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Credere e aver fede. Dio è Babbo Natale?

Post n°779 pubblicato il 14 Febbraio 2009 da zeubunga
 

Non mi piace sentire chi ti dice, specialmente in ambienti ecclesiastici, devi credere in Dio, devi credere in Cristo, devi aver fede, ecc.

Ma cosa vuol dire credere o aver fede?

Il verbo credere è usato in un modo non preciso, e interpretato similmente. Perchè si può credere in tante cose che non necessariamente sono vere. Come i bambini credono in Babbo Natale, o nella fata dei dentini, o nel lupo cattivo della favola di Cappuccetto Rosso, anche gli adulti possono credere in Dio.

Che differenza c'è allora tra Babbo Natale e Dio?

Non mi pare ci siano tante differenze a questo punto.
Anche perchè su Dio ci sono i libri che fanno riferimento e pure su Babbo Natale, ci sono le chiese, ma anche per Babbo Natale ci sono tanti luoghi dedicati, Dio riflette degli ideali positivi ma anche Babbo Natale lo fa, Dio fa del bene e Babbo Natale no?, Dio (Gesù) si festeggia il 25 Dicembre e Babbo Natale, guardacaso, fa capolino nelle case nello stesso giorno. Dio è immaginato spesso come un uomo saggio e barbuto e pure Babbo Natale lo è...

Che siano la stessa persona?

Allora non fa differenza nel credere in Dio o in Babbo Natale. Infatti per un bambino non c'è alcuna differenza.
Ma per chi è un pò più cresciuto la differenza c'è, o ci dovrebbe essere: Dio esiste e Babbo Natale no.

Ma come fai a dire che Dio esiste e che Babbo Natale no? L'hai visto Dio? ci hai parlato? l'hai conosciuto?

Risposta comune: non l'ho visto Dio ma comunque credo che esista...

E perchè credi che esista?

E qui c'è chi va più o meno in crisi e non sa rispondere.

Non siamo bambini, come possiamo affidare la nostra fede a qualsiasi cosa senza averne coscienza?

Non si crede mai per davvero in qualcosa senza coscienza. Essere credente allora potrebbe anche voler dire essere superstizioso, no?

Allora cosa vuol dire CREDERE, e cosa vuol dire AVERE FEDE?

Vuol dire questo per me: credere in qualcosa vuol dire avere l'assoluta certezza che questo qualcosa esista. Avere fede in qualcosa o qualcuno vuol dire sapere che questo qualcosa o qualcuno si manifesterà per quello che è, per come è la sua natura, per quella che è la sua più intima essenza. SI presuppone però che la si conosca e intuisca la sua più intima essenza.

Non si può credere in Dio senza conoscerlo, e non si può conoscere Dio senza aver conosciuto prima se stessi. Perchè nel momento in cui si entra in contatto con la propria essenza si comunica con Dio, perchè le due cose non sono separate. Quando sentiamo l'Amore dentro di noi e la gioia di vivere allora abbiamo intravisto l'infinita essenza di Dio dentro di noi e quindi lo conosciamo, Egli non ci è più ignoto.

Non si può aver fede in Dio (e con Dio mi riferisco al Dio unico, il Dio di tutte le religioni) senza aver conosciuto la sua forza e anche solo qualcuna delle sue manifestazioni. Perchè solo in questo caso io potrò dire: so che Dio è giustizia e quindi so che la giustizia si manifesterà nel mondo, so che Dio (lo Spirito Santo) compenetra tutto l'universo e che ogni creatura ed ogni oggetto sono fatti di Lui, quindi so che ogni cosa è sacra e ha il suo significato e che anche un piccolo fiorellino di campo o il sassolino che calciamo per strada un giorno manifesteranno la loro essenza divina.

Questo vuol dire per me credere e aver fede.

E' vero che la fede e il "credere" sono un dono di Dio, ma è anche vero che questi vanno conquistati, con la ricerca e la sperimentazione. Dio non si manifesta a chi non lo cerca con tutte le sue forze.

E se non cerchi Dio non potrai mai dire: credo in Lui ed ho fede in Lui. Sarebbe una menzogna.

 
 
 

Soddisfazione

Post n°778 pubblicato il 06 Febbraio 2009 da zeubunga

Finalmente il coraggio di chiudere certe situazioni e di mandare a quel paese chi merita l'ho trovato. Finalmente non sono io a farmene una colpa ma riconosco che sono gli altri a sbagliare. Finalmente un senso di liberazione e di riscatto. Finalmente sto bene con me stessa, e non lascio che gli altri mi facciano star male.


