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Osservazioni

Dopo anni di assenza sono rientrata in Libero,pensavo che fosse migliorato,ma con mio rammarico ho notato che alcune persone sono maleducate e bugiarde.Il portale è come al solito lentissimo e creare un blog è più complicato di anni fa. Libero ha tolto le foto, non ti dice quanti messaggi hai scritto e quanti  ne hai ricevuti,sì è peggiorato e  speriamo che Libero si dia una mossa per evitare che ci sia una migrazione verso altri portali.Come sempre i golden blog sono insulsi e con immagini anche osè,i contenuti sono copiati ,lo so di certo,perchè molti non sanno scrivere in italiano corretto.

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attualità

Discussione:Violenza contro le donne

La violenza di genere, anche detta violenza contro le donne, è -appunto- la violenza perpetrata contro donne e minori, basata sul genere, ed è ritenuta una violazione dei diritti umani.

Questa terminologia è largamente usata sia a livello istituzionale che da persone e associazioni di donne che operano nel settore. «Parlare di violenza di genere in relazione alla diffusa violenza su donne e minori significa mettere in luce la dimensione “sessuata” del fenomeno in quanto […] manifestazione di un rapporto tra uomini e donne storicamente diseguali che ha condotto gli uomini a prevaricare e discriminare le donne» e quindi come «[…] uno dei meccanismi sociali decisivi che costringono le donne a una posizione subordinata agli uomini», così come viene rilevato nell’introduzione della Dichiarazione delle Nazioni Unite sull’eliminazione della violenza contro le donne del 1993 che, nell’art.1, descrive la violenza contro le donne come «Qualsiasi atto di violenza per motivi di genere che provochi o possa verosimilmente provocare danno fisico, sessuale o psicologico, comprese le minacce di violenza, la coercizione o privazione arbitraria della libertà personale, sia nella vita pubblica che privata». La violenza alle donne in Italia solo da pochi anni è diventato tema e dibattito pubblico, mancano politiche in contrasto alla violenza alle donne, ricerche, progetti di sensibilizzazione e di formazione.

Le varie forme di violenza di genere

Da diverse ricerche emerge che la violenza sulle donne si esprime in vari modi ed in tutti i paesi del mondo. Esiste la violenza domestica esercitata soprattutto nell’ambito familiare o nella cerchia di conoscenti, attraverso minaccemaltrattamenti fisici e psicologici, atteggiamenti persecutoripercosseabusi sessualidelitti d’onoreuxoricidi passionali o premeditati. I bambini, gli adolescenti, ma in primo luogo le bambine e le ragazze adolescenti sono esposte all’incesto.

Le donne sono poi esposte nei luoghi pubblici e sul posto di lavoro a molestie sessuali e a ricatti sessuali. In molti paesi le ragazze giovani sono vittime di matrimoni coatti e vengono indotte alla prostituzione forzata e/o sono vittime di tratta. Ci sono le violenze più eclatanti come le mutilazioni genitali femminili, l’uso dell’acido per sfigurare, lo stupro di guerra ed etnico , il femminicidio che in alcuni paesi, come in India e in Cina, assume l’aspetto dell’aborto selettivo(le donne vengono indotte a partorire solo figli maschi, perché più riconosciuti e accettati socialmente), altrove invece si uccidono donne in modo sistematico. Ci sono violenze poco visibili come quelle relative alla salute riproduttiva (abortosterilizzazione forzatacontraccezione negata).

Le ricerche compiute negli ultimi dieci anni dimostrano che la violenza contro le donne è endemica, nei paesi industrializzati come in quelli in via di sviluppo. Le vittime e i loro aggressori appartengono a tutte le classi sociali o culturali, e a tutti i ceti economici. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, almeno una donna su cinque ha subito abusi fisici o sessuali da parte di un uomo nel corso della sua vita. E il rischio maggiore sono i familiari, mariti e padri, seguiti dagli amici: vicini di casa, conoscenti stretti e colleghi di lavoro o di studio.

