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Adelaide e Kangaroo Island

Post n°32 pubblicato il 12 Febbraio 2011 da marci1987
 
Tag: adl
Foto di marci1987

L’aereo atterra ad Adelaide alle 21.30 ora locale e scopro che qui il fuso orario è 2 ore e mezza avanti rispetto a Perth. Dopo circa un’ora, tra recupero bagagli e trasferta dallaeroporto alla città con la navetta, raggiungo l’ostello dove non vedo semplicemente l’ora di buttarmi a letto, perché stanca del volo e provata delle emozioni per l’aver lasciato Perth e gli amici. Trovo la porta d’ingresso chiusa: la reception chiudeva alle 22 ma fortunatamente trovo un ragazzo italiano che alloggiava proprio all’ostello e dopo essere entrato per parlare con i responsabili anche fuori l’orario d’ufficio, riesco finalmente ad entrare! La mattina successiva devo lasciare l’ostello entro le 10, avevo prenotato solo una notte e con la fortuna che ho, l’ostello è al completo. Passo mezz’ora a telefonare a tutti gli ostelli della zona e tutti sono al completo. Finalmente ne trovo uno che ha un letto per me e lo raggiungo in 10 minuti di “passeggiata” con 20 kg di zaino sulle spalle! Ostello piccolo, dimensioni di una qualsiasi casa privata, 2 bagni, 4 docce,  10 stanze minuscole con 3 letti a castello ciascuno. Non ci sono finestre! “va bene, tanto starò qui solo un paio di giorni e poi vado ad Alice Springs” dico tra me e me.

Come non detto, sabato sera, 12 ore prima della partenza, ricevo una telefonata in cui mi si avvisa che il treno per Alice Springs è stato cancellato per allagamenti (il disastroso ciclone che ha colpito il Queensland nei giorni scorsi, probabilmente ha avuto leggere ripercussioni anche nel centro Ausrtalia dove sono diretta). NO WAY!!! Come direbbero qui in questi casi, che potremmo tradurre con un “Cooosa? Assolutamente NO!! Ho tutto organizzato e prenotato per i prossimi 10 giorni e devo riorganizzare di nuovo? “.

Non ho altra soluzione che restare ad Adelaide un’altra settimana, aspettando che il treno torni al suo regolare orario, non prima di domenica! Per comodità, non volevo cercare altri ostelli e raggiungerli con il peso dello zaino, estendo anche il mio soggiorno in quella scatola di ostello, dove comunque le ragazze della reception si sono rivelate molto amichevoli e disponibili.

Adelaide, zona pedonaleAdelaide, barchette sul fiumeAdelaide, Rymill ParkGlenelg beach

 Avevo previsto di stare ad Adelaide solo pochi giorni ma costretta a passarne 10 devo dire che li ho trovati decisamente troppi, avrei preferito passarli a Melbourne che mi sembra più interessante.. anche se non l’ho ancora vista! Adelaide non mi attirava fin dall’inizio, una di quelle sensazioni “a pelle”. Non è che ci sia molto da vedere, in tre-quattro giorni si può visitare il centro città, passare una giornata alla spiaggia di Glenelg raggiungibile con mezz’ora di tram, passare una giornata ad Hahndorf, paese in stile tedesco, fare un salto al Mt. Lofty per avere una visione d’insieme dall’alto della città e delle colline circostanti.

Due cose mi hanno colpito: a differenza del sistema stradale di Perth, le strade non sono più a senso unico e devo riabituarmi a guardare a destra e sinistra prima di attraversare, non più solo a destra! La seconda cosa che mi ha colpito è il forte numero di "negozi per adulti" che si trovano lungo Hindley Street, la via che porta alla Rundle Mall, lunga zona pedonale con centri commerciali, locali e negozi vari.

