Creato da fragolozza il 13/10/2006

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°°°fobie°°°

Post n°403 pubblicato il 16 Settembre 2010 da fragolozza
 

Aveva un alito assassino, un alito che, se avesse avuto la facoltà di agire, avrebbe organizzato una manifestazione appannaggio dell’introduzione degli isocianurati nell’igiene orale.
Si conciliava ad una fantasia bucolica, contraddistinta da arbusti a forma di spazzolino, fiumi di colluttorio e siepi di salvia e menta, favorita anche dal modo ipnotico in cui il tizio si ciondolava prima su un piede poi sull’altro.
Se avessi mostrato maggiore attenzione per i suoi movimenti, sarei giunta alla conclusione di aver incontrato un individuo altamente a rischio di un disturbo di conversione, ma ero così presa dal mio sogno aromatizzato allo xylitolo da riservargli un’indagine veloce e superficiale.
Era apparentemente insicuro, ma intimamente convinto- e lo si intuiva dalla procidenza degli occhi- che mancava poco a che, sollecitata magari da un arcano segnale celeste, io lasciassi il suo fiato devastare il mio, in quel frangente impegnato a rimandare il momento e a fondersi pacificamente col fumo di una sigaretta e con i gas di scarico delle automobili che mi passavano accanto.
Non era stata una mia idea, anzi quando la mia analista mi aveva suggerito che una delle soluzioni atte a superare tutte le mie paure sociali messe insieme (riteneva soffrissi di afefobia,biofobia,  antropofobia, agorafobia e nei momenti di crisi acuta pure di autofobia) consisteva nel liberarmi dalle consuetudini, assecondando la mia consapevolezza di non essere completamente a posto con comportamenti che non fossero parimenti completamente a posto, ero rimasta perplessa.
Versare un onorario settimanale di 115 euro per sentirmi dire che il mio ritorno alla normalità passava attraverso i sentieri dell’assurdità era un ossimoro persino per me che ormai ero abituata a pensare per contrasti ma, poiché a rifletterci troppo mi stava venendo pure la decidofobia, mi decisi a tentare e così lasciato lo studio, mi chiusi la porta alle spalle, zompettai  sui gradini di 5 rampe di scale e mi precipitai in strada, assolutamente determinata a mettere da parte, per tutto il tempo in cui ci sarei riuscita, l’avversione agli imprevisti e ai fallimenti (che la mia analista avrebbe giustamente definito cainofobia e atychifobia).
Ed ora me ne stavo lì a distanza di sicurezza, ma non troppo, dall’uomo contro il quale ero andata inavvertitamente a sbattere e al quale avevo stupidamente detto che morivo dalla voglia di baciarlo. Ovviamente non era affatto vero: il mio era solo il primo tentativo di restaurare un collegamento diretto tra pensiero pensato e pensiero parlato, per poi verificarne e analizzarne le conseguenze, ma come potevo spiegarglielo?
Nemmeno il tempo di verbalizzare quell’idea malsana e lui aveva provato ad attirarmi a sé, dicendo: ”E cosa aspetti piccola?”
Era allora che lo avevo sentito.
Il suo alito era così orrendo che di primo acchito dava l’impressione di essere caduti accidentalmente in una fossa biologica. A respirarlo più intensamente, però, la prospettiva s’infittiva: non era una semplice fossa biologica, era la fogna in cui viveva  It e nella quale erano fluiti la pipì dei morti viventi, la cacca degli Sgorbions e persino il vomito verde di Regan. Ed io a malapena riuscivo a tenermi a galla, immaginando il pronto intervento del capitano di “pasta del capitano”.
“Guardi- gli dissi- c’è un errore… anzi no, non è un errore. E’ che io sono matta. Vede quel palazzo laggiù? Ecco, lì c’è il mio medico. Sono affetta da sindromi maniacali di ogni genere, forma e sorta. Sono psicolabile, sono malata. Faccia conto che non sia successo niente, anzi… mi scusi. Le chiedo scusa e le auguro una buona giornata.”
L’uomo si allontanò alla svelta. A passo veloce lo vidi percorrere qualche metro di marciapiede per poi attraversare la strada e svanire dalla mia visuale.
Mi rimasero le mie fobie, alle quali per un attimo si era aggiunta anche l’emetofobia, ossia  la paura di vomitare, e mi chiesi se, qualora quell’uomo avesse avuto un miglior  rapporto con il suo dentista, mi sarei davvero liberata dai timori e da quella ladra della mia analista.

