8 marzo

Purtroppo nn so il motivo ma non riesco a fare il copia/incolla, ho provato anche dal Blog di Anna ma nulla quindi apro il mio Blog e se vuoi prova tu ad inserirlo. Ciao

ok Dany ero passata da te ma ho visto che sei riuscita a postare. Un saluto. Marie

cara Maria Caterina, vorrei risponderti che la legge è dalla tua parte, che presto molto presto tutto finirà ma so che non è cosi, so che la legge è lenta, vorrei trovare parole di conforto ma non le conosco, posso solo dirti abbi fede non ti arrendere vedrai riuscirai a spuntarla ciao

Aiutatemi a far conoscere a tutti che le donne non hanno piu' paura. Grazie Desy

ragazze aiutiamola...facciamole sentire che non è sola.

Le storie finiscono, ma c'è chi non si arrende e l'amore si trasforma diventando ossessione senza limiti.Pericoloso e diabolico da amante diventa aguzzino.Lo stalking in Italia non è ancora un reato ma è una tendenza in ascesa.Colpa di una società sempre più narcisistica? Perché non accettiamo i rifiuti,non tolleriamo gli abbandoni?Colpa delle donne? Perché soffrono in silenzio e non sporgono denuncia per paura?Colpa della giustizia!Di una legge che non decolla, di un sistema che non si occupa di dare un esempio di civiltà, di cultura, di umanità.Facciamo sentire la ns. voce.Aiutatemi ad aiutare tutte queste donne, perché io sono stata vittima di stalking ed in quel periodo avrei voluto che qualcuno mi ascoltasse invece questa società è fatta ancora di troppi sordi.Perché ancora mi considero vittima dello stalking finchè non ci sarà una legge che mi tuteli. Per le donne di oggi e per quelle di domani. Per i figli che partoriremo.Per quegli uomini che non sono così.Desy 24/10/2007 - 19:53

Innanzitutto voglio esprimerti tutta la mia vicinanza e solidarietà per la tragedia che hai vissuto e continui ancora a vivere … tutta la mia vicinanza e solidarietà per la doppia violenza subita: dall’uomo prima e da una giustizia che, di fatto, ti è stata negata poi.
Il tuo coraggio nel denunciare la violenza e la tua tenacia nel pretendere giustizia sono un grande esempio per tutte noi ma, soprattutto, sono un prezioso esempio ed un forte incoraggiamento per tutte quelle donne che ancora non hanno trovato il coraggio di uscire dal silenzio e continuano a subire violenza … a volte fino alla morte.
Tu sai meglio di me che non è facile trovare questo coraggio e noi tutte te ne siamo grate.
No Maria Caterina, non bisogna tornare all’epoca in cui ci si faceva giustizia da soli ma dobbiamo lottare insieme perché le cose cambino, dobbiamo rivolgerci ai centri antiviolenza e denunciare pubblicamente le prevaricazioni, tutti i “buchi” esistenti nelle norme vigenti, i ritardi nella legiferazione, gli interventi normativi promessi e non attuati … e, soprattutto, lottare insieme contro il maschilismo esistente perché, fino a quando il problema della violenza di genere non sarà davvero affrontato con determinazione e comportamenti concreti, non sarà possibile una convivenza degna di questo nome, tra donne e uomini.
È terribilmente difficile e doloroso affrontare i problemi che stai affrontando tu, ma è soprattutto nei momenti più bui che dobbiamo avere la capacità di trasformare la crisi in maggiore rabbia per tutte le cose che non vanno … e la rabbia in forte e rinnovato impegno di lotta perché ci possa essere un domani migliore … un domani migliore per te, per tutte le donne che subiscono violenza, per tutte le donne. E dobbiamo crederci, crederci profondamente. Sempre.
”Io non posso arrendermi” hai scritto. Ed è molto bella questa tua tenacia, perché è la tenacia di una donna che sta facendo un percorso estremamente faticoso e doloroso … una donna che sta vivendo sulla propria pelle quanto sia duro lottare per la propria dignità, la propria autonomia, la propria autodeterminazione … una donna che nel momento in cui lotta per lei, lotta anche per tutte le altre donne. Grazie, Maria Caterina.
Ma non sei solo tu a non doverti arrendere. Siamo tutte noi che, insieme a te, non dobbiamo e non possiamo arrenderci: l’autonomia e la libera scelta delle donne è conquista preziosa e irrinunciabile.
Noi tutte, insieme a te ed insieme a tutte le donne che hanno subito e che subiscono violenza, non dobbiamo permettere a niente e a nessuno di annientarci. Non possiamo permetterlo perché le donne di domani dovranno essere la nostra utopia, così come noi, oggi, siamo l’utopia delle donne di ieri. Noi non dobbiamo arrenderci. Mai.
Di fronte alla violenza sulle donne non possiamo tacere … e dobbiamo lottare con tutta la nostra passione: la violenza fatta ad una sola donna è violenza fatta a tutte noi.
E non stiamo tacendo: a Roma, a Milano e in tante altrecittà ci si sta organizzando per una manifestazione nazionale contro la violenza sulle donne, che si svolgerà a Roma il 24 novembre … una manifestazione per riportare il tema della violenza al centro del dibattito culturale e politico … una manifestazione dove ci saranno tante altre donne che, come te, hanno subito violenza e che, come te, non hanno più paura … una manifestazione per dare coraggio a chi non ha ancora trovato il coraggio di parlare …
Non sei sola, Maria Caterina.
Insieme ce la possiamo fare.

