Epifania tutte le feste porta via

Post n°29 pubblicato il 08 Gennaio 2011 da marci1987

Ora che si è concluso il ciclo di festeggiamenti posso raccontare com’è stato passare il Natale e Capodanno al caldo. Sarò breve perché in realtà non è stato niente di eclatante.

auguri da marcy e hanaLa giornata di Natale l’ho passata insieme ad Hana a rilassarmi sulla bellissima spiaggia di Rockingham, a sud di Perth, raggiunta in circa un’ora di treno. 40 gradi e non sentirli.  Una leggera brezza marina dava quel giusto sollievo alla calura  estiva e di tanto in tanto un tuffo nelle chiarissime e freschissime acque dell’oceano era l’ideale.

 

rockingham beachrockingham beach

Il capodanno tempo addietro avevo pensato di passarlo a Sydney per assistere allo spettacolo dei fuochi d’artificio considerato uno dei più belli al mondo, il volo però costava un’esagerazione quindi ho subito abbandonato l’idea pensando che mi sarei accontentata dei fuochi che avrebbero fatto qui a Perth.

Innanzitutto, come per l’atmosfera natalizia, non mi sono resa conto che l’anno si stava concludendo, sempre per via delle temperature e anche perché qui, non sentendo i fastidiosi petardi scoppiare in continuazione nelle settimane che precedono il giorno di san Silvestro, stavo per dimenticare questa ricorrenza. Anche per il fatto che per il 2010 ho una diversa concezione del conteggio dei giorni e del trascorrere del tempo, quest’anno non riesco a considerarlo dal 1° gennaio al 31 dicembre bensì faccio riferimento al MIO “anno australiano” da quando ho messo piede qui lo scorso marzo fino a quando lascerò tristemente il continente per tornare in patria, marzo 2011.

Solitamente i fuochi d’artificio qui a Perth vengono fatti sulle sponde dello Swan River ma non ho trovato informazioni relative all’evento e sembrava perfino che per quest’anno non fossero previsti. L'ultimo giorno del 2010 io e Hana l’abbiamo passato improvvisando una cena in ristorante messicano e passeggiando poi per le vie di Northbridge chiuse al traffico per ospitare concerti ed intrattenimenti vari per aspettare tutti insieme l’arrivo del nuovo anno. Pochi secondi prima della mezzanotte, il numero di persone in piazza è triplicato magicamente, apparse dal nulla per assistere al conto alla rovescia e a quei miseri fuochi d’artificio che non erano nient’altro che delle fiamme poste sopra al maxischermo che si sono accese allo scoccare della mezzanotte insieme al lancio di coriandoli o quei pezzetti di carta sbrilluccicosa che vengono usati anche nelle proclamazioni di vincitori. Baci e abbracci e per le due ero già a letto. Alla fine ho pure scoperto con amarezza che i veri fuochi d’artificio, quelli seri, li avevano fatti eccome, sull’altra sponda del fiume, ma ormai era troppo tardi.

.happy new year

Ci tengo a vedere quelli per festeggiare l’Australia day, il 26 gennaio, festa molto sentita dagli australiani per celebrare la nascita della nazione con spettacoli, attività e i maestosi  fuochi d’artificio sul fiume… staremo a vedere.

Sarà anche una bella occasione per festeggiare il mio ultimo giorno a Perth, il 27 infatti tornerò ad indossare i panni di backpacker e riprenderò il mio viaggio alla conquista dei territori australiani che ancora non ho visitato!

L'anno nuovo non potevo poi inaugurarlo passando l'intera giornata in spiaggia -tanto per cambiare- e a seguire, un giro lungo la Cappuccino street di Fremantle, la via piena di ristoranti e bar dove io e Hana abbiamo ceduto alla tentazione di un ottimo ice coffee e un super cappuccino accarezzate da un tiepido venticello, tipico di queste serate estive australiane.

