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Ascari: I Leoni d' Eritrea. Coraggio, Fedeltà, Onore. Tributo al Valore degli Ascari Eritrei.

 

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L'Ascaro del cimitero d'Asmara.

Sessant’anni fa gli avevano dato una divisa kaki, il moschetto ‘91, un tarbush rosso fiammante calcato in testa, tanto poco marziale da sembrare uscito dal magazzino di un trovarobe.
Ha giurato in nome di un’Italia che non esiste più, per un re che è ormai da un pezzo sui libri di storia. Ma non importa: perché la fedeltà è un nodo strano, contorto, indecifrabile. Adesso il vecchio Ghelssechidam è curvato dalla mano del tempo......

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Messaggi di Novembre 2008

UNATU' ENDISCIAU

Post n°171 pubblicato il 07 Novembre 2008 da wrnzla

UNATU' ENDISCIAU 

 Medaglia d'Oro al valor Militare alla Memoria. 

Dal sito ufficiale della Presidenza della Repubblica Italiana.

Soldato ( Esercito , LXXIX battaglione coloniale ) Luogo di nascita: Teruboccò Delontà () Data del conferimento: 1941 - Alla memoria

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"LA DOMENICA DEL CORRIERE" (126)
Supplemento illustrato del "Corriere della Sera"


Anno 43 n. 43 del 26 ottobre 1941 XIX

Il federale di Gondar esalta in una sua lettera lo spirito di sacrificio dei fedelissimi soldati coloniali che resistono tuttora nelle terre dell'Impero, da quelli che a Matemmà hanno fermato con i loro petti i carri armati, a quelli delle bande di confine che hanno catturato un comandante inglese, nonché agli eroi di Uolchefit che sono andati a Gondar per continuare la lotta. E accenna specialmente ad un graduato amara, Unatù Endisciau, che, dopo essersi rifiutato di arrendersi, raggiungeva con pochi ascari animosi le retrostanti nostre linee di difesa per portare il salvo il gagliardetto del proprio reparto. Gravemente ferito, egli riusciva a consegnare in mani italiane la gloriosa insegna. Con l'approvazione del Duce è stata conferita alla sua memoria la medaglia d'oro, la prima che sia stata concessa ad un soldato coloniale. (Disegno di W. Molino)

 



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Tratto dall'articolo pubblicato su I BERSAGLIERI, Periodico trimestrale della Associazione Bersaglieri della Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia, n. 1 (gennaio-marzo 2002).
di Alessandro Ferioli


Le decorazioni al valore militare per gli indigeni delle Colonie italiane

....Per quanto riguarda le ricompense individuali, bisogna purtroppo dire che solamente in due occasioni (e quando all’Italia rimanevano ormai pochi giorni di permanenza in Africa) venne concessa la medaglia d’oro al valore militare ad altrettanti caduti, infrangendo peraltro il Regolamento. Li ricordiamo, per onorarli doverosamente, cominciando da Unetù Endisciau, nato nel 1917 a Teruboccò Delontà, di razza amhara, il quale dopo aver servito nel XXXV Battaglione coloniale di stanza a Debrà Tabor, con il grado di muntaz venne assegnato al LXXIX Battaglione all’inizio delle ostilità in A.O.I.; morì dopo essere riuscito fortunosamente a portare in salvo, entro le linee italiane, il gagliardetto del suo reparto: un gesto che ci ricorda da vicino il sacrificio di tanti nostri ufficiali e soldati che dettero la vita per non fare cadere la bandiera di guerra del reggimento nelle mani del nemico. Questa la motivazione della ricompensa:

« Fedelissimo e valoroso graduato amara, dopo essersi rifiutato fieramente di arrendersi al nemico, in seguito alla capitolazione del ridotto avversario di Debra Tabor, per esaurimento viveri, con pochi ascari animosi si assumeva l’incarico di raggiungere le retrostanti nostre linee di difesa di Culqualber (Km. 106) per portare in salvo il gagliardetto del proprio reparto. Superate le difficoltà e i pericoli dell’insidia ribelle, fatto successivamente prigioniero da un capo dissidente, riusciva a sfuggire alla cattura, portandosi in prossimità delle nostre posizioni. Gravemente ferito in seguito allo scoppio di un ordigno esplosivo, mentre attraversava una nostra zona minata, invocava l’intervento dei compagni per avere l’onore di consegnare in mani italiane la gloriosa insegna del battaglione. Trasportato all’infermeria, in condizioni gravissime, si dichiarava contento di morire entro le nostre linee. Con fierissime parole esortava i compagni a non desistere dalla lotta, esprimendo il proprio convincimento nell’immancabile vittoria degli italiani, data la superiorità di valore in confronto dell’avversario. Fulgido esempio di fedeltà, fierezza, illuminato spirito di sacrificio, profondo e nobile sentimento del dovere. - Debra Tabor - Sella Culqualber, luglio 1941. » (Le medaglie d’oro al valore militare, Roma 1965, vol. I, p.711.)
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Tratto dalla pubblicazione Gondar edita nel 1942

La prima madaglia d'oro a truppe indigene.