Il fenomeno in Italia

Secondo il rapporto Istat 2006 il numero di donne italiane tra i 16 e i 70 anni che hanno subito violenze fisiche nel corso della propria vita sono il 18,8%; non è disponibile un dato con cui poter effettuare una comparazione con gli uomini. Le donne che hanno subito violenze sessuali sono il 23,7%, e il 2,3% sono state vittime di stupro. Oltre il 90% di queste violenze non viene denunciato. Il 69,7% degli stupri sono stati commessi dal partner o da un’ex partner, il 17,4% da un conoscente, il 6,2% da uno sconosciuto. Nel solo anno 2006 la percentuale di donne che ha subito violenze fisiche è il 2,7%, mentre è del 3,5% quella di violenze sessuali e dello 0.2% per le vittime di stupri. Le violenze fisiche vengono commesse con frequenza leggermente maggiore dai partner rispetto ai non partner, mentre i dati sulle violenze sessuali generiche vedono una netta maggioranza dei casi commessi da non partner a causa della predominanza delle molestie sessuali, non rilevate per i partner. Particolarmente rilevante è l’incidenza delle violenze domestiche, di cui sono state vittima il 14,3% delle donne nel corso della propria vita.

Alcune associazioni mascoliniste sostengono che i media abbiano talvolta usato toni catastrofici forzando i dati; ad esempio alcuni quotidiani dichiarano che “per le donne tra i 15 e i 44 anni la violenza è la prima causa di morte e di invalidità, prima del cancro o degli incidenti stradali“, riportando peraltro una valutazione presente in un documento del Consiglio d’Europa.

Un’altro aspetto criticato da alcuni gruppi mascolinisti è che per l’Italia, al contrario di quanto fatto negli Stati Uniti e in alcuni Paesi europei, non sono mai state svolte ricerche sulla violenza di senso opposto, come ammesso dallo stesso ISTAT, al quale il Ministero delle Pari Opportunità ha finora commissionato solo ricerche sulla violenza sulle donne. Negli USA, analoghe ricerche condotte in modo indipendente dal sesso, hanno dimostrato che esiste anche una violenza delle donne nei confronti degli uomini e che la percentuale supera il 40%. In Italia, al momento, non esistono dati in merito.

Il movimento contro la violenza sulle donne

A partire dagli anni settanta il movimento delle donne e il femminismo in occidente hanno iniziato a mobilitarsi contro la violenza di genere sia per quanto riguarda lo stupro che per quanto riguarda il maltrattamento e la violenza domestica.

Le donne hanno messo in discussione la famiglia patriarcale e il ruolo dell’uomo nella sua funzione di “marito/padre-padrone”, non volendo più accettare alcuna forma di violenza esercitata su di loro fuori o dentro la famiglia.

La violenza alle donne, in qualunque forma si presenti, ma in particolare quando si tratta di violenza intrafamiliare, è uno dei fenomeni sociali più nascosti, è considerato come punta dell’iceberg dell’esercizio di potere e controllo dell’uomo sulla donna e si mostra in diverse forme come violenza fisica, psicologica e sessuale, fuori e dentro la famiglia.

Già negli anni settanta le donne hanno creato i primi Centri Antiviolenza e le Case delle donne per ospitare donne che hanno subito violenza e che potevano trovare ospitalità nelle case rifugio gestite dalle associazioni di donne. In Italia i primi Centri Antiviolenza sono nati solo alla fine degli anni novanta ad opera di associazioni di donne proveniente dal movimento delle donne, tra cui la Casa delle donne per non subire violenza di Bologna e la Casa delle donne maltrattate di Milano. Ad oggi sono varie le organizzazioni che lavorano sui vari tipi di violenza di genere. I Centri antiviolenza in Italia si sono riuniti nella Rete nazionale dei Centri antiviolenza e delle Case delle donne.

fonte https://it.wikipedia.org/wiki/Discussione%3AViolenza_contro_le_donne%2Fnuova_versione#cite_ref-12

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Assetto di volo (Pierluigi Cappello)

A Gino Lorio, in memoria

Con lui venivano una determinazione feroce
dalla camera alla palestra
i cento metri percorsi in cinque minuti,
con una tensione di motore imballato
tutta la forza del suo corpo spastico
ribellata alla forza di gravità.