Una piccola curiosità, qui se una festività cade di sabato o domenica viene recuperata il primo giorno utile della settimana successiva..allungando quindi i giorni di ferie!! Per esempio nel 2010 il Natale cadeva di sabato e Santo Stefano di domenica quindi la festività è stata osservata, oltre che il 25 e 26 stessi, il lunedi 27 e martedi 28 !! ..più ferie per tutti!! (poi dipende dai negozianti, se vogliono tenere aperto o chiuso eheh). In Italia, se non ricordo male, se la festività cade di sabato/domenica non viene recuperato proprio niente!

Per concludere, l'Epifania qui non viene osservata e la befana quindi non è passata! 

 

 
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AAA Cercasi spirito natalizio

Post n°28 pubblicato il 24 Dicembre 2010 da marci1987
 
Tag: natale

Quest’anno ho cercato di immergermi nello spirito natalizio ma è davvero dura, qui in Australia, sentire il Natale quando le temperature si aggirano tra i 33 e 38 gradi.

 

spot MottaSi dissolve nell’afa l’immagine tradizionale della casetta ricoperta di neve, abitata dall’allegra famigliola che riunita davanti al fuoco con pandoro/panettone e cioccolata calda, scarta i regali lasciati sotto l’albero da Babbo Natale che durante la notte si è calato dal camino, non prima di essersi accertato  che il bambino della Motta avesse messo il panettone e gli avesse detto “buttati che è morbido!”.

tipica scena natalizia

Anche gli australiani comunque ce la mettono tutta per farmi sentire il Natale, gli addobbi non mancano per le strade e nelle vetrine, babbi natale ed elfi che camminano nelle vie  con abiti estivi, ci sono i cori natalizi e c’è pure il presepe e il grande albero di Natale in piazza. Per un attimo  riesco a sentire l’atmosfera natalizia nei centri commerciali e negozi, con canzoni natalizie di sottofondo, reparti enormi dedicati al Natale, le code infinite alle casse per comprare regali e biglietti d’auguri, ma come esco dai negozi e abbandono tristemente la loro aria condizionata per tuffarmi di nuovo nella calura estiva, mi scordo immediatamente che è Natale!

alberone in piazzaaddobbi

alberello viola Ho pure comprato un alberello di natale in miniatura da tenere in casa, giusto per ricordarmi che è Natale ma l’effetto desiderato dura solo quel momento in cui il mio sguardo incrocia quell’alberello viola con palle rosa, (neanche il tradizionale albero verde di Natale son riuscita a trovare delle dimensioni che volevo e ho dovuto accontentarmi di quel coso non ben identificato), come tolgo lo sguardo dall’alberello però mi dimentico dello spirito natalizio e torno a pensare a spararmi in faccia il ventilatore, cercare qualcosa di fresco da bere o a farmi l’ennesima doccia rinfrescante.

 

sapori di casaAvevo anche in programma da settimane di preparare per il giorno di Natale la crema di mascarpone da accompagnare al pandoro che la mia famiglia ha spedito direttamente dall’Italia ma probabilmente il potere dell’alberello viola non ha avuto effetto perché mi sono completamente dimenticata di comprare il mascarpone e le uova che non ho fatto in tempo a comprare oggi perché i negozi avevano orario ridotto essendo la Vigilia...quindi mi vedo costretta a rimandare la tradizione di pandoro e crema mascarpone ad un'altra occasione. Magari capodanno eh..?

 

Quest’anno ho cercato di immergermi nello spirito natalizio ma è stata davvero dura..

Quest’anno a Natale non faticherò ad immergermi nelle tiepide acque dell’oceano indiano!

...vi penserò

 

BUON NATALE A TUTTI!!!