Commenti al Post:
michele74622
michele74622 il 16/09/10 alle 16:25 via WEB
ahahah ,,,ma cos è un film ...ahahah o lo spot "adesso esco e vado con il primo che incontro " ...buoooona seera ...hihihihi ...comunque io penso che i pazzi poi siano normali ...e che le analiste son piu pazze dei pazienti ...anch io ho dei disturbi ahahah ...un bacione
 
 
fragolozza
fragolozza il 16/09/10 alle 16:43 via WEB
miki, ehmmm... no.non so cos'è, ma mio è venuto fuori così... ahahahah! forse è questione di disturbi! un bacione anche a te!
 
effendi09
effendi09 il 16/09/10 alle 17:02 via WEB
Ti sei imbattuta in un pokemon per pochi terribili istanti. Io ne ho avuto uno accanto per ore. puoi immaginare cosa ho pensato, quali tremendi scenari ho vissuto in modo quasi vivido, in quale modo profondo ho esaminato la vicenda umana nei suoi aspetti piu beffardi, nel suo destino piu' osceno. Sono cose.
 
 
fragolozza
fragolozza il 19/09/10 alle 22:05 via WEB
la mia immaginazione è popolata dai pokemon. hai idea di quanto molto più beffardo del tuo sia il mio destino???
 
AbrahamVanElsing
AbrahamVanElsing il 17/09/10 alle 17:29 via WEB
azz, stai piazzata bene a fobie...
ma esistono veramente o sono tutte in funzione dell' onorario del tuo analista ?
originale l'accostamento di IT con REGAN e gli SGORBIONS
(...appppproposito, chi sono gli Sgorbions ? ...:)
 
 
fragolozza
fragolozza il 19/09/10 alle 22:07 via WEB
non conosci gli sgorbions? dunque... gli sgorbions erano i protagonisti di immagini raccapriccianti, stampate su figurine che giravano per i banchi nel periodo in cui frequentavo le medie (sembra mi riferisca all'epoca protostorica, ma più o meno si era nei primi anni novanta). sai che esiste anche la fobia per i gusci d'arachide??? non so in quanti ne soffrano, ma credo che gli onorari degli analisti ne siano orgogliosi. ciao!
 
Advocaat
Advocaat il 17/09/10 alle 21:48 via WEB
Ho trovato il Tuo blog interessante e specchio di una personalità tanto complessa quanto intelligente e colta. Indubbiamente l'analisi, che sembra essere alla base dei Tuoi scritti, ha sviluppato in Te anche una grande dose di umorismo che Ti potrà aiutare a trovare quel gisuto "dialogo" tra il Tuo Ego il il Tuo SupeEgo per arrivare a quell'equilibrio di Personalità che stai un pò (troppo) affannosamente cercando. Un solo, piccolo consiglio: Vivi! Solo così troverai la soluzione ai Tuoi problemi veri o presunti che essi siano senza farTi troppo domande, "abbracciando", con consapevolezza e adeguata attenzione (ma senza inutili preconcetti ed eccessive resistenze dell'"Io"), l'AMORE. Brava comunque per quello che sai scrivere. Un abbraccio, Advocaat.
 
 
fragolozza
fragolozza il 19/09/10 alle 22:17 via WEB
in qualità di persona che si autoanalizza spesso, mi tocca dirti che, malgrado il discreto rapporto stabilito col mio ego (al momento siamo semplicemente conoscenti, ma conto prima o poi in una stretta amicizia), ancora non ho idea di dove si trovi il mio superego così da poter presentare i due, farli uscire insieme e vivere di poi felice e contenta. purtroppo, dopo ogni ricerca, incappo solo ed esclusivamente con il mio infraego, cioè nella versione nana e sottostimata del mio ego ^___*. comunque... non importa. sebbene possa trasparire il contrario, detesto ogni forma di equilibrio, quindi mi sto bene squilibrata. comunque sia... grazie mille per i pensieri che mi hai lasciato . un abbraccio anche a te!
 
effendi09
effendi09 il 18/09/10 alle 21:58 via WEB
capito?
 
fra19572
fra19572 il 19/09/10 alle 18:40 via WEB
Senti donna, tu sei straordinaria..
 
 
fragolozza
fragolozza il 19/09/10 alle 22:17 via WEB
senti fra... uhmmm... GRAZIE! sei straordinario anche tu!
 
