Bancarotta per Toys R Us: il colosso dei giocattoli schiacciato dall’e-commerce
Toys R Us alza bandiera bianca e dichiara bancarotta. Il colosso dei giocattoli è stato messo in ginocchio dall’avanzare delle vendite online e di fronte a dei dati economici impietosi ha dovuto arrendersi definitivamente. L’azienda USA ha già depositato la documentazione per il Chapter 11. Si tratta della procedura di protezione della legge fallimentare americana. Un addio che avrà grandi ripercussioni, visto che parliamo di una delle catene di giocattoli più grandi del mondo. Può contare infatti su ben 1.600 negozi.
Il declino e la bancarotta
L’annuncio della bancarotta è stato fatto con un comunicato che apparentemente sembra essere una proiezione verso il futuro. “Il gruppo si appresta a ristrutturare il debito esistente e a creare una struttura di capitale sana – si legge – per poter investire nella sua crescita a lungo termine e concretizzare la sua aspirazione di portare giochi ai bambini di tutto il mondo”. In realtà però si tratta solo di un comunicato di circostanza. Dietro infatti si cela l’ammissione di una definitiva resa. Del resto i numeri parlano chiaro e sono tutti a favore degli altri: Amazon in primis. Lo shopping online infatti ha portato via progressivamente clienti su clienti, mandando in crisi il mercato tradizionale. Appena dieci anni il gruppo del New Jersey era arrivato a gestire un volume d’affari di 13 miliardi di dollari. All’epoca contava su 70 mila dipendenti.
Cosa succede adesso? Grazie al Chapter 11 la catena Toys R Us punta a ristrutturare 5 miliardi di dollari di debito. Al momento invece non sono stati programmati delle interruzioni al servizio di attività di vendita, di questo colosso fondato nel lontano 1948 che dal 57 ha assunto la denominazione attuale (prima dsi chiamava Children’s Supermart). Dopo la notizia della bancarotta, le agenzie di rating hanno già provveduto a tagliare la valutazione della società, che ha già dichiarato di aver ricevuto un impegno per 3 miliardi di dollari in finanziamento, per ottenere il quale però occorrerà prima avere una approvazione del tribunale.