#Golf7 si chiama come la nonna del 1974 ma è più performante e sostenibile

Fari ad alto potenziale per bucare la nebbia e frecce dinamiche per affascinare

Un salto indietro nel tempo. Per me, al volante, stare con le ruote ben piantate per terra. O meglio, per ora, sull’asfalto. Ecco perché. Non pensate che, per il momento, mi sia dedicato a provare auto d’epoca. Almeno per ora. Ma sono ritornato alla trazione, per me, tradizionale e originaria: quella sulle ruote anteriori. Non solo, ma a un’auto ‘normale’, a due ruote motrici. Senza la guida assistita, se non per un avanzato cruise control che si autoregola a seconda della distanza dal mezzo che precede. E che si può predefinire all’istante. E ancora, ‘seduta’ bassa, volante con un’ottima presa. Non tanti CV, 110, ma il giusto tiro ai bassi che un diesel 1600 cc riesce ad assicurare se ha la coppia bassa. Il cambio? Non occorre dirlo: su questo modello è manuale. Cinque porte, sedili avvolgenti, e poi… Va beh: ora togliamo il telo di protezione e scopriamo la nuova #Volkswagen #Golf7. Sette, perché è la settima generazione di un’auto della quale la Casa tedesca ha prodotto quasi 7 milioni di esemplari, a partire dal 1974. Quando uscì il primo modello, a due porte con il portellone. Ottimo per il carico.

Già nel 1976, in marzo uscì dalla catena di montaggio l’esemplare numero 500 mila.

Un’auto per le famiglie, ma anche per i giovani. Versatile, popolare. Come nella mission originaria del marchio Auto del popolo, o Volks Wagen. Sempre nel 1976 la prima Golf GTI. E nello stesso anno debutto del modello con motore diesel. Nel giugno 1978 il traguardo di 2 milioni di esemplari e l’approdo negli Stati Uniti con la ‘Rabbit’. Nel 1979, a settembre siamo a quota 3 milioni, ed esce la Cabrio. Nel 1982, 5 milioni di esemplari a febbraio. Ed esce il Turbodiesel. Soltanto nel 1983, la prima generazione esce di produzione nell’Europa occidentale dopo 6 milioni 780 mila 50 esemplari. La seconda generazione si sviluppa dal 1983 al 1991: 6,3 milioni di unità. Nell’86 la prima versione della GTI con motore a benzina e 4 valvole, e debutto della syncro con trazione integrale. Poi anche con ABS. Nell’89 la Golf Hybrid.

Nel 1991 inizia la produzione in Polonia.

Esce di produzione nell’Europa occidentale dopo 6.301.000 esemplari. Terza generazione e debutto del motore a sei cilindri. Il TDI Turbodiesel a iniezione diretta arriva nel 1993, assieme alla seconda Cabrio, alla Variant. A novembre 1996 Golf compie 11 milioni di unità. E di questa generazione sono stati prodotti 4.805.900 esemplari. Quarta generazione dal 1997 al 2003, con la 4 Motion il GTI da 180 CV, la R32 con 241 CV. Nel 2003 esce il cambio diretto DSG sulla R32. Uscita di produzione della 3. Serie dopo oltre 4,3 milioni di esemplari. Quinta generazione dal 2003 al 2008, con la vendita sui mercati nazionale e internazionali di 2.344.182 unità. Esce la Variant, le versioni Blue motion. I motori 1400 da 140 e 170 CV. E la R32 con il 3.2 VR6 da 250 CV. La 6.generazione va dal 2008 al 2012.

Riduzione dei consumi, nuove tecnologie, sistema Adaptive cruise control, regolazione adattiva dell’assetto.

E nel 2009 esce la Golf R. ed ecco la settima generazione: 100 kg in meno di peso, che si riflettono in maggiore grinta e consumi minori fino al 23 per cento. Con un consumo medio che con una guida normale si può attestare sui 4,6 l/100 km. Il #Testdrive? Stavolta andiamo a Monfalcone. In provincia di Gorizia. Nella città dei cantieri. A Vedere il canale Valentinis. Navigabile fino nel cuore della città. Perché mi evoca un ricordo motoristico, ancorchè nautico. A fine anni ’90 vi si tenne una rassegna nautico-fieristica. La prima dell’Alto Adriatico. Con la quale collaboravo per amicizia con l’organizzatore. Così ho vinto un #test per l’epoca da brivido. Ma che anche oggi emozionerebbe chiunque: un giro con il motoscafo F1 del campione del mondo Cappellini. Che spettacolo. Tornando a noi, #charlieinauto è iniziato con la prova di una #Golf. Quindi, un excursus sulla storia di questo miracolo tedesco se lo meritava. Alla prossima puntata.

#charlieinauto2/132