Sant’Agostino diceva che perfezione
è la carne che si fa spirito, lo spirito che si fa carne
ma non è vero: ogni mattina i puntali delle stampelle
scivolano metro a metro per guadagnarne cento
ogni mattina lo spirito è tagliato via da quel corpo,
dalle suole strascicanti e dalle nocche strette,
bianche sull’impugnatura,
ogni mattina dal dorso di lottatore
si stacca un collo di tendini tesi e redini allentate
un urlo chiuso nella sua profondità,
perfetto nella sua separazione.

E io vi vedo una bellezza di cimieri abbattuti
e dentro la parola andare la parola compimento
e sono sicuro che lui sogna baci pieni di vento
mentre la volontà conquista le giornate a morsi,
schiaffo dopo schiaffo perché venga la sera
schiaffo dopo schiaffo chiglia in piena bufera.

Ci vuole un’estate piena e un padre calmo,
un dio non assiso in mezzo agli sconfitti
ma così in tutta bellezza lo posso immaginare
come un bambino alle prime pedalate,
reggilo, eccolo, tienilo così – adesso tiene
uniti la terra e il cielo dell’estate
non sbanda più, vince, è in equilibrio,
vola via.

http://www.pierluigicappello.it/?page_id=114

Pierluigi Cappello (Gemona del Friuli8 agosto 1967 – Cassacco1º ottobre 2017) è stato un poeta italiano.[1] Ha scritto numerose opere in lingua friulana, rientrando nell’omonima letteratura.

Biografia

È nato a Gemona del Friuli nel 1967, ma è originario di Chiusaforte, dove ha trascorso la fanciullezza. Dopo aver compiuto gli studi superiori a Udine, ha frequentato la facoltà di Lettere presso l’Università di Trieste. Nel 1999 assieme a Ivan Crico ha ideato, e diretto per diverso tempo, La barca di Babele, una collana di poesia edita dal Circolo Culturale di Meduno, che accoglie autori noti dell’area friulana, veneta e triestina. È poi vissuto a Cassacco dove scriveva e dove era impegnato in un’intensa attività artistica e di diffusione della cultura anche nelle scuole e all’università. Varie e significative sono le iniziative culturali sviluppate in Friuli che fanno capo a questo poeta, legate alla poesia, alla saggistica, al teatro. Numerosi i premi nazionali vinti con i suoi libri di versi e citati di seguito. Per Il me Donzel ha ricevuto i premi Città di San Vito 1999 e Lanciano-Mario Sansone 1999, quest’ultimo ex aequo con Bianca Dorato. Con Dittico, che comprende poesie inedite in friulano e in italiano, ha vinto il Premio Montale 2004.

Nel 2006 ha pubblicato quasi tutte le raccolte delle sue poesie in Assetto di volo, a cura di Anna De Simone, con introduzione di Giovanni Tesio, Crocetti Editore, Milano. Per questo libro ha vinto il Premio Nazionale Letterario Pisa; il Premio Bagutta 2007 sezione Opera Prima, il Superpremio San Pellegrino 2007, il Premio Speciale della Giuria “Lagoverde 2010”.

Un nuovo libro di poesie, Mandate a dire all’imperatore, con postfazione di Eraldo Affinati, è stato pubblicato da Crocetti Editore, Milano 2010.

Sue poesie sono apparse sulle seguenti riviste e antologie: «Caffè Michelangiolo», «clanDestino», «Diverse Lingue», «La Battana»,«Poesia», «Tratti»; «Il pensiero dominante», a cura di F. Loi e D. Rondoni, Garzanti, Milano 2000; «Fiorita periferia. Itinerari nella nuova poesia in friulano», a cura di G. Vit e G. Zoppelli, Campanotto Editore, Udine 2002; «Tanche giaiutis (Come averle). La poesia friulana da Pasolini ai nostri giorni», a cura e con un saggio introduttivo di A. Giacomini, Associazione Colonos, Lestizza (Ud) 2003; «La stella polare. Poeti italiani dei tempi “ultimi”», a cura di Davide Brullo, Città Nuova Editrice, Roma 2008. “Mandate a dire all’imperatore”, in “Poesia”, Anno XXII, marzo 2009, N. 236, pp. 17–22. Ha pubblicato, riunite in volume, anche prose liriche comparse precedentemente su riviste, libri, monografie di poeti, con il titolo «Il dio del mare», Lineadaria Editore, Biella 2008. Sulla sua poesia hanno scritto, tra gli altri, Giovanni Tesio, che è l’autore di gran parte delle introduzioni ai suoi libri, Anna De Simone, Amedeo Giacomini, Alessandro Fo, Franco Loi, Mario Turello e Gian Mario Villalta.