NATALE PERTH

 
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Una piccola finestra sul mondo

Post n°27 pubblicato il 28 Novembre 2010 da marci1987
 
Tag: perth
Foto di marci1987

È da due mesi ormai che passo le mie giornate a lavorare in una gelateria nel pieno centro di Perth ed ogni giorno dalla mia postazione, come una piccola finestra sul mondo che c’è la fuori,  assisto piacevolmente alle scene della  vita quotidiana.

briciole di vita che raccolgo ogni giorno,

cose che per caso mi succedono intorno (e. ramazzotti)

Vedo la  città che si sveglia quelle volte che apro il negozio alla mattina, la vita frenetica che comincia, orde di persone in giacca e cravatta che escono dalla stazione e si avviano frettolose verso i rispettivi uffici , fermandosi prima a gustarsi il nostro caffè in negozio; o la città che muore dopo le 5-6 di pomeriggio quando le attività iniziano a chiudere i battenti. Tossicodipendenti che vengono perquisiti e portati via dalla polizia;  un palloncino sfuggito dalla mano di un bambino; artisti di strada che cercano di guadagnarsi la pagnotta con il loro talento; gente che corre per non perdere l’autobus; scontri tra bande di ragazzi che si lanciano addosso gli sgabelli del negozio accanto al nostro; gente che si sente male e viene soccorsa dall’ambulanza –una volta ho dovuto pure fare da interprete perché un anziano si era sentito male e parlava solo italiano, dovevo tradurre varie informazioni ai soccorritori-; cortei manifestanti contro varie discriminazioni; il commovente abbraccio di due amici che si lasciano prima che uno dei due salga sul treno con tutte le sue valigie al seguito; scolaresche in gita; turisti in costume e asciugamano appena tornati dalla giornata in spiaggia; un uomo vestito da dente per pubblicizzare un nuovo trattamento nel vicino ambulatorio dentistico…

Quelli che più mi incuriosiscono sono però certi clienti davvero strani che mi capita di trovare ogni tanto in gelateria  e ho voluto quindi riportarne alcuni esempi di seguito. Non pensavo che per vendere un semplice gelato bisognasse armarsi anche di taaaanta pazienza.

La signora che chiede due palline di gelato ma una volta che le dico il prezzo vuole pagarne solo una e devo quindi rifare il cono con una pallina sola.

Chi invece chiede di avere una pallina nel cono ma una volta che glielo serviamo cambia idea e vuole una seconda pallina, quindi mandandolo a quel paese tra i denti, con un bel sorrisone rigettiamo il gelato nella vaschetta e prendiamo il cono più resistente, apposito per contenere due palline e rifacciamo il tutto.

Il cliente abituale che vuole sempre e solo il gusto cheesecake e se non c’è ne fa un dramma.

L’anziana signora alla quale bisogna ripeterle la domanda “cono o coppetta?” almeno 5 volte mimando pure con le mani

Gli stranieri che non sanno l’inglese e indicano semplicemente il gusto che vogliono, senza nemmeno provare a leggere e pronunciare in qualche modo il gusto che c’è scritto sul gelato .

Chi è al telefono e nel frattempo un po’ maleducatamente, ordina il gelato indicando con il dito cono/coppetta e il gusto che vuole, lascia i soldi sul bancone prende il gelato e se ne va, sempre intento a fare la sua conversazione telefonica, quasi come se avesse preso un gelato da un distributore automatico.

Altri scortesi, che non sono intenti in conversazioni telefoniche ma sono ugualmente maleducati quando ordinano il gelato arrivando al banco senza dire nient’altro che DAMMI QUESTO  e indicando il gusto che vogliono senza salutare e ringraziamenti vari.

Chi si presenta dicendo “vorrei un gelato!” e alla domanda “Ok , che gusto vuoi?”  cade dalle nuvole quando viene a sapere che ha la possibilità di scegliere tra i gusti presenti in vetrina. Ma mi chiedo, che gelato si aspettava di comprare allora se non sapeva neanche di poter scegliere il gusto?!