grande Marea

si facciamo qualcosa uniamoci.venite a genova.

Daisy io comprendo il tuo dolore. e il tuo grido di aiuto. Questo è un piccolo blog, nato da poco con tanta voglia di fare, ci sono 1000 associazioni forse ben organizzate, ma se il tuo sguardo si è posato qui, se qui per un qualsiasi motivo ti sei sentita a a casa e a tuo agio io ti dico benvenuta. Mi metto a disposizione, per quello che posso fare. Intanto, un grande abbraccio. Marie

Ciao yellowwman, ho letto con molto interesse questo tuo “richiamo” e lo trovo giusto perché è inaccettabile che su un blog denominato “8 marzo”, dove in molti veniamo a scrivere, nessuno si sia soffermato sulle parole scritte da Maria Caterina. E mi sono interrogata su quale sia lo spirito del nostro essere qui.
Vorrei dire quello che penso, sperando di non suscitare polemiche.
Per quanto mi riguarda devo dire che io, pur avendo salutato con molto piacere la nascita di questo blog, mi sono “disaffezionata” da tempo per diversi motivi.
Innanzitutto perché mi sarebbe piaciuto che questo fosse uno spazio “delle donne e per le donne”, ma mi sono resa conto che spesso volentieri diventa una specie di serbatoio per dare ulteriore visibilità ai propri post quando si ha a cuore un determinato problema, al di là del contenuto. Secondo me, invece, qui dovrebbero essere ospitati soltanto post il cui contenuto riguarda il “soggetto donna”. Intendo dire che se io voglio leggere altri argomenti, me li vado a cercare su altri blog, non qui. Per capirci meglio faccio un esempio. Se si legge l’ultimo post che ho scritto qui e si va a guardare quello originale pubblicato sul mio blog, ci si rende conto che ho epurato la seconda parte del post perché, pur trattando un argomento che mi sta moltissimo a cuore, non c’entra niente col dibattito sull’universo delle donne; ho tolto la seconda parte perché ritengo che tutti quelli che sono interessati alla vicenda De Magistris, possono leggerla su altri blog e non su quello “dedicato” alle donne.
Altra cosa che non mi piace è la mancanza di rispetto che spesso si ha verso gli altri utenti. Accade, cioè, che non si ha sempre la capacità e l’umiltà di fare una valutazione in ordine all’importanza tra quello che uno ha intenzione di pubblicare e l’ultimo post pubblicato … per cui molti post interessanti vengono immediatamente “seppelliti” da altri (che potrebbero essere tranquillamente pubblicati qualche giorno dopo o che non hanno alcuna attinenza con il “soggetto donna”).
Approfitto di questo mio commento anche per informare che domenica 21 ottobre l’assemblea nazionale di donne (singole ed associate in movimenti) che si è svolta a Roma presso la Casa Internazionale delle Donne ha indetto una MANIFESTAZIONE NAZIONALE contro la violenza sulle donne. La manifestazione si svolgerà a ROMA SABATO 24 NOVEMBRE 2007 alle ORE 14
Nel comunicato dell’assemblea si legge:
Le donne denunciano le continue violenze e gli assassini che avvengono in contesti familiari da parte di padri, fidanzati, mariti, ex e conoscenti.
E’ una storia senza fine che continua a passare come devianza di singoli, mentre la violenza contro le donne avviene principalmente all’interno del nucleo familiare dove si strutturano i rapporti di potere e di dipendenza.
Ricordiamo che l’aggressività maschile è stata riconosciuta (dati Onu) come la prima causa di morte e di invalidità permanente per le donne
Il tema, soprattutto in Italia, continua a essere trattato dai mezzi di informazione come cronaca pura avallando la tesi che sia qualcosa di ineluttabile, mentre si tratta di un grave arretramento della relazione uomo donna.
La violenza contro le donne non deve essere ricondotta, come si sostiene da più parti, a un problema di sicurezza delle città o di ordine pubblico. La violenza maschile non conosce differenze di classe, etnia, cultura e religione.
Non vogliamo scorciatoie legislative e provvedimenti solo di stampo repressivo.
Senza un reale cambiamento culturale e politico che sconfigga una volta per tutte patriarcato e maschilismo non può esserci salto di civiltà.
Scendiamo in piazza e prendiamo la parola per affermare, non come vittime ma come protagoniste, la libertà di decidere delle nostre vite nel pubblico e nel privato. Scendiamo in piazza per ribadire l’autodeterminazione e la forza delle nostre pratiche politiche.

