Franco Muto a casa a Cetraro, arriva l’indignazione ad orologeria

la nave dei veleni Cunsky
la nave dei veleni Cunsky

Quando il pentito Fonti, nel 2005, dichiarò di essere stato lui ad affondare tre navi dei veleni , una a Cetraro, l’altra a Maratea e l’altra a Melito, tutto il mondo politico sobbalzò in aria e nacque il partito dei rassicuratori, fatto da sindaci, imprenditori turistici, commercianti. Il Presidente del tribunale di Paola, dott. Bruno Giordano, che  ebbe il coraggio di aprire l’inchiesta, nel 2009 venne subito isolato da tutti ed iniziò una campagna di delegittimazione, verso il procuratore,  che coinvolse tutti coloro che sostenevano le tesi , non solo del pentito Fonti ma anche della Regione Calabria che allora con Greco assessore all’ambiente finanziò una mini spedizione per fotografare la nave.

Il Procuratore capo Bruno Giordano
Il Procuratore capo Bruno Giordano

La ricerca subacquea dell’assessore Greco arrivò nei fondali davanti a Cetraro e fotografò la nave Cunsky, dagli oblò i bidoni al suo interno, e fotografò anche un’ enorme macchia nera che circondava la nave. Gli ambientalisti per il 29 ottobre del 2009 indissero una grande manifestazione ad Amantea per sostenere l’azione giudiziaria della Procura di Paola, e quella dell’Ass. Greco e per ricordare anche l’omicidio del capitano di corvetta De Grazia deceduto nel 1995 durante un’inchiesta del procuratore di Reggio Calabria Neri sulla nave dei veleni Rigel e Jolly Rosso.  La mobilitazione portò ad Amantea 35 mila persone e pose la questione delle navi dei veleni, per la prima volta a livello nazionale. Il governo Berlusconi messo alle strette, dai vari servizi giornalistici, dovette intervenire e mandò la ministra all’ambiente, Prestigiacomo a mettere la parola fine sulla vicenda, appoggiando indirettamente il boss Franco Muto, che il pentito Fonti aveva accusato come esecutore materiale degli affondamenti, avendo messo a disposizione di lui stesso ,la sua flottiglia nel porto di Cetraro. Fonti dichiarò che per ogni affondamento aveva consegnato a Muto ben 600 milioni di vecchie lire, 200 milioni a nave.  Berlusconi, mandò la Mare Oceano, nave oceanografica dell’armatore Attanasio suo grande amico e coinvolto in alcuni processi con lo stesso Presidente.

633924979171962287_La Cagliari non è CunskyCome ci si attendeva la nave oceanografica dopo un mese di ricerche nei nostri mari, nel rapporto scrisse che la  nave Cunsky, davanti Cetraro non era altro che una nave da guerra, la Cagliari   ( in un primo momento la Prestigiacomo disse che era la Catania) , che la nave davanti Maratea era una nave romana e che quella di Mileto non esisteva proprio. Tutti brindarono allo scampato pericolo, i sindaci del tirreno cosentino per primi. Ed anche Muto e la sua flottiglia brindarono assieme a loro. Non si aprì nessuna inchiesta su di lui, e viceversa al pentito Fonti venne tolta ogni credibilità, togliendogli  anche ogni protezione.  Anzi per dimostrare la purezza del pescato, il Governatore della Calabria, Oliverio, e diversi sindaci, andarono in un ristorante del porto di Cetraro per mangiare alici. Tutto pulito, il mare si può bere e le alici si possono mangiare. Peccato che proprio la capitaneria di porto di Cetraro, qualche mese prima aveva emesso un’ordinanza che vietava la pesca in una zona di mare, attigua alla nave affondata, dove era stata rilevata la presenza di cobalto, metalli pesanti, arsenico. Quell’ordinanza venne misteriosamente ritirata nel 2010.  Ora ci si indigna perché, Franco Muto, vecchio e malato, è stato andato ai domiciliari. Ci si indigna ora per un suo diritto,  perché il nostro ordinamento penitenziario, è scritto nella Costituzione, all’articolo 27, comma 3, stabilisce che “le pene devono tendere alla rieducazione del condannato”. I sindaci si indignano ora, e si indignano per un vecchio malato che viene mandato a casa, non si indignano per tanti altri che restano in carcere, perché anche loro ammalati, tossicodipendenti, o psicologicamente inadeguati alla carcerazione, non si indignano per il non detto sulla nave Cunsky.

la grande manifestazione ad Amantea
la grande manifestazione ad Amantea

Anche perchè la Prestigiacomo, a rafforzare la sua teoria che quella nave non fosse la Cunsky, disse incautamente che quella nave venne smantellata ad Alang, in India. Ma il Governo indiano, la smentì clamorosamente un anno dopo. Dopo una ricerca nei cantieri di Alang dove risultò che quella nave non era mai arrivata.

Franco Muto a casa a Cetraro, arriva l’indignazione ad orologeriaultima modifica: 2019-09-16T16:58:25+02:00da sciroccorosso