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Addio
Ricordi per caso
in che giorno
ho voluto
che tutto finisse?
E’ oggi,
ma sembra domani
e ieri pensavoche fosse in futuro.
La caducità dell’eterno
è analgesico male
di gioia infelice.
Dimentico come è iniziato,
l’ordito si smaglia,
ma tramo il finale,
nell’anima,
non sulla carta
a lettere grandi
per quello che vale.
E’ ironico rendersi conto
che addio come amore
hanno uguale iniziale.
Dove somiglia a un pianto, il canto, reiterato a misura di tecnicismo errato, stona le parole non ancora dette, assimilando il loro significato alla formula risolutiva di un equivoco esistenziale, in base al quale, considerata l’apparenza e dunque la sostanza, anche la voglia di vivere diventa una colpa.
Resta il rumore, valore redentore e parte indissolubile di un assoluto silenzio, che da un indefinibile altrove si fa strada fino al mio cuore, non genericamente rosso, ma purpureo, per tradursi in una confessione che di vero conserva solo l’intenzione maturata nel momento della composizione.
Il tempo che intercorre tra l’intuizione e la deposizione su carta decompone l’esclamazione, in piccoli frammenti anacronistici, falsificati e quindi ipocriti per la mutevolezza dell’attimo presente.
Ma un foglio bianco è come un volto pallido da cui non traggo alcuna compagnia e, se riempirlo d’improvvisi pensieri lenisce in minima parte questa non precisata assenza di me stessa e di altro, questo senso di mancanza che di pieno camuffa i vuoti che non hanno mai avuto spessore, allora anche una convinzione che diventi menzogna ha la sua importanza.
Io non so quanto di me resta in queste pagine. Non so se sono ancora io, ma so che un tempo lo sono stata. E riconoscerlo è una gran consolazione.
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Nickname: fragolozza
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POETRY
Le cloache di notte somigliano
a fiumi nascosti.
Scommetti che a perdere il cuore
guadagni più spazio?
Sul banco dei pegni
ho impegnato
il mio ombretto di rosa.
Palpebre nude non chiudo
per cogliere il resto
di quello che resta
sul conto in sospeso
dei nostri sospesi.
Le formiche al tramonto ricordano
grani di pepe.
Sai contare al contrario, partendo
da cifre irrisorie?
Sotto l’arco
s’inarca in trionfo
la triade imperfetta.
Me stessa, quell’altra o la stessa
si chiudono a riccio.
Per capriccio
mi cavo d’impiccio.
Mi sento di troppo.
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KELLY JONES
I really hope ya happy,
both of you
and maybe sometimes
you miss me too!