   
fra19572
fra19572 il 20/09/10 alle 16:42 via WEB
E lo ripeterò all'infinito..ho letto quello che hai scritto da me... Ti abbraccio forte
 
effendi09
effendi09 il 20/09/10 alle 22:10 via WEB
Io conosco gli sgorbions. sono tutti i miei parenti. Mi fa piacere che li conosci anche tu.
 
trampolinotonante
trampolinotonante il 22/09/10 alle 23:40 via WEB
conosci il greco?? e perchè mai??? te lo chiedo perchè son del Salento , di uno di quei 9 paesini ellenofoni dove si parla il cosiddetto " grìko", retaggio di antichissima civilizzazione greca. Con un pò di presunzione, dico di discendere da Percle o da Fidia! Che cavolata. Però il griko si parla davvero da me! Ciao, bel blog! complimenti!Comunque ho ricambiato la visita! Buonanotte!trampolinotonante
 
 
fragolozza
fragolozza il 01/10/10 alle 01:00 via WEB
a me invece piace pensare di discendere da skopa, l'autore della menade danzante. non avevo mai sentito nominare il grìco. comunque sono contenta che esista. ciao!
 
   
trampolinotonante
trampolinotonante il 01/10/10 alle 09:46 via WEB
Nulla di male!! Ma il grìko si parla in quei 9 paesini ellenofoni immersi fra gli ulivi, nel Salento. là dove si balla anche la " pizzica", ovvero il ballo esorcizzante dal morso della Taranta. Sicuramente ne avrai sentito parlare della Notte della Taranta. Sono tradizioni bellissime , usi e costumi del Sud d'Italia. Se vieni nel post ora in onda sul mio blog, ne sentirai una bellissima inserita in un video. Tutto qua! Io paragono la potenza di Skopa a Caravaggio, o anche a Rodin. Parlavo della pizzica poichè dici che ti piace la menade danzante. Ci sono delle affinità fortissime fra le due cose. D'altronde il Salento è quasi Grecia, e vi si respira l'aria del grande Skopa.Ricordo al liceo il tremendo tronco umano, terribile e poderoso nella sua manifestazione di potenza! Prassitele e Skopa, come dire Apollo e Dioniso! Grazie. tt
 
     
fragolozza
fragolozza il 01/10/10 alle 10:28 via WEB
io invece sono originaria di una terra che ricevette il primo assetto urbanistico, sotto l'influsso delle popolazioni etrusche, sebbene, non molto distante, si trovasse "l'isola delle scimmie", prima nota colonia greca in italia. diffusore di pizzica nelle mie terre è un certo enzo avitabile, adorabile musicista, che non perdo occasione di andare ad ascoltare tutte le volte che ne ho l'opportunità. ps: adoro le tragedie euripidee e agave è il mio personaggio femminile preferito in assoluto.
 
     
trampolinotonante
trampolinotonante il 01/10/10 alle 11:37 via WEB
enzo avitabile è un grandioso napoletano, sapientemente custode di tradizioni vere, senza intaccarle, e soperiamo che duri e non facci la fine di Ravi Shankar, oemai venduto alla world music. Io sono greco nel sangue, come tutti i salentini, e orgogliosi di questi potentissimi influssi della Grecia sul nostro territorio cerchiamo di custodire le tradizioni e tramandarle alle nuove generazioni. Purtroppo il grìko farà fa fine ddelle lingue morte, quando non essendo parlate si seccano e scompaiono.Speriamo succeda tra mille anni- Abbiamo nel sangue le baccanti euripidee. Non scherzi mica a gusti, vedo. E' come parlare dell'Edipo Re sofocleo o dell'Agamennone di Eschilo.Ti sei addossata la più grande e ultima maschera della tragedia greca, la più tragica, la più misteriosa, la più fatale, quella di Agave.Ma era da immaginarselo se parli delle menadi e di Skopa. Quando il dio non ci fa vedere la realtà come è e ce la mostra sotto false sembianze, cadiamo nell'errore e nella tragedia. C'è da stare attenti al dionisiaco, alla rabbia, all'odio che a volte covano, esplodono e ci costringono a decapitare il cerbiatto penteo e a mostrare alla folla il capo mozzato. Torna alla mente il Rigoletto(Cadmo) di verdi che la "Maledizione" punisce con la morte di Gilda. D'altronde la tragedia greca ha insegnato al mondo tutto, ha dato il latte al mondo.Non cito Antigone, nè Medea, tanto per dire come siamo impregnati di problemi umani e di interrogativi, specie Antigone, non ancora risolti.Solo il Don Chisciote e l'Amleto, forse anche Faust, si sono aggiunti al Mito greco. Cadiamo spesso nel dramma di Agave e delle Baccanti, quando vediamo l'odio prevalere sulla ragione. Sono felice di questa tua bellissima partecipazione al dramma greco, ancor più alle Baccanti, canto del cigno del periodo tragico greco. Ne avrei da dire, ma non desidero annoiarti più di tanto. Ciao.tt
 