Insopportabili i clienti che ci mettono un’eternità e vanno in crisi per scegliere un gusto tra i 12 esposti. Altri che fanno lo stesso ma semplicemente per scegliere tra cono o coppetta.

Chi non legge il cartello con i prezzi e ci rimane male quando dopo avergli consegnato il gelato gli diciamo il prezzo.

Chi si altera e se la dimensione della pallina è troppo piccola e rifiuta il gelato appena preparato “lo compro se mi metti un’altra pallina” , no questa è la dimensione prevista per il prezzo indicato,i se vuoi un'altra pallina paghi di più

I bambini che leccano per bene la vetrina o lasciano per  le impronte digitali, o fanno cadere il gelato che gli abbiamo appena fatto.

Le signore che ti chiedono il favore di tenere un attimo il gelato mentre ci mettono interminabili minuti a rimettere il resto nel portafoglio, il portafoglio nella borsetta, la borsetta sottobraccio.

Ancora, le signore disorganizzate, che non sanno di avere solo due mani a disposizione e pretendono di prendere il gelato con le mani già occupate da cellulari, borsette, occhiali, soldi, documenti, fazzoletti e quant’altro. E noi li ad osservare quel gelato, appena preparato con tanta accuratezza  fare capriole e contorsioni rischiando di cadere… e sporcare la vetrina!  Una signora una volta ha preso il gelato con la stessa mano con cui impugnava il telefono mentre faceva una chiamata e dopo essersi appoggiata all’orecchio cellulare e gelato insieme, ovviamente quest’ultimo è finito a terra e lei facendo finta di niente se n’è andata con la coda tra le gambe.. e il gelato nell’orecchio!

 ragazzini che chiedono di assaggiare un gusto dopo l’altro “posso assaggiare questo? Posso assaggiare anche questo? Posso assaggiare quello, vorrei assaggiare anche l’altro..” e tanto si sa che poi non lo compreranno. Posso provare a tirarti un calcio nei denti vediamo se vuoi assaggiare dell’altro? Uno o due assaggi ok ma tutti no furbetto!!!

La cliente sapientona che pensa di sapere tutto lei e spara consigli su come fare l’ice coffee..fa proprio venire voglia di sputarle dentro all’ice coffe che le stiamo preparando…

Quello che si mette a ballare convinto la salsa sulle note della musica che ascoltiamo in negozio e che di salsa non ha proprio niente a che fare. Lo stesso cliente ripassa dopo una mezz’ora e ti invita ad un party con balli di salsa…

Le ragazze a dieta che lottano contro se stesse per resistere alla tentazione di un gelato passando davanti alla vetrina più volte, poi alla fine cedono e si fermano a comprarlo.

Chi tira fuori i soldi solo all’ultimo momento e inizia a contare tutte le monetine fino a raggiungere il conto che ci deve pagare, rendendo impazienti gli altri clienti in coda dietro di lui.

Qualche tossico, che non riesce neanche a scandire bene quello che vuole ordinare,  gente ubriaca, barboni ecc. Gente con problemi mentali che si ferma a raccontarti qualche storia e tu li ad annuire “si si certo, ah davvero?” quando in realtà non hai capito niente di quello che sta blaterando e speri solo che se ne vada in fretta.

Genitori malvagi che comprano il gelato per se e non per il figlioletto che li guarda con la bava alla bocca.

Chi lascia il cucchiaio usato sul balcone dopo aver chiesto di assaggiare un gusto, chi te lo ridà in mano e tu con un sorrisone-mandandolo a quel paese tra i denti- lo prendi e lo butti nel contenitore apposito in bella vista con su scritto “cucchiai usati” che nessuno legge mai.

La signora che compra il gelato per il proprio cane che però ne avanza un po’. La signora quindi finisce il gelato del cane e aggiunge pure che l’animale preferisce il gelato del mc donald..