Ebbene, ho imparato che a volte bisogna dare un svolta nei rapporti e che non tutte le persone sono buone, oneste, sincere. Sembra una cosa ovvia da sapere ma io sono dura di testa e fino a quando non me la rompo quelle trecento volte non capisco.


Finalmente ho imparato.


E non sono cattiva se dico addio a qualcuno, se lo mando a quel paese, se penso male di lui. Non sono cattiva se queste cose le sento dentro ma ho paura di riconoscerle o di comunicarle. Se sono onesta con me stessa e con gli altri, che problemi ho a scoprire che qualcuno non merita la mia amicizia? La verità è la cosa più importante ed essa va messa sempre davanti a tutto.


Quindi: evviva!!!!


Sono contenta!!


Mi son levata di torno chi non sapeva amarmi, chi non sapeva apprezzarmi, chi non sapeva accettare il mio affetto e la mia amicizia, chi mi faceva stare male, chi non meritava altro da me.


Gente povera, piccola, misera, insignificante...


Ho finito di dare le perle ai porci.


E sono contenta, STRACONTENTA!!!!


Ed ora, senza paura di sbagliare e di essere cattiva (perchè non lo sono!!!) posso gridare:


ANDATE A......


Senza essere volgare... ;)


AAAAAHHHH!!! CHE BELLISSIMA SODDISFAZIONEEEEEE!!!!

 
 
 

NON DARE LE PERLE AI PORCI

Post n°777 pubblicato il 27 Gennaio 2009 da zeubunga
 

Oggi l'ennesimo tentativo di salvataggio, di riconciliazione, di amicizia


oggi l'ennesimo rifiuto


non so più cosa fare


comincio a credere che quella persona sia morta, sia morta dentro


si, è morta dentro perchè non risponde a richiami di aiuto, suppliche, richesta di carità, di perdono, di comprensione. Non risponde neanche ad offerte di amicizia, di affetto, di pace, di amore.


Allora cosa vale per lei? non certamente un valore cristico di amore e fratellanza.


Mi dicono: tu devi rispettare le scelte degli altri. Io le rispetto, certo, ma come posso lasciare che una persona a me tanto cara si faccia del male da sola rinnegando se stessa e tutti i valori positivi che porta dentro? come posso lasciare che tutto avvenga secondo la sua volontà senza dir niente, senza cercare di far capire a quella persona che sta sbagliando?


E' più di un anno che sto prendendo su di me tutte le sue offese e sofferenze. Lo faccio senza ottenere niente.


Allora mi chiedo: è utile che continui a fare così? Potrei continuare all'infinito, a soffrire, se sapessi che servirebbe a qualcosa. Ma credo non serva a niente, che quella persona è persa. Ed io non posso farci niente.


Forse anche per lei vale quello che Cristo ci insegnò 2000 anni fa: non dare le perle ai porci.


Devo andare avanti per la mia strada senza farmi rallentare inutilmente. E non posso sollevare tutti coloro che restano indietro, impantanati nell'illusione, e che non vogliono liberarsi. Non ne ho le forze e, poi, rischio di fare la loro stessa fine, di fermarmi lì con loro a piangere su me stessa.


Non devo fare così.


Ma il dolore è grande, il dolore di sapere una persona tanto cara ferma lì, bloccata, sofferente. Ma forse insistere nell'aiutarla è sbagliato, perchè non posso fare tutto io. Ci penserà Dio a lei. Magari attraverso un angelo, un messaggero, più preparato e più forte di me.


Io ho fallito.


Perdonami S,ho sbagliato e dovrò abbandonarti perchè è quello che tu vuoi. Ma se vorrai raggiungermi io ti tenderò sempre la mano.


Ti voglio bene

 
 
 

PUREZZA

Post n°776 pubblicato il 26 Gennaio 2009 da zeubunga
 

Quando nasce un rapporto con qualsiasi persona, a seconda delle intenzioni per cui si è voluto far nascere questo rapporto, la purezza della nostra anima è più o meno contaminata.

Se ci avviciniamo ad una persona con la volontà di volerle dare la nostra più sincera amicizia e poi ci comportiamo in modo tale da onorare questa volontà, allora ci manteniamo puri, e il nostro rapporto con quella persona evolverà portando ad entrambi benefici positivi.

