Creato da viscontina17 il 30/06/2012

Bisbigli d'onde

dolci richiami d'essenze

Messaggi di Marzo 2019

Imprese: Italia-Croazia in rete per crescita filiera mare Cciaa

Post n°487 pubblicato il 25 Marzo 2019 da viscontina17

PORDENONE, 8 FEB - Sta per essere avviato il terzo step operativo del progetto Beat (Blue Enhancement Action for Technology Transfer), iniziativa coordinata da ConCentro - l'azienda speciale della Camera di Commercio Pordenone-Udine - per favorire innovazione, networking e scambio di buone pratiche tra imprese italiane e croate per garantire possibilità di crescita a livello di filiera dell'economia del mare e territoriale. Lo rende noto la Cciaa di Pordenone-Udine.

Lunedì 11 febbraio, a Venezia, ci sarà un nuovo incontro di progetto, dopo Rijeka e Grado, e il terzo Project Steering Committee fra i partner. Obiettivo di Beat, ricorda la nota, è rafforzare innovazione e cooperazione fra imprese e centri di ricerca operanti nell'area di programma. In particolare, punta a stimolare lo sviluppo della creazione di un cluster transfrontaliero nelle tecnologie della Blue Economy, comprendente il settore della cantieristica nautica, e migliorare la competenza delle imprese nell'innovazione e organizzazione dei processi manageriali interni. Al progetto collaborano sette partner transfrontalieri: Unioncamere del Veneto, Autorità portuale di Venezia, Università di Trieste - Dipartimento di Scienze Economiche, Aziendali, Matematiche e Statistiche, Maritime Technology Cluster Fvg, Agenzia per lo sviluppo regionale della Regione dell'Istria e Università di Fiume - Dipartimento di Biotecnologie. (ANSA).

 
 
 

A rischio fish&chips, colpa del riscaldamento dei mari

Post n°486 pubblicato il 20 Marzo 2019 da viscontina17

Alcuni pesci popolari del Mare del Nord come la platessa, la sogliola limanda e l'eglefino, che insieme al merluzzo è alla base del fish&chips tipico della cucina britannica, nei prossimi decenni potrebbero essere meno presenti sulle tavole a causa del cambiamento climatico, che sta surriscaldando il Mare del Nord e riducendo l'habitat ideale di queste specie. A dirlo è uno studio delle università inglesi di Exeter e Bristol, pubblicato sulla rivista Nature Climate Change.

La distribuzione dei pesci dipende dalla temperatura delle acque e alcune specie possono prosperare solo in determinati habitat e profondità, spiegano i ricercatori. Negli ultimi 40 anni il Mare del Nord si è scaldato quattro volte più velocemente della media globale, e nel corso di questo secolo si prevede che il termometro salirà ancora. A quel punto le specie avranno scarse capacità di muoversi verso nord in cerca di acque più fredde, perché mancano habitat con profondità adeguate. Ciò comporterà una minore abbondanza di alcuni pesci in mare e, di conseguenza, a tavola.

"Nei prossimi decenni vedremo un vero e proprio cambio della guardia", avverte Steve Simpson dell'università di Exeter. "Le specie d'acqua fredda saranno 'fatte fuori', con pesci d'acque più calde che probabilmente prenderanno il loro posto. Per la pesca sostenibile nel Regno Unito, abbiamo bisogno di andare oltre l'eglefino con patatine e di guardare al Sud Europa per la nostra ispirazione gastronomica".(ANSA)

 
 
 

PARADISO PERDUTO EMERGE DAL MAR ROSSO

Post n°485 pubblicato il 15 Marzo 2019 da viscontina17

 

Un vero e proprio paradiso perduto sottomarino è stato scoperto nel Mar Rosso, innanzi a una spiaggia di Eilat, una località turistica israeliana. Si tratta di una meravigliosa foresta di coralli ricchissima di biodiversità, che è potuta crescere totalmente indisturbata per oltre 50 anni. In questo luogo, infatti, sorgeva un oleodotto strategico della compagnia petrolifera Eilat Ashkelon Pipeline Company, un asset così importante per Israele che l'intera area è rimasta interdetta al pubblico e protetta da segreto militare fino a un anno mezzo fa.