Ad Adelaide mi stavo annoiando un po’ troppo nell’attesa che arrivasse domenica 13 (giorno previsto per la partenza del treno verso Alice Springs) quindi, per cambiare aria, ho deciso di passare due giorni a Kangaroo Island, isola poco distante dalla costa, che prende il nome dall’elevato numero di canguri presenti. Il tour si è rivelato molto interessante e credo, finora, il più intenso tra tutti quelli che ho fatto!

cangurinoIl pullmino della compagnia che ha organizzato il tour è passato a prendermi in ostello alle 6.30, a bordo c’erano altri 5 giovani backpackers ancora mezzi addormentati, a parte una ragazza inglese che non ha smesso un attimo di parlare fino a tarda sera, fortunatamente si è seduta davanti, al fianco della nostra guida Simon, tartassando solo lui. Attraversando la Flinders Range, catena montuosa del South Australia, abbiamo raggiunto in un paio d’ore il punto di partenza del traghetto che in 45 minuti di lenta traversata, ci ha portati sull’isola. 

leoni marinileoni e foche

spiaggia remotaPrima tappa è stata una piccola fabbrica di prodotti derivati dall’olio di eucalipto, quel particolare profumo di cui mi innamorai la prima volta che lo sentii durante la visita alle Blue Mountains, vicino a Sydney. Dopo un veloce pranzo, come al solito a base di verdura e affettati arrotolati in una piadina, abbiamo raggiunto Seal Bay dove abbiamo potuto vedere da vicino, accompagnati dalla guida del parco nazionale, una colonia di leoni marini e foche. Di nuovo a bordo del mini bus per attraversare l’isola e andare al nord, completamente sul lato opposto, per rilassarci un paio d’ore su una spiaggia remota e fare qualche immersione immortalando il mondo marino, gran poco in confronto alla varietà di pesci e stelle marine che si incontrano ad Exmouth o sulla barriera corallina di Cairns! mantaDopo un barbeque in riva al mare, sono le 18 , siamo scesi di nuovo nella parte meridionale dell’isola per raggiungere Little Sahara, deserto di dune dove, con uno spettacolare tramonto alle nostre spalle, abbiamo passato più di un’ora di puro divertimento lanciandoci giù dalla cima delle dune, seduti/sdraiati/in piedi su delle apposite tavole, attività chiamata Sandboarding. Intorno alle nove siamo ripartiti per raggiungere la poco distante Vivonne Bay dove speravamo di avvistare qualche pinguino ma senza successo. La stanchezza della giornata stava iniziando a farsi sentire e siamo risaliti verso il centro dell’isola per raggiungere il nostro alloggio dove non vedevamo l’ora di fare una bella doccia rinfrescante e dormire. Arrivati a destinazione abbiamo però scoperto che per qualche incomprensione con la signora della reception, le nostre stanze sono state date ad un altro gruppo e l’alloggio era al completo, abbiamo perciò dovuto attraversare nuovamente l’isola per raggiungere il lato ovest dove si trovava un'altra sistemazione con camere disponibili. Il bus era in riserva e saremmo sicuramente rimasti a piedi nel bel mezzo di qualche strada solitaria, Simon la guida ha quindi deciso di svegliare il proprietario di un piccolo distributore di benzina per fare un po’ di rifornimento d’urgenza. La giornata si è conclusa con l’arrivo al cottage intorno alle 23, avvistando lungo la corsa (cercando di evitarli più che altro) qualche canguro, wallaby e opossum.

marcy sandboardingrainbow

Notte abbastanza sofferta, il sacco a pelo che teneva  troppo caldo, l’improvvisa pioggia battente sul tetto del cottage ma specialmente, mi sentivo osservata, sentivo quelle zampette e quegli squittii troppo vicini al mio letto, c’era qualche topo nella stanza e forse sul mio letto! La giornata successiva è stata uggiosa e fredda, ho dovuto indossare perfino la felpa, a cui non sono abituata! Siamo partiti per raggiungere un parco nazionale dove abbiamo fatto qualche scatto alle Remarkable Rocks, all’Admiral’s Arch (rocce dalla forma particolare creata dall’erosione di venti e corrente del mare)e ad un’altra colonia di leoni marini. Pranzo passato in una zona dove era possibile avvicinare altri marsupiali e pappagalli vari, poi, di nuovo in marcia per raggiungere un’altra area del parco per fare una camminata di circa un’ora e mezza alla ricerca di altri animali, abitanti dell’isola. Per concludere, alle 17.30 il traghetto è salpato per riportarci sulla “terra ferma, cullati dalle onde del mare mosso.

Remarkable RockAdmiral's Archwallabykoalaaltra spiaggia remotacanguri

Prossima tappa: il cuore d'Australia, Alice Springs!

 

 
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