Il tossico dalla memoria corta, o meglio fusa, che ordina di preparargli un cappuccino e una volta che glielo serviamo si altera perché dice di aver ordinato un flat white. E come se nulla fosse butti il cappuccio e prepari un flat white.

Il business man che ordina “un cappuccio take away con 3 zuccheri”, glielo servi e se ne va. Poco dopo torna e chiede del latte freddo da mettere nel cappuccio, dopo avergli chiesto conferma “vuole del latte freddo nel cappuccio?” pensando che forse voleva raffreddare il caffè troppo caldo, gli versi il latte freddo e gli restituisci il cappuccio. Il signore ti guarda e ti dice che il caffè non è come l’aveva ordinato quindi gli chiedi cortesemente che caffè voleva e lui ordina nuovamente “un cappuccio con 3 zuccheri”, tu gli dici cortesemente che è proprio quello che gli hai preparato 2 minuti prima. Lui chiede perche tu gli abbia messo il latte freddo e tu dici che hai capito che lui voleva del latte freddo nel cappuccio e lui conferma. Siccome non ci capisci più niente della situazione semicomica, ma anche no, che si sta creando, lasci che sia la collega a preparare di nuovo il caffè al signore che ordina ancora una volta “un cappuccio con 3 zuccheri”. E tu rimani li per un attimo basita , con la bocca spalancata a chiederti che cavolo stia succedendo, perché il cliente ordina 2 volte lo stesso identico caffè che gli hai preparato anche tu?!?! Boh, stendiamo un velo pietoso.

Ecco, direi che ci siamo fatti un’idea di questi insoliti personaggi che capitano in negozio!

Per altri aggiornamenti interessanti qui a Perth posso semplicemente dire che mi sto proprio divertendo, mi piace la città, ho conosciuto persone fantastiche sul lavoro e fuori dal lavoro, mi godo il mio apperthamentino dove posso coltivare il mio nuovo hobby tentando di creare dolci prelibati come tiramisù, crepes e tanto altro!!  Ritengo questo il periodo più bello di tutta l'esperienza australiana che sto vivendo, tant'è che avevo anche pensato di estendere il visto per non tornare in italia a marzo bensì godermi Perth un po' più a lungo (qualche mese) e finire il resto del mio viaggio con più calma, ma l'estensione del visto è un pò complicata quindi ho deciso di "accontentarmi" dei 12 mesi che avevo previsto fin dall'inizio.

Perth by night !!!Cottesloe Beach

A dispetto del meteo italiano, qui sta arrivando ufficialmente l’estate, continuano le giornate in spiaggia sotto il sole cocente, le tiepide serate di festa a casa di amici di amici di amici, super cene –prevalentemente cucina asiatica!!!- e il divertimento nei locali della zona.

feste asiaticheparty night il mio primo tiramisucibo coreano!!!!

..MEGLIO DI COSI!

perth centro from southperth

 
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Perth: casa, lavoro e serate

Post n°26 pubblicato il 13 Ottobre 2010 da marci1987
 
Tag: perth
Foto di marci1987

Smaltito lo stupore dei primi giorni in una nuova città,  ormai dopo un mese qui a Perth mi sento come a casa, tant’è che ho deciso di stabilirmi qui…..

 

 

solo fino a gennaio!

 … qualcuno stava già rabbrividendo all’idea che mi stabilissi qui per sempre eh?

Andiamo con ordine.

PerthLavoro. Sono arrivata nel posto giusto al momento giusto perché dopo due giorni ho trovato lavoro… uno dei più pericolosi che esistano: GELATAIA! Impossibile resistere alla tentazione di assaggiare tutti quei gusti cosi buoni e cosi freschi preparati ogni mattina, e cosi tra un cliente e l’altro ci scappa l’assaggio del cioccolato, malaga, stracciatella, cheesecake, tiramisù e cosi via…e i chili sulla bilancia lievitano!

