ciò, sarà l’unica in grado di poter rompere il sortilegio scagliato anni addietro e si scoprirà solo seguendo la serie il motivo per cui è in grado di far ciò, ma l’unica condizione è che lei creda nella magia e nel mondo delle fiabe. Per farla venire a conoscenza di tutto ciò è necessaria una convocazione. In tutto questo ricopre un ruolo fondamentale Henry, il figlio da lei dato in adozione 10 anni prima e nel frattempo adottato proprio da Regina, l’unica insieme al Signore Oscuro Tremotino, che ha mantenuto i propri ricordi. Da qui si succedono molte avventure che li vedranno protagonisti, ma ovviamente non vi vogliamo svegliare molto, lasciandovi come al solito la curiosità di approfondire. Vi diciamo soltanto che i personaggi non saranno mai quello che vi aspettate: infatti pensereste mai che Peter Pan possa essere uno dei cattivi e di contro che Capitan Uncino, ( magistralmente doppiato da Francesco Pezzulli, voce storica di Leonardo di Caprio) divenga dalla seconda serie in poi uno dei protagonisti buoni?
Ruiscirà Emma a credere nella magia, in ciò che gli racconterà il figlio perduto ed in questo modo a salvare tutto il villaggio annullando il perfido sortilegio? Lasciamo a voi la visione, sperando con queste poche righe di aver suscitato in tutti voi la curiosità e, perchè no, la stessa passione che cattura lo spettatore fin dalle prime scene, incollandolo alla poltrona. Vi diciamo solo che questo è capitato anche a noi, e ci siamo divorati l’intera saga in poco più di un mese.
Dal canto nostro possiamo solo consigliarvi la visione di questa serie, poichè ha come autentici punti di forza un’ ambientazione a dir poco meravigliosa, un cast eccezionale, un doppiaggio straordinario, una trama estremamente coinvolgente, una saga che lascia senza fiato, fino alla infinita sequenza di colpi di scena che porta ad un imprevedibile e sconvolgente finale.
Pronti? In arrivo per voi e per approfondire album ed episodi
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LASCIATE CHE DI NUOVO VI NARRI UNA VECCHIA STORIA,E SI VEDRà QUANTO BENE LA CONOSCIATE : CON QUESTE PAROLE UNA STRAORDINARIA CLAUDIA CATANI, GIA IN ALTRI FILM VOCE DI ANGELINA JOLIE IN DIVERSI ALTRI SUOI MOVIES, CI INTRODUCE IN UN MONDO SPETTACOLARE E FATATO DOVE, COME SI NOTA FIN DALLE PRIMISSIME BATTUTE, NIENTE è QUELLO CHE SEMBRA, FINO A UN TOTALE RIBALTAMENTO DEI VALORI:INFATTI LA PROTAGONISTA MALEFICA NON
SOLTANTO NON è LA STREGA CHE NELLA CELEBREE FIABA DE “LA BELLA ADDORMENTATA NEL BOSCO” LANCIA LA MALEDIZIONE DEL FUSO CHE TUTTI CONOSCIAMO CON LA SEMPLICE SCUSA DI NON ESSERE STATA INVITATA ALLA FESTA PER LA NASCITA DELLA PRINCIPESSA , MA ADDIRITTURA LA PROTAGONISTA ”MALEFICA” ,CHE TUTTI RICORDIAMO COME L’INCARNAZIONE DEL MALE, VIENE INVECE RAPPRESENTATA COME LA Più POTENTE DELLE FATE CHE PRONUNCIA LA SUA CELEBRE MALEDIZIONE DEL FUSO SPINTA DALLA VENDETTA IN SEGUITO AL COMPORTAMENTO EGOISTA E MESCHINO DI COLUI CHE NORMALMENTE è L’INCARNAZIONE DELLA BONTà E DEL “BENE” NONCHè DELL’AMORE. OLTRE A QUESTO, IL RIBALTAMENTO DEI RUOLI PROSEGUE, CON LA NASCITA DELLA PRINCIPESSINA, SIA PER QUANTO CONCERNE IL RUOLO DELLA BALIA, CHE NON è QUELLO PREVISTO, SIA PER L’INUTILITà DEL PRINCIPE AZZURRO, CHE NOTORIAMENTE IN TUTTE LE FIABE è LA SOLUZIONE DEI PROBLEMI, FINO A PORTARE LO SPETTATORE A 2 REAZIONI: LA PRIMA CHE INCONSCIAMENTE STA FACENDO IL TIFO PER LA PRESUNTA “ CATTIVA” E GODE QUINDI DELLA SCONFITTA DEL VERO “ MALE”, LA SECONDA RIFLETTE SUL FATTO CHE IL VERO AMORE è…COME AL SOLITOIL MIO INTERESSE è SOLO QUELLO DI INCURIOSIRE ED INTRIGARE, NON SPOILERARE TRAME O DARE GIUDIZZI, PERCIò LASCIO AL NOSTRO AFFEZZIONATISSIMO LETTORE IL PIACERE DI CAPIRE QUANTO HO SCRITTO ANDANDOSI A GUSTARE LA DOLCEZZA E L’INCONTENIBILE BRAVURA DELLA JOLIE NEL SUO DOPPIO RUOLO: PERCIò TUTTI AL CINEMA A VEDERE MALEFICENT, ED AL VOSTRO RITORNO VI ASPETTO TUTTI QUI PER ESPRIMERE, OPINIONI. CRITICHE E CHI Più NE HA Più NE METTA. ALLA PROSSIMA DAL VOSTRO AFFEZIONATISSIMO POLYMAR BUON DIVERTIMENTO A TUTTI