Post n°294 pubblicato il 09 Marzo 2009 da fragolozza
E’ la stessa, identica, sensazione da partita persa. Hai giocato, sapendo di essere migliore, sapendo che avresti vinto ad occhi chiusi… e invece hai perso. Potevi barare, ma tu non lo fai mai. Per questo perdi, riperdi e tenti ancora… Ma sempre in maniera stupidamente onesta. E se te ne stai buona buona a guardare, non lo fai perché credi nella possibilità del paradiso o in un’eventuale prossima reincarnazione in forma di vegetale, magari bellissimo e odoroso. Se sei nata perdente, le chances di rinascere vincente sono proporzionali alla voglia che hai di salutare il vincitore baciandogli la mano. Sono pari a zero.
Tu lo fai per una congenita propensione al parassitismo emozionale, improntato al viscerale rigetto di tutto ciò che è nocivo e odioso. Un’avversione che, però, provi a curare procurandoti motivi di astio e discordanze interne, convinta come sei che perseverare negli errori alla lunga rende migliori. Una repulsione che hai imparato a curare, sguazzandoci dentro, tu che non credi ai santi, ai dispensatori di carità cristiana, alle perle di saggezza o alle pillole del buonumore. Tu che sei quella a cui viene quasi da vomitare nel sentire chi dice che non odia, chi è tutto “pace e amore”, chi è senza peccato… L’odio esiste per una necessità connaturata al nostro essere mortali, ma non ancora morti e quindi da difendere e quindi combattivi.
E oggi tu odi perché ti devi riposare.
Canzoncina di supporto (il video è raccapricciante, ma il messaggio è positivo):
non bisogna mai essere convinti di vincere la troppa sicurezza fa sbagliare ...bisogna essere convinti delle propie capacita' e lavorarci su magari dandosi degl obiettvi senza sentirsi mai arrivati ...se esiste il bene vuol dire che esiste anche il male quindi esiste anche l'odio ...tra le persone tra il sentimento del voler bene ci sei anche tu ... un bacio ^_^
Il problema qui non è la convinzione: è sapere, ma senza presunzione, di essere più capaci di chi ci sorpassa, cosa che può verificarsi in ogni ambito esistenziale. Grazie per avermi messa nel bene. Baci!
Quando per una questione oggettiva, si crede di avere qualche carta in più rispetto al proprio vicino, in teoria la si dovrebbe scoprire alla fine. Bisognerebbe difendere il punto finchè non è l'avversario che cala le carte con aria trionfante. A volte un giro fortunato di briscola, si tramuta in un inferno, perchè l'avversario pur avendo carte mediocri, le gioca meglio. Quindi, chi ha demerito in questa situazione?
bhe' le vittorie sono la nostra soddisfazione primaria siamo umani ....pero' c'e' anche gusto a perdere ...soprattutto quando si e' perso cio' per la quale prima si e' vinto .....vabbe' il mio solito anagramma di parole !!!!BUONA GIORNATA !!!!BACIOTTOLI
ma si non e' difficile e solo un giro di parole la quale conclusione sarebbe bastata scriverla in due righe ma ho preferito girarci un po' ....buona giornata un bacino !!!!!
il post e' molto bello, forse anche romantico... ma e' segno di follia reiterare un gesto identico a se stesso aspettandosi che produca un diverso risultato...
Grazie... Potrebbe essere romantico e, forse, romantica era l'emozione convertitasi poi in ben altro. Che sia follia o che sia diabolico atto, è più facile perseverare che cambiare. Ciao!
Le cloache di notte somigliano a fiumi nascosti. Scommetti che a perdere il cuore guadagni più spazio? Sul banco dei pegni ho impegnato il mio ombretto di rosa. Palpebre nude non chiudo per cogliere il resto di quello che resta sul conto in sospeso dei nostri sospesi.
Le formiche al tramonto ricordano grani di pepe. Sai contare al contrario, partendo da cifre irrisorie? Sotto l’arco s’inarca in trionfo la triade imperfetta. Me stessa, quell’altra o la stessa si chiudono a riccio. Per capriccio mi cavo d’impiccio. Mi sento di troppo.