Rinascita. In seguito alla recente chiusura dell'oleodotto, le autorità locali hanno deciso di riaprire l'accesso alla spiaggia e al tratto di mare antistante, che ha immediatamente catalizzato l'interesse degli scienziati. I biologi marini, infatti, sapevano che lasciare un simile ambiente alla "mercé" della natura senza il disturbo dell'uomo lo avrebbe trasformato in un paradiso della biodiversità. E così è stato. Coralli, spugne, pesci, delfini , crostacei, molluschi e una moltitudine di altri animali hanno letteralmente colonizzato l'ecosistema attorno alle tubature dell'oleodotto, trasformandole in un tripudio di vita e colori, come dimostrano le immagini diffuse dai fortunati subacquei.

Tesoro da preservare. Poiché la riapertura della spiaggia può mettere seriamente a repentaglio l'integrità di un simile tesoro sommerso, l'Autorità per la Natura e i Parchi di Israele ha deciso di tenerla sotto stretto controllo. Inoltre è stato deciso di ricollocare tutti gli splendidi coralli cresciuti sulle infrastrutture. I sub lavorano incessantemente per staccarli dalle ubature e riposizionarli su superfici naturali compatibili presenti nella zona, mentre continuano a rimuovere pezzo dopo pezzo tutte i detriti arrugginiti del vecchio oleodotto. Fino ad ora sono state trattate ben 400 colonie di coralli, parte delle quali sono state trasferite in laboratorio per un successivo reinserimento. L'obiettivo degli scienziati è creare una meravigliosa area naturale di cui tutti possano godere, ma al contempo fare il possibile per proteggerla, affinché la presenza umana non interferisca col prezioso ecosistema venutosi a creare.(WEB)

 

 

 
 
 

GUARDANDO IL MARE

Post n°484 pubblicato il 11 Marzo 2019 da viscontina17

 

   

Da sempre il mare esercita un fascino particolare, non a caso è fonte di ispirazione per artisti, poeti, cantanti e scrittori. Passare del tempo al mare non è solo uno straordinario spettacolo della natura ma è anche una fonte di benessere per il corpo e la mente. Secondo una mole di studi, però, basta anche solo guardare il mare per sentirsi subito meglio e assorbire parte di quei benefici che l'acqua e l'aria di mare possono trasmettere al corpo e all'anima. 

Sotto il profilo strettamente medico è scientificamente accertato che l’acqua di mare è terapeutica per diverse patologie come l’artrite, le affezioni respiratorie e alcune forme di anemia. In aggiunta è un toccasana per il sistema circolatorio, e aiuta a combattere i problemi di linea. Gli sport acquatici sono tra i più benefici, e rigeneranti, proprio grazie al contatto con la sostanza alla base della vita.

Ciò che colpisce è lo stretto legame spirituale e primordiale che l’uomo ha con questo elemento, un rapporto che comincia già nei 9 mesi che gli esseri umani trascorrono immersi nell’acqua nel ventre materno. Il nostro corpo è composto per ben oltre la metà da acqua e lo stesso pianeta in cui viviamo è coperto da acqua per circa il 70%.

Tornare vicino al mare è semplicemente rispondere ad un richiamo che è dentro ognuno di noi. Ragione per cui in tanti scelgono le località balneari per trascorrere le proprie vacanze. Stare seduti sulla spiaggia a osservare questa immenso “secondo cielo” in movimento, con gli occhi rivolti all’orizzonte, dona una grande sensazione di pace e armonia.

Si tratta di un’esperienza sensoriale e interiore, con il cervello che viene stimolato al massimo, tra l’odore della salsedine, il rumore dolce e rilassante delle onde o il colore blu che ha effetti molto positivi sulla sfera emotiva e sull’umore. Molte persone ad esempio usano suoni naturali come lo sciabordio dei flutti per conciliare il sonno e dormire meglio.

Trascorrere un po’ di tempo assorti davanti alla bellezza del mare non è soltanto un buon modo per ritagliarsi qualche momento per se stessi, ma aiuta ad alleviare lo stress della vita quotidiana e fa vivere meglio.(web)

 
 
 