....Non solo ma alle truppe indigene è toccato per la prima volta l'alto onore di una medaglia d'oro al valor militare concessa all'eroico Muntaz Unatù Endisciau. Questi, rimasto in un nostro presidio avanzato che ha dovuto capitolare per mancanza di munizioni e di viveri, all'ultimo momento volle portare in salvo il gagliardetto del battaglione fino alle nostra linee retrostanti. Egli, e pochi altri, dapprima debbono combattere contro i mercenari pagati dagli inglesi, ma riescono a disperderli. Poi il Muntaz cade nelle mani del capo dei predoni, e anche stavolta giocando d'astuzia riesce a liberarsi e ad arrivare poco lungi le linee italiane dove, per lo scoppio di un ordigno esplosivo, cade ferito a morte. Soldati e ascari accorrono verso di lui, ma il Muntaz rifiuta di consegnare il gagliardetto chiuso nel petto sotto la giubba insaguinata. Lo volle consegnare personalmente al comandante, e sarà questo il suo premio. Sul lettuccio dell'infermeria, ai camerati che gli stanno attorno si dice contento di morire perchè ha salvato il gagliardetto del battaglione e perchè può chiudere gli occhi entro le nostre linee. Esorta tutti a resistere, sicuro della vittoria dell'Italia....
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Gradi delle truppe coloniali. SCIUMBASCI

Post n°170 pubblicato il 07 Novembre 2008 da wrnzla

Gradi delle truppe coloniali
Ascari - Muntaz - Bulukbasci - Sciumbasci

SCIUMBASCI

Lo Sciumbasci (o scium-basci o sciumbascì) (dal tigrino "investito del potere") era un grado militare delle Truppe Coloniali Italiane, equivalente al grado di Maresciallo del Regio Esercito.

Lo sciumbasci è il più alto grado raggiungibile dagli ascari eritrei, libici, somali ed abissini del Regio Esercito ed è posto sotto il tenente (grado precluso alle truppe coloniali) e sopra il bulucbasci.
Truppe coloniali italiane: in primo piano uno sciumbasci capo di un reparto fucilieri. Le stellette sul suo grado indicano l'anzianità
Gradi dei sottufficiali del Regno d'Italia

Sciumbasci Capo: Primo Maresciallo
Sciumbasci: Maresciallo

Lo sciumbasci veniva assegnato ad ogni mezza-compagnia coloniale o buluc ed era addestrato per poterla comandare come fosse un ufficiale, in caso di necessità. Inoltre requisito essenziale per essere ammesso al grado di sciumbasci era la conoscenza della lingua italiana.

Presiedeva alle funzioni di fureria del suo reparto, ossia alle distribuzioni, ai prelevamenti, ai turni, ai servizi, inoltre aveva incarico di occuparsi dell'istruzione delle reclute, dell'igiene, della pulizia e dell'ordine della truppa. Svolgeva anche la mansione d'interprete fra gli ufficiali italiani e la truppa coloniale, qualora questa non parlasse la lingua, ed era considerato il primo cooperatore degli ufficiali.
Indice

Il distintivo di grado dello sciumbasci consisteva da tre galloni di tessuto di lana rossa, fatti ad angolo, uno sotto l'altro, con la punta rivolta verso la spalla, soppannati di panno nero a triangolo. Inoltre lo sciumbasci porta sul tarbush tre stellette disposte a triangolo equilatero, con la base parallela all'orlo inferiore del tarbush.

Lo sciumbasci degli zaptiè in grande uniforme indossava penne di struzzo bianche sul copricapo.