Con Mandate a dire all’imperatoreCrocetti Editore, si aggiudica il Premio Viareggio-Rèpaci 2010 per la poesia[2].

Il 6 novembre 2012, al palazzo del Quirinale, riceve dalle mani del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano il premio Vittorio De Sica 2012 per la poesia.

Il 21 giugno 2013 l’Accademia dei Lincei gli conferisce il Premio «Maria Teresa Messori Roncaglia ed Eugenio Mari» per l’opera poetica.[3]

Nel novembre 2013 riceve il premio letterario “BRUNO CAVALLINI” per la poesia.

Il 27 settembre 2013 l’Università di Udine gli conferisce la laurea honoris causa in Scienze della formazione.

Il 5 dicembre 2013 la città di Udine gli conferisce la cittadinanza onoraria.

Il 13 dicembre 2013 riceve la cittadinanza onoraria del comune di Tarcento, dove ha creato e diretto per anni la rassegna intitolata “Lo sguardo della poesia, restare umani. Percorsi di poesia contemporanea”.

Nel cuore del Festival Vicino Lontano, il 17 maggio 2014, al Teatro Giovanni da Udine, è avvenuta la consegna del premio letterario internazionale Terzani ex aequo a Pierluigi Cappello e a Mohsin Hamid.

Il 20 settembre 2014, a Pordenone, ha presentato un suo nuovo libro, scritto per i bambini, Ogni goccia balla il tango (Rizzoli 2014).

Il 24 novembre 2016 a Udine è stato presentato da Gian Mario Villalta un nuovo libro di poesie, Stato di quiete, con prefazione di Jovanotti seguita da una sua nota introduttiva, BUR contemporanea, Rizzoli, Milano 2016.

Opere

Poesie

  • Le nebbie (Campanotto, Udine 1994)
  • La misura dell’erba (I. M.Gallino, Milano 1998)
  • Il me Donzel (Boetti, Mondovì 1999)
  • Amôrs (Campanotto, Udine 1999)
  • Dentro Gerico (La Barca di Babele, Circolo Culturale di Meduno, Pn, 2002)
  • Dittico (Liboà editore in Dogliani, Cn, 2004).
  • Assetto di volo (Crocetti Editore, Milano 2006)
  • Mandate a dire all’imperatore (Crocetti Editore, Milano 2010)
  • Azzurro elementare. Poesie 1992-2010 (BUR contemporanea, Rizzoli, Milano, luglio 2013)
  • Stato di quiete, Poesie 2010-2016, BUR contemporanea, Rizzoli, Milano 2016.

Prose

  • Il dio del mare (Lineadaria Editore, Biella 2008).
  • Questa libertà (Rizzoli, Milano, settembre 2013)
  • Ogni goccia balla il tango. Rime per Chiara e altri pulcini. Illustrazioni di Pia Valentinis, (Rizzoli, Milano, settembre 2014.)
  • “Il dio del mare” (BUR contemporanea, Rizzoli, Milano 2015), prefazione di Antonio Prete.
  • fonte https://it.wikipedia.org/wiki/Pierluigi_Cappello
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I disperati di Gorizia

Gorizia, galleria Bombi, da agosto girone infernale di centoventi afghani e pachistani. Nel tunnel un tempo aperto al traffico e al rombo dei camion, oggi fin troppo enorme e silenzioso, di notte i nostri passi rimbombano. L’alito è bianco, a Gorizia il freddo non scherza, e nella luce livida dei neon sempre accesi centinaia di occhi ci osservano da sotto ammassi di coperte, chi sorride, chi saluta, chi guarda indifferente. Eppure c’è un ordine strano in tutto questo, quasi una disciplina, con i corpi perfettamente allineati lungo la corsia di destra, l’altra corsia libera per la pista ciclabile dei goriziani, che però qui non si addentrano più…https://www.avvenire.it/attualita/pagine/a-gorizia-nel-girone-dei-disperati