Perth da Kings ParkLo stipendio (quindicinale!), come per gran parte dei lavori qui, è molto buono e  per il momento posso permettermi di lavorare “solo” 4 ore al giorno, 7 giorni su 7, senza particolari preoccupazioni nel dover “tirare la cinghia”. Sono tranquilla e non ho nemmeno in mente di sperperare in capricci tutto quello che guadagno: il lavoro mi serviva proprio per mettere da parte soldi che utilizzerò per proseguire il mio viaggio nel sud australiano una volta che lascerò Perth.

 

buona compagnia, buona cena, buon vinoApPERTHamento. Ho avuto anche la fortuna di trovare subito un bell’appartamentino a soli 10 minuti a piedi dal centro, che condivido con Hana la mia amica core hana… e altri 3 simpatici ragazzi: una giapponese, una brasiliana e un nuovo ragazzo coreano arrivato da qualche giorno. Io e Hana in stanza insieme, un forno visto che il sole batte tutto il giorno…voglio proprio vedere come staremo quest’estate,  le due ragazze in un'altra doppia mentre il ragazzo si deve accontentare della microstanza in un angolo del salotto ricreata con un semplice separé .

koala d'apperthamentoPer la mia curiosità di conoscere sempre nuove culture ed usanze, mi piace molto l’idea di condividere casa con ragazzi stranieri: posso accantonare l’italiano e parlare solo in inglese come ho sempre voluto, ma specialmente posso apprendere le diverse storie e tradizioni culturali dei coinquilini, e solitamente questo “scambio” avviene all’ora di cena, quando tutti torniamo dalla nostra giornata lavorativa o studentesca e ci riposiamo davanti ad un piatto italiano, giapponese, brasiliano o coreano. Hana mi sta pure insegnando a parlare in coreano e quanto pare sono portata e imparo in fretta!! ..perchè sono totochè! (intelligente!)

Perth e dintorni. Mi piace questa Perth,  così sperduta e isolata dal resto dell’Australia, è riuscita comunque a svilupparsi in una bellissima e piacevolissima città che nonostante quei 10 palazzoni (e ce ne sono altri in costruzione) e il traffico ben gestito, si mantiene tranquilla ed ordinata. La rete di trasporti è eccezionale, il centro città (chiamato CBD , central business district) è servito da trasporti gratuiti che collegano le principali aree della città e anche la metropolitana permette di raggiungere velocemente gli altri sobborghi fuori dal centro.

tramonto a PerthClaisebrook Cove con Perth CBD sullo sfondo

In quindici minuti si raggiunge la spiaggia più vicina, Cottesloe Beach, con sabbia bianca e mare spettacolare e onde da paura, da paura nel vero senso della parola perché un giorno mi trovavo a riva, con l’acqua che arrivava alle cosce e dal nulla sono stata sommersa da un’onda alta credo due metri creatasi improvvisamente che mi ha sbattuta a riva e poi di nuovo ha cercato di portarmi con sé verso il mare aperto. Paura.

Cottesloe Beachtramonto a Scarborough Beach

Due fermate dopo Cottesloe si può trovare la famosa località di Fremantle, con il grande mercato del finesettimana, la Cappuccino Street via dei bar e ristoranti, la famosa prigione, la spiaggia e il porto. Da qui partono i traghetti per visitare l’isola di Rottnest, abitata dal noto animaletto marsupiale chiamato QUOKKA; purtroppo non ho ancora avuto la possibilità di visitare quest’isola e tanti altri luoghi nei dintorni di Perth, appena ne avrò il tempo coglierò l’occasione e non mancherò di parlarne sul blog!

Per ora mi sono accontenta di un giro nella Swan Valley insieme ad Hana e un nostro amico che aveva la macchina e ci ha portate a fare un tour tra i vigneti di questa vallata a mezz’ora da Perth, fermandoci nelle migliori cantine con assaggi dei migliori vini australiani.