Fascia da braccio per il grado delle truppe coloniali italiane di Sciumbasci

Fascia da braccio per il grado delle truppe coloniali italiane di Sciumbasci capo

Sul distintivo erano posti anche i contrassegni di anzianità - secondo la tabella qui di seguito - e di merito (la corona dei Savoia) come distintivo di promozione per merito di guerra, nonché il fregio di specialità (mitragliere, mitragliere scelto, musicante, trombettiere, tamburino, sellaio, maniscalco, bracciale internazionale) e il distintivo di ferita in guerra.

1 stelletta di panno rosso 2 anni di anzianità
2 stellette di panno rosso 6 anni di anzianità
3 stellette di panno rosso 10 anni di anzianità
1 stelletta di tessuto argento 12 anni di anzianità
2 stellette di tessuto argento 14 anni di anzianità
3 stellette di tessuto argento 15 anni di anzianità
1 stelletta di tessuto oro 20 anni di anzianità
2 stellette di tessuto oro 24 anni di anzianità
3 stellette di tessuto oro 28 anni di anzianità

 


Per dettagli immagine e descrizioni vedi link >>>

In quanto sottufficiale, lo sciumbasci poteva essere armato anche di pistola e di sciabola, oltre che dell'armamento d'ordinanza. Al contrario, lo sciumbasci non usava la baionetta sul proprio fucile d'ordinanza. Inoltre lo sciumbasci poteva portare i gambali in ruolo delle fasce mollettiere, riservate alla truppa, anche se sovente sia gli uni che le altre erano indossate sui piedi scalzi, secondo l'uso coloniale. L'uso degli stivaletti di cuoio era infatti facoltativo.

Allo sciumbasci era consentito indossare fuori servizio una mantellina nera (di propria proprietà).

Lo sciumbasci portava come simbolo d'autorità il curbasc, un frustino di pelle d'ippopotamo, col quale applicava anche le sanzioni amministrative fisiche alla truppa.

Nel 1936 venne anche creato il grado di sciumbasci capo, equivalente luogotenente o aiutante.

 
 
 

Gradi delle truppe coloniali. BULUCBASCI

Post n°169 pubblicato il 07 Novembre 2008 da wrnzla

Gradi delle truppe coloniali
Ascari - Muntaz - Bulukbasci - Sciumbasci

BULUCBASCI

Il bulucbasci (o buluk-basci o bulucbascì) (dal turco "comandante di compagnia") era un grado militare delle Truppe Coloniali Italiane, equivalente al grado di Sergente del Regio Esercito.

Il bulucbasci è posto sotto lo sciumbasci e sopra il muntaz.

Il bulukbasci fungeva da comandante nelle unità coloniali dette buluk (o buluc), equivalenti a semi-compagnie. Il suo grado veniva assegnato tramite scelta all'interno del buluk stesso fra i muntaz.

Distintivo e contrassegni d'anzianità

Il distintivo di grado del bulucbasci consisteva da due galloni di tessuto di lana rossa, fatti ad angolo, uno sotto l'altro, con la punta rivolta verso la spalla, soppannati di panno nero a triangolo. Inoltre il bulucbasci porta sul tarbush due stellette in linea orizzontale e due galloni, con la base parallela all'orlo inferiore del tarbush.

Il bulucbasci degli zaptiè in grande uniforme indossava penne di struzzo bianche e nere sul copricapo.
Fascia da braccio per il grado delle truppe coloniali italiane di Bulukbasci

Sul distintivo erano posti anche i contrassegni di anzianità - secondo la tabella qui di seguito - e di merito (la corona dei Savoia) come distintivo di promozione per merito di guerra, nonché il fregio di specialità (mitragliere, mitragliere scelto, musicante, trombettiere, tamburino, sellaio, maniscalco, bracciale internazionale) e il distintivo di ferita in guerra.

1 stelletta di panno rosso     2 anni di anzianità
2 stellette di panno rosso     6 anni di anzianità
3 stellette di panno rosso     10 anni di anzianità
1 stelletta di tessuto argento     12 anni di anzianità
2 stellette di tessuto argento     14 anni di anzianità
3 stellette di tessuto argento     15 anni di anzianità
1 stelletta di tessuto oro     20 anni di anzianità
2 stellette di tessuto oro     24 anni di anzianità
3 stellette di tessuto oro     28 anni di anzianità

Sebbene truppa, il bulucbasci, al pari dello sciumbasci, poteva essere armato anche di pistola e di sciabola, oltre che dell'armamento d'ordinanza.

 
 
 

Gradi delle truppe coloniali. MUNTAZ.

Post n°168 pubblicato il 07 Novembre 2008 da wrnzla

Gradi delle truppe coloniali
Ascari - Muntaz - Bulukbasci - Sciumbasci

MUNTAZ.