Mediterraneo, in Italia la pesca vale 754 mln,dai porti 2,6% del Pil

Post n°483 pubblicato il 06 Marzo 2019 da viscontina17

 L'Italia è il secondo maggior produttore di pesca nel Mediterraneo e Mar Nero, con volumi di poco inferiori alle 250mila tonnellate (il 15% del totale) e un valore di 754 milioni di euro (il 29% del totale), mentre per i porti del Mediterraneo transita un quinto dei trasporti marittimi mondiali e il 25-30% dei traffici petroliferi, e il solo sistema portuale italiano contribuisce al 2,6% del Pil nazionale con 11mila imprese e 93mila addetti, pur essendo negli ultimi 10 anni sceso dal primo al terzo posto in Europa per import-export. Sono alcuni dei dati che emergono dal Libro bianco italiano Bluemed, presentato stamani al Cnr nel corso del convegno "L'Italia della ricerca per la crescita blu nel Mediterraneo". L'Europa detiene il 6% della cantieristica navale e il 40% della flotta mondiale; la sua industria marittima nel complesso conta su 300 cantieri e 22 mila produttori, si legge nel libro bianco elaborato insieme agli Enti di ricerca Miur, Università, Enea e tutti i Ministeri con competenze marine. In Italia si contano 40 mila aziende in 15 regioni, con un fatturato di 15 miliardi di euro e oltre 230mila posti di lavoro. Nel computo dell'economia legata al Mediterraneo rientra anche il settore turistico, in continua ascesa in Italia, dove vale circa il 10% del Pil e il 13% dell'occupazione, con il turismo balneare come prima voce. Analizzando i driver economici per la crescita del Mediterraneo, il turismo costiero ha un valore di 16,1 miliardi di euro, ed è seguito dai trasporti marittimi e dalla cantieristica navale con 8 miliardi. L'estrazione di petrolio e gas in mare vale 4,4 miliardi, la pesca e l'acquacoltura 3,2 miliardi, le biotecnologie 500 milioni. L'obiettivo - si evidenzia nel libro bianco - è coniugare la crescita economica con la sostenibilità e la compatibilità ambientale. Tra le soluzioni proposte dalla ricerca scientifica e dall'innovazione tecnologica - spiega Fabio Trincardi, direttore del Dipartimento di scienze del sistema terra e tecnologie per l'ambiente del Cnr - "c'è un approccio eco-sistemico della gestione della pesca per ovviare al problema dell'attuale sovrasfruttamento dell'85% degli stock ittici, e lo sviluppo di sistemi di allevamento sostenibili, salubri e innovativi, poiché da questo settore giunge il 25% del pesce consumato". Per i porti, prosegue Trincardi, "è necessario promuovere la digitalizzazione della catena logistica e innovare la produzione e lo stoccaggio di energia", mentre "il turismo può creare ulteriori pressioni sul sistema ambientale costiero del Mediterraneo, la cui popolazione in estate raddoppia, e richiede l'integrazione delle vie navigabili e la gestione dell'impatto previsto per i prossimi anni".(ANSA).

 
 
 

La nautica al servizio del Carnevale di Viareggio

Post n°482 pubblicato il 03 Marzo 2019 da viscontina17

 Attenzione all'estetica, leggerezza della struttura, concept modulare adattabile a diversi contesti, indipendentemente dalle dimensioni dello spazio da coprire, bellezza e alto valore architettonico integrato con tecnologia fotovoltaica. Sono queste le caratteristiche di Comova, progetto di copertura della piazza della Cittadella del Carnevale di Viareggio che un pool di imprese della nautica sta portando avanti con la partecipazione, come capofila, dello studio di architettura Archea Associati. Il progetto, spiega una nota, è stato illustrato oggi a Firenze, in occasione della presentazione dell'edizione 2019 del Carnevale di Viareggio, da Pietro Angelini, direttore generale di Navigo, centro di innovazione e sviluppo della nautica.

Il progetto, si spiega ancora, "fortemente evocativo" rinnova "gli albori della storia del Carnevale quando, alla fine dell'800,- i carri allegorici trionfali erano opere costruite in legno, scagliola e juta, modellati da scultori locali e allestiti da carpentieri e fabbri che, nella Darsena di Viareggio, lavoravano nei cantieri navali". Oltre ad Archea Associati il progetto di fattibilità coinvolge da inizio 2018 le aziende Mastervolt Italia esperta di tecnologie fotovoltaiche, Carbonovus specializzata nella lavorazione del carbonio e l'ente di ricerca Icad (International Consortium for advanced design).

Navigo, si spiega, svolge un ruolo di consulenza "per la parte gestionale del progetto e del reperimento dei finanziamenti con il programma dell'Unione Europea e Por Fesr Toscana 2014-2020.

Il budget per i progetti di fattibilità e del prototipo ammonta a un totale di 1.442.726,86 euro con un contributo di 649.227,09 euro".(ANSA).

 
 
 

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