     
fragolozza
fragolozza il 01/10/10 alle 12:15 via WEB
non mi annoi affatto! una volta riuscivo a mandare a memoria il coro della "medea", poi ho conservato solo i primi versi (korìnthiàigynàikesèxeltòndomònmemòi timènfestòidagàrpollùsbrotò...) e questo perché mi sono sempre discostata dalla critica ad euripide. sofocle è considerato il tragediografo più grande e questo in virtù diquel presunto equilibrio, nelle sue opere, tra apollineo e dionisiaco. io però sono esclusivamente per il dionisiaco. credo negli aspetti più vivi e quindi anche feroci che l'animo umano sia in grado di mostrare sia letterariamente che fattualmente. forse è un mio limite. io lo considero semplicemente un gusto. Ciao!
 
     
trampolinotonante
trampolinotonante il 01/10/10 alle 12:53 via WEB
Che dire, gentile fragolozza! Il dialogo si fa interessante, cioè si riesce a dialogare al di là dei soliti ma preziosi saluti. Sapessi come hai ragione su Euripide! Al liceo e anche nei miei studi posteriori, sono sempre stato " tifoso" ( me lo perdoni?) di Euripide!! per via della Medea.Poi ho partecipato consapevolmente con la poderosità di Sofocle poichè venivo a sapere dalla prof. di latino e greco del DEUS EX MACHINA, cosa che in un primo tempo mi faceva specie e curiosità ma poi il far venire la soluzione dall'alto mi ha fatto un pò storcere il naso. E mi sono rifugiato nell'Antigone, sulla cui valenza e problematica ho dedicato alcuni anni anche a causa di Hoelderlin (adorato!!).Eschilo è ancora superiore alle mie forze!Lo confesso. Forse fra qualche anno come L'uomo senza qualità di Musil!Poi dipo Euripide si è imposto drammaticamente per via di quel drammatico dovuto alla sua anima di quando scriveva della tua adorata Agave, un anima euripidea tormentata da insanabili contraddizioni che finalmente co sto dramma immenso vedeva un faro, un porto sicuro in cui trovare la pace e l'oblio,abbandonandosi( non è strano???) alla potenza del divino, alla potere del dio.Ma più che altro lo trovo perfetto per i tempi moderni, così zeppi di contraddizioni fra sacro e profano, fra rifiuto della divinità e l'avanzare del " materialismo",fra una umanità che corre alla rovina credendo di possedere la saggezza e i freni imposti dall'avanzare dei bisogni e l'impatto con i drammi reali dell'umanità, fra la condanna di un dio ingiusto e crudele che permette l'Olocausto e il bisogno di una spiritualità che ci salvi dalle pestilenze del rumore e delle immagini come denuncia Calvino nelle sue Lezioni americane,fra l'esaltazione del potere con la sua professione di empietà e la potenza irresistibile della spiritualità intesa come bisogno insopprimibile dell'anima. Mah! ecc9o perchè Euripide e ancor più le Baccanti e Agave sono incise a caratteri cubiutali nel mond0o d'oggi. Ne è la prova il fatto che tu avverta questa cosa.Nulla voglio togliere al dramma di una creatura( Antigone sofoclea)combattuta fra il dovere morale e l'ubbienza alle leggi dello Stato.Dilemma che non sarà mai risolto.Basta. Ho parlato troppo!Ciao.Son sincero; speravo tu rispondessi. Ti ringrazio! tt
 
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Le cloache di notte somigliano
a fiumi nascosti.
Scommetti che a perdere il cuore
guadagni più spazio?
Sul banco dei pegni
ho impegnato
il mio ombretto di rosa.
Palpebre nude non chiudo
per cogliere il resto
di quello che resta
sul conto in sospeso
dei nostri sospesi.

Le formiche al tramonto ricordano
grani di pepe.
Sai contare al contrario, partendo
da cifre irrisorie?
Sotto l’arco
s’inarca in trionfo
la triade imperfetta.
Me stessa, quell’altra o la stessa
si chiudono a riccio.
Per capriccio
mi cavo d’impiccio.
Mi sento di troppo.

 

 

 

 
 

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