Il muntaz era un grado militare delle Truppe Coloniali Italiane, equivalente al grado di Caporale del Regio Esercito.
Il muntaz è posto sotto lo bulucbasci e sopra l'ascari.

Sciumbasci Capo: Primo Maresciallo
Sciumbasci: Maresciallo
Bulucbasci: Sergente
Muntaz: Caporale
Ascari: Soldato

Il muntaz fungeva da comandante di squadra nelle unità coloniali. Il suo grado veniva assegnato tramite scelta fra gli ascari che sapessero leggere e scrivere l'italiano.

Distintivo e contrassegni d'anzianità .

Il distintivo di grado del muntaz consisteva in un gallone di tessuto di lana rossa, fatto ad angolo, con la punta rivolta verso la spalla, soppannati di panno nero a triangolo. Inoltre il muntaz porta sul tarbush una stelletta e un gallone, con la base parallela all'orlo inferiore del tarbush.
Il muntaz degli zaptiè in grande uniforme indossava penne di struzzo bianche e nere sul copricapo.

Sul distintivo erano posti anche i contrassegni di anzianità - secondo la tabella qui di seguito - e di merito (la corona dei Savoia) come distintivo di promozione per merito di guerra, nonché il fregio di specialità (mitragliere, mitragliere scelto, musicante, trombettiere, tamburino, sellaio, maniscalco, bracciale internazionale) e il distintivo di ferita in guerra.

1 stelletta di panno rosso     2 anni di anzianità
2 stellette di panno rosso     6 anni di anzianità
3 stellette di panno rosso     10 anni di anzianità
1 stelletta di tessuto argento     12 anni di anzianità
2 stellette di tessuto argento     14 anni di anzianità
3 stellette di tessuto argento     15 anni di anzianità
1 stelletta di tessuto oro     20 anni di anzianità
2 stellette di tessuto oro     24 anni di anzianità
3 stellette di tessuto oro     28 anni di anzianità

L'armamento d'ordinanza del muntaz era il medesimo dell'ascari semplice.

Ad un muntaz fu assegnata la Medaglia d'Oro al Valor Militare (alla memoria): si trattava di Unatu Endisciau, immolatosi per riportare nelle linee italiane le insegne dell'unità di appartenenza, il LXXII Battaglione zaptiè (carabinieri), durante la Battaglia di Gondar (1941)

 
 
 

Ascari. Cavalleria Eritrea. Penne di Falco.

Post n°167 pubblicato il 06 Novembre 2008 da wrnzla

Ascari. Cavalleria Eritrea. Penne di Falco.


Tags: Ascari Eritrei. Ascari Eritrea.
 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: wrnzla
Data di creazione: 27/05/2005
 

 
   Agli Ascari d'Eritrea 

- Perchè viva il ricordo degli Ascari d'Eritrea caduti per l'Italia in terra d'Africa.
- Due Medaglie d'Oro al Valor Militare alla bandiera al corpo Truppe Indigene d'Eritrea.
- Due Medaglie d'Oro al Valor Militare al gagliardetto dei IV Battaglione Eritreo Toselli.

 

 

Mohammed Ibrahim Farag

Medaglia d'oro al Valor Militare alla Memoria.

Unatù Endisciau 

Medaglia d'oro al Valor Militare alla Memoria.

 

QUESTA È LA MIA STORIA

.... Racconterà di un tempo.... forse per pochi anni, forse per pochi mesi o pochi giorni, fosse stato anche per pochi istanti in cui noi, italiani ed eritrei, fummo fratelli. .....perchè CORAGGIO, FEDELTA' e ONORE più dei legami di sangue affratellano.....
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A DETTA DEGLI ASCARI....

...Dunque tu vuoi essere ascari, o figlio, ed io ti dico che tutto, per l'ascari, è lo Zabet, l'ufficiale.
Lo zabet inglese sa il coraggio e la giustizia, non disturba le donne e ti tratta come un cavallo.
Lo zabet turco sa il coraggio, non sa la giustizia, disturba le donne e ti tratta come un somaro.
Lo zabet egiziano non sa il coraggio e neppure la giustizia, disturba le donne e ti tratta come un capretto da macello.
Lo zabet italiano sa il coraggio e la giustizia, qualche volta disturba le donne e ti tratta come un uomo...."

(da Ascari K7 - Paolo Caccia Dominioni)

 
 
 
 

 
 
 
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