Potrei suggerire di far apparire in prima pagina un numero consistente di post?

si marea, non posso darti torto.Hai ragione. Di fatto, ognuno viene qui, posta qualcosa.. e spesso prende e se ne va. Nono è questo lo spirito del blog. Non per noi che lo abbiamo tenutoin vita e portato avanti. Il richiarmo era doveroso. Un abbraccio.

ci sono anch'io, solidarietà per Maria Caterina.

Ci sono anche io e ringrazio Marea per avermi "chiamato",nonostante non sia un buon periodo per me credo che a questo tipo di richiami non si possa e non si debba restare indifferenti. Mi unisco alla solidarietà per Caterina già espressa dalle amiche di blog purtroppo con un grande senso di amarezza e di frustrazione verso quella che dovrebbe essere la GIUSTIZIA..è assurdo che nel XX secolo una donna come Caterina non possa essere tutelata dalla legge per aver scelto una vita diversa da quella che questo pazzo furioso voleva per lei...assurdo, inconcepibile e INACCETTABILE. Tu Caterina hai dimostrato un coraggio e una dignità straordinari che nessuno ha voluto ascoltare... Hai intrapreso una strada molte donne hanno avuto paura e timore di percorrere e non devi abbatterti ma continuare anche se è faticoso, difficile. Non posso che associarmi alle parole di marea, non smettere di lottare, rivolgiti ai centri di ascolto, di assistenza, non smettere mai di urlare il tuo diritto a vivere la tua vita..prima o poi qualcuno DOVRA' ascoltarti. Io sono qui, insieme alle altre amiche, per sostenerti e darti conforto. Stefi

Ancora una precisazione per Marea : quello che dici sull'organizzazione del blog è corretto : purtroppo questo è il rischio del blog scritto a più mani. Ma, noi che abbiamo cercato di tenerlo in vita ( e credimi non è stato semplice) abbiamo voluto tenere una porta aperta a tutte e a tutti. Ci vuole un pò di buon senso, questo è fuori discussione, per non accavallare i post, ma, consentimi ci vuole anche attenzione, e pazienza..per il numero di post in homepage provvedo subito. un saluto a tutte.

Tutta la mia solidarietà a Maria Caterina. Mi unisco alla voce di tutti i commenti precedenti, che approvo e condivido.
Non devi arrenderti, hai fatto benissimo a far conoscere la tua storia qui, non ti lasceremo sola.
Ringrazio Marea che mi ha segnalato il tuo messaggio.

Mi dispiace davvero molto... Non sono poche le donne a subire prevaricazioni da parte dell'ex marito o compagno che sia. Un abbraccio grande grande sperando che infonda forza.

Ho letto, delle prevaricazioni continuate...Prevaricazioni nei confronti di una donna che osa denunciare questo fatto!!! Mi trovi solidale; non vivo prevaricazioni di questo tipo, ma a giorni mi licenzieranno, i motivi "la scarsità di lavoro"...la cosa strana è che non è vero, ma la legge non perseguita il falso, la legge segue strade ignote che ti mettono in una strada; che ti mettono alla porta. Non c'è relazione fra legge e diritti; sostenere una propria dignità comporta scontrarsi in taluni casi con la legge che è ottusa. In taluni casi le prevaricazioni posono finire, te lo dirò nei prossimi giorni aspettando anchio il licenziamento, che il sindacato ha impugnato, ma nulla può...Mauro Miotto

PUBBLICATO NEL BLOG DEL GIORNO

grazie Mauro.