Se invece ci avviciniamo a qualcuno con altre ed egoistiche motivazioni, il nostro rapporto con questa persona non sarà più puro nè felice, e prima o poi si rivelerà per quello che è. Esso potrà anche essere causa di sofferenza, anche non manifesta, sofferenza che affonda le sue costringenti radici nei piani più sottili del nostro essere.

Non è per tutti, non ancora, la possibilità di mantenersi puri nei rapporti. Non è per tutti perchè non tutti hanno la giusta evoluzione per essere fin'anche sinceri con se stessi. Ciononostante arriverà a tutti questa occasione, in altre vite, quando lo spirito sarà pronto, e starà nella scelta di ciascuno far valere questa possibilità.

Il campanello d'allarme si ascolta quando un rapporto finisce o quando lo stesso diventa problematico. Chi di noi ha mai interrotto un rapporto? Chi di noi si è scoperto indifferente ad una persona che precedentemente amava? chi di noi ha provato rabbia e repulsione verso una persona cara?

Se non siamo puri, quando quella persona che prima ci dava allegria, o che ci dava felicità, o compagnia, o affetto, o svago ecc. ci delude o non ci serve più, noi l'abbandoniamo. O, se non l'abbandoniamo, ci allontaniamo gradualmente da lei, fino a perderla di vista.

Quello che prima sembrava un idilliaco e promettente rapporto tra 2 persone, ora è diventato nulla o si è trasformato in odio.

Come si può affermare di voler bene a qualcuno e poi dire che questa persona ci è indifferente o odiata?

Quante volte coppie di amanti si sono giurati eterno amore prima di cadere nell'abisso del reciproco oblio?

Quando l'amore e l'amicizia sono puri non finiscono mai e mai hanno un inizio. Tutto ciò che è puro è infinito. Come il nostro spirito, che è puro ed è infinito. Si, è nato, è nato da Dio, ma di Dio è fatto (e Dio non ha mai avuto un inizio), è una piccola goccia piovuta dall'immenso oceano dell'esistenza, al quale farà ritorno.

Allora se davvero ci teniamo a qualcuno non possiamo mai abbandonarlo, saremo sempre legati a lui attraverso lo spirito, e potremo dire che mai l'abbiamo amato e mai finiremo di amarlo, perchè l'Amore, quello vero, quello puro, è in noi da sempre.

Siamo noi l'Amore, il nostro spirito è Amore, e se non vogliamo fare un torto a noi stessi, prima di farlo agli altri, dobbiamo sempre sforzarci di mantenere quella purezza nei rapporti, che è una conferma di quello che noi siamo, della nostra consapevolezza e della nostra evoluzione.

 

 
 
 

???

Post n°775 pubblicato il 16 Gennaio 2009 da zeubunga


Non so cosa scrivere e neanche mi va di farlo. Vengo qui solo per leggere qualche amico ma non appena lo faccio mi prende lo sconforto perchè trovo scritte tante di quelle sciocchezze e futilità che mi viene la nausea.
Evidentemente devo imparare ad essere più tollerante nei confronti degli altri, ma forse non è neanche questo il punto. Il punto è che certe volte mi forzo a frequentare le persone sbagliate, le persone che con me non hanno niente da condividere. Non so perchè mi lego a quelle persone e perdo tanto tempo con loro, non so neanche perchè mi dà fastidio che alla fine siano così diverse da me. Sono io che me le sono cercate, dopotutto. E la cosa ancora più strana e forse arrogante da parte mia è che pretendo che queste persone cambino. Ma non cambieranno mai! Allora perchè perdo le mie energie con loro? perchè non vado da chi è più simile a me e stabilisco un rapporto costruttivo e, soprattutto, sereno?
E' come se cercassi il confronto, la diversità, anche attraverso il conflitto o i problemi. Ma perchè?
Devo capirlo, sicuramente dipende da qualcosa di irrisolto con me stessa. Devo capirlo e devo imparare. Imparare e crescere. Se non si fa così che senso ha l'esistenza?

Certamente non vivo per godere di tutti i piaceri della vita, non vivo per divertirmi, non vivo per sentirmi apprezzata dagli altri, non vivo tanto per vivere, insomma.

C'è qualcuno che sto facendo fatica ad accettare per quello che è. Ma non è colpa sua, è un problema mio.

e questo blog sta perdendo la sua utilità

 
 
 
 
 
 
 
 
 

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