Swan Valley assaggio di vini con Hana e Mattycantina

L’unica pecca di Perth è che dopo le 17.30 la città muore, i negozi chiudono e per le strade non si vede più nessuno…e dove sono tutti? Da Coles o da Woolworths, i principali supermercati australiani, a fare la spesa per la cena prima che anche questi chiudano alle 19, e anche qui, come alla fermata dell’autobus, le centinaia di persone in attesa di pagare alla  cassa, creano quelle infinite code incredibilmente ordinate, tutti uno dietro l’altro senza sgarrare, andando a riempire tutte le corsie del supermercato. Il venerdi invece i negozi chiudono alle 21 ed è anche il giorno in cui tutti escono alla sera e si ubriacano all’inverosimile, dando penosi spettacoli di sé in preda ai fumi dell’alcol o addirittura generando risse  prontamente sedate dalla polizia in mountain bike.

Hana e la bottiglia... di acqua ovviamente....sempre la stessa bottiglia di..acqua..serataristorante girevole al 33esimo piano

Anche le serate sono un po’ limitate, un cocktail al pub costa troppo e a mezzanotte la maggior parte dei locali chiude. Non ci resta quindi che comprare -ogni tanto!- le economiche bottiglie di vino o birra al supermercato e starcene al calduccio e al sicuro nel nostro apperthamentino oppure fermarci a “fare serata” fino alle 3 di mattina in uno di quei pochi locali che restano aperthi fino a tardi!

Ecco, mi stanno chiamando dal salotto per fare 2 chiacchiere!

metà settembre spuntavano già gli addobbi natalizi

 
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Butter is better

Post n°25 pubblicato il 11 Settembre 2010 da marci1987
Foto di marci1987

Ho impiegato giorni e giorni per decidere di pubblicare questa pagina, non ero sicura che avrebbe interessato molto i lettori un articolo dove avrei raccontato solo di quanto mi sono divertita con le colleghe in questo periodo di WWOOFing. Poi ho pensato che il blog d’altronde è mio e ci scrivo quello che mi pare…vi piaccia o no cari lettori!    Se devo raccontare di questo viaggio devo scrivere anche dei rapporti personali che ho instaurato! E mi sto rendendo conto della grande rete di amicizie che sto tessendo da quando sono arrivata sola soletta in Australia quel lontano 22 marzo 2010!

­­­­­­­­­­­­­­­­__________________________

entrata dell'agriturismoPensavo di fermarmi a Geraldton giusto un paio di settimane a lavorare in cambio di vitto e alloggio, alla fine ci sono rimasta  un mese perché mi sono trovata davvero bene con la simpatica famiglia ospitante e ho stretto una grande amicizia con le colleghe, anche loro con la formula vitto e alloggio in cambio di lavoro.

Ho lavorato in un incantevole agriturismo, i pAsti erano spettacolari visto che mangiavo gli stessi piatti del ristorante e il motto della famiglia a quanto pare era Butter is better (burro è meglio): spalmavano burro su qualsiasi cosa, sul pane, su una coscia di pollo, nel minestrone, sull’insalata, ovunque! Per non parlare poi dei desserts con quelle torte al cioccolato, al limone, cheesecakes, e il pezzo forte erano quelle coppette di mela immersa in crema pasticcera ricoperta di cereali, il tutto riscaldato in forno e accompagnato poi da una pallina di gelato. Da impazzire!! Tutta colpa loro se ho messo su “qualche” chilo!

Geraldtonuno dei tanti alberi cresciuti storti per il forte ventotramontopreparando le posate

L’alloggio era un caravan in stile ottocentesco con gli interni in legno scuro e le lampade d’epoca,  mi ricordava una cuccetta dei treni di una volta e  il letto abbastanza scomodo, mi costringeva a dormire in posizione fetale perché lungo solo 150cm contro i miei 175 totali e largo 50cm, facendo quindi attenzione a non cadere dal letto girandomi e rigirandomi durante la notte. Le finestre non si chiudevano ermeticamente e sono riuscita a prendermi anche il raffreddore e torcicollo grazie agli spifferi d’aria gelida della notte che andavano a colpire direttamente il mio coppino.

il caravanl'interno del caravan

..giardinaggio..Ogni giorno si cominciava alle 9 e si finiva intorno alle 16 con 45 minuti per la pausa pranzo a turni e il resto del pomeriggio, essendo isolate in mezzo ai campi sconfinati, lo passavamo giocando a carte, leggendo un libro, facendo una corsetta intorno al campo o a prendere il sole nella piscina in giardino, nulla di più; quindi non vedevamo l’ora che arrivasse il lunedi, giorno libero, che potevamo trascorrere in paese facendo shopping o andando alla biblioteca pubblica per l’unico momento della settimana in cui avevamo la possibilità di collegarci ad internet e al resto del mondo! A cena si mangiava tutti insieme, famiglia e colleghe, ogni sera sembrava di guardare una commedia,  grasse risate alle battute e alle simpatiche scenate di quella pazza famiglia australiana!

 

passatempipassatempiserateserate

Devo dire che questo è stato il mese più bello da quando ho messo piede in Australia, con compagne d lavoro meravigliose, in qualsiasi momento riuscivamo a divertirci, sia durante lavori di giardinaggio spalando letame sulle piante o strappando piantine che pensavamo erbacce,  sia nel lavoro al ristorante tra pile di piatti da lavare, ordini da prendere, tavoli da organizzare e da servire sempre di corsa! Un’esperienza indimenticabile grazie alla quale ho potuto arricchire il mio curriculum ma specialmente grazie alla quale ho conosciuto  Siou-yi (da Taiwan) e Hana (dalla Korea) con le quali è nata una grande amicizia che sicuramente continuerà nel tempo anche a migliaia di km di distanza. (Hana per esempio ha concluso anche lei il lavoro all’agriturismo e si è spostata a Perth come me, quindi ogni giorno riusciamo a trovarci e stiamo pure cercando un appartamento insieme!)

il mitico trio

Lasciato l’agriturismo, triste da un lato perché era un posto piacevole ma contenta dall’altro perché mi spostavo in una nuova città, ho preso il famoso bus giallo easyrider che prima di portarmi a destinazione, mi ha fatto visitare (insieme ad altri backpackers già a bordo) il famoso deserto dei Pinnacoli (pinnacles desert), una distesa di formazioni rocciose sparpagliate in lungo e in largo per km e km in questo parco naturale.

Pinnacles Desertabitanti del luogo

Raggiunta Perth sotto la pioggia battente ero finalmente contenta di vedere il traffico cittadino, semafori, macchine in coda, alti palazzi (credo, siano 10 in tutto!), negozi e tante persone per strada. Negli ultimi due mesi non è che avessi visto un granché nelle piccole località turistiche della west coast e nella campagna intorno all’agriturismo. Aggirandomi per le vie del centro di Perth, questa piccola-grande città, mi guardavo intorno con forte stupore, come se non avessi mai visto una città prima d’ora!! Davvero una strana sensazione però è bello riscoprire la civiltà di tanto in tanto. E ancora più strano è stato dover tornare ad indossare i panni della backpacker: alloggio in misera stanza d’ostello condivisa con altri backpackers, preparazione di una magra cena solitaria senza più tutto quel bendiddio che mi preparavano all’agriturismo, gironzolare per la città con mappa e fotocamera alla mano pronta per immortalare altri paesaggi, altre opere, altri episodi della vita quotidiana di questa nuova città.

Uno dei piaceri del viaggio è immergersi dove gli altri sono destinati a risiedere, e uscirne intatti, riempiti dell'allegria maligna di abbandonarli alla loro sorte. Jean